Trasformatori.

Moderatore: maxlinux2000

Avatar utente
maxlinux2000
Amministratore
Messaggi: 7406
Iscritto il: 22 mar 2011, 11:50

Re: Trasformatori.

Messaggio da maxlinux2000 » 11 ago 2012, 13:30

lavoro magistrale come sempre!! :D
Cogito, ergo NO SUV !!

Avatar utente
Ferrobattuto
Moderatore
Messaggi: 8467
Iscritto il: 23 mar 2011, 13:56
Località: Basso Lazio.

Re: Trasformatori.

Messaggio da Ferrobattuto » 11 ago 2012, 14:28

offgrid2 ha scritto:lavoro magistrale come sempre!! :D

Spero di finirlo quanto prima, ma oggi e domani non posso metterci mano, speriamo la settimana prossima..... :: )
Inviato manualmente dal mio vecchio e sgangherato, ma fedele computer

Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto

Avatar utente
Ferrobattuto
Moderatore
Messaggi: 8467
Iscritto il: 23 mar 2011, 13:56
Località: Basso Lazio.

Re: Trasformatori.

Messaggio da Ferrobattuto » 3 set 2012, 12:24

Riprendo il lavoro sul trasformatore.
Ieri e l'altroieri è piovuto, anche oggi ogni tanto "ci riprova", non potendo fare i lavoroi più impellenti da fare fuori, finalmente ho potuto finire di impacchettare il trasformatore. Così è come si presentava appena stretto il pacco lamellare tra gli angolari.

Immagine

Sono spezzoni di angolari per scaffalature metalliche. Purtroppo la sua "gabbia" serrapacco precedente era in alluminio di bassa lega, o forse era vecchia, e nello smontaggio si è fratturata.
Ora bisogna fissare i terminali su una morsettiera di qualche tipo. Io ho ritagliato un paio di strisce di compensato da 10mm e le ho forate in modo da passarci dei bulloncini cromati da 5mm a cui fissare i terminali degli avvolgimenti. Quì sotto mentre ci saldo i capocorda da 5mm.

Immagine

In realtà a questo punto sull'altro lato avevo già fatto, ma non mi ero ricordato di fare foto.... :mrgreen:
Ho infilato i capocorda sui bulloncini, interponendo una rondella tra il capocorda e il legno, dopo serrati di sotto ho poi saldato tutto insieme con stagno abbondante, in modo da irrigidire bene il tutto e scongiurare pericoli di falsi contatti e ossidazioni varie.

Immagine

Premendo i terminali con una stecca di legno, che sono "tosti" perché si tratta di fili da 2 e 3mm di diametro, ho rigirato e fissato la "morsettiera".

Immagine

Fissata al suo posto, con due bulloncini da 6mm e rondelloni.

Immagine

In realtà questa in foto è quella di sotto, già fatta.... :mrgreen: Non so se avete notato, ma su una ci sono 7 terminali e sull'altra solo 6.
Come si vede sulle morsettiere ho riportato i numeri che erano sui cartellini dei terminali. Quei numeri indicano il numero di spire dal terminale "0", ossia dall'inizio dell'avvolgimento. Le varie tensioni risultanti sono sulla tabella scarabocchiata nella pagina precedente.
A lavoro terminato.

Immagine

A questo punto ho iniziato a fare i "test". :S Questo sotto è il "banco prova" in tutto il suo splendore. :barf:

Immagine

Due tester, uno digitale e uno analogico, entrambi, diciamo, non proprio "da laboratorio", l'analogico per misurare la corrente assorbita a vuoto, e il digitale per le tensioni. Purtroppo questo tipo di digitali economici non hanno la portata per misure di corrente in alternata, solo tensioni.
Tensione di rete. Non fate caso al "Puntino ballerino", sono 228V. :mrgreen:

