Progettiamo un’isola espandibile?

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Re: Progettiamo un’isola espandibile?

Messaggio da maxlinux2000 » 22 ago 2012, 15:02

interessante quell'inverter da 12-24-48V 1000W pure sine... a 200euro circa :mrgreen:

riguardo ai prezzi, ecc. ci sono filosofie differenti. Un po'come nelle automobili c'è chi preferisce spendere meno, chi più, e chi sta in mezzo, chi vuole una sportiva, chi una utilitaria chi un suv..... insomma non sarebbe meglio avere tutti un solo tipo si automobile? :mrgreen:

io personalmente faccio un ragionamento differente... compro quasi tutto materiale usato, perché soprattutto nel solare, la gente comincia con un piccolo impianto che poi amplia e quindi si ritrova con pezzi che diventano incompatibili con il nuovo impianto... che fanno di solito? lo vendono.

Io compro solo roba di marca di seconda mano. Se era buona 4-5 anni fa, non sará buona anche ora?
Poi ovviamente a volte devo comprare roba nuova perché non ne posso fare a meno, ma diffido dai bassi prezzi.
Ho imparato da tempo che "chi più spende meno spende". I cinesi sono tentatori, ma troppo sesso sono delle truffe, oppiure no... ti danno esattamente la qualitá che hai pagato. :mrgreen:
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Re: Progettiamo un’isola espandibile?

Messaggio da Roby » 22 ago 2012, 16:50

Marko ha scritto:Scusate l'intromissione, ma mi chiedevo, è possibile se uno deve incominciare da zero un impianto ad isola, debba necessariamente escludere componentistica economica anche se discretamente valida per iniziare? Certo avere uno studer e pilotarlo con delle batterie usate da auto è proprio una contradizione. Questo inverter costa poco e se non stressato funziona benissimo, come quello che io avevo:
http://www.aliexpress.com/product-fm/52 ... alers.html
Poi se le finanze lo permettono meglio ovviamenmte uno studer.
Scusate.
Ciao.


Nessuna intromissione. Come giustamente offgrid2 ha esposto, non sempre il risparmio estremo poprta dei benefici, anzi!!!
Riguardo ai componenti per iniziare da zero, per ora ancora non mi sono orientato, e sto valutando attentamente le varie possibilità, ho già un paio di alternative (una è lo struder ...) tutto dipenderà dalla disponibilità finanziaria...

@offgrid2
Questo è lo schemino che mi sono fatto. Come scrivevo prima ho visto due schemi differenti, se non ho capito male tu hai fatto una cosa simile.
Per quanto riguarda il dimensionamento dei magnetotermici e l'amperaggio dei ponti che mi dici?

Batterie.png
Batterie.png (161.95 KiB) Visto 7384 volte


Chiaramente i dispositivi visibili nello schema, sono solo rappresentativi...
Ultima modifica di Roby il 22 ago 2012, 23:40, modificato 1 volta in totale.

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Re: Progettiamo un’isola espandibile?

Messaggio da Ferrobattuto » 22 ago 2012, 18:08

Io personalmente al posto dei magnetotemici, che costano un botto, metterei dei semplici fusibili, come daltronde ha fatto anche Hal9000 sulle sue due stringhe di batterie da 48V messe poi in parallelo. Se un fusibile, o un magnetotermico, arriva al punto di bruciarso o di scattare, sicuramente c'è un guasto di qualche tipo su una delle serie, e bisogna intervenire comunque. Esistono fusibili per tutte le correnti, per alte e per basse tensioni, e volendo risparmiare si possono usare anche quelli per auto, che ne ho visti anche da 70A e oltre. Oltretutto si trovano sulle auto in demolizione..... ;)
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Re: Progettiamo un’isola espandibile?

Messaggio da maxlinux2000 » 22 ago 2012, 19:33

ok, lo schema mi sembra corretto. Non occorre come ti dicevo usare diodi shottky, ma bastano i diodi a ponte normali di amperaggio sufficiente.

