Fotovoltaico per Haiti

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Brizione
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Fotovoltaico per Haiti

Messaggio da Brizione » 12 ott 2012, 20:15

Buonasera,

mi presento, sono Fabrizio e abbastanza lontano da positivo negativo masse e quant'altro. Lavoro in tutt'altro settore. Coordino gruppi di lavoro e formazione ma come per tante altre cose prima o poi ci capiti dentro.
Sto portando avanti un progetto di sostegno alle popolazioni più disagiate di Port au Prince e l'unico modo per produrre energia elettrica e acqua potabile potrà avvenire esclusivamente con il solare. Meno di mezzo! litro di H2O potabile al giorno a cranio.
E mi servirebbe proprio qualche consiglio. Ho provato a contattare qualche installatore ma ho ricevuto molte pressioni commerciali all'acquisto ma poco buon senso.
Mi rivolgo a Voi esperti e appassionati nella speranza di trovare più comprensione. Vorrei raccogliere opinioni e suggerimenti al fine di chiarirmi le idee e successivamente affidare coscientemente ad un professionista l'incarico di sviluppare il progetto tecnico definitivo. E' giusto che chi si assume la responsabilità di una progettazione abbia il giusto riconoscimento ma non la panna montata e per di più alle spalle di gente affamata e assetata.

Chiunque si senta libero di esprimere la propria opinione anche se di dissenso. Sarà sempre gradita!
Venendo al dunque:
Per via della totale assenza di qualsiasi infrastruttura in loco, è una discarica, e per l'assoluta carenza delle infrastrutture e servizi del Paese Haiti, ivi compresa la grassa tangente pretesa se vuoi vedere la tua merce alla dogana, ogni tecnologia e soluzione adottata dovrà essere all'insegna della semplicità e massimo rendimento pratico.
Per fare un esempio. In attesa di poter fornire elettricità installeremo un dissalatore solare da 1000mq derivato dal progetto di un ingegnere piacentino. Quasi tutto il materiale verrà reperito sul posto. E' semplice e fornirà circa 900/1000m3 all'anno di acqua potabile. Praticamente un salto di qualità di 5 volte rispetto ad ora. l'acqua di mare verrà portata a braccia, raccolta in una vasca e da lì manualmente distribuita nel dissalatore S.

Per l'isola sto pensando di utilizzare pannelli flessibili senza vetro in silicio amorfo a tripla giunzione:
1) Per il costo inferiore..ma mica tanto mi sa...da valutare appena ho i preventivi finiti in mano
2) più sicuri in quanto privi di vetro - Uragani o tempeste sempre dietro l'angolo
3) se una cella si guasta le altre producono, mi sembra di aver capito da altri post
4) installazione più flessibile e meno bisognosa di professionisti, credo
5) il minore rendimento rispetto al mono o poli cristallino sarebbe compensato dalla maggiore capacità di rendimento in condizioni di ombreggiamento, maggiore calore ambientale, ecc e possiamo inserire dei rifrattori con lamiere lucide e quant’altro
5) a Port au prince il livello di irraggiamento solare medio è pari a 1769Kw/h o 2009w x m2 e questo dovrebbe garantire un buon rendimento complessivo durare l'anno

Oppure tutto monocristallino che forse sarà la scelta migliore tra prezzo e prestazioni

!!IMPORTANTE!! le isole sono tutte OFF GRID - non esiste rete elettrica - e non abbiamo la necessità di utilizzare la corrente a 110v o 220v in quanto tutti gli strumenti sono o saranno alimentati con il solare a 48v/24v
Il primo impianto dovrà garantire il corretto funzionamento di 8 frigoriferi x alimenti i cui consumi sono attualmente da classe B. Successivamente saranno in classe A++ almeno. Verrà installato a circa 100/200 mt dal mare. La seconda fase prevederà la realizzazione di una seconda "isola" per fornire elettricità ad alcune utenze come la scuola, la mensa, la clinica per la neonatologia 24/24h
Questa prima isola da 10Kwp espandibile, servirà i sopracitati frigo e una piccola officina che costruiremo

Per gli accumulatori sto pensando a batterie al gel 2v 1000ah e 2000ah o non oltre 90Kg perchè sicure, Le tubolari o stazionarie sarebbe meglio ma potenzialmente troppo pericolose.
Sono veramente nel dubbio più totale. Affidabilità o sicurezza? AMLETO dove sei?

Per i pannelli prevediamo di installarne 100Kw nell'arco di due anni e quindi li prenderemo in bulk. Sto contattando vari produttori/grossisti.
Dovremmo riuscire a sfruttare alcuni container in transito di aziende "amiche" che ci cedono del volume e così compensare le spese di trasporto fino a Port au Prince o Santo Domingo.
Preciso che non ci finalità commerciali ma umanitarie. Utilizziamo nostri fondi privati, - NON CHIEDIAMO SOLDI -, e dovremo ottenere il massimo con quel che abbiamo e magari anche grazie ai consigli che vorrete darmi in merito a pannelli, batteria, inverter e accessori vari. Molte cose verranno reperite se possibile sul posto. Da circa 6 mesi, passato il clamore mediatico, molte ONG ONLUS e vari stanno lasciando Haiti. Spesso abbandonano/vendono della tecnologia solare in buone condizioni.
Mi rendo conto....è un'impresa un po' spericolata ma la fortuna aiuta gli audaci

Per chi volesse la porta è aperta
grazie

Fabrizio
Waf 1.jpg
Port au Prine, Waf, discarica bidonville ospedale scuola mensa cucine 122 casette
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Re: Fotovoltaico per Haiti

