Pagare la bolletta o andare offgrid?

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badgir
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Pagare la bolletta o andare offgrid?

Messaggio da badgir » 27 lug 2014, 16:53

Bolletta enel, impianto fotovoltaico emergenza


Di fronte a questa domanda mi sono trovato tornando a casa dopo un lungo soggiorno a l'estero e trovando la corrente staccata per bollette insolute.

Con le risorse economiche sempre scarse ho preferito voltare le spalle ad ENEL e compagnia bella optando per la seconda soluzione – almeno finché si può.

Non sono rimasto totalmente al buio in quanto avevo già un primo elementare impianto fotovoltaico composto da un panello da 160W e una piccola rete a 12V, con qualche lampadina e alcune prese accendisigari per attaccare router, alimentatore per notebook a 12V, caricabatterie per la bici elettrica ecc.

Vediamolo in breve:

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panello sistemato sui cavalletti del vecchio tavolo da disegno ed orientato a sud. In estate prende sole circa fino alle 16, dopo un palazzo vicino gli fa ombra...

ecco i dati:

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regolatore di carica Uhlmann (Steca) da 12 A. Sotto ci sono un po’ di impianti, ovvero dei relè che dovrebbero passare la rete a 12v su un vecchio alimentatore da PC quando le batterie sono scariche in quanto per molto tempo le batterie usate erano alcune AGM Fiamm da 10Ah a 12V residue della bici elettrica che per le 9 di sera erano già arrivate.


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comunque, nei primi giorni di offgrid ho trovato questa AGM da 20Ah all'isola ecologica ma in buona salute, indispensabile in quanto ovviamente senza rete non c'era più livello di fallback a 230V.

Questo primordiale impianto ha garantito un minimo di elettricità per oltre un mese (senza frigo). Man mano ho aggiunto anche altre luci, almeno una per stanza, tutte rigorosamente a LED in quanto lampadine buone con luce calda e 4,5W (GU 5.3) si trovano ormai a prezzi molto abbordabili, sulle 4 €.
Nelle ristrutturazioni degli anni passati ho anche provveduto a stendere delle tracce di corrugato apposite per portare le 12V un po' d'ovunque.

In casa la rete a 12V è la spina dorsale per Internet e l’elettronica di intrattenimento. Mediaplayer e disco rigido esterno sono alimentati direttamente, mentre l'impianto Hifi, il ricevitore satellitare e lo schermo passano su un piccolo inverter ad onda modificata da 100W.

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Per non gravare tutto sulla batteria a 20 Ah ho per il momento aggiunto questa batteria da automobile riciclata dall'isola ecologica, da 62 Ah, che di giorno viene caricata e di sera alimenta direttamente l'inverter con lo stereo e la TV. Viene ricaricata con un caricabatterie universale da aereomodellismo, un vero gioiello di tecnologia che di solito uso per caricare le LiFePO4 della bici elettrica, ma gestisce anche le batterie al piombo.

Comunque era impensabile provvedere al fabbisogno anche minimo di una casa per 3 persone con un impiantino del genere. Premetto che non sono un neofita del settore, ho realizzato diversi impianti offgrid, tra questi il primo impianto fotovoltaico nella striscia di Gaza, un'esperienza bellissima. Ma finora tutti gli impianti erano per altri e non avevo limiti di spesa troppo ristretti. Qui, a casa, nell'emergenza, non ho potuto progettare a tavolino un impianto secondo un fabbisogno teorico. Ho dovuto arrangiarmi con quello che era a portata di mano. Da una ditta con la quale avevo lavorato in passato ho avuto a disposizione una rimanenza di magazzino, quattro pannelli da 120 W a 72 celle.

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Ecco le loro caratteristiche:

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Mi hanno dato anche un po' di materiale di montaggio, utilissimo, perché di solito costa un botto e non si trova nemmeno facilmente, almeno in piccole quantità. Integrando con una barra di ferro zincato ho montato il tutto sul tetto. L'orientamento è ad est, inclinazione non più di 25 °. Ora, d'estate, riceve sole anche per 12 ore ma d'inverno non posso contare su più di 4-5 ore – valori che conosco già dall'impianto solare termico installato sulla stessa falda.

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La barra di sopra è avvitata al tetto, con le viti che reggono direttamente ad un travetto di legno.

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La barra inferiore è avvitata su delle zavorre (blocchetti di peperino riciclate dal vecchio camino – non si butta niente) per non bucare il tetto.

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I quattro pannelli sono messi in parallelo in questa scatola e da lì si scende al regolatore di carica a 33V teoriche (che nell'esercizio reale diventano 28V per via del settaggio che ho imposto al regolatore di carica). Sezione dai panelli fino alla scatola: 4 mm2 (max 2x3m , da lì 10 mm2 per 2x5m). In un impianto serio nella scatola ci sarebbero degli scaricatori per proteggere l’elettronica a valle dalle scariche atmosferiche. Dato che sarebbero costate più del mio regolatore di carica per ora ne ho fatto a meno.


Visto il budget ristrettissimo ho preso un regolatore cinese no name da 30A su amazon, costato ca. 40 €. Si regola automaticamente su 12 o 24V, dispone di un display che fa vedere una serie di valori e consenti di impostare settaggio come tensione fine carica, soglia di distacco e riattacco del carico. Registra Ah transitati in ingresso ed in uscita. Dal momento che non uso una rete a 24V – ho attaccato l'inverter direttamente alle batterie – sull'uscita ho collegato solo un relè da 24V che comanda l'accensione dell'inverter. Funzione utile se si vuole impostare una soglia di distacco diversa da quella prefissata sull'inverter oppure se si vuole usare la funzione spegnimento carico del regolatore dopo tot ore dal tramonto. Il regolatore non ha una funzione di equalizzazione delle batterie. Per ora ho impostato 28,4 Volt per il fine carica, usando due batterie da automobile in serie. Non so se questa tensione è corretta in quanto ho letto molti consigli discordanti tra loro. Forse sapete aiutarmi.

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L’interruttore rosso che si vede nella foto consente di staccare i panelli i caso di manomissioni sull’impianto.

Riassumendo, il regolatore fa benissimo il suo lavoro per quello che è costato e considerando che a valle non ci sono per ora batterie di valore.

Le batterie

In mancanza di fondi mi sono rivolto all'isola ecologica del comune, dove – compilando un modulo – è possibile ritirare gratis batterie esauste. Munito di bicicletta e tester mi sono portato a casa diversi mattoni di piombo (per la gioia di mia moglie) – selezionando quelli che avevano almeno 12,5V di tensione ed un aspetto esterno buono. Nell'impianto ho montato per ora due batterie da 12V e 62Ah in serie, simili ma di marche diverse. Nel frattempo ho anche costruito uno scaffale apposito con posto per altre batterie. In genere le batterie sono già cariche verso le 9 di mattina. Misurando oggi, dopo la ricarica, con diversi carichi accesi (frigo, lavastoviglie senza resistenza, pompa circolatore del solare termico per un totale di ca. 250W) e qualche nuvola ho riscontrato ca. 27,8V (13,8 su una e 13,9 sull'altra batteria). Non so molto sulla salute delle batterie. La sera assicurano l'illuminazione ma il frigo gli scarica presto e porterebbe al distacco verso le ore 22/23 a secondo gli altri carichi attaccati. Quindi, per ora lo spegniamo alle 20, evitando di conservarci alimenti facilmente deperibili.