Immagine

Tensione al secondario. 59V

Immagine

Mi stà bene: quello dovrà essere il primario, per cui se verrà alimentato con 60V, su l'altro avvolgimento ora connesso alla rete, la tensione sarà un po' più alta di 230V, ed eventualmente col calo di tensione delle batterie rientrerà tutto nei limiti normali.
Questa è la corrente assorbita a vuoto. Purtroppo siamo al limite inferiore della scala, si legge con difficoltà, ma sono circa 0,2A

Immagine

Daltronde quì la misura si fa per verifica, è buona, e serve più che altro per indicare che non ci sono spire in corto e grosse dispersioni di flusso.
Avrei voluto fare una prova con un certo carico, ma il secondario è a 60V, anche messe in serie le due metà diventano 120V, e non ho utilizzatori di discreta potenza a quella tensione. Difatti collegate le due sezioni dell'avvolgimento bifilare in serie, si hanno 118V circa.

Immagine

In questo modo sono stati anche individuati i terminali del "centrale" del primario a 60+60V da collegare al positivo di alimentazione del fututo inverter, che sarebbero quelli connessi col filo rosso arricciato, mentre quelli liberi andranno connessi ai mosfet (o trasistor o IGBT) di potenza.
Morsettiera destra con le iscrizioni definitive.

Immagine

Morsettiera sinistra, idem.

Immagine

Su questa c'è un bulloncino libero, l'ho messo ugualmente, per probabili "usi futuri". :D

Il trasformatore alla vista risulta un po' "rustico", come anche le due morsettiere di legno. Però funziona, non si sentono assolutamente vibrazioni, se non accostando l'orecchio molto vicino, segno di flusso ben concatenato e non disperso. Nessuno vieta, in un secondo momento, di verniciarlo o impregnarlo in qualche modo.
A questo punto dovrei partire con l'inverter..... Ma questo è motivo per un'altra discussione. ;)
Inviato manualmente dal mio vecchio e sgangherato, ma fedele computer

Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto

Avatar utente
maxlinux2000
Amministratore
Messaggi: 7406
Iscritto il: 22 mar 2011, 11:50

Re: Trasformatori.

Messaggio da maxlinux2000 » 3 set 2012, 12:54

GRANDE!!!!! :D :D :D

si è rustico, ma quello che conta è che funzioni... eppoi nessuno ti vieta di verniciarlo di verde in futuro quando sará tutto fatto...

Sono impaziente di vederlo collegato e funzionante all'inverter di bridge! :)
Cogito, ergo NO SUV !!

Avatar utente
Bridge
Messaggi: 514
Iscritto il: 8 giu 2012, 19:08

Re: Trasformatori.

Messaggio da Bridge » 3 set 2012, 13:15

Sei sempre una ......."cannonata", Ferro!!.-
Per valutare la corrente di magnetizzazione e la bontà del trafo, io preferisco interporre una lampadina da 10 o 15W in serie al primario e valutare l'incandescenza del filamento che deve essere appena percettibile, (qui ci sono delle varianti comunque), è un metodo sbrigativo ed efficace che mi fu stato insegnato da mio padre quando ero appena adolescente.- Con il tester si ha delle incongruenze anche per il fatto dello sfasamento tra la tensione e corrente.-
Buon lavoro, .....anzi buon divertimento!.-

Bridge

Avatar utente
Hal9000
Messaggi: 905
Iscritto il: 14 lug 2011, 12:52

Re: Trasformatori.

Messaggio da Hal9000 » 3 set 2012, 14:40

Un bel lavorone Ferro, ottima manualità e preparazione come sempre :)

Avatar utente
Ferrobattuto
Moderatore
Messaggi: 8467
Iscritto il: 23 mar 2011, 13:56
Località: Basso Lazio.

Re: Trasformatori.