Messaggio da Ferrobattuto » 12 ott 2012, 22:10

Gran bel progetto, davvero!!! Congratulazioni per il coraggio che dimostri!
Comunque: stai su un'isola, non hai mai pensato all'energia eolica? Vedo che state sul mare, in piano, e lì il vento non dovrebbe mancare davvero!
L'eolico, a differenza del fotovoltaico, è TOTALMENTE autocostruibile, anche con sistemi di fortuna e materiali di recupero, come parti di camion o di macchine, travi o tubi di ferro, lamiere zincate o bidoni vuoti, ecc ecc. Un "mulino a vento" su un'isola lo puoi fare praticamente delle dimensioni e del tipo che vuoi, a secondo dell'uso puoi usarlo per fare corrente (anche di notte.....), per pompare acqua, per macinare granaglie, per trascinare macchinari di qualche tipo, ecc ecc.
Nel caso poi ti si cercano e ti si mandano i manuali adatti.
Trovo errati i dati che hai sull'insolazione locale. Dal sole verso la terra arrivano 1500W circa a metroquadro, 500 circa li assorbe l'atmosfera terrestre, e al livello del mare, soprattutto all'equatore ma con cielo sereno e aria pulita, arrivano circa 1000W a metroquadro. Quei 1500W al metro fuori dell'atmosfera sono la "Costante solare" relativa all'orbita terrestre. Variano pochissimo durante l'anno anche con eventuali flare eccezionali. I 2000W per metro che hai tu non capisco come siano possibili, ma probabilmente ti hanno male informato. Poi i pannelli solari hanno rendimenti abbastanza bassi rispetto a l'energia che captano, credo, ma questo te lo diranno meglio altri, che più di circa 140W a metroquadro non si possano sperare.... 10Kwp significano un sacco di metriquadrati di pannelli: 70 - 80mq di sicuro. Significano all'incirca anche almeno 10.000€ di pannelli......
Come credo che sia stato male informato riguardo agli accumulatori: perché le GEL (ma anche le AGM) che sono in assoluto le MENO indicate per un impianto ad isola? Perché le tubolari che sono le migliori in assoluto per quel tipo di impianto dovrebbero essere "pericolose"? Capisco il limite di peso, per la movimentazione e il trasporto, la messa in opera, ma il resto non arrivo a capirlo. Pericolose in che modo? Se pensi ai cortocircuiti allora lo sono tutte nello stesso modo, se invece pensi all'acido, trattandosi di un banco di accumulo "stazionario", ossia fermo in un capannone o uno scantinato, il pericolo dove stà? Se si parla di "gas", in un ambiente aereato non c'è, non si accumula. Insomma, le GEL o le AGM tentano di rifilartele perché costano di più e in determinate condizioni durano meno, poi non possono subire interventi di ripristino o riparazione, come invece è possibile sulle altre ad "acido libero" (ma stà comunque chiuso in un contenitore.....), non possono subire controlli che ne determinano lo stato di salute o di carica, ecc ecc. Se si stanno per sfaciare non lo puoi sapere per tempo.
Non ho capito bene neanche cosa descrivi dei pannelli solari, ma in questo campo ci sono altri molto più esperti di me che potranno darti tutte le "dritte" che servono.
Se ho ben capito si parla di strumentazione medica, o frigoriferi per alimenti (e forse medicinali), che non vedo perché non potrebbe funzionare anche a 220V alternati, basta un semplice inverter.... Oltretutto non servirebbero apparecchiature "dedicate" per bassa tensione, ma "normali" strumenti per ospedali o "normali" macchianri da lavoro. ;)

Forse sarebbe conveniente descrivere cosa c'è attualmente e cosa dovrà costruirsi nell'imminente. Il tipo e la quantità delle utenze, approssimativamente la potenza necessaria, ecc ecc. Da quì scegliere ciò che ci occorre e cosa fare o acquistare per primo.
Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto

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Re: Fotovoltaico per Haiti

Messaggio da Bridge » 12 ott 2012, 22:32

Buonasera Fabrizio e benvenuto.- Mi inchino profondamente difronte la nobile causa che stai portando avanti con sacrificio e caparbietà.- Bisogna possedere predisposizione e sensibilità non comuni.-
Mi trovo daccordo con Ferro in merito ai dubbi che ha specificato. Puoi entrere un pò più nel merito ed anche dettagliatamente?.-
Una domanda, quale è la tua provincia; è solo per valutare la distanza tra di noi.-
In attesa

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Re: Fotovoltaico per Haiti

Messaggio da Brizione » 13 ott 2012, 0:23

Ciao ragazzi
grazie, anche per i consigli. Non siamo una struttura tipo Onlus Ong e vari. E non ne abbiamo i costi fissi. Qui ognuno pensa per se e non scarica sul budget.

Attualmente c'è quel che vedete o poco più nell'immagine che è di due anni fa, e la bidonville che si sviluppa per chilometri quadrati. Il primo ambulatorio, una zona vicina, lesionato dal terremoto del 2010 è stato spazzato via da un'alluvione a seguito dell'uragano nel 2011. Che quore!!
La situazione e la zona sono fluide, in costante mutamento. Oggi c'è il sole, al pomeriggio ti rapinano, la notte c'è un alluvione però un sorriso non manca mai.
E' un paese profondamente prostrato. Pur essendoci delle aree e fasce di popolazione ove gira la grana e tanta. Ma questo è un argomento che tratterò dopo per non creare confusione.

Aspetti tecnici:
Vento lì proprio poco. Al nord a Cap antienne sì. E' un'ottima idea purtroppo a waf non va bene. La resa sarebbe insignificante , ho letto delle pale durver....durvier...qualcosa di simile. ma so che rendono poco e poi non vorrei incasinare il casino.

Sono daccordo con quanto scrivete. Io sono proprio terra terra in materia; ho cercato di andare per logica. Anche se poi si vede il risultato.
Le batterie tubolari hanno l'unico svantaggio di contenere litri di acido, equalizzazione, + manutenzione credo. Per il fotovoltaico che dobbiamo fare noi lì a Waf posso trovare un locale o farlo fare a doc e mettere una guardia 24/24 istruita anche alla manutenzione. E tra l'altro abbiamo stanziato fondi anche per l'istruzione e formazione. Creiamo il knowhow, formiamo i tecnici, e poi andiamo a vendere le isole FV dove gira la grana per autofinanziarci. Agli indigenti gratis + la scuola + vitto e ass santaria e a quelli in BMW ..... siori! e siori! solo per voi FV 3,5Kw a soli $8'999.99 + tasse. Giust?

Non c'è niente di politico o ideologico. Soltanto andare a drenare legalmente denaro da chi ne ha.