L'inverter

Le risorse limitatissime non mi hanno per ora consentito di investire in uno di quei inverter professionali che si usano negli impianti seri. In un primo momento ho dovuto ripiegare su un modello da camionista (24V), un Waeco perfectpower PP604 ad onda modifica 550W, picco 1100W e soft start. Ha due contatti per essere collegato ad un interruttore esterno – da me connessi al relè a 24v attaccato all'uscita carichi del regolatore. Dispone di fusibile di 50A, quindi non ho messo altri fusibili. Si innesta ad una scatola tra (ex) contatore ENEL e quadro di casa con differenziale e magnetotermici. E' costato 56€ su amazon.

Fa il suo dovere nei limiti del possibile. Funzionano tra l'altro i seguenti dispositivi:

- lampade a risparmio e led a 230V (con leggero ronzio)
- TV LCD e vecchio impianto Hifi (con qualche striscia sullo schermo e/o fruscio di fondo)
- fon fino a 500W senza problemi
- aspirapolvere sulle velocità basse
- trapano da 500W
- saldatore da 30W
- frullino (nominali 750W) che ho usato per tagliare le barre di ferro per il supporto dei pannelli.
- elettrodomestici da cucina (mixer, frullatore)
- caricatori per notebook (con qualche ronzio)
- caricatori per smartphone
- computer workstation da 120W
- frigo da 90W, con limitazioni (deve essere avviato manualmente e a più tentativi perché non sempre parte subito).

Non funzionano per ora:
- lavatrice (a freddo in quanto è allacciata alla calda del solare termico): va in blocco all'accensione
- fornelli ad induzione
- dispositivi che superano i 500W (fon grande, forno elettrico, decespugliatore elettrico ecc.)

Ovviamente non funzionano tutti i dispositivi sopra descritti se accesi contemporaneamente. Sopratutto il frigo è molto delicato. Già il collegamento improvviso di un caricatore notebook può fare saltare tutto. Ma con un po' di pazienza si riesce ad accendere più carichi. Sul lato consumi – parlo di giorno, quando c'è il sole – il regolatore di carica ha segnato picchi fino a 22A a 27V, quindi quasi 600W incluse le perdite dell'inverter. In base alle Ah registrate sul regolatore di carica si consumano per ora in media 2 kWh al giorno (senza considerare l'impiantino a 12V che dà anch'esso il suo valido contributo).

L'impianto a 24V fin qui descritto mi è costato fin ora meno di 150 € dato che non ho dovuto comprare i pannelli. Comunque è nato in una situazione di emergenza e conto di ampliarlo gradualmente.

I limite più grosso è senz'altro l'inverter. Ho quindi ordinato uno più grande che mi dovrebbe arrivare a giorni, ad onda sinusoidale pura, da 1500 W (picco 3000W) per ovviare ai vari distacchi che si verificano in caso di accensione e per poter usare anche la lavatrice e forse – almeno a pranzo – i fornelli ad induzione.

Ecco il link:

http://www.autobatterienbilliger.de/Rei ... r-Inverter

E' un modello cinese – altro per ora non era a portata del mio portafoglio – ma in un rinomato forum fotovoltaico tedesco lo hanno provato e sembra che faccia il suo lavoro. I prodotti cinesi sono sempre un gioco del lotto – possono andare bene o rivelarsi delle sole. Il negozio online sembra essere serio.

Vedremo. L'impianto dovrà ancora crescere. Sulla lista dei desideri c'è un megapulse per desolfatare le batterie di riciclo, forse una soluzione di batterie parallele con diodi come descritte nel forum o, se in futuro l'economia domestica migliora anche delle batterie Trojan, 4 pezzi da 6V e 230Ah. Per questi sarà il caso di cambiare regolatore di carica, chissà? Poi ci sarebbe il frigo a pozzetto (congelatore riciclato e modificato), che su subito.it si trova anche a 100€...
E poi arriverà l'inverno, con poco sole. Resisteremo o dovremo ritornare da mamma ENEL?

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Re: Pagare la bolletta o andare offgrid?

Messaggio da maxlinux2000 » 27 lug 2014, 20:27

grazie per avere condiviso la tua esperienza, e ora vediamo il tuo impianto solare:

ovviamente non faccio critiche su come hai gestito l' emergenza, anzi te la sei cavata molto bene, ma ora dobbiamo pensare all' inverno, che sarà molto ma molto più duro rispetto all'estate.

Hai 500Wp di pannelli che se in estate ti possono fornire picchi in luglio di 2kWh ma in inverno saranno la metà.
Inoltre sei molto basso di batterie e quando capiteranno 3 giorni di nuvolo scuro... e capitano di sicuro, ti troverai con le batterie a terra.

Con gli anni ho sviluppato un foglio di calcolo che basandosi sulle esperienze di parecchie persone di dice esattamente di cosa hai bisogno in base ai tuoi consumi.

supponendo che tu debba mantenere i consumi a 2kW al giorno dovrai per forzwe mettere assieme

850Wp di pannelli a 72 celle
500Ah - 24V di batterie
35Ah di regolatore solare

se invece sei disposto a scendere a 1-1.2kWh al giorno di consumi in inverno puoi scendere a:
500Wp di pannelli a 72 celle
600Ah-24V di batterie (avendo pochi pannelli devi aumentare con le batterie)
19Ah di regolatore.

Se userai le trojan per esempio le T105 da 250Ah - 6V (e te le consiglio) dovrai aumentare la tensione di ricarica a 29.6 e 31V equalizzazione.... per cui controlla subito prima di comprarlo se il tuo inverter regge fino a 31V perché altrimenti quando equalizzi la tensione elevata fa entrare l' inverter in protezione e si spegne... del resto l'equalizzazione è necessaria, per cui non devi abbassare la tensione per fare piacere all' inverter.

come stai a cavi? che sezione hai usato? quanti metri di percorso ci sono tra pannelli e batterie?
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Re: Pagare la bolletta o andare offgrid?

Messaggio da badgir » 27 lug 2014, 22:13

Grazie per la preziosa risposta. Si, l'inverter ci potrebbe stare pelo-pelo con 31V +/- 0,4 V. Ogni quanto va fatta l'equalizzazione?
Aggiungere altri due pannelli sarebbe fattibile.
Le Trojan T105 avevo già nel mirino. Sono contento che mi confermi. Poi dovrò prendere un regolatore un po'più serio perché non vorrei rovinarmi delle batterie buone con il cinesino. Una spesa di 600-700 € per batterie e regolatore, senza pannelli probabilmente - o sbaglio?

Le sezioni per ora tengono i cali di tensione entro limiti accettabili. Secondo i calcoli fatti con oppo.it entro il 3% ma un giorno vado pure a misurare. Ho 10 mm2 sulla calata dalla scatola al regolatore di carica (4,5m), poi altri 2 m fino alle batterie alla stessa sezione. Se aggiungo altri pannelli o aumento la sezione o porto il campo a 48V e metto un regolatore Mppt per poi andare su batterie a 24V. Se non vado errato potrebbe funzionare anche se preferirei un semplice PWM.

Anni di esperienza ci hanno insegnato di vivere con le risorse a disposizione, richiedendoci a volte di adattarci. Credo che possiamo tentare il passo successivo.

In inverno viene meno il consumo del frigo in quanto ho costruito un frigo naturale (mobile in muratura coibentato verso l'ambiente interno che ha una bocchetta d'aria verso l'esterno. Attraverso la presa d'aria della cucina economica /forno a legna viene create una circolazione d'aria che fa sì che la temperatura sia sempre bassa).
Lo abbiamo in funzione da diversi anni - con successo. Al consumo del circolatore solare si sostituisce quello del riscaldamento centrale, che comunque è di quelli nuovi a bassissimo consumo, 14W. Ci sarà un maggiore consumo di luce ma quello mi preoccupa di meno in quanto si può ricorrere anche all'altro sistema a 12V.
Alle brutte i piatti si lavano a mano e il bucato si porta in lavanderia (come peraltro facciamo ora in quanto la lavatrice rifiuta l'onda sinusoidale modificata).