Messaggio da Ferrobattuto » 3 set 2012, 19:36

Grazie! Grazie a tutti, ma rimane comunque da vedere come andrà "sotto sforzo"..... :)
Inviato manualmente dal mio vecchio e sgangherato, ma fedele computer

Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto

Avatar utente
Bridge
Messaggi: 514
Iscritto il: 8 giu 2012, 19:08

Re: Trasformatori.

Messaggio da Bridge » 3 set 2012, 19:49

Ho dimenticato di dirti di stare accorto con quella "pastasalda" nel contenitore giallo, tappo rosso.- Attenzione a dove la adoperi.- Sono diventato idrofobo in qualche circostanza per trovare la causa di malfunzionamento per via del deposito lasciato da quel disossidante in circuiti dove era presente un'impedenza elevata, tipo input operazionali ecc.- Dopo qualche giorno, una volta essiccata, il difetto si attenua, ....ma!.- Basta lavare con alcol, acetone ecc.-

Bridge

Avatar utente
Ferrobattuto
Moderatore
Messaggi: 8467
Iscritto il: 23 mar 2011, 13:56
Località: Basso Lazio.

Re: Trasformatori.

Messaggio da Ferrobattuto » 3 set 2012, 19:58

Ti ringrazio del consiglio, ma lo sapevo già. La uso soltanto per grosse saldature "elettrotecniche". Sugli stampati basta quella nell'anima dello stagno, di qualità senz'altro migliore, anche se di solito elimino pure quella con un po' di solvente.
Inviato manualmente dal mio vecchio e sgangherato, ma fedele computer

Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto

Avatar utente
elettrauto
Messaggi: 502
Iscritto il: 13 lug 2012, 18:49

Re: Trasformatori.

Messaggio da elettrauto » 4 set 2012, 18:18

Quindi intendete dire che la "pastasalda" è un conduttore anche se scarso? E quindi nel caso di prossimità ad alte impedenze va a mettersi in parallelo o cose simili?

Avatar utente
Ferrobattuto
Moderatore
Messaggi: 8467
Iscritto il: 23 mar 2011, 13:56
Località: Basso Lazio.

Re: Trasformatori.

Messaggio da Ferrobattuto » 4 set 2012, 20:22

elettrauto ha scritto:Quindi intendete dire che la "pastasalda" è un conduttore anche se scarso? E quindi nel caso di prossimità ad alte impedenze va a mettersi in parallelo o cose simili?

Esatto!!! Infatti andrebbe ripulita dallo stampato anche quella che normalmente si trova dentro il filo di stagno per saldare. Ovviamente ne esistono di diverse qualità, le migliori sono quelle che lasciano residui solidi cristallini, che se le raschi saltano via in scheggie come se fosse vetro. Le peggiori invece sono quelle che lasciano un residuo gommoso o appiccicoso. In genere sono le più conduttive.
La pasta salda è un miscuglio di composti che con l'azione del calore eliminano eventuali ossidi dalla superficie del metallo, in genere rame dello stampato o stagno della stagnatura dei reofori dei componenti, perciò contiene sali e reagenti chimici che in una misura o in un'altra sono conduttori. Anche se cattivi conduttori e con resistenze da diverse centinaia di Kohm, o di qualche Megaohm, possono comunque interferire col funzionamento del circuito. Una volta coi trasistor, che avevano basse impedenze, erano meno dannose, oggi coi circuiti integrati a mosfet che hanno impedenze altissime, producono danni e malfunzionamenti ingenti. Oltretutto i reagenti contenuti dentro possono seguitare a corrodere conduttori e reofori metallici, con conseguenze immaginabili..... Difatti i circuiti stampati commerciali di buona qualità di solito vengono decappati con solventi appropriati e perfino riverniciati sopra il lato saldature con trasparente.
Nei montaggi casalinghi una goccia di acetone e un vecchio spazzolino da denti usato fanno miracoli..... ;)
Inviato manualmente dal mio vecchio e sgangherato, ma fedele computer

Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto

Avatar utente
Bridge
Messaggi: 514
Iscritto il: 8 giu 2012, 19:08

Re: Trasformatori.