Per i pannelli: sempre per la sicurezza e prevenzione di cui sopra avevo pensato di rinunciare alla prestazione del mono poly per il silicio amorfo in quanto privo di vetro appunto, flessibile e lì vi garantisco che bisogna essere flessibili in tutto.
Poi è anche vero che rendono meno ma con il sole che c'è lì basta mettere 4 pezzi di lamiera lucidata a specchio e già guadagna
Però costano ancora troppo, Quelli CIS, cgs, al telluro, al gallio e al pollio no perchè sono sì economici e rendono ma sono tossici (me li hanno offerti per un tozzo di pane)
A quel punto gli porto giù quattro lastre di ethernit e si mangiano anche quelle. Tra l'altro, vi è capitato di sentire poco dopo il terremoto di alcune donne che impastavano la terra con pochi grammi di farina e ci facevano delle pagnotte e che poi le davano da mangiare ai figli? ne han parlato anche in tv...

alla fin della fiera resta mono e poly. Il poly costa meno e rende un pochino meno mi par d'aver capito. Ma dovrei capire quale potrebbe andare meglio per le variabili condizioni meteo del luogo. Sole nuvolo contrastato riverbero sia marino che atmosferico. Vento lì proprio poco.
Sto raccogliendo vari preventivi per acquisto in bulk e sui USD $0,60/0,80 si possono acquistare fino a 120/140Kw, un container, da un distributore europeo senza andare in cina. Lì conviene se i container son più di uno credo
Ma anche sul costo in bulk dei pannelli inverter regolatori batterie e quant'altro...chi sa parliiiiiii!!!!!!!!!!!!!
Più info raccolgo e meglio posso fare questa cosa

Grazie a Tutti
Fabrizio

I dati dell'irraggiamento solare sono sicuramente sballati. Questi me li ha forniti stamani un Ing dell'ENEA
PortAuPrince.xls
(26 KiB) Scaricato 545 volte
PortAuPrince.pdf
(65.96 KiB) Scaricato 688 volte


A parte il frigo per i vaccini niente di particolare ma non so ancora come verrà equipaggiata la neonatologia
e poi c'è l'intenzione di alimentare un laboratorio/officina dove ci saranno alcuni utensili elettrici.
Poi quel che riusciremo a fare dipenderà molto da eventuali "problemi" con la dogana



Ferrobattuto ha scritto:Gran bel progetto, davvero!!! Congratulazioni per il coraggio che dimostri!
Comunque: stai su un'isola, non hai mai pensato all'energia eolica? Vedo che state sul mare, in piano, e lì il vento non dovrebbe mancare davvero!
L'eolico, a differenza del fotovoltaico, è TOTALMENTE autocostruibile, anche con sistemi di fortuna e materiali di recupero, come parti di camion o di macchine, travi o tubi di ferro, lamiere zincate o bidoni vuoti, ecc ecc. Un "mulino a vento" su un'isola lo puoi fare praticamente delle dimensioni e del tipo che vuoi, a secondo dell'uso puoi usarlo per fare corrente (anche di notte.....), per pompare acqua, per macinare granaglie, per trascinare macchinari di qualche tipo, ecc ecc.
Nel caso poi ti si cercano e ti si mandano i manuali adatti.
Trovo errati i dati che hai sull'insolazione locale. Dal sole verso la terra arrivano 1500W circa a metroquadro, 500 circa li assorbe l'atmosfera terrestre, e al livello del mare, soprattutto all'equatore ma con cielo sereno e aria pulita, arrivano circa 1000W a metroquadro. Quei 1500W al metro fuori dell'atmosfera sono la "Costante solare" relativa all'orbita terrestre. Variano pochissimo durante l'anno anche con eventuali flare eccezionali. I 2000W per metro che hai tu non capisco come siano possibili, ma probabilmente ti hanno male informato. Poi i pannelli solari hanno rendimenti abbastanza bassi rispetto a l'energia che captano, credo, ma questo te lo diranno meglio altri, che più di circa 140W a metroquadro non si possano sperare.... 10Kwp significano un sacco di metriquadrati di pannelli: 70 - 80mq di sicuro. Significano all'incirca anche almeno 10.000€ di pannelli......
Come credo che sia stato male informato riguardo agli accumulatori: perché le GEL (ma anche le AGM) che sono in assoluto le MENO indicate per un impianto ad isola? Perché le tubolari che sono le migliori in assoluto per quel tipo di impianto dovrebbero essere "pericolose"? Capisco il limite di peso, per la movimentazione e il trasporto, la messa in opera, ma il resto non arrivo a capirlo. Pericolose in che modo? Se pensi ai cortocircuiti allora lo sono tutte nello stesso modo, se invece pensi all'acido, trattandosi di un banco di accumulo "stazionario", ossia fermo in un capannone o uno scantinato, il pericolo dove stà? Se si parla di "gas", in un ambiente aereato non c'è, non si accumula. Insomma, le GEL o le AGM tentano di rifilartele perché costano di più e in determinate condizioni durano meno, poi non possono subire interventi di ripristino o riparazione, come invece è possibile sulle altre ad "acido libero" (ma stà comunque chiuso in un contenitore.....), non possono subire controlli che ne determinano lo stato di salute o di carica, ecc ecc. Se si stanno per sfaciare non lo puoi sapere per tempo.
Non ho capito bene neanche cosa descrivi dei pannelli solari, ma in questo campo ci sono altri molto più esperti di me che potranno darti tutte le "dritte" che servono.
Se ho ben capito si parla di strumentazione medica, o frigoriferi per alimenti (e forse medicinali), che non vedo perché non potrebbe funzionare anche a 220V alternati, basta un semplice inverter.... Oltretutto non servirebbero apparecchiature "dedicate" per bassa tensione, ma "normali" strumenti per ospedali o "normali" macchianri da lavoro. ;)

Forse sarebbe conveniente descrivere cosa c'è attualmente e cosa dovrà costruirsi nell'imminente. Il tipo e la quantità delle utenze, approssimativamente la potenza necessaria, ecc ecc. Da quì scegliere ciò che ci occorre e cosa fare o acquistare per primo.

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Re: Fotovoltaico per Haiti

Messaggio da Brizione » 13 ott 2012, 0:24

Bridge ha scritto:Buonasera Fabrizio e benvenuto.- Mi inchino profondamente difronte la nobile causa che stai portando avanti con sacrificio e caparbietà.- Bisogna possedere predisposizione e sensibilità non comuni.-
Mi trovo daccordo con Ferro in merito ai dubbi che ha specificato. Puoi entrere un pò più nel merito ed anche dettagliatamente?.-
Una domanda, quale è la tua provincia; è solo per valutare la distanza tra di noi.-
In attesa

Bridge

Ciao

sono originario di Varese

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Re: Fotovoltaico per Haiti

Messaggio da Bridge » 13 ott 2012, 10:16

Brizione ha scritto:La situazione e la zona sono fluide, in costante mutamento. Oggi c'è il sole, al pomeriggio ti rapinano, la notte c'è un alluvione però un sorriso non manca mai.

....è quel "sorriso" che ti fà rialzare in piedi ....vero?.

Brizione ha scritto:Creiamo il knowhow, formiamo i tecnici, e poi andiamo a vendere le isole FV dove gira la grana per autofinanziarci. Agli indigenti gratis + la scuola + vitto e ass santaria e a quelli in BMW ..... siori! e siori! solo per voi FV 3,5Kw a soli $8'999.99 + tasse.
Giust?

Giusto!!