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Re: Pagare la bolletta o andare offgrid?

Messaggio da maxlinux2000 » 27 lug 2014, 22:59

ok, andiamo perfettamente daccordo! :D :D

per il regolatore se vuoi rimanere a 24V, ti consiglio di comprare un Xantrex c40 senza display... si tratta di un pwm analogico e le regolazioni si fanno con dei trimmer. Robusto e affidabile e costa sui 100-120€
Se invece vuoi passare al mppt devi comprare un outback, o un xantrex o un morningstar e pochissime altre marche europee, ma lascia perdere i victron perché non vanno bene per questo.
Tutto somamto se hai solo 10 mt di percorso, ti costa molto meno raddoppaire la sezione dei cavi piuttosto che comprare un vero mppt.
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Re: Pagare la bolletta o andare offgrid?

Messaggio da marcobr » 27 lug 2014, 23:04

Ciao badgir la seconda soluzione non è male, a prescindere, e il tuo iniziale disagio ti ha dato modo di renderti indipendente da una dipendenza mondiale.Prepara un kit e ne compro uno :B):

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Re: Pagare la bolletta o andare offgrid?

Messaggio da maxlinux2000 » 27 lug 2014, 23:47

dimenticavo.... facci un disegnino del frigo... invernale :D
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Re: Pagare la bolletta o andare offgrid?

Messaggio da maxlinux2000 » 28 lug 2014, 8:10

altre risposte sparse....

l' inverter effettivamente sembra molto buono e il prezzo basso... quello che non capisco invece è il consumo a vuoto... ovvero quanto consuma l' inverter senza nessun carico collegato? CMQ essendo un modello di inverter ad alta frequenza, dovrebbe avere consumi bassi... Ovviamente non so il tedesco e quindi potrebbe essere indicato il consumo a vuoto. Se c' è dimmelo oppure quando potrai misuralo con un tester o una pinza amperometrica.

Batterie da auto:
sono fatte per essere ricaricate a 14.5V appollaiate sopra ad un motore a scoppio dentro ad una cassa di metallo... quindi i costruttori presumono che la temperatura della stessa raggiunga normalmente almeno i 45-50º.
Se noi la ricarichiamo a 14.5 con 20º di temperatura, le maltrattiamo, e quindi bisogna compensare aumentando la tensione.
Tra l'altro essendo tutte le batterie auto fatte in lega piombo-calcio per ridurre i consumi di acqua, hanno bisogno di tensioni superiori alle classiche piombo-antimonio o piombo-selenio.
Tuttavia questo che stiamo conducendo è un esperimento in corso da circa 7 mesi e quindi non ti posso garantire che una batteria auto, duri molti anni se ricaricata con tensioni eelvate.
Io ho un sistgema simile al tuo, e il banco batterie è formato da 15 batterie auto comprate usate presso lo sfasciacarrozze a 22€ l' una. Formano un banco da 900Ah -1 12V
Sono collegate in parallelo (impianto a 12V) ma tenute separate con diodi di potenza (cerca nella sezione batterie "Grosso risparmio....)...e forse potrebbe interessarti il sistema.... naturalmente un gruppo di batterie trojan sono molto migliori, ma si difendono anche loro.
La tensione a cui le sto ricaricando ora che è estate è di 15.4V che sarebbero 30.08V nel tuo caso... e ti assicuro che funzionano perfettamente.
Da gennaio ai primi di giugno, le ho lasciate arrivare occasionalmente a 16.2V con una corrente di ricarica molto bassa... 40 volte inferiore a quella nominale delle batterie... per esempio se hai una batterie da 100Ah (100/40=2.5) la porti a 16.2V con soli 2.5A.
Questo serve per smuovere il solfato delle batterie che inevitabilmente si forma.

Ti consiglio di non portare a casa le batterie AGM o GEL. A te servono quelle con il liquido dentro, e che pesino molto.. più pesano meglio è. Vedrai quanto pesano le trojan t105 :D :D
Al limite il banco formato da batterie auto, potrebbe diventare un banco secondario di appoggio al primo con le trojan.... da uasare in caso di emergenza.

Comprati anche un buon densimetro graduato per batterie... costa oco e ti dice esattaemtne lo stato di ricarica delle batterie.. a liquido.

Per le agm che hai, leggiti il tread di Dolomitico che è molto interessante... praticamente si è scoperto che anche le AGM hanno bisogno di acqua demineralizzata.
Cogito, ergo NO SUV !!

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Re: Pagare la bolletta o andare offgrid?

Messaggio da badgir » 28 lug 2014, 12:41

maxlinux2000 ha scritto:l' inverter effettivamente sembra molto buono e il prezzo basso... quello che non capisco invece è il consumo a vuoto... ovvero quanto consuma l' inverter senza nessun carico collegato? CMQ essendo un modello di inverter ad alta frequenza, dovrebbe avere consumi bassi... Ovviamente non so il tedesco e quindi potrebbe essere indicato il consumo a vuoto. Se c' è dimmelo oppure quando potrai misuralo con un tester o una pinza amperometrica.

Nella scheda tecnica parla di un autoconsumo (in funzione) di <0,9A, quindi sulle 21W. Immagino che si riferisce sul consumo a vuoto/stand by. Non poco, anzi, energia quanto serve per illuminare due stanze con i LED. Non appena mi arriva l'attrezzo riferirò nella sezione apposita.

Batterie da auto:
sono fatte per essere ricaricate a 14.5V appollaiate sopra ad un motore a scoppio dentro ad una cassa di metallo... quindi i costruttori presumono che la temperatura della stessa raggiunga normalmente almeno i 45-50º.
Se noi la ricarichiamo a 14.5 con 20º di temperatura, le maltrattiamo, e quindi bisogna compensare aumentando la tensione.

Il regolatore di carica ha una sonda per adeguare la tensione alla temperatura, ovviamente verso il basso. Sta tutto a capire quale tensione nominale settare. A quanto vado allora con queste batterie da auto in un sistema a 24V senza cuocerle?

Ora che ho sistemato le batterie più in alto, sullo scaffale, a ca. 1 m di distanza dal regolatore dovrei forse spostare la sonda verso le batterie (che ora è inserita direttamente nel regolatore)? Immagino che non altera i valori se la prolungo con un cavo di 1 m.

Tuttavia questo che stiamo conducendo è un esperimento in corso da circa 7 mesi e quindi non ti posso garantire che una batteria auto, duri molti anni se ricaricata con tensioni elevate.

Non avendo ancora un desolfatatore tipo megapulse vado ugualmente con la tensione alta o dovrei prima fare la desolfatazione?

Io ho un sistema simile al tuo, e il banco batterie è formato da 15 batterie auto comprate usate presso lo sfasciacarrozze a 22€ l' una. Formano un banco da 900Ah -1 12V
Sono collegate in parallelo (impianto a 12V) ma tenute separate con diodi di potenza (cerca nella sezione batterie "Grosso risparmio....)...e forse potrebbe interessarti il sistema....

Ho letto con molto interesse il thread e spero di poter andare in settimana a Roma a questo capannone di surpluselettronica per prendere i diodi ed ovviamente anche per curiosare se non trovo qualcos'altro di utile :)

Comunque, in un primo momento voglio provare i diodi sull'impianto piccolo, a 12V. Poi dovrò trovare ancora una batteria simile da 62Ah per fare una seconda serie di 24V in quanto, se ho capito bene i diodi gestiscono le differenze tra batterie messe in parallelo ma non ci liberano dal trovare blocchi simili per metterle in serie.

naturalmente un gruppo di batterie trojan sono molto migliori, ma si difendono anche loro.