Messaggio da Bridge » 5 set 2012, 20:03

Normalmente la pastasalda è Cloruro di Zinco.-

Bridge

Avatar utente
elettrauto
Messaggi: 502
Iscritto il: 13 lug 2012, 18:49

Re: Trasformatori.

Messaggio da elettrauto » 6 set 2012, 19:54

Non potevate essere più completi!!! ;)
Ecco il motivo per cui io ho deciso di non usare operazionali e mosfet di segnale...mi ero scocciato di fare misure su circuiti non funzionanti!!! oO

Avatar utente
maxlinux2000
Amministratore
Messaggi: 7406
Iscritto il: 22 mar 2011, 11:50

Re: Trasformatori.

Messaggio da maxlinux2000 » 28 gen 2013, 14:11

Ferro... appena puoi...
mi potresti dire quali,quanti e che misure dovrebbero avere i lamierini per un trasformatore da 48V-220V da 2.5kW da usare con l'inverter di bridge?

cosí intanto comincio ad informarmi, e penso che sia utile a molti di noi, visto che l'ivneter di bridge comincia a diventare moolto intessante visto il bassissimo autoconsumo e il fatto che funziona praticamente con tutto.

ho trovato in rete anche questa miniguida :) la riporto qui che potrebbe essere utile assieme al manuale di ermete:

http://www.riparatore.altervista.org/do ... index.html

Allego il pdf
Allegati
trasformatori2.pdf
(1.48 MiB) Scaricato 889 volte
Cogito, ergo NO SUV !!

Avatar utente
maxlinux2000
Amministratore
Messaggi: 7406
Iscritto il: 22 mar 2011, 11:50

Re: Trasformatori.

Messaggio da maxlinux2000 » 28 gen 2013, 14:32

Ferro...stavo anche pensando una cosa, che magari diventa utile a molti

se mi passi tutti i calcoli applicati alle formule... praticamente lo sviluppo di una espressione o equazione per dimensionare un trasformatore, posso poi tradurlo in un foglio di calcolo...e a questo punto basta immettere i valori necessari e il risultato è immediato. Che ne dici?
Cogito, ergo NO SUV !!

Avatar utente
Ferrobattuto
Moderatore
Messaggi: 8467
Iscritto il: 23 mar 2011, 13:56
Località: Basso Lazio.

Re: Trasformatori.

Messaggio da Ferrobattuto » 28 gen 2013, 16:37

La miniguida è ottima, purtroppo si ferma a 500W, che per i nostri scopi sono veramente pochi.
Per quanto riguarda i calcoli ed un eventuale foglio di calcolo, le cose si fanno complesse. Bisogna stabilire a priori alcuni coefficienti per decidere se si vuole abbondare sul rame e risparmiare sul ferro o viceversa. Questo non per questioni di denaro, che allora la scelta sarebbe ovvia, ma per tenere eque le perdite nel rame e nel ferro.
Poi c'è da stabilire quale "densità" di flusso magnetico si vuole usare, tenendo bene a mente che le perdite di potenza nel nucleo aumentano col quadrato dell'aumento del flusso. Altrimenti si potrebbe stabilire a priori un coefficiente fisso per queste cose e procedere così. Un coefficiente medio che vada bene un po' per tutto, oppure due o tre variabili.