Devi sapere che alle batterie di automobili, è meglio non superare un prelievo del 5-10% max. Quindi supponendo che tu utilizza batterie da 70Ah, la corrente massima prelevabile sará di 3.5 - 5 Ah per ramo di 48Volts (!!)

Le batterie per ogni ramo devono essere abbastanza simili. Un metodo empirico è questo:

Prendi 4 batterie della stessa potenza... per esempio 50Ah, presso il demolitore, ma falle provare con il loro tester di carico.
Si tratta di un tester che applica un carico di 100A per alcuni secondi. SE durante la fase di carico, la tensione non scende oltre un certo livello, significa che la batteria è buona.
Portale a casa, aggiungi l'acqua distillata, desolfatale con un desolfatore + caricabatteria automatico, per diversi giorni ogniuna di loro, e poi le puoi collegare in serie.

I magnetotermici funzionano anche da fusibile riarmabile, ovviamente entro un certo numero di volte, poi perde efficacia. Ci sono quelli per corrente continua, ma sono rari e carissimi, e poi quelli da 220V per corrente alternata.
Questi ultimi vanno benissimo, ma devi moltiplicare il valore di targa per 1.4.
Quindi un magnetotermico da 10A in alternata, scatta a circa 14A in continua.
Se hai intenzione di mettere 7 rami da 48V in serie usando batterie da 70A, ti consiglerei di mettere magnetotermici da 6A AC.
Ogni ramo puo dare 4 - 5A, ma sarebbe sbagliato mettere magnetotermici troppo vicini a quel valore, perché comincerebbero a scaldare consumando energia, e rovinandosi alla svelta.
8.4A è un valore che le batterie possono reggere tranquillamente per pochi secondi senza danneggiarsi (in reltá le batterie da auto possono reggere 120A, ma si rovinano alla svelta)
Se per caso durante il funzionamento ci fosse un grosso carico, dentro ai limiti del banco (5A * 7 rami = 42A max a 48Volts, che è l'assorbimento di un inverter da 1900Watt circa), ma per un motivo o per l'altro ci fossero 2 o più rami fuori uso, i magnetotermici salterebbero uno dopo l'altro per proteggere le batterie e i diodi dal sovraccarico.

I magnetotermici che uso io per le batterie, li compro al bricodepot o al le roy merlin per circa 2.5 euro o meno.
Nel caso non fosse possibile trovarli a buon prezzo, puoi sempre usare fusibili normali da automobile... li trovi anche loro forse gratis presso lo sfasciacarrozze.
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Re: Progettiamo un’isola espandibile?

Messaggio da Roby » 22 ago 2012, 19:53

Perfetto sei stato chiarissimo. Erano proprio le misure, o meglio, come calcolare le misure, che mi mancava almeno per i fusibili/magneto termici.
Poi pian piano vedo cosa riesco a trovare, se trovo i magnetotermici ad un prezzo accessibile bene, se no si va di fusibili e ora che so che dimensione la cosa diventa più semplice.

Per i ponti?
Che tipo di calcoli dovrei fare?

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Re: Progettiamo un’isola espandibile?

Messaggio da maxlinux2000 » 22 ago 2012, 20:48

L'amperaggio dei diodi, direi almeno 35A* e potrsti usare il modello con i 4 faston..... quale esattamente? non lo so, ma qui abbiamo diversi esperti in elettronica che possono aiutarti :mrgreen:

Secondo me dovrebbe avere:

caduta di tensione 0.7V
Volt 100
Ampere: 35

qualche cosa tipo questo

Immagine
Edit: corretta la foto

tieni conto che ogni chip, serve per 2 rami di batterie, quindi in caso di 7 rami, ti servono 14+1 diodi, ovvero 4 chip (16 diodi)