Le Trojan T105 sono nella mia lista dei desideri. Speriamo che prima dell'inverno trovo i quattrini necessari. Per ora le ho viste a 155€ (IVA inclusa) l'una, su un sito tedesco (http://www.online-batterien.de/shop/Tro ... e-Batterie). E' realistico trovarle a prezzi simili in Italia?

Da gennaio ai primi di giugno, le ho lasciate arrivare occasionalmente a 16.2V con una corrente di ricarica molto bassa... 40 volte inferiore a quella nominale delle batterie... per esempio se hai una batterie da 100Ah (100/40=2.5) la porti a 16.2V con soli 2.5A.
Questo serve per smuovere il solfato delle batterie che inevitabilmente si forma.

L'altro giorno ho portato a casa un mattone da 100Ah che misurava ancora 12,5V. Purtroppo si carica a 14,8V in meno di 3 minuti e altrettanto velocemente si scarica. Immagino che sia pesantemente solfatato. Per ora non l'ho riportato a l'isola ecologica. Forse si riesce a risollevarlo con un desolfatatore?

Ti consiglio di non portare a casa le batterie AGM o GEL. A te servono quelle con il liquido dentro, e che pesino molto.. più pesano meglio è. Vedrai quanto pesano le trojan t105 :D :D
Al limite il banco formato da batterie auto, potrebbe diventare un banco secondario di appoggio al primo con le trojan.... da usare in caso di emergenza.

Farò senz'altro così. Comincio con le batterie auto - anzi, ho già cominciato - e se un giorno passo ad un banco più serio le userò come livello fallback.
AGM all'isola ecologica si trovano soltanto di qualche UPS o di avvio da moto. Sono in genere piccole. Comunque possono fare comode per qualche applicazione mobile, magari come banco mobile per estendere l'autonomia della motosega elettrica, quando vado nel bosco...

Comprati anche un buon densimetro graduato per batterie... costa poco e ti dice esattamente lo stato di ricarica delle batterie.. a liquido.

Ho qui un rifrattometro che uso nella manutenzione degli impianti solari termici. Serve per controllare l'acidità del liquido solare nel circuito primario, ovvero per vedere se l'antigelo è ancora buono. Nelle istruzioni sostiene che si può usare anche per l'acido nelle batterie di piombo e ha anche una scala apposita. Quindi immagino che faccia un lavoro simile al densimetro - che non conosco. Non appena trovo tempo vedo con qualche batteria. Mi viene però un dubbio in quanto sono tutte a zero manutenzione, ovvero non si intravvedono i tappi sulle celle. Devo provare a rimuovere il coperchio di plastica, forse sotto c'è qualcosa.

Per le agm che hai, leggiti il tread di Dolomitico che è molto interessante... praticamente si è scoperto che anche le AGM hanno bisogno di acqua demineralizzata.

Curioso. Lo leggerò.

Per il frigo naturale metterò presto una descrizione nell'aread el risparmio energetico.

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Re: Pagare la bolletta o andare offgrid?

Messaggio da Ferrobattuto » 28 lug 2014, 14:08

Che dire..... Congratulazioni Badgir! :lol:
Per come hai gestito l'emergenza e per lo spirito e l'entusiasmo con cui l'hai affrontata.

Qualche risposta spicciola anche da me.
La batteria da 100Ah che si carica subito sicuramente è solfatata. Potrebbe anche essere rovinata, ossia con le griglie interne che sostengono il materiale attivo corrose. Ma ti auguro di no..... Puoi provare a portarla a 16,2V pian piano con poca corrente, come dice Max, tenercela controllandola spesso (magari una domenica.....) per qualche ora e poi fare una prova di capacità scaricandola con una lampadina fino ai 10,5V. Nel caso se ne riparla....
Per il densimetro, è un aggeggio fatto con un tubo di vetro in cui c'è un galleggiante graduato dentro, una peretta sopra per aspirare l'elettrolito e un beccuccio sotto per pescarlo da dentro gli elementi. Se cerchi con Google immagini "Densimetro accumulatori" sicuramente lo trovi, altrimenti puoi cercare nel forum "densimetro" e dovresti trovare la foto in un mio vecchio post.
Le batterie per auto "senza manutenzione" sono di diversi tipi: alcune hanno i tappi nascosti da una sorta di grossa etichetta autoadesiva, che se strappata via li scopre e si possono aprire. Altre hanno (a volte sotto quell'etichetta) un lungo coperchio ad incastro che nasconde i tappi: stesso lavoro, si rimuove il tutto e si trovano i tappi. Purtroppo alcune NON hanno tappi singoli, hanno un grosso coperchio però incollato, in cui si intravede una sorta di "labirinto" attorno ai fori di sfiato degli elementi. Si intravede dalle deformazioni del coperchio tolte le etichette. In quel caso si può avere fortuna (e un po' di pazienza) e forarlo in corrispondenza dei fori sugli elementi, a quel punto si possono rabboccare e misurare la densità come tutte le altre. Si può richiudere i fori con una striscia di nastro adesivo, oppure fare i fori di diametro adatto e rimediarci dei tappi da altre batterie sfasciate. ;)
Secondo la mia mentalità è sempre meglio investire qualche soldo in più per aggiungere qualche cavo in parallelo agli altri nella discesa e nei vari collegamenti, piuttosto che ricorrere a stratagemmi complicati e apparecchiature complesse. Ricordiamoci che in caso di emergenza, qualora si guastasse il regolatore, avendo i pannelli in parallelo invece che in serie, si possono collegare direttamente alle batterie tramite un semplice diodo di non ritorno. In questo modo se ne abbassa il rendimento, ma si può "tirare avanti" tranquillamente fino al ripristino del sistema ottimale. In passato ho caricato delle batterie a 12V con pannelli a 36 celle, o a 24V mettendo due pannelli in serie, interponendo un semplice diodo e senza nessun problema per i pannelli o per le batterie. Adesso mi stò studiando il sistema di usare pannelli a 60 celle senza regolatore. Ma naturalmente i cavi debbono avere una sezione adeguata a che passando la corrente massima nominale dei pannelli ci sia un calo percentuale il più basso possibile.
Immagino tu conosca bene la legge di Ohm e la formuletta per calcolare la caduta di tensione nei cavi.....
Inviato manualmente dal mio vecchio e sgangherato, ma fedele computer

Buone realizzazioni a tutti!
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maxlinux2000
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Re: Pagare la bolletta o andare offgrid?

Messaggio da maxlinux2000 » 28 lug 2014, 14:37

badgir ha scritto:
maxlinux2000 ha scritto:l' inverter effettivamente sembra molto buono e il prezzo basso... quello che non capisco invece è il consumo a vuoto... ovvero quanto consuma l' inverter senza nessun carico collegato? CMQ essendo un modello di inverter ad alta frequenza, dovrebbe avere consumi bassi... Ovviamente non so il tedesco e quindi potrebbe essere indicato il consumo a vuoto. Se c' è dimmelo oppure quando potrai misuralo con un tester o una pinza amperometrica.

Nella scheda tecnica parla di un autoconsumo (in funzione) di <0,9A, quindi sulle 21W. Immagino che si riferisce sul consumo a vuoto/stand by. Non poco, anzi, energia quanto serve per illuminare due stanze con i LED. Non appena mi arriva l'attrezzo riferirò nella sezione apposita.