""""""""""""""""""
Per l'eolico son daccordo con te, troppa manutenzione, pericolo, impegno, imprevedibilità del vento e affidamento sulla produzione.-
Per quanto riguarda l'argomento accumulo, credo che la soluzione più affidabile, considerato anche la temperatura media nell'arco dell'anno, sia nella scelta del tipo stazionario (elettrolita liquido) e posso dirti anche quasi esente da manutenzione.- Credo necessario un buon isolamento termico, anche arbusti, siepi alberi intorno e sopra alla casamatta.- Le batterie "geltype" forse non risentono dell'evaporazione dell'elettrolita in funzione della temperatura, ma hanno di contro altre problematiche.- Qui il livello dell'elettrolita (Max-Min) è stato ripristinato dopo cinque anni esatti.- Altre tipologie di batterie non le vedo idonee e affidabili, anche considerando la situazione generale.- L'elettrolita lo si può inserire nei vasi anche a posteriori, dopo il loro posizionamento in loco.- Di altre accortezze non necessitano, basta controllare in modo automatico lo stato di carica scarica, ...tutto qui.-

Per il parco fotovoltaico la scelta della sua tipologia è a tua discrezione e convenienza, e la scelta corrispondente condiziona solo il dimensionamento.- I dati che hai esposto sono da "leccornia"!.-
Brizione ha scritto:...con il sole che c'è lì basta mettere 4 pezzi di lamiera lucidata a specchio e già guadagna

questi son solo palliativi che possono arrecare anche danno, tipo "hot-spot" ecc.- Fare solo affidamento sul dimensionamento e sul NOCT dei moduli.-

La scelta del-degli inverter "deve" essere condizionata dal valore più elevato della tensione di funzionamento e di conseguenza anche il dispositivo corrispondente di gestione accumulo.- Considera quanto segue:
Alla tensione di ingresso inverter più elevata corrisponde: minor costo impianto, cavi e connessioni, minori perdite, minor calore, minor possibilità di affaticamento, guai, rotture, manutenzione e rendimenti di conversione di molto più elevati.-
Quanto sopra sempre secondo il mio pensiero considerando anche la situazione operativa presente e l'obbiettivo primario da raggiungere:
""""""""""""""""""""""""""""
"affidabilità, sicurezza e CERTEZZA di buon funzionamento anche in presenza di condizioni limite e quasi totale assenza di manutenzione".-
""""""""""""""""""""""""""""
Avessi un pò di anni di meno verrei volentieri con te!!!.-

Bridge

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Re: Fotovoltaico per Haiti

Messaggio da maxlinux2000 » 13 ott 2012, 12:48

ciao,, come ti avevo detto, ci sono molte idee, e stiamo facendo una specie di brainstorming.
Ti avevo proposto l'eolico anche io, ma non sapevo ci fosse poco vento... quindi non vale la pena ovviamente.

Faccio un po' fatica a capire quello che scrivi... scusami ma sono molto formale nello scrivere e quindi anche nel capire, tra l'altro qui non possiamo vedere le espessione del viso ed è ancora peggio.

rispondi per favore a queste domande:

1. Vuoi usare pannelli amorfi in gomma? hai un link da mostrarci o meglio un pdf con le caratteristiche?

2. I pannelli mono/poli in vetro non vanno bene per le forti tempeste? ma se fossero messi a 180 gradi, stesi in piano sul tetto, si romperebbero lo stesso?

3. Chi dovrebbe fare la manutenzione? hanno un minimo di cultura e conoscenze elettriche? Parlano spagnolo? Sanno usare internet?

4. Ma quei pannelli non farebbero gola ai trafficanti/pirati/contrabbandieri? Non è che una notte, vi assalgono e si portano via tutto?

5. esiste li qualche centro cattolico a cui fare riferimento?

ciao
MaX
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Re: Fotovoltaico per Haiti

Messaggio da Ferrobattuto » 13 ott 2012, 13:43

Scusa se sono franco al limite del cinismo (che non è nella mia natura), ma se il pomeriggio ti rapinano, di notte non potrebbero portarsi via tutto comprese le batterie?
Intendiamoci, immagino perfettamente la disperazione che caratterizza situazioni simili, ma proprio in calderoni come questo rimestano e sguazzano le organizzazioni criminali (quelli con le BMW, che i soldi da una mano te li danno, e con l'altra se li riprendono con gli interessi..... Se non ti tagliano addirittura la gola) per trovare manovalanza e bocconi facili. Immagina quanto farebbero gola a questa gente i vostri pannelli.
Immagino che comunque la gente del posto che vi conosce vi voglia bene, e questa sarebbe l'unica vostra garanzia, anche se la disperazione a volte gioca brutti scherzi.

Per il resto sono concorde con Bridge e Offgrid. Le domande di Offgid sono importanti.
Se sei in un posto dove piove spesso e l'aria è umida, usare pannelli senza vetro significa vederli durare poco. A meno che non siano di qualche tipo che non ho capito bene. Se montati spianati su un tetto o su una intelaiatura in piano, il vento non dovrebbe essere il problema maggiore. Per la manutenzione delle batterie, si limita ai controlli di tensione (automatici, con le apparecchiature attuali necessarie), e al controllo della densità ed eventualmente al rabbocco di acqua ogni tot mesi, e questo è in grado di impararlo chiunque, anche senza istruzione, solo con qualche consiglio pratico.

Il consiglio di Bridge di salire in tensione per avere potenza adeguata, è un ottimo consiglio. Meglio puntare ai 96V (se non di più), tensione di lavoro per cui si trovano ancora ottime apparecchiature commerciali. Anche un eventuale guasto ad una batteria con quelle tensioni è meno critico e più facile da gestire.

Abbi pazienza con noi, che stiamo lontani e non siamo sul posto, e che probabilmente non riusciamo a capire completamente l'ambiente sociale e le condizioni locali. Tra l'altro, almeno leggendo quello che scrivi, mi sembra di veder trasparire una certa fretta, o comunque un discreto nervosismo. Tranquillizzati e raccontaci più particolari possibili (sul problema tecnico, almeno.....), non sarà tempo perso, servirà sicuramente ad inquadrare meglio tutti i problemi, e se possibile ad aiutarti a risolverli. Hai visto questa discussione quì: http://www.offgrid2.altervista.org/view ... ?f=5&t=213 Alla fin fine qualche buon consiglio si è riusciti a darglielo. ;)
Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto

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Re: Fotovoltaico per Haiti

Messaggio da Brizione » 13 ott 2012, 14:30

Bridge ha scritto:
Brizione ha scritto:La situazione e la zona sono fluide, in costante mutamento. Oggi c'è il sole, al pomeriggio ti rapinano, la notte c'è un alluvione però un sorriso non manca mai.