Edit: dico 35A, perché è il quadruplo della potenza massima in cui saltano i fusibili/magnetotermici. Preferisco metterli di alto amperaggio per reggere forti carichi improvvisi. Per esempio un inverter da 1000W ad onda sinousidale pura, può dare 2000W di picco (qualche secondo), ma anche 4000W di picco-picco (frazioni di secondo).
È chiaro quindi che i diodi devono reggere 4 volte la potenza massima dell'inverter, ma non basta. Siccome è possibile che un paio di rami vada fuori uso, i rimaenenti diodi devono poter reggere il carico prima che i magnetotermici saltino.
Torniamo al esempio:

il banco progettato da 48V regge 40A nominali. Ma 160A di picco-picco (alcune frazioni di secondo)
Quindi i diodi devono reggere questo carico anche con soli 5 rami attivi..... 160A/5 = 32A... maglio arrotondare a 35A e non se ne parla più.... correggo quanto scritto sopra
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Re: Progettiamo un’isola espandibile?

Messaggio da Ferrobattuto » 22 ago 2012, 20:55

Quello della foto è un ponte raddrizzatore trifase..... ;) Tre contatti per la trifase e due per l'uscita in continua. :D (Offgrid ha corretto....)
I ponti ormai si trovano un po di tutte le tensioni e tutti gli amperaggi..... Ne ho acquistati da 200V 50A per pochi soldi, e si trovano in tutti i negozi di componentistica ben forniti.
Hemmmm..... I ponti nel disegno di Roby hanno un diodo disegnato al contrario..... :blushing:
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Re: Progettiamo un’isola espandibile?

Messaggio da maxlinux2000 » 22 ago 2012, 21:07

Grazie ermete. Vado a correggere la foto del ponte, per evitare confusioni a chi legge.
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Re: Progettiamo un’isola espandibile?

Messaggio da Roby » 22 ago 2012, 23:13

Ferrobattuto ha scritto:Quello della foto è un ponte raddrizzatore trifase..... ;) Tre contatti per la trifase e due per l'uscita in continua. :D (Offgrid ha corretto....)
I ponti ormai si trovano un po di tutte le tensioni e tutti gli amperaggi..... Ne ho acquistati da 200V 50A per pochi soldi, e si trovano in tutti i negozi di componentistica ben forniti.
Hemmmm..... I ponti nel disegno di Roby hanno un diodo disegnato al contrario..... :blushing:

:-[

E' vero... c'è un diodo al contrario....
Domani correggo l'immagine...

EDIT

Corretto...
Ultima modifica di Roby il 22 ago 2012, 23:40, modificato 1 volta in totale.

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Re: Progettiamo un’isola espandibile?

Messaggio da kopernico » 22 ago 2012, 23:39

Ciao a tutti.
Interessante questo forum.
Mi sono iscritto da poco...accidenti ma dove eravate....o dov'ero io!!! :mrgreen:

@Roby
Ho una situazione più o meno come la tua.
- La mia casa e' situata con gli stessi gradi come la tua e ho una piccola porzione a sud e una molto più grande a est (con la presenza di camini) ed ovest.
- Come la tua ho tre piani per arrivare al tetto. Il fatto e' che la casa fa parte di un condominio e posso sfruttare solo una parte del tetto (si vedrà). La mia idea e' quella di portare i cavi dal sottotetto fino al mio box dove poi riservero' uno spazio per tutto l'impianto: modulo di ricarica, inverter, batterie ecc. La tratta , a spanne e' di circa 30 metri e pensando ad una espansione futura, intendo infilare delle corde che mi restino buone per sempre quindi pensavo ai 50 mmq. piu' cavo CAT5e per usi futuri (ricordi il problema che hai sollevato sull'inclinazione dei pannelli al variare delle stagioni?).
In questo modo dovrei risolvere il problemi delle perdite sul cavo.
Ho le idee chiare sul fatto che l'impianto debba essere a 48 volt, sono orientato sull'inverter della Studer Extender XTM ma con la potenza da scegliere.
Devo valutare il tipo di pannello (Sanyo :wub: Kiocera, LG ). Credo ,vista la ridotta porzione di tetto che avrò a disposizione, di puntare su modelli da 60 celle monocristalline con alte potenze. Ho altenative ?
Per il resto sono in continua ricerca e forum come questi danno una grossa mano.