è un consumo decentemente basso... io mio xantrex da 1400W consuma 12W ma costa anche il doppio del tuo. Direi che è un buon compromesso.


Batterie da auto:
sono fatte per essere ricaricate a 14.5V appollaiate sopra ad un motore a scoppio dentro ad una cassa di metallo... quindi i costruttori presumono che la temperatura della stessa raggiunga normalmente almeno i 45-50º.
Se noi la ricarichiamo a 14.5 con 20º di temperatura, le maltrattiamo, e quindi bisogna compensare aumentando la tensione.

Il regolatore di carica ha una sonda per adeguare la tensione alla temperatura, ovviamente verso il basso. Sta tutto a capire quale tensione nominale settare. A quanto vado allora con queste batterie da auto in un sistema a 24V senza cuocerle?


se sono tutte batterie da auto con elettrolita liquido, mettile a 30.5V ora che fa caldo.
Ma di quante batterie da auto stiamo parlando?


Ora che ho sistemato le batterie più in alto, sullo scaffale, a ca. 1 m di distanza dal regolatore dovrei forse spostare la sonda verso le batterie (che ora è inserita direttamente nel regolatore)? Immagino che non altera i valori se la prolungo con un cavo di 1 m.



Se il banco batterie da auto ha almeno 400Ah-24V e continui ad avere solo 500Wp di pannelli, non ti preoccupare, perché le batterie non si possono scaldare.



Tuttavia questo che stiamo conducendo è un esperimento in corso da circa 7 mesi e quindi non ti posso garantire che una batteria auto, duri molti anni se ricaricata con tensioni elevate.

Non avendo ancora un desolfatatore tipo megapulse vado ugualmente con la tensione alta o dovrei prima fare la desolfatazione?


vai con la tensione elevata a 30.5V e se puoi dagli delle "botte", non superiori alle 2 ore a 33V... praticamente collega i pannelli direttamente alle batterie, ma vigila di non superare i 33V. Questo per smuovere il solfato, poi lasciale tutta l'estate a 30-31V

Io ho un sistema simile al tuo, e il banco batterie è formato da 15 batterie auto comprate usate presso lo sfasciacarrozze a 22€ l' una. Formano un banco da 900Ah -41 12V
Sono collegate in parallelo (impianto a 12V) ma tenute separate con diodi di potenza (cerca nella sezione batterie "Grosso risparmio....)...e forse potrebbe interessarti il sistema....

Ho letto con molto interesse il thread e spero di poter andare in settimana a Roma a questo capannone di surpluselettronica per prendere i diodi ed ovviamente anche per curiosare se non trovo qualcos'altro di utile :)

Comunque, in un primo momento voglio provare i diodi sull'impianto piccolo, a 12V. Poi dovrò trovare ancora una batteria simile da 62Ah per fare una seconda serie di 24V in quanto, se ho capito bene i diodi gestiscono le differenze tra batterie messe in parallelo ma non ci liberano dal trovare blocchi simili per metterle in serie.


si, le serie meglio farle con batterie molti simili.
CMQ fosse in te farei questo: L'impianto da 12V lo userei tra le altre cose come sistema di recupero batterie, impostando il regolatore a 15.5V fissi. Tieni conto che se usi i diodi corazzati di surplus, hanno una caduta di 0.4V, e quindi la tensione all' uscita del regolatore dovrà essere di 15.9V, in modo da avere 15.5V ai poli delle batterie.
Poi una volta che si raggiunge la densità di almeno 1.28-1.29 sposti la batteria al banco da 24V.

naturalmente un gruppo di batterie trojan sono molto migliori, ma si difendono anche loro.

Le Trojan T105 sono nella mia lista dei desideri. Speriamo che prima dell'inverno trovo i quattrini necessari. Per ora le ho viste a 155€ (IVA inclusa) l'una, su un sito tedesco (http://www.online-batterien.de/shop/Tro ... e-Batterie). E' realistico trovarle a prezzi simili in Italia?

...le t105 le trovo qui in spagna a 139€
http://generador-electrico.com/tienda/e ... ah-6v.html

peró con le spese di spedizione probabilemnte costa meno comprare in italia questo componente.
Non conosco ditte italiane.

Da gennaio ai primi di giugno, le ho lasciate arrivare occasionalmente a 16.2V con una corrente di ricarica molto bassa... 40 volte inferiore a quella nominale delle batterie... per esempio se hai una batterie da 100Ah (100/40=2.5) la porti a 16.2V con soli 2.5A.
Questo serve per smuovere il solfato delle batterie che inevitabilmente si forma.

L'altro giorno ho portato a casa un mattone da 100Ah che misurava ancora 12,5V. Purtroppo si carica a 14,8V in meno di 3 minuti e altrettanto velocemente si scarica. Immagino che sia pesantemente solfatato. Per ora non l'ho riportato a l'isola ecologica. Forse si riesce a risollevarlo con un desolfatatore?


LEggi anche il tread su come ricaricare le batterie sempre di Dolomitico.
La tua batterie da 100Ah è fortemente solfatata, ma quasi sicuramente la puoi recuperare, sempre che non intervengano dei guasti meccanici nel frattempo... ma per quello che è costata...

Se vai a surplus,it guarda se hanno anche un pannello solare da 50-10W con 60 celle. Ci metti in mezzo un diodo al posto del regolatore e lasci la batteria da 100A ricaricarsi per alcune settimane senza mai scaricarla.
Ferro ne ha recuperata una da 180Ah (mi sembra) con quel sistema. Perfettamente desolfatata da sola.



Ti consiglio di non portare a casa le batterie AGM o GEL. A te servono quelle con il liquido dentro, e che pesino molto.. più pesano meglio è. Vedrai quanto pesano le trojan t105 :D :D
Al limite il banco formato da batterie auto, potrebbe diventare un banco secondario di appoggio al primo con le trojan.... da usare in caso di emergenza.

Farò senz'altro così. Comincio con le batterie auto - anzi, ho già cominciato - e se un giorno passo ad un banco più serio le userò come livello fallback.
AGM all'isola ecologica si trovano soltanto di qualche UPS o di avvio da moto. Sono in genere piccole. Comunque possono fare comode per qualche applicazione mobile, magari come banco mobile per estendere l'autonomia della motosega elettrica, quando vado nel bosco...


Piace anche a te il sistema vero? :D


Comprati anche un buon densimetro graduato per batterie... costa poco e ti dice esattamente lo stato di ricarica delle batterie.. a liquido.

Ho qui un rifrattometro che uso nella manutenzione degli impianti solari termici. Serve per controllare l'acidità del liquido solare nel circuito primario, ovvero per vedere se l'antigelo è ancora buono. Nelle istruzioni sostiene che si può usare anche per l'acido nelle batterie di piombo e ha anche una scala apposita. Quindi immagino che faccia un lavoro simile al densimetro - che non conosco. Non appena trovo tempo vedo con qualche batteria. Mi viene però un dubbio in quanto sono tutte a zero manutenzione, ovvero non si intravvedono i tappi sulle celle. Devo provare a rimuovere il coperchio di plastica, forse sotto c'è qualcosa.


sicuramente anche il rifrattometro funziona, del resto la tecnologia avanza, e il densimetro è roba del 1700 o anteriore.

Per le batterie controlla se riesci aprire con un grosso cacciavite il coperchio. Di solito quelli stretti si aprono facilmente.
Quelli larghi e quadrati invece sono termosaldati, e quindi lascia perdere. Su quelle fai una serie di buchi di accesso con un trapano, e poi li tappi con un po' di nastro isolante, o altro metodo, una volta fatta la misurazione



Per le agm che hai, leggiti il tread di Dolomitico che è molto interessante... praticamente si è scoperto che anche le AGM hanno bisogno di acqua demineralizzata.