....è quel "sorriso" che ti fà rialzare in piedi ....vero?. ESATTO, non so come facciano ma lo fanno

Brizione ha scritto:Creiamo il knowhow, formiamo i tecnici, e poi andiamo a vendere le isole FV dove gira la grana per autofinanziarci. Agli indigenti gratis + la scuola + vitto e ass santaria e a quelli in BMW ..... siori! e siori! solo per voi FV 3,5Kw a soli $8'999.99 + tasse.
Giust?

Giusto!!


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Per l'eolico son daccordo con te, troppa manutenzione, pericolo, impegno, imprevedibilità del vento e affidamento sulla produzione.-
Per quanto riguarda l'argomento accumulo, credo che la soluzione più affidabile, considerato anche la temperatura media nell'arco dell'anno, sia nella scelta del tipo stazionario (elettrolita liquido) e posso dirti anche quasi esente da manutenzione.- Credo necessario un buon isolamento termico, anche arbusti, siepi alberi intorno e sopra alla casamatta.- Le batterie "geltype" forse non risentono dell'evaporazione dell'elettrolita in funzione della temperatura, ma hanno di contro altre problematiche.- Qui il livello dell'elettrolita (Max-Min) è stato ripristinato dopo cinque anni esatti.- Altre tipologie di batterie non le vedo idonee e affidabili, anche considerando la situazione generale.- L'elettrolita lo si può inserire nei vasi anche a posteriori, dopo il loro posizionamento in loco.- Di altre accortezze non necessitano, basta controllare in modo automatico lo stato di carica scarica, ...tutto qui.-

Per il parco fotovoltaico la scelta della sua tipologia è a tua discrezione e convenienza, e la scelta corrispondente condiziona solo il dimensionamento.- I dati che hai esposto sono da "leccornia"!.-
Brizione ha scritto:...con il sole che c'è lì basta mettere 4 pezzi di lamiera lucidata a specchio e già guadagna

questi son solo palliativi che possono arrecare anche danno, tipo "hot-spot" ecc.- Fare solo affidamento sul dimensionamento e sul NOCT dei moduli.-

La scelta del-degli inverter "deve" essere condizionata dal valore più elevato della tensione di funzionamento e di conseguenza anche il dispositivo corrispondente di gestione accumulo.- Considera quanto segue:
Alla tensione di ingresso inverter più elevata corrisponde: minor costo impianto, cavi e connessioni, minori perdite, minor calore, minor possibilità di affaticamento, guai, rotture, manutenzione e rendimenti di conversione di molto più elevati.-
Quanto sopra sempre secondo il mio pensiero considerando anche la situazione operativa presente e l'obbiettivo primario da raggiungere:
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"affidabilità, sicurezza e CERTEZZA di buon funzionamento anche in presenza di condizioni limite e quasi totale assenza di manutenzione".-
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Avessi un pò di anni di meno verrei volentieri con te!!!.-

Bridge


Sì sì avete ragione, farò fare formazione per creare squadre aggiornate.

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Re: Fotovoltaico per Haiti

Messaggio da Brizione » 13 ott 2012, 14:41

Avevo capito che il tuo nome è Ferro e non franco :D :D :D
Sì questo e un'altro problema che però non possiamo risolvere nell'immediato. L'unica è testa e orecchie basse, dita intrecciate..anche dei piedi. E sperare di schivare pallottole e coltelli. La speranza è che vedendo che non prendiamo soldi da loro o li sfruttiamo ma offriamo lavoro secondo gli standard della nostra normativa, e sopra tutto il fatto che gli doniamo strumenti utili per il quotidiano dovrebbe calmierare gli animi e forse questo nel tempo servirà a consolidare i rapporti.

Non è una esagerazione. A petionville, quartiere bene di port au prince non vedi una cartaccia per terra o indigenza. Esci da lì e sembra che ci sia appena stato un bombardamento con annessi e connessi. Comunque in genere gli haitiani son gente forte e riconoscente ma non devi prenderli per il Cxxx come han sempre fatto i bianchi perchè ti sparano senza nessun problema


Ferrobattuto ha scritto:Scusa se sono franco al limite del cinismo (che non è nella mia natura), ma se il pomeriggio ti rapinano, di notte non potrebbero portarsi via tutto comprese le batterie?
Intendiamoci, immagino perfettamente la disperazione che caratterizza situazioni simili, ma proprio in calderoni come questo rimestano e sguazzano le organizzazioni criminali (quelli con le BMW, che i soldi da una mano te li danno, e con l'altra se li riprendono con gli interessi..... Se non ti tagliano addirittura la gola) per trovare manovalanza e bocconi facili. Immagina quanto farebbero gola a questa gente i vostri pannelli.
Immagino che comunque la gente del posto che vi conosce vi voglia bene, e questa sarebbe l'unica vostra garanzia, anche se la disperazione a volte gioca brutti scherzi.

Per il resto sono concorde con Bridge e Offgrid. Le domande di Offgid sono importanti.
Se sei in un posto dove piove spesso e l'aria è umida, usare pannelli senza vetro significa vederli durare poco. A meno che non siano di qualche tipo che non ho capito bene. Se montati spianati su un tetto o su una intelaiatura in piano, il vento non dovrebbe essere il problema maggiore. Per la manutenzione delle batterie, si limita ai controlli di tensione (automatici, con le apparecchiature attuali necessarie), e al controllo della densità ed eventualmente al rabbocco di acqua ogni tot mesi, e questo è in grado di impararlo chiunque, anche senza istruzione, solo con qualche consiglio pratico.

Il consiglio di Bridge di salire in tensione per avere potenza adeguata, è un ottimo consiglio. Meglio puntare ai 96V (se non di più), tensione di lavoro per cui si trovano ancora ottime apparecchiature commerciali. Anche un eventuale guasto ad una batteria con quelle tensioni è meno critico e più facile da gestire.

Abbi pazienza con noi, che stiamo lontani e non siamo sul posto, e che probabilmente non riusciamo a capire completamente l'ambiente sociale e le condizioni locali. Tra l'altro, almeno leggendo quello che scrivi, mi sembra di veder trasparire una certa fretta, o comunque un discreto nervosismo. Tranquillizzati e raccontaci più particolari possibili (sul problema tecnico, almeno.....), non sarà tempo perso, servirà sicuramente ad inquadrare meglio tutti i problemi, e se possibile ad aiutarti a risolverli. Hai visto questa discussione quì: http://www.offgrid2.altervista.org/view ... ?f=5&t=213 Alla fin fine qualche buon consiglio si è riusciti a darglielo. ;)
Ultima modifica di Brizione il 13 ott 2012, 17:33, modificato 1 volta in totale.