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Re: Progettiamo un’isola espandibile?

Messaggio da Roby » 22 ago 2012, 23:51

kopernico ha scritto:Ciao a tutti.
Interessante questo forum.
Mi sono iscritto da poco...accidenti ma dove eravate....o dov'ero io!!! :mrgreen:

@Roby
Ho una situazione più o meno come la tua.
- La mia casa e' situata con gli stessi gradi come la tua e ho una piccola porzione a sud e una molto più grande a est (con la presenza di camini) ed ovest.
- Come la tua ho tre piani per arrivare al tetto. Il fatto e' che la casa fa parte di un condominio e posso sfruttare solo una parte del tetto (si vedrà). La mia idea e' quella di portare i cavi dal sottotetto fino al mio box dove poi riservero' uno spazio per tutto l'impianto: modulo di ricarica, inverter, batterie ecc. La tratta , a spanne e' di circa 30 metri e pensando ad una espansione futura, intendo infilare delle corde che mi restino buone per sempre quindi pensavo ai 50 mmq. piu' cavo CAT5e per usi futuri (ricordi il problema che hai sollevato sull'inclinazione dei pannelli al variare delle stagioni?).
In questo modo dovrei risolvere il problemi delle perdite sul cavo.
Ho le idee chiare sul fatto che l'impianto debba essere a 48 volt, sono orientato sull'inverter della Studer Extender XTM ma con la potenza da scegliere.
Devo valutare il tipo di pannello (Sanyo :wub: Kiocera, LG ). Credo ,vista la ridotta porzione di tetto che avrò a disposizione, di puntare su modelli da 60 celle monocristalline con alte potenze. Ho altenative ?
Per il resto sono in continua ricerca e forum come questi danno una grossa mano.


Benvenuto kopernico.
Io sono un novellino...

Offgrid, Hal9000, Ferro... loro sono certamente molto più preparati...
Si in questa discussione sto cercando di affrontare, soprattutto per avere le basi giuste e quindi costruire il mio impianto, tutti quei problemi che un novellino come me si trova davanti e non gli permettono di procedere con una certa "sicurezza"...
Piano piano affronteremo un po tutti gli argomenti... Io ho iniziato da quelli che per me erano più oscuri... il prossimo argomento era il regolatore e poi i pannelli (sarebbe molto bello trovare una soluzione semplice ed efficace per modificare l'inclinazione dei pannelli)...

L'inverter... hehe...
Anch'io avrei le idee chiare e quello struder... mi affascina in modo pauroso... E' la dura realta (disponibilità finanziaria) che mi riporta con i piedi per terra... :(

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Re: Progettiamo un’isola espandibile?

Messaggio da Hal9000 » 23 ago 2012, 12:17

Secondo me puoi anche fare a meno dei diodi, prendi delle batterie usate dallo sfacia coarrozze che superino il test descritto sopra con il tester da 100A e le colleghi in parallelo, periodicamente, che ne sò ogni 2-3 mesi, scolleghi i paralleli e le leasci a circuito aperto per una giornata, misurandole se ne vedi qualcunoa che scende troppo di tensione rispetto alle altre significa che è in corto e la sotituisci con altre batterie usate sempre dallo sfacio, è un metodo temporaneo ma che puoi usare per i primi 2 anni intanto che sperimenti, ti fai esperienza e che metti da parte qualcosa per poi prendere delle batterie serie, oppure magari decidi di cimentarti con l'auto-costruzione.