Curioso. Lo leggerò.

Per il frigo naturale metterò presto una descrizione nell'aread el risparmio energetico.
Cogito, ergo NO SUV !!

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Re: Pagare la bolletta o andare offgrid?

Messaggio da badgir » 28 lug 2014, 21:25

Ferrobattuto ha scritto:Che dire..... Congratulazioni Badgir! :lol:
Per come hai gestito l'emergenza e per lo spirito e l'entusiasmo con cui l'hai affrontata.

Grazie! Ci siamo anche divertiti. A dire la verità, nei primi giorni che erano tornati mia moglie e figlia, la sera tardi siamo anche arrivati allo spegnimento delle luci, più che altro perché il primo impianto era molto limitato e anche noi non eravamo ancora pratici a gestire bene le risorse. Così siamo andati al letto spegnendo le candele! Nulla di grave, anzi... la cose più importante era far funzionare la TV durante i mondiali con le partite di calcio della nazionale Iraniana (paese di mia moglie) - impresa riuscita decisamente meglio del loro esito :)

Le preferenze ed esigenze di elettricità variano molto tra i vari membri della famiglia. Mentre io devo riuscire a far funzionare Internet per portare avanti i miei lavori - che posso svolgere su un computer qualsiasi, alle brutte anche sullo smartphone, mia figlia deve usare il suo mega-notebook con tutto il software specializzato (rigorosamente open source su linux) per editare e montare film - arrivando anche a consumi di 120W durante il rendering. Almeno sono riuscito a convincerla di lavorare di giorno - quando i panelli danno energia alla grande.

Mia moglie poi è felice quando funziona lo stereo/mediaplayer/disco esterno per mettere la musica a palla e per ballare :) Se poi può usare il mixer per fare le sue creme (è erborista) e il fon dopo la doccia il mondo è salvo. Nei primi tempi, quando l'impianto a 24V non era ancora pronto ma avevo già l'inverter a 24V ho rimediato con la batteria della bici, una LiFePO4 di 24V a 15Ah che non fa una piega di fronte ad una asciugatura completa dei capelli a 500W. Credo che con 15Ah di piombo non si arriverebbe da nessuna parte o meglio a batterie da buttare.

Qualche risposta spicciola anche da me.
La batteria da 100Ah che si carica subito sicuramente è solfatata. Potrebbe anche essere rovinata, ossia con le griglie interne che sostengono il materiale attivo corrose. Ma ti auguro di no..... Puoi provare a portarla a 16,2V pian piano con poca corrente, come dice Max, tenercela controllandola spesso (magari una domenica.....) per qualche ora e poi fare una prova di capacità scaricandola con una lampadina fino ai 10,5V. Nel caso se ne riparla....

Procedura interessante. Comunque, per il momento non ho un caricatore addotta in quanto il regolatore cinesino che consente di impostare la tensione è impegnato sull'impianto a 24V e il Steca Solarix Gamma ha le sue tensione fisse. Devo vedere dove si ferma il Turnigy Accucell (caricatore universale per aeromodellismo con ingresso a 12V) se lo imposto a 7 celle di piombo.

Per il densimetro, è un aggeggio fatto con un tubo di vetro i....

Interessante. Non si finisce mai a conoscere cose nuove.

Le batterie per auto "senza manutenzione" sono di diversi tipi:...

mi sa che nei prossimi giorni dovrò ispezionare un po' le varie batterie.

Secondo la mia mentalità è sempre meglio investire qualche soldo in più per aggiungere qualche cavo in parallelo agli altri nella discesa e nei vari collegamenti, piuttosto che ricorrere a stratagemmi complicati e apparecchiature complesse.

Sono perfettamente d'accordo. Non avendo poi distanze lunghe e panelli da 72 celle - perfette per un impianto a 24V - preferisco rimanere con un PWM.

Immagino tu conosca bene la legge di Ohm e la formuletta per calcolare la caduta di tensione nei cavi.....

Si, anche se sono troppo pigro a farmi i calcoli. Il calcolatore online su oppo.it è molto più comodo :)

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Re: Pagare la bolletta o andare offgrid?

Messaggio da badgir » 29 lug 2014, 10:14

maxlinux2000 ha scritto:se sono tutte batterie da auto con elettrolita liquido, mettile a 30.5V ora che fa caldo.

Da ieri ho impostato a 30V (di più non posso con l'attuale inverter). Ma stamattina, con il sole assente e il lavoro di ricarica da ieri sera non ho ancora superato le 26V...

Ma di quante batterie da auto stiamo parlando?


Ho cominciato da poco a collezionare :)

Il "banco" da 24V è per ora composto da 2 sole batterie a 12V da 63Ah. Poi ho altre tre batterie da auto da 55, 62 e 100 Ah (l'ultima ancora da rivitalizzare). Finché non trovo una gemella per almeno una di queste non posso ingrandire il banco - ovviamente usando dei diodi. Oggi ripasserò all'isola ecologica per vedere se ci sono nuovi arrivi.


vai con la tensione elevata a 30.5V e se puoi dagli delle "botte", non superiori alle 2 ore a 33V... praticamente collega i pannelli direttamente alle batterie, ma vigila di non superare i 33V. Questo per smuovere il solfato, poi lasciale tutta l'estate a 30-31V

Si potrebbe anche fare, magari spegnendo per un paio d'ore l'inverter quando non serve (che 33V di sicuro non regge). Vedo se posso impostare la tensione sul regolatore di carica senza dover staccare i fili per fare il collegamento diretto.

ICMQ fosse in te farei questo: L'impianto da 12V lo userei tra le altre cose come sistema di recupero batterie, impostando il regolatore a 15.5V fissi. Tieni conto che se usi i diodi corazzati di surplus, hanno una caduta di 0.4V, e quindi la tensione all' uscita del regolatore dovrà essere di 15.9V, in modo da avere 15.5V ai poli delle batterie.
Poi una volta che si raggiunge la densità di almeno 1.28-1.29 sposti la batteria al banco da 24V.

Seppure l'impianto a 12V ha carattere sperimentale mi scontro con i limiti fissi imposti dal regolatore di carica che indica nella scheda 14,4V per cycle charge e 14,7 per equalization charge. L'ho già aperto per cambiare il jumper e settarlo su batteria con elettrolita liquido.
Poi non devo esagerare con la tensione perché su questo impianto ho delle utenze a 12V: lampadine LED ma anche disco rigido, router e mediaplayer che magari non gradiscono le alte tensioni.

...le t105 le trovo qui in spagna a 139€

beati voi!

Da gennaio ai primi di giugno, le ho lasciate arrivare occasionalmente a 16.2V con una corrente di ricarica molto bassa... 40 volte inferiore a quella nominale delle batterie... per esempio se hai una batterie da 100Ah (100/40=2.5) la porti a 16.2V con soli 2.5A.
Questo serve per smuovere il solfato delle batterie che inevitabilmente si forma.

Sul caricatore Turnigy posso impostare la corrente massima di carica, ma la tensione finale ad elemento è sempre 2,45V. Se scelgo quindi 7 celle arriverei a 17,15V, probabilmente troppo - o no?

Se vai a surplus,it guarda se hanno anche un pannello solare da 50-10W con 60 celle. Ci metti in mezzo un diodo al posto del regolatore e lasci la batteria da 100A ricaricarsi per alcune settimane senza mai scaricarla.
Ferro ne ha recuperata una da 180Ah (mi sembra) con quel sistema. Perfettamente desolfatata da sola.