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Re: Fotovoltaico per Haiti

Messaggio da Brizione » 13 ott 2012, 14:58

offgrid2 ha scritto:ciao,, come ti avevo detto, ci sono molte idee, e stiamo facendo una specie di brainstorming.
Ti avevo proposto l'eolico anche io, ma non sapevo ci fosse poco vento... quindi non vale la pena ovviamente.

Faccio un po' fatica a capire quello che scrivi... scusami ma sono molto formale nello scrivere e quindi anche nel capire, tra l'altro qui non possiamo vedere le espessione del viso ed è ancora peggio.

rispondi per favore a queste domande:

1. Vuoi usare pannelli amorfi in gomma? hai un link da mostrarci o meglio un pdf con le caratteristiche? Amorfo abolito in quanto costa 3 volte un buon monocristallino. L'idea dell'amorfo era per un discorso di maggiore flessibilità nell'installazione e perchè se si rompe una cella le altre continuano a lavorare mentre con il mono o poly il pannello muore ma a quel punto per spendere il triplo il gioco non vale la candela. Mi sembra di aver capito così.

2. I pannelli mono/poli in vetro non vanno bene per le forti tempeste? ma se fossero messi a 180 gradi, stesi in piano sul tetto, si romperebbero lo stesso? Pensando erroneamente ad un costo più alto del mono poly e per la flessibilità + senza vetro avevo pensato fosse l'amorfo e invece no. Terremo qualche pannello di scorta e quando serve cambiamo. Sai lì per fare 5 chilometri puoi anche metterci 2 ore o non passare del tutto quindi il fatto di avere un pannello che è più facile da trasportare ecc mi aveva tratto in inganno.

3. Chi dovrebbe fare la manutenzione? hanno un minimo di cultura e conoscenze elettriche? Parlano spagnolo? Sanno usare internet? La manutenzione dovranno farla loro. Sto appunto ricercando dei "tecnici" qui o la o in rep dominicana che siano disponibili a fargli formazione. La lingua parlata è il creolo, poi il francese, inglese, ecc
La scolarità media è molto bassa e comunque scarsa di qualità. Internet lo sanno usare ma male, per giocare non per studiare. ma a quello provvederò io. Intanto vedrò di reperire in loco elettricisti carpentieri e quant'altro servirà.

4. Ma quei pannelli non farebbero gola ai trafficanti/pirati/contrabbandieri? Non è che una notte, vi assalgono e si portano via tutto? Molto facile pertanto il mio prossimo viaggio il 26 di ottobre è proprio dedicato al sopralluogo per future installazioni e ricercare alleanze con ....non posso dirlo perchè è un reato

5. esiste li qualche centro cattolico a cui fare riferimento? Questo primo intervento è destinato alla missione che vedete in foto (nel primo messaggio) realizzata e diretta da suor Marcella Catozza di cui probabilmente avrete sentito parlare. Successivamente con la mediazione di varie figure di rilievo religiose e non vedremo come di supportare altre realtà. Chi più chi meno tutti galleggiano sulla spazzatura. Che ormai è diventata realtà quotidiana e nessuno fa più caso. ALLUCINANTE. mandatemi Fiorito e C che li porto in gita scolastica

ciao
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Re: Fotovoltaico per Haiti

Messaggio da Brizione » 13 ott 2012, 14:59

Bridge ha scritto:
Brizione ha scritto:La situazione e la zona sono fluide, in costante mutamento. Oggi c'è il sole, al pomeriggio ti rapinano, la notte c'è un alluvione però un sorriso non manca mai.

....è quel "sorriso" che ti fà rialzare in piedi ....vero?. VERISSIMO

Brizione ha scritto:Creiamo il knowhow, formiamo i tecnici, e poi andiamo a vendere le isole FV dove gira la grana per autofinanziarci. Agli indigenti gratis + la scuola + vitto e ass santaria e a quelli in BMW ..... siori! e siori! solo per voi FV 3,5Kw a soli $8'999.99 + tasse.
Giust?

Giusto!!


""""""""""""""""""
Per l'eolico son daccordo con te, troppa manutenzione, pericolo, impegno, imprevedibilità del vento e affidamento sulla produzione.-
Per quanto riguarda l'argomento accumulo, credo che la soluzione più affidabile, considerato anche la temperatura media nell'arco dell'anno, sia nella scelta del tipo stazionario (elettrolita liquido) e posso dirti anche quasi esente da manutenzione.- Credo necessario un buon isolamento termico, anche arbusti, siepi alberi intorno e sopra alla casamatta.- Le batterie "geltype" forse non risentono dell'evaporazione dell'elettrolita in funzione della temperatura, ma hanno di contro altre problematiche.- Qui il livello dell'elettrolita (Max-Min) è stato ripristinato dopo cinque anni esatti.- Altre tipologie di batterie non le vedo idonee e affidabili, anche considerando la situazione generale.- L'elettrolita lo si può inserire nei vasi anche a posteriori, dopo il loro posizionamento in loco.- Di altre accortezze non necessitano, basta controllare in modo automatico lo stato di carica scarica, ...tutto qui.-

Per il parco fotovoltaico la scelta della sua tipologia è a tua discrezione e convenienza, e la scelta corrispondente condiziona solo il dimensionamento.- I dati che hai esposto sono da "leccornia"!.-
Brizione ha scritto:...con il sole che c'è lì basta mettere 4 pezzi di lamiera lucidata a specchio e già guadagna

questi son solo palliativi che possono arrecare anche danno, tipo "hot-spot" ecc.- Fare solo affidamento sul dimensionamento e sul NOCT dei moduli.-

La scelta del-degli inverter "deve" essere condizionata dal valore più elevato della tensione di funzionamento e di conseguenza anche il dispositivo corrispondente di gestione accumulo.- Considera quanto segue:
Alla tensione di ingresso inverter più elevata corrisponde: minor costo impianto, cavi e connessioni, minori perdite, minor calore, minor possibilità di affaticamento, guai, rotture, manutenzione e rendimenti di conversione di molto più elevati.-
Quanto sopra sempre secondo il mio pensiero considerando anche la situazione operativa presente e l'obbiettivo primario da raggiungere:
""""""""""""""""""""""""""""
"affidabilità, sicurezza e CERTEZZA di buon funzionamento anche in presenza di condizioni limite e quasi totale assenza di manutenzione".-
""""""""""""""""""""""""""""
Avessi un pò di anni di meno verrei volentieri con te!!!.-