La dimensione dei lamierini.... Il nucleo naturalmente va tenuto il più "quadrato" possibile, in modo che il filo da avvolgerci intorno rimanga il più corto possibile. Se la sezione del nucleo diventa rettangolare, non conviene che lo sia molto, in quanto si allunga il filo della spira da avvolgerci intorno, con conseguente aumento della resistenza ohmica e perdita di potenza per riscaldamento. Poi se si usano lamierini sottodimensionati, accoppiandone molti per arrivare nalla sezione voluta, si restringe notevolmente la "finestra" del lamierino in cui passa l'avvolgimento, per cui si deve usare filo più fino ecc ecc. Per un trasfo da 2 o 3 KVA ci vogliono lamerini tipo "EI" con la colonna centrale "C" di almeno 60 o 70mm.
La sezione del nucleo va in base alla potenza, ovviamente, ma può oscillare dentro parametri discretamente ampi. Di solito si fa la radice quadrata della potenza in VA e si moltiplica per un coefficiente, che varia tra 1 e 1,5. Ad esempio: radice di 2000VA è 45cmq. Se si usa il coefficiente 1 quella sarà la sezione del nucleo, e usando lamierini da 60 spessi 0,5mm ce ne vorranno 150, per uno spessore del nucleo di un po' di più di 7,5cm. La finestra per l'avvolgimento sarà un po' strettina e le spire da avvolgere saranno di più. Usando un lamierino "C" 70 oppure 80 si avrà un nucleo più quadrato e una finestra più larga. In genere non si va molto oltre il coefficiente 1,2 o 1,25 in quanto il nucleo di ferro diventa voluminoso e pesante. In questo caso però si usano meno spire di sezione maggiore, con maggior possibilità di sovraccarico.

La formula più semplice per calcolare il numero di spire di un trasfo di cui si abbiano i lamierini è questa: (45+Volt)/Sn. Ossia 45 per i volt del primario diviso la sezione netta del nucleo in centimetri quadrati. Per il secondario va moltiplicato per un altro coefficiente "K" che diminuisce con l'aumentare della potenza del trasfo. Intorno ai 2 o 3KVA di solito è 1,05. Cioè, se al primario per una data tensione hai 100 spire, al secondario per la stessa tensione hai 105 spire. A vuoto la tensione sarà superiore di quella percentuale lì, ma con un carico minimo scenderà presto al valore preciso.
Aumentando il numero di spire si diminuisce il consumo a vuoto e diminuiscono le perdite per isteresi magnetica nel nucleo, in quanto si abbassa la densità del flusso, ma si aumenta la perdita per resistenza elettrica a pieno carico. Se il trasformatore deve funzionare per la maggior parte del tempo a basso carico o addirittura a vuoto conviene tenere il numero di spire più alto e di conseguenza l'induzione magnetica "B" più bassa. Se invece funziona sempre a pieno carico si fa il contrario.

Immagino che un trasformatore sui 2 o 3 KVA difficilmente funzioni a pieno regime, in una casa come quelle nostre in cui si cerca di risparmiare energia il più possibile. Personalmente credo che converrebbe avere un nucleo sovradimensionato, tipo con coefficiente tra 1,25 e 1,35, poi abbassare il valore dell'induzione magnetica "B" da 1 a 0,8 W/mq. In questo modo si tengono basse le perdite nel ferro (che sono quelle che prevalgono a vuoto o con carichi leggeri....) anche con cucleo molto grande, e usare lamierini con colonna centrale "C" più grande possibile, in modo da avere finestre per avvolgimento grandi e usare fili (o piattine....) di grossa sezione.
Resta il fatto che il trasformatore è una macchina molto generosa, può anche essere sovraccaricato del 50% per qualche minuto, però poi bisogna dargli modo di raffreddarsi, e se possibile non farlo troppo spesso. Insomma, come per il banco di accumulo, più lo si tratta bene e più durerà. Non conviene molto prevederlo sottodimensionato e farlo lavorare "sotto sforzo".

Un trasfo così costa..... A meno che non abbiate un amico o un parente avvolgitore che vi faccia il prezzo di costo o di favore. Oppure possiate farvelo da soli rimediando i lamierini in una demolizione e il rame come rimanenza di un avvolgitore, o svolgendolo da altri traformatori vecchi. In questo caso trovare filo del diametro adatto sarebbe un rebus....
E' pur vero che si fa una volta sola, non si consuma, non si scarica, non si corrode..... L'importante è tenerlo all'asciutto e al fresco.