Mi sembra una soluzione interessante. Potrei usarla anche per ringiovanire le altre batterie.

Grazie per i consigli. Mi rendo conto che mi sono imbattuto in un impresa. Già faccio il manutentore-tecnico domestico tutti i giorni, installando lampade, spostando batterie, misurando tensioni ecc. ma sopratutto gestendo i carichi e istruendo gli altri componenti della famiglia sui cosa si può accendere e cosa no, aiutato per fortuna dal cicalino dell'inverter, con il quale almeno non si discute :)

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Re: Pagare la bolletta o andare offgrid?

Messaggio da Ferrobattuto » 29 lug 2014, 14:22

badgir ha scritto:.....aiutato per fortuna dal cicalino dell'inverter......

In bocca al lupo!!! :lol:
Inviato manualmente dal mio vecchio e sgangherato, ma fedele computer

Buone realizzazioni a tutti!
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Re: Pagare la bolletta o andare offgrid?

Messaggio da Dolomitico » 30 lug 2014, 14:51

Ciao badgir e benvenuto.Che storia..... :o: :P
Interessante leggere una simile storia.Sopprattutto come ti sei arrabbattato in poco tempo.
E per assurdo sono proprio queste le situazioni che portano all'offgrid totale,ti ci devi trovare in mezzo in pieno,e si deve partire,non cè alternativa.
Poi col tempo si scopre che si può navigare in solitaria.
Una cosa che mi ha sempre incuriosito è l'uso degli inverter a onda modificata,cè chi dice che rovinano le cose,cè chi dice di no,cmq nella necessità si usano,e se scrivi che molte cose funzionano è un modo per testare a fondo anche questa caratteristica.
Per le batterie a 24 volt,io dico la mia,usando batterie da recupero che sono molto diverse per molti motivi,anche se identiche,non lo saranno mai all'interno,per le differenze di vita operativa vissuta,io punterei su un'impianto 12+12,ovvero 2 impianti da 12 volt separati con le batterie che ne formano uno a 24volt,cosi i 2 banchi si possono caricare a fondo per conto suo,e dare il meglio,è un'idea strana me ne rendo conto,ma io farei cosi se avessi solo batterie da avviamento.
Mi piace anche la storia della gestione decentralizzata,in casa ci sono varie micro impianti,un pò indagginosi forse,ma credo che con un'arduino si possano forse gestire,magari quando le batterie principali sono cariche attiva una linea o un'altra in modo da ricaricare le varie batterie in giro.(piccolo volo di fantasia,ma non troppo)
Cmq ti faccio i miei auguri per raggiungere la piena autonomia.

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Re: Pagare la bolletta o andare offgrid?

Messaggio da mastrovetraio » 30 lug 2014, 16:47

Badgir, benvenuto, e grazie per il racconto di tutte le tue peripezie, ma sopratutto grazie per aver condiviso la tua "attitudine mentale", in tempi così grami e tristi un lottatore è un piccolo miracolo. Cerco di darti una "dritta" anche se sono sicuro che ci hai già pensato. Con l'inverno non si scherza, hai bisogno di caldo ed elettricità, hai considerato un generatore ? Uno scambiatore aria/aria è facile da fare con poca spesa.

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Re: Pagare la bolletta o andare offgrid?

Messaggio da Marko » 31 lug 2014, 17:13

Aggiungo, se hai spazio, un bel pannello solare x l'acqua calda, si risparmia parecchio gas e/o corrente.... :wacko:

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Re: Pagare la bolletta o andare offgrid?

Messaggio da badgir » 31 lug 2014, 19:02

Dolomitico ha scritto:Ciao badgir e benvenuto.Che storia..... :o: :P
Interessante leggere una simile storia.Sopprattutto come ti sei arrabbattato in poco tempo.
E per assurdo sono proprio queste le situazioni che portano all'offgrid totale,ti ci devi trovare in mezzo in pieno,e si deve partire,non cè alternativa.

Ciao! Da immigrati nei tanti anni che siamo in Italia abbiamo dovuto imparare ad arrangiarci, dato che quando il frigo era vuoto (oggi si direbbe - spento!) non potevamo andare a cena dai genitori...

Poi col tempo si scopre che si può navigare in solitaria.

Come diceva un mio amico - è nell'acqua che si impara a nuotare :)
Comunque ho la sensazione che di persone/famiglie che non riescono a pagare la bolletta della luce in Italia ci siano tante, anzi stanno diventando sempre di più. Non tutti hanno la fortuna di poter mettere qualche pannello sul tetto... Infatti, ho pensato insieme ad un amico di fare dei corsi di autocostruzione per impianti ad isola minimi. Fino all'anno scorso ho insegnato energie rinnovabili in una scuola professionale a Roma - ora è chiusa perché la Regione Lazio non ha più fondi per la formazione - e noi insegnati stiamo a spasso. Almeno abbiamo una sede dove fare i corsi, con tanto di laboratorio e impianto fotovoltaico sperimentale!

Una cosa che mi ha sempre incuriosito è l'uso degli inverter a onda modificata,cè chi dice che rovinano le cose,cè chi dice di no,cmq nella necessità si usano,e se scrivi che molte cose funzionano è un modo per testare a fondo anche questa caratteristica.

Proprio ieri ho concluso un ciclo sperimentale di ca. 2 mesi con un inverterino ad onda modificata in quanto mi è arrivato il nuovo inverter ad onda pura. Che dire? Le cose che ho descritto funzionavano si e in questo breve periodo almeno non si sono rotte. Non so se hanno subito danno ma di certo qualche sofferenza hanno avuto:
- gli alimentatori switching si scaldano di più e fanno strani rumori
- idem le lampadine a risparmio, persino quelle a LED con l'elettronica incorporata per funzionare a 230V. Queste ultime tendono anche a lampeggiare
- il frigo (90W di consumo nominale) non partiva da solo e soltanto dopo vari tentativi. Quando si attaccava un alimentatore da notebook ad una presa subito si fermava il compressore del frigo e bisognava correre per non farlo impazzire nei tentativi di ripartire. Comunque non raffreddava con la stessa efficienza in quanto il compressore non si spegneva mai di suo ed era un po' più rumoroso del solito.
- la TV piatta mostrava delle strisce sullo schermo e lo stereo faceva sentire un bel fruscio
- la lavatrice si rifiutava categoricamente a partire lampeggiando e facendo suonare un cicalino non appena la si accendeva
- i fornelli a induzione non si accendevano nemmeno, sembravano morte.

Non ho misurato i consumi delle singole utenze ma già il calore disperso fa pensare che con l'onda modificata molti dispositivi lavorano con meno efficienza e/o maggiore assorbimento di corrente.

Conclusione: nell'emergenza l'onda modificata può pure andare bene ma non è una soluzione da far durare a lungo nel tempo. Un solo giorno di esercizio con un inverter ad onda pura mi ha fatto capire la differenza: tutto ha funzionato come deve, alla perfezione (finché c'era sole). Anche i fornelli ad induzione si sono risvegliati, almeno per fare il caffè (per cuocere il riso l'impianto con ca. 550Wp e un pacco batterie a 62Ah@24V è troppo piccolo, s'ammoscia presto e l'inverter grida fame). Presto comunque presenterò l'inverter nell'area su batterie ecc. ma prima devo completare la sua installazione...

Per le batterie a 24 volt,io dico la mia,usando batterie da recupero che sono molto diverse per molti motivi,anche se identiche,non lo saranno mai all'interno,per le differenze di vita operativa vissuta

Non c'è dubbio. Io attualmente sto provando di trovare delle coppie che si comportano simili nelle varie situazioni facendo misurazioni con diversi stadi di carico. Ero comunque condizionato dal tipo di panelli che ho trovato che mi imponevano le 24V. Dicono comunque che anche gli inverter, specialmente se più grandi, lavorano meglio a 24V. Comunque sono deciuso a continuare l'esperimento.