Bridge

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Re: Fotovoltaico per Haiti

Messaggio da Brizione » 13 ott 2012, 17:45

Ricapitolando
il Vostro consiglio è di lavorare con tensioni prima dell'inverter di 96v o superiori. Quindi andranno messi in serie i pannelli, in serie le batterie.
Leggendovi ho capito che risolve molti altri problemi quali usura, sezione dei cavi, dispersioni ecc. Giust?
Sulla scorta di quanto letto e di considerazioni pratiche penso che useremo un unico modello per tutte le componenti così da avere facilità nel reperire i ricambi e :
I pannelli saranno poly o monocristallini (10kw espandibile). Da quanti watt ogni pannello secondo voi? 140/200/250/300 o + ??? e poi, mono o poly, differenza di prezzo a parte che consigliate?
batterie tubolari 2v da 1000ah e 2000ah da collegare in serie e l'ultima da 2000ah in parallelo?
inverter ?
regolatore di carica?
manca qualcosa?


offgrid2 ha scritto:ciao,, come ti avevo detto, ci sono molte idee, e stiamo facendo una specie di brainstorming.
Ti avevo proposto l'eolico anche io, ma non sapevo ci fosse poco vento... quindi non vale la pena ovviamente.

Faccio un po' fatica a capire quello che scrivi... scusami ma sono molto formale nello scrivere e quindi anche nel capire, tra l'altro qui non possiamo vedere le espessione del viso ed è ancora peggio.

rispondi per favore a queste domande:

1. Vuoi usare pannelli amorfi in gomma? hai un link da mostrarci o meglio un pdf con le caratteristiche?

2. I pannelli mono/poli in vetro non vanno bene per le forti tempeste? ma se fossero messi a 180 gradi, stesi in piano sul tetto, si romperebbero lo stesso?

3. Chi dovrebbe fare la manutenzione? hanno un minimo di cultura e conoscenze elettriche? Parlano spagnolo? Sanno usare internet?

4. Ma quei pannelli non farebbero gola ai trafficanti/pirati/contrabbandieri? Non è che una notte, vi assalgono e si portano via tutto?

5. esiste li qualche centro cattolico a cui fare riferimento?

ciao
MaX

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Re: Fotovoltaico per Haiti

Messaggio da Ferrobattuto » 13 ott 2012, 20:33

Per i pannelli ti possono consigliare al meglio Hal9000 e Bridge, per quel che riguarda le batterie, se hai intenzione di avere un'utenza di 10Kw, a 96V fanno oltre un centinaio di Ampere di scarica. Per cui se devi effettivamente prelevare questi 10Kw ti serve un banco di accumulo che abbia minimo una capacità dieci volte superiore in AmperOra (Ah). MI spiego: non si deve andare oltre un decimo della capacità in Ah con gli ampere in scarica, per cui ti servono almeno 1000Ah di batterie. Ossia 48 elementi stazionari da 1000Ah messi in serie. Ovvio che se gli Ah sono di più è meglio....
Ma non ho ben capito se questi 10Kw sono la potenza effettiva massima che devi prelevare dal sistema o se sono invece i Kwh (KiloWattora) che devi prelevare giornalmente. Perché i due casi sono molto differenti.
Se devi prelevare 10Kwh giornalieri, ad esempio nell'arco delle ore del giorno, diciamo 12 ore, allora sono 10000:12=833W di media oraria, che a 96V fanno circa 8,7A medi.
Se invece devi prelevare proprio 10Kw di potenza da usare, allora prelevi sulle batterie almeno 104A.

Se i 10Kw sono invece quelli della potenza di picco installata dei pannelli è ancora una terza possibilità: 10Kw di pannelli ti danno giornalmente almeno 40Kwh di potenza al giorno (mi pare siate vicini all'equatore.....), per cui i 1000Ah di capacità non bastano più. Ma quì ti può consigliare molto bene Hal9000, che vive con un impianto come questo.

Mi sento di poterti dare un piccolo consiglio, o quantomeno un'idea, riguardo alla "disperazione locale": immagino che ci siano "piccoli capi" malavitosi, più per fame e disperazione che vera e propria cattiveria, coinvolgerli nel progetto sarebbe un metodo per far capire loro che non state li per sfruttarli e che non volete fregarli, e forse sarebbero le migliori guardie per quel banco e per tutto il resto. Probabilmente sarebbe anche "un'opra di recupero" per loro...... Far loro capire che potrebbe essere un'occasione per imparare qualcosa e rendersi più consapevoli e un tantino più indipendenti. Probabilmente poi sarebbero anche felici di darvi una mano, anche se sempre con un certo "modo duro" che caratterizza questa gente. Quanto a contattarli, nel caso ci fossero "difficoltà", immagino che anche tra quelli che vi aiutano materialmente ogni giorno ci sia qualche "amico di amico" o "amico di un parente" o "un lontano cugino" che sa come e dove trovarli o far loro avere un messaggio.
Vabhè, scusa l'intromissione nelle vostre faccende. :: )
Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto

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Re: Fotovoltaico per Haiti

Messaggio da Brizione » 13 ott 2012, 21:39

caro Ferrobattuto intromettiti liberamente che generalmente tre o + teste pensano meglio di una

Per il momento parlo di pannelli x totale 10kW installati come inizio. Se l'Onu ci darà disponibilità di aree bonificate allora potremo pensare di installare ed ampliare le isole.
Appena sarò lì farò una verifica puntuale delle esigenze attuali e future, quindi un conteggio delle utenze e relatici consumi nominali e di picco. Appena avrò dati concreti li posterò così potremo ragionarci sopra. In questi giorni ho provato a contattare un architetto che lavora lì ma non si prende la line e credo siano con internet out.

Banditi locali: mi hai letto nel pensiero, sarà questa la fase più delicate e che potrebbe decidere il successo o fallimento. Sono convinto che se riusciamo a intenderci potremo usufruire di molte risorse umane. Il difficile sarà superare la barriera ideologica (giustificatissima) che vede i bianchi come porci sfruttatori e schiavisti. Spero di riuscire con i fatti prima che con le parole; e convincerli che ho tutta la convenienza a comportarmi bene; sono garante di me stesso, sarò lì con loro, e quindi non ho margine per cazzeggiare. Come dice nonno libero...le chiacchere stanno a zero

Sì vero, userò contatti locali per facilitare il mio inserimento. Una persona che vive in rep Dominicana e che ha parenti haitiani verrà con me a port au prince e questo è veramente positivo. Purtroppo nell'immediato non posso usare mie conoscenze locali in quanto vivono in un altra zona di haiti, ma tutto farà brodo.