Ad ogni modo il sistema dei diodi è perfetto per carichi resistivi o piccoli inverter ad onda quadra, ma se usi inverter ad onda sinusiodale, specialmente quelli di buona qualità, non interporre niente tra inverter e batterie, ne ho già parlato più volte in altre discussioni e mi rendo conto di diventare un pò noioso sull'argomento, ma gli inverter buoni gestiscono egreggiamente carichi induttivi, sfasamenti e carichi assimmetrici a lato AC ma per fare questo usano il banco batterie come un grosso condensatore, se ci mettede in mezzo dei diodi richiate di sfaciare l'inverter o di ridurre la vita del banco condensatori elettrolitici interni.

Roby, fossi in tè prendere l'inverter xtender (il modello che puoi permetterti) poi con quello che rimane il regolatore e i pannelli, le batterie cerca di portarle a casa con pochi spiccioli di quelle dello sfacia carrozze (per iniziare), quello che volgio dire piuttosto prendi qualche pannello in meno inizialmente ma procurati un buon inverter della studer, almeno poi quel pezzo non lo cambierai più e resterà parte dell'impianto definitivo tra qualche anno ma al contempo di risparmia molti grattacapi e componenti aggiuntivi per l'automazione che serve a tè iniziando con poca produzione ed integrazione enel.

Altrimenti devi stare li a continuare a girare tra enel e solare curando di non scaricare troppo le batterie, inizialmente sembra divertente ma poi diventa oneroso e se ci si dimentica si rovinano le batterie o si spengono le cose quando magari non sei a casa, un grattacapo, credimi, io ci sono passato, non credere che ho iniziato con un impianto da 10Kwp dal nulla, come tutti anche io ho iniziato con un pannello da 50W e poi anno dopo anno sono cresciuto passo passo.

I suggerimenti che mi sento di dare sono frutto di esperienze e rimorsi del passato, se faccio 2 conti di quello che ho speso comprando e ricomprando roba man mano che mi "evolvevo" con il mio impianto di casa ne avrei fatti 2 di quelli attuali :P
E poi se 5 anni fà ci fosse stato un inverter come questi xtender lo avrei preso al volo, mi avrebbe risparmiato decine di automazioni, spese aggiuntive per componentistica ausiliaria e tutte le menate di continuare a girare da solare e enel e vice versa con tutte le relative lamentele da parte della gente in casa che si lamentava per gli elettrodomestici che si resettavano, la registrazione del film preferito andata a pallino ecc ecc....

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Re: Progettiamo un’isola espandibile?

Messaggio da maxlinux2000 » 23 ago 2012, 12:35

Hal9000 ha scritto:Secondo me puoi anche fare a meno dei diodi, prendi delle batterie usate dallo sfacia coarrozze che superino il test descritto sopra con il tester da 100A e le colleghi in parallelo, periodicamente, che ne sò ogni 2-3 mesi, scolleghi i paralleli e le leasci a circuito aperto per una giornata, misurandole se ne vedi qualcunoa che scende troppo di tensione rispetto alle altre significa che è in corto e la sotituisci con altre batterie usate sempre dallo sfacio, è un metodo temporaneo ma che puoi usare per i primi 2 anni intanto che sperimenti, ti fai esperienza e che metti da parte qualcosa per poi prendere delle batterie serie, oppure magari decidi di cimentarti con l'auto-costruzione.

No! i diodi servono anche da protezione per le batterie stesse. Ti immagini cosa succederebbe se una batterie andasse in corto, in un banco di quelle dimensioni?