,io punterei su un'impianto 12+12,ovvero 2 impianti da 12 volt separati con le batterie che ne formano uno a 24volt,cosi i 2 banchi si possono caricare a fondo per conto suo,e dare il meglio,è un'idea strana me ne rendo conto,ma io farei cosi se avessi solo batterie da avviamento.

Mi chiedo piuttosto se h senso avere diversi banchi (da 24V) non connessi tra loro con diodi e ciascuno con il suo regolatore di carica con un dispositivo che passa i carichi su un altro banco quando uno è arrivato ad uno stato basso.

Anzi, in questo modo si potrebbe pensare anche di avere un banco piccolo per i carichi pesanti - però fatto di batterie LiFePO4 (o per chi diffida queste tecnologie a NiCdo NiMH), magari con 50Ah che si può scaricare anche al 90% senza che questo ne risente particolarmente in termini di invecchiamento. Questo banco farebbe un po' il lavoro pesante durante la giornata, quando si accendono gli elettrodomestici e magari passano un po' di nuvole che portano giù per poco tempo la produzione del fotovoltaico. Per la sera invece c'è il banco di piombo, che si scarica con le utenze più "dolci", luci, TV, musica e computer. Il frigo in tutto questo è idealmente a pozzetto (congelatore modificato), ha fato il suo freddo per tutto il giorno e il compressore per la notte va a dormire.

Mi piace anche la storia della gestione decentralizzata,in casa ci sono varie micro impianti,un pò indagginosi forse,ma credo che con un'arduino si possano forse gestire,magari quando le batterie principali sono cariche attiva una linea o un'altra in modo da ricaricare le varie batterie in giro.(piccolo volo di fantasia,ma non troppo)

Ho fatto un po' di esperimenti in questi giorni facendo lavorare lo stereo con un UPS che mi avevano regalato (batteria rotta) ed una batteria esterna riciclata da automobile. Di giorno si ricaricava a 230V dalla rete ad isola - quindi dall'impianto fotovoltaico centrale e la sera viaggiava completamente in autonomia (se metti il volume a palla non senti nemmeno il cicalino). Così non si rischiava di rimanere al buio perché magari si ascoltava troppa musica, al limite questa finiva se la batteria andava sotto la soglia minima. Comunque, in se ha funzionato anche senza spegnersi.

Ha tutto però i suoi pro e contro. Credo che tanti dispositivi separati facciano diminuire l'efficienza dell'impianto, oltre a creare potenziali fonti di guasti. Da non dimenticare che devono essere anche usati da altri membri della famiglia - magari non specializzati in elettronica e energie rinnovabili. Non ultimo, tutti questi impiantini - celle offgrid isolate - hanno bisogno anche del loro spazio - non sempre estetico in ambito domestico (ovvero come lo spiego alla signora?). Io tendo alle soluzioni più semplici possibili. Casomai investo energie in una certa ridondanza. Qui mantengo un impianto a 12V parallelo a quello a 230V alimentato da campo fotovoltaico principale.


Cmq ti faccio i miei auguri per raggiungere la piena autonomia.

Grazie!

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Re: Pagare la bolletta o andare offgrid?

Messaggio da badgir » 31 lug 2014, 19:22

mastrovetraio ha scritto:Badgir, benvenuto, e grazie per il racconto di tutte le tue peripezie, ma sopratutto grazie per aver condiviso la tua "attitudine mentale", in tempi così grami e tristi un lottatore è un piccolo miracolo. Cerco di darti una "dritta" anche se sono sicuro che ci hai già pensato. Con l'inverno non si scherza, hai bisogno di caldo ed elettricità, hai considerato un generatore ? Uno scambiatore aria/aria è facile da fare con poca spesa.

Buona sera! Per il caldo d'inverno non mi preoccupo. Ho una termostufa a legna (raccolta nel bosco) che scalda un boiler solare a 500 l che funziona a circolazione naturale, quindi niente pompa circolatore. L'impianto di distribuzione nelle stanze - a temosifoni - ha sì una pompa circolatore. Ma è di quelle a consumo bassissimo, solo 16W. Quella si riuscirà a far funzionare di sicuro. E anche l'acqua calda per il bagno non manca mai in quanto si produce nel boiler (mediante scambiatore).

Poi c'è una cucina economica, sempre a legna, con tanto di forno in cucina. Si cucina, si fa il pane/i dolci e si scalda pure. Tutto questo è ben collaudato e funzionante.

Per la luce ho visto che ci vuole pochissimo per illuminare almeno in maniera minima a 12V con i LED. In fondo basta avere luce decente ad un tavolo, alla scrivania o al letto per lavorare/leggere senza rovinarsi gli occhi. Anche la cucina si illumina bene con fonti di luce mirate. Non trovo necessario illuminare tutto a giorno.

Quello che mi preoccupa di più per l'inverno sono i computer/Internet in quanto mi serve per lavorare - e lì non si scherza. Al gruppo autogeno ho già pensato. Magari si trova uno usato - meglio se diesel da far funzionare con l'olio fritto esausto dei ristoranti... Abbiamo un thread specifico per questo? Comunque potrei anche rimettere un piccolo generatore eolico sul tetto. Ho ancora i fili e il sostegno. Avrei pure un generatore da 150W che attualmente ho installato a scuola a Roma, per scopi didattici. Ma forse trovo uno un po' più grande. Un tempo avevo una ditta e li vendevo in giro per l'Italia. Ne ho installato diversi.

Comunque è vero, sull'inverno c'è da lavorare ancora parecchio.

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Re: Pagare la bolletta o andare offgrid?

Messaggio da badgir » 31 lug 2014, 19:24

Marko ha scritto:Aggiungo, se hai spazio, un bel pannello solare x l'acqua calda, si risparmia parecchio gas e/o corrente.... :wacko:

Fondamentale, in effetti. Per fortuna ne ho un impianto abbastanza grande (tubi sottovuoto, a circolazione naturale, con 500 l di accumulo). E in funzione sin dal 2000. L'acqua calda va pure sulla lavatrice e lavastoviglie, oltre ad integrare (teoricamente) il riscaldamento. Ora la centralina è rotta, quindi lo spengo/accendo tutti i giorni.

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Re: Pagare la bolletta o andare offgrid?

Messaggio da maxx » 31 lug 2014, 23:25

badgir occhio ad usare il tuo nuovo inverter con il piano cottura ad induzione, se è del tipo senza trasformatore rischi di farlo esplodere prematuramente,per quanto ne so io tutti gli inverter senza trasformatore in uscita soffrono parecchio se ci applichi carichi induttivi tipo grossi motori elettrici come aspirapolveri eccecc, forse è il caso che pensi ad un piano cottura magari a gpl, è vero anche che i piani ad induzione hanno un elettronica dentro che pilota le piastre ma non vorrei che nonostante questo l'inverter li vedesse come un carico induttivo cè da informarsi bene insomma,nel caso fosse un inverter con trasformatore non calcolare nemmeno questo mio reply,il vecchio onda quadra se era 500w è normale che stentasse con il frigo.... sullo spunto puo' assorbire molto di piu' dei 90w/h dichiarati anzisei stato fortunato che è riuscito ad avviarlo io provai ad avviarne uno sempre che assorbiva 90w/h con un 800w onda modificata e il motore non partiva nemmeno a pagarlo, ciaooo e buona fortuna per il tuo progetto

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