Ferrobattuto ha scritto:Per i pannelli ti possono consigliare al meglio Hal9000 e Bridge, per quel che riguarda le batterie, se hai intenzione di avere un'utenza di 10Kw, a 96V fanno oltre un centinaio di Ampere di scarica. Per cui se devi effettivamente prelevare questi 10Kw ti serve un banco di accumulo che abbia minimo una capacità dieci volte superiore in AmperOra (Ah). MI spiego: non si deve andare oltre un decimo della capacità in Ah con gli ampere in scarica, per cui ti servono almeno 1000Ah di batterie. Ossia 48 elementi stazionari da 1000Ah messi in serie. Ovvio che se gli Ah sono di più è meglio....
Ma non ho ben capito se questi 10Kw sono la potenza effettiva massima che devi prelevare dal sistema o se sono invece i Kwh (KiloWattora) che devi prelevare giornalmente. Perché i due casi sono molto differenti.
Se devi prelevare 10Kwh giornalieri, ad esempio nell'arco delle ore del giorno, diciamo 12 ore, allora sono 10000:12=833W di media oraria, che a 96V fanno circa 8,7A medi.
Se invece devi prelevare proprio 10Kw di potenza da usare, allora prelevi sulle batterie almeno 104A.

Se i 10Kw sono invece quelli della potenza di picco installata dei pannelli è ancora una terza possibilità: 10Kw di pannelli ti danno giornalmente almeno 40Kwh di potenza al giorno (mi pare siate vicini all'equatore.....), per cui i 1000Ah di capacità non bastano più. Ma quì ti può consigliare molto bene Hal9000, che vive con un impianto come questo.

Mi sento di poterti dare un piccolo consiglio, o quantomeno un'idea, riguardo alla "disperazione locale": immagino che ci siano "piccoli capi" malavitosi, più per fame e disperazione che vera e propria cattiveria, coinvolgerli nel progetto sarebbe un metodo per far capire loro che non state li per sfruttarli e che non volete fregarli, e forse sarebbero le migliori guardie per quel banco e per tutto il resto. Probabilmente sarebbe anche "un'opra di recupero" per loro...... Far loro capire che potrebbe essere un'occasione per imparare qualcosa e rendersi più consapevoli e un tantino più indipendenti. Probabilmente poi sarebbero anche felici di darvi una mano, anche se sempre con un certo "modo duro" che caratterizza questa gente. Quanto a contattarli, nel caso ci fossero "difficoltà", immagino che anche tra quelli che vi aiutano materialmente ogni giorno ci sia qualche "amico di amico" o "amico di un parente" o "un lontano cugino" che sa come e dove trovarli o far loro avere un messaggio.
Vabhè, scusa l'intromissione nelle vostre faccende. :: )

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Re: Fotovoltaico per Haiti

Messaggio da maxlinux2000 » 14 ott 2012, 0:01

ho letto che si tratta di un popolo religioso... a volte sfocia nel voodoo, ma in generale rispetta molto il "bondye".
Devi quindi andare a parlare con la missione cattolica locale.... spesso l'unica cosa che può proteggere l'investimento dell'onu è la fede della popolazione. Se i missionari collaborano con te, tutto il complesso passa agli occhi della gente sotto la protezione di Dio, e quindi i mafiosi locali hanno grosse difficiltà a trovare il giuda che venga a rubare il materiale.

qui caritas haiti che ti può indirizzare meglio:
http://www.caritashaiti.org/pages/pap.html

Dovrai imparare anche lo spagnolo... immagino che il francese tu lo sappia già, ma è parlato solo da un 10% della popolazione, e probabilmente saranno i più "ricchi", mentre il popolino parla il creolo e lo spagnolo.
Comprati un libro di assimil: Spagnolo Facile e lo impari in tre mesi... inoltre gli haitiani apprezzeranno molto il tuo interesse e ti accetteranno meglio.
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Re: Fotovoltaico per Haiti

Messaggio da Brizione » 14 ott 2012, 0:09

Sì vero, il mio programma sarà anche quello. Purtroppo in mezzo al bene dilaga la corruzione, spesso e volentieri perpretata da chi gestisce i residui delle istituzioni locali, le multinazionali americane e asiatiche. Diciamo che la sfiducia è totale. Sarà motivo per impegnarsi ancor di più. Sono prevalentemente cattolici e certamente il woodo. Mastico francese e inglese e qualcosa di spagnolo. Avrò comunque il tempo per impratichirmi anche del creolo. Anzi penso che partirò proprio da quello. Speriamo che mi accettino ma senza ascia o macete :(

offgrid2 ha scritto:ho letto che si tratta di un popolo religioso... a volte sfocia nel voodoo, ma in generale rispetta molto il "bondye".
Devi quindi andare a parlare con la missione cattolica locale.... spesso l'unica cosa che può proteggere l'investimento dell'onu è la fede della popolazione. Se i missionari collaborano con te, tutto il complesso passa agli occhi della gente sotto la protezione di Dio, e quindi i mafiosi locali hanno grosse difficiltà a trovare il giuda che venga a rubare il materiale.

Dovrai imparare anche lo spagnolo... immagino che il francese tu lo sappia già, ma è parlato solo da un 10% della popolazione, e probabilmente saranno i più "ricchi", mentre il popolino parla il creolo e lo spagnolo.
Comprati un libro di assimil: Spagnolo Facile e lo impari in tre mesi... inoltre gli haitiani apprezzeranno molto il tuo interesse e ti accetteranno meglio.

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Re: Fotovoltaico per Haiti

Messaggio da maxlinux2000 » 14 ott 2012, 17:50

ho letto circa i tifoni di forza 3-4 che ogni tanto travolgono quelle isole.... un vero peccato, tanto belle e tanto mortali.

cmq, ho pensato ad un a cosa che probabilmente potrebbe essere utilissima per salvare i vostri futuri pannelli solari dalle forze degli elementi.

una trincea sopraelevata a 4 lati fatta di mattoni, pietre e terra.
In mezzo, una struttura metallica (o in bamboo) che sostenga i pannelli fotovoltaici in piano (tanto all'equatore non serve inclinazione).
Questa struttura dovrebbe essere in grado di sopportare bene tempeste normali. Nel caso arrivino quelle eccezzionali, si può smontare i pannelli e accatasterli contro il muro controvento e ben legati.

La trincea deve essere sopraelevata per permettere l'evaquazione dell'acqua e evitare allagamenti.

Guarda i disegni:
Immagine

Immagine

Immagine

Il servizio metereologico funziona bene in tutto il mondo e