Ad ogni modo il sistema dei diodi è perfetto per carichi resistivi o piccoli inverter ad onda quadra, ma se usi inverter ad onda sinusiodale, specialmente quelli di buona qualità, non interporre niente tra inverter e batterie, ne ho già parlato più volte in altre discussioni e mi rendo conto di diventare un pò noioso sull'argomento, ma gli inverter buoni gestiscono egreggiamente carichi induttivi, sfasamenti e carichi assimmetrici a lato AC ma per fare questo usano il banco batterie come un grosso condensatore, se ci mettede in mezzo dei diodi richiate di sfaciare l'inverter o di ridurre la vita del banco condensatori elettrolitici interni.


giá... dimenticavo che gli studer hanno bisogno di un contatto diretto con le batterie, al contrario dei victron.
CMQ questo lo abbiamo risolto in spagna, mettendo una batteria AGM in parallelo diretta sull'inverter. Con un inverter da 1000W, basta una da 30Ah, con 3000 ce ne vuole una da 100Ah.
Naturalmente le batterie del banco devono essere ad acido libero, come quelle delle automobili, mentre quella a mo di condensatore, deve essere AGM ee che sopporti 14.4V (quasi tutte).
Questo succede per evitare che si solfati o che venga danneggiata dall'equalizzazione mensile. Essendo dietro ai diodi, la tensione è 0.3V inferiore.
Nel caso di roby, invece non servono AGM e può mettere uno dei rami, collegato senza diodo di uscita all'inverter.
La differenza di voltaggio è tanto bassa che le batterie non patiscono.
In questo modo ottiene la quadratura del cerchio. Le batterie sono separate e sicure, el l'inverter ha dove scaricare i suoi "petti" elettronici :D
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Re: Progettiamo un’isola espandibile?

Messaggio da Hal9000 » 23 ago 2012, 14:03

Perdonami Offgrid se sono cocciuto, ma sappiamo benissimo che mezzo volt è determinante della ricarica di una batteria al piombo, per esempio la batteria "condensatore" (chiamiamola così) AGM che metti in parallelo all'inverter seguirà l'andamento di tensione del resto del banco ma sempre con un offset negativo di -0,5V (0,3 0,4 in caso di diodi shotcky), quindi vuol dire che quella batteria oscillerà tra 10 e 50% di soc ad essere generosi, non riuscirà mai a fare una ricarica completa, tutta la parte di materie attive sulle piastre che resteranno scariche hanno tutto il tempo per cristallizzarsi perfettamente (solfatazione) quindi quella batteria nel giro di 1 mese avrà una elevata impedenza interna e diventerà poco utile per la funzione a cui è stata preposta.

Le batterie al gel o agm non devono essere ricaricate in equalizzazione solo per il fatto che non è possibile aggiungere acqua e quindi si evita questa prassi per evitare che secchino prematuramente, ma dentro c'è sempre piombo e acido solforico, cambia solo la forma dell'elettrolita in gel invece che liquido, ma le reazioni chimiche e le tensioni di lavoro sono identiche alle altre, non è che c'è dentro nichel, titanio o zinco, è sempre Pb PbO2 e H2SO4, il sistema dei diodi ha il suo senso logico, ma l'elettrochimica è quella non si cambia per quanto noi possiamo discuterne.

Ok, scusate per l'offtopic, non era mia intenzione deragliare la discussione, spero che Offgrid non se la prenda che sono così negativo con il sistema a diodi :D

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Re: Progettiamo un’isola espandibile?

Messaggio da maxlinux2000 » 23 ago 2012, 14:32

in realtá molte AGM vanno ricaricate a 13.6V e sopportano al massimo 14.8V. Se guardiamo questa per esempio
http://www.magnex.it/magnex_joomla/inde ... Itemid=125
troviamo ricarica a 13.6 e equalizzazione (da non fare mai) a 14.8V.

Quindi su un sistema a diodi a 12V con batterie da auto + una agm come sopra in parallelo senza diodi avremo:

Carica lato diodi su batterie auto: 13.8V
Carica batteria AGM: 13.5V

Equalizzazione batterie auto: 14.4V
Equalizzazione AGM: 14.1V
Come vedi rimaniamo ampiamente dentro ai limiti dettati dal costruttore.
Se uniamo il fatto che è attivo un piccolo desolfatore costantemente su tutto il banco, la AGM non si solfaterà mai perché sempre rimarrá carica.
Infatti un mio amico spagnolo ha un sistema identico al mio, ma con una AGM da 60Ah in uscita, proprio perché il suo inverter (steca) andava in protezione quando accendeva il trapano.