Volendo si potrebbero stabilire due o tre formule base su cui basare i fogli di calcolo, comunque tutto questo dovrebbe già essere nel manualetto "Trasformatori_1.pdf" nella discussione "Manuali e tabelle".
Inviato manualmente dal mio vecchio e sgangherato, ma fedele computer

Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto

Avatar utente
maxlinux2000
Amministratore
Messaggi: 7406
Iscritto il: 22 mar 2011, 11:50

Re: Trasformatori.

Messaggio da maxlinux2000 » 28 gen 2013, 17:25

in realtá io pensavo di fare il foglio di calcolo con più variabili possibili.... del tipo....gli immetti i valori:

Volts primario
Ampere primario
Volts secondario
Ampere secondario
i due o tre coefficente di cui sopra

E lui ti calcola numero di spire, sezioni del rame, dimensione ideale del pacco lamierini, rendimenti a vuoto e a pieno carico... e cosí via.
Da li poi agendo sulle variabili è possibile ottenere tutte le varianti possibili

in realtá se hai in un manuale un esempio ben chiaro, già fatto e ben sviluppato, dimmi dove trovarlo che poi mi ci metto. Il mio problema è che non ho mai fatto uno di questi calcoli... e mettermi li a fare un foglio per poi scoprire che è sbagliato.... :barf:
Cogito, ergo NO SUV !!

Avatar utente
Ferrobattuto
Moderatore
Messaggi: 8467
Iscritto il: 23 mar 2011, 13:56
Località: Basso Lazio.

Re: Trasformatori.

Messaggio da Ferrobattuto » 28 gen 2013, 21:05

Il fatto è che per poter avere più variabili possibili, bisogna anche saperle gestire...... Ossia bisogna essersi un po' "masticata" la teoria. Per "teoria" naturalmente non intendo la complessa materia dei campi magnetici e dei calcoli annessi, ma qualcosa semipratico annesso alla costruzione dei normali trasformatori di alimentazione.
Comunque si parte dalla potenza secondaria in VoltAmpere, si fa la radice quadrata e si moltiplica per un numero compreso tra 1 e 1,5 (in genere per 1,2.....). Questo da la sezione del nucleo.
Poi si fa la radice quadrata della sezione e si trova la misura della colonna centrale "C" del lamierino, si approssima a quello subito superiore (ad esempio se viene 65 si passa a 70, se viene 45 si passa al 50, ecc ecc) nella tabella dei lamierini, tabella1 nel manuale. I lamierini di solito sono da 0,5mm, per cui se ne debbono impilare tanti da arrivare alla sezione vooluta. Se il conto è stato fatto bene il nucleo viene all'in circa quadrato, ossia come deve essere.
A quel punto si calcolano le spire primarie. Per un normale trasformatore da rete per usi generali si applica la formula di cui sopra, 45 per i volt di rete, poi diviso la sezione del nucleo. Per il secondario si deve moltiplicare per un coefficiente che varia con la potenza del trasfo, più è grande e minore il numero delle spire aggiunte, perché più è grande e maggiore è il rendimento. Per questo c'è la tabella 3 nel manualetto. Eventualmente si può spiegare come funziona.
Un trasfo fatto così va bene per tutte le applicazioni in cui ci serve di abbassare o alzare la tensione di rete, ossia motori, elettrodomestici, alimentatori, caricabatterie, ecc ecc....
Il problema sorge quando si debbono fare trasformatori "particolari", come nel caso di cui sopra per l'inverter. Serve un trasformatore che assorba il meno possibile a vuoto, e questo si può fare solo usando la formula estesa per il calcolo delle spire, a pagina 3 del manualetto, formula in cui si possono variare i parametri di impostazione. La formula enuncia più o meno così: (Volt rete x 10 alla quarta)/4,44 x F xB x Sn
Dove:
F = 50 (Hz)
B = un numero inferiore ad 1 compreso tra 1 e 0,6
Sn = Sezione netta del nucleo (quella calcolata) in cmq.

Per B non si può scendere troppo, in quanto il numero di spire cresce a dismisura, in genere 0,8 è già buono.

Un esempio: primario a 230V, B 0,8 Sn 50cmq
Il primario viene da 259 spire.

Se avessi usato la formula precedente, quella per usi "generali", sarebbero state 207 spire.

Se B fosse stato un valore di 0,6 si sarebbero avute 345 spire.

In tutto questo ci sono i pro e i contro, nel caso di 207 spire l'assorbimento a vuoto sarebbe stato maggiore, mentre in quello da 345 spire sarebbe stato bassissimo, ma nel caso delle 207 spire a pieno carico la dissipazione di calore nel primario (filo più corto di dimensioni maggiori) sarebbe stato contenuta, mentre nel caso delle 345 spire (filo molto più lungo e più sottile) a pieno carico si avrebbe una dissipazione maggiore.

Prova a dare una scorsa al manualetto, mica te lo devi studiare, ma giusto per farmi capire che cosa c'è di poco comprensibile.
Se potessimo scambiere anche solo quattro parole al telefono forse sarebbe più facile, ma così si deve scrivere un'enciclopedia a puntate..... :mrgreen:
Inviato manualmente dal mio vecchio e sgangherato, ma fedele computer

Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto

Avatar utente
maxlinux2000
Amministratore
Messaggi: 7406
Iscritto il: 22 mar 2011, 11:50

Re: Trasformatori.

Messaggio da maxlinux2000 » 28 gen 2013, 21:36

ok, allora provo a fare una prova partendo da quello che mi hai detto sopra. Il valore B lo metto variabile con gli esempi di cui sopra


se ti va bene, per semplificare usiamo questi dati:

Potenza 100VA
primario 200V
secondario 10V


ora delle domande:
Per sezione del nucleo cosa intendi? il pacchetto delle lamelle?


Ferrobattuto ha scritto:...
Comunque si parte dalla potenza secondaria in VoltAmpere, si fa la radice quadrata e si moltiplica per un numero compreso tra 1 e 1,5 (in genere per 1,2.....). Questo da la sezione del nucleo.



SEZIONE

quindi se usassi questa formula:
sqr(VA)*N
dove N è un valore compreso tra 1 e 1.5
e verrebbe
sqr(100)*1.2 = 12
Quindi... Sezione=12


Poi si fa la radice quadrata della sezione e si trova la misura della colonna centrale "C" del lamierino, si approssima a quello subito superiore (ad esempio se viene 65 si passa a 70, se viene 45 si passa al 50, ecc ecc) nella tabella dei lamierini, tabella1 nel manuale. I lamierini di solito sono da 0,5mm, per cui se ne debbono impilare tanti da arrivare alla sezione vooluta. Se il conto è stato fatto bene il nucleo viene all'in circa quadrato, ossia come deve essere.


Colonna C

sqr(SEZIONE)=C
Quindi
sqr(12)=3.46 che arrotondiamo a 3.5? o meglio a 4?

A quel punto si calcolano le spire primarie. Per un normale trasformatore da rete per usi generali si applica la formula di cui sopra, 45 per i volt di rete, poi diviso la sezione del nucleo. Per il secondario si deve moltiplicare per un coefficiente che varia con la potenza del trasfo, più è grande e minore il numero delle spire aggiunte, perché più è grande e maggiore è il rendimento. Per questo c'è la tabella 3 nel manualetto. Eventualmente si può spiegare come funziona.

Qui mi perdo... cosa devo fare esattamente?


Per la tabella a pag3, non è un problema... metto una serie di condizioni if..else..else..fi

Un trasfo fatto così va bene per tutte le applicazioni in cui ci serve di abbassare o alzare la tensione di rete, ossia motori, elettrodomestici, alimentatori, caricabatterie, ecc ecc....


bèh.... giàs farlo per usi generici sarebbe già un successo no? :)

Il problema sorge quando si debbono fare trasformatori "particolari", come nel caso di cui sopra per l'inverter. Serve un trasformatore che assorba il meno possibile a vuoto, e questo si può fare solo usando la formula estesa per il calcolo delle spire, a pagina 3 del manualetto, formula in cui si possono variare i parametri di impostazione. La formula enuncia più o meno così: (Volt rete x 10 alla quarta)/4,44 x F xB x Sn
Dove:
F = 50 (Hz)
B = un numero inferiore ad 1 compreso tra 1 e 0,6
Sn = Sezione netta del nucleo (quella calcolata) in cmq.

Per B non si può scendere troppo, in quanto il numero di spire cresce a dismisura, in genere 0,8 è già buono.
Un esempio: primario a 230V, B 0,8 Sn 50cmq
Il primario viene da 259 spire.
Se avessi usato la formula precedente, quella per usi "generali", sarebbero state 207 spire.

Se B fosse stato un valore di 0,6 si sarebbero avute 345 spire.


ma se si usasse la fromula completa, e poi si variasse il valore di B, non otteniamo gli stessi risultati?
In questo modo questo calcolatore diverrebbe utile anche per trasformatori particolari...giusto?



In tutto questo ci sono i pro e i contro, nel caso di 207 spire l'assorbimento a vuoto sarebbe stato maggiore, mentre in quello da 345 spire sarebbe stato bassissimo, ma nel caso delle 207 spire a pieno carico la dissipazione di calore nel primario (filo più corto di dimensioni maggiori) sarebbe stato contenuta, mentre nel caso delle 345 spire (filo molto più lungo e più sottile) a pieno carico si avrebbe una dissipazione maggiore.


basterebbe mettere questi avvertimenti... o melgio mettere tre risultati con pro e contro spiegati sotto, poi ogniuno sceglie quello che gli serve.

Prova a dare una scorsa al manualetto, mica te lo devi studiare, ma giusto per farmi capire che cosa c'è di poco comprensibile.
Se potessimo scambiere anche solo quattro parole al telefono forse sarebbe più facile, ma così si deve scrivere un'enciclopedia a puntate..... :mrgreen:


dobbiamo riprovare con skype o altri protocolli :) come ti va ora con linux?
Cogito, ergo NO SUV !!

Avatar utente
Bridge
Messaggi: 514
Iscritto il: 8 giu 2012, 19:08

Re: Trasformatori.

Messaggio da Bridge » 29 gen 2013, 9:00

Per dare un'idea tangibile dell'induttore in uso qui comunico le dimensioni della colonna centrale del nucleo a forma di E:
11x11cm.-
L'avvolgimento è realizzato con un piatto in rame da 6x3mm.-
Ferro, ...fai due conti.-
Non dico che è esuberante poichè ....restrittivo come lo è anche l'inverter connesso.-
Sono consapevole dell'eccesso, ma è per lui una passeggiata tranquilla durante il funzionamento più gravoso.-
Il fatto di pretendere sicurezza, affidabilità e certezza di funzionamento in qualsiasi condizione avversa, porta a queste .....conseguenze ((dimensione e peso (75Kg.)).-
Non è il classico trasformatore infatti non ha secondario perchè superfluo, avendo a disposizione già una tensione continua sufficiente ad ottenere, con un controfase, i classici 220Vac.-

Non considerando quanto sopra (perchè inutile e SUPERFLUO), nel calcolo proposto da Ferro suggerirei la comodità di avere delle prese supplementari al secondario (salendo in tensione) con passo di 15/20V, sino ad arrivare +o- ai 300Vac (4 prese aggiuntive sono sufficienti)
ed anche di sostituire i 50Hz con 40.-

Bloccato

Torna a “Open HardWare”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 67 ospiti