Ha attivato il sistema ad ottobre scorso, e ne è contentissimo.

CMQ nel caso di Roby, non serve nessuna AGM, in quanto togliere 0.7V su 48V sarebbe come togliere 0.175V su un sistema a 12V. Solo con le tolleranze dei componenti si supera questa soglia.
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Re: Progettiamo un’isola espandibile?

Messaggio da Roby » 23 ago 2012, 17:17

Ho trovato i
PONTE KBPC3510 1KV 35A BR6

a 1,5 € l'uno....
Chiaramente su un sito che vende online.

I ponti, non ben identificati, del rivenditore aquilano stanno 3,5€ quelli da 35A e 5€ quelli da 50A (1€ ogni 10A) oO

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Re: Progettiamo un’isola espandibile?

Messaggio da Ferrobattuto » 23 ago 2012, 19:01

E' un "rapace" quel rivenditore "aquilano"...... (woot) :mrgreen:
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Re: Progettiamo un’isola espandibile?

Messaggio da Roby » 23 ago 2012, 19:07

E' un "rapace" quel rivenditore "aquilano"......


Già! Ecco perchè preferisco acquistare via internet...

Sto cominciando ad avere gli occhi un po' incrociati a causa di quello che viene definita "Caduta di tensione"...
Chiaramente questi ponti li userei anche per parallellizzare le stringhe dei pannelli...

A 48V è davvero così trascurabile questa caduta di tensione (sia sul lato Pannelli che sul lato batterie)?


Non centra nulla, ma sto guardando anche questa discussione

viewtopic.php?f=7&t=160

Ho diverse domande, le facciom in quella discussione o continuo qui?

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Re: Progettiamo un’isola espandibile?

Messaggio da Ferrobattuto » 23 ago 2012, 19:29

Roby ha scritto:Sto cominciando ad avere gli occhi un po' incrociati a causa di quello che viene definita "Caduta di tensione"...


(woot) :D

La tensione "cade" ogni volta che scorre in un conduttore o un semiconduttore, a causa della sua resistenza interna. Per i diodi poi è una questione di "barriera" nella giunzione (saldatura....) tra silicio positivo e silicio negativo all'interno del diodo. Quella barriera permette la circolazione della corrente in una sola direzione, mentre dall'altra introduce un "dislivello" di tensione ai capi del diodo praticamente indipendente dalla corrente (a meno di non esagerare, chiaro) di circa 0,6-0,7V. Alcuni diodi l'hanno più bassa, quelli shottky sono fatti in modo da averla bassissima, anche 0,1V, ma di solito reggono tensioni molto basse, e per i 48V non vanno bene.
C'è una caduta di tensione anche nei semplici conduttori dei fili da impianto, non molto alta, ma significatica per impianti a bassa tensione, dovuta alla resistenza elettrica del rame (che è una delle più basse.....). E' proporzionale alla "densità" di corrente per millimetro quadrato e alla sua lunghezza. Si calcola con una formuletta semplicissima:
ro x (l/s)
ro è il coefficiente di resitività specifica del rame, un numero fisso, equivale a 0,017. "l" è la lunghezza in metri e "s" la sezione del conduttore in millimetriquadrati.
Esempio, con un filo da 6mmq lungo 10m: 0,017 x (10/6)=0,028333.... Ohm. Se ci passa 1A la caduta di tensione è di 0,028333V, se ce ne passano 10 è dieci volte maggiore, 0,28333V
Magari lo sapevi già..... Mi sono fatto un ripasso.... :mrgreen:

P.S.
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Re: Progettiamo un’isola espandibile?

Messaggio da Roby » 23 ago 2012, 19:50

Grazie Ferro.

E' la discuissione del Carica batteria desolfatante progettato da Hal900.

http://offgrid2.altervista.org/viewtopic.php?f=7&t=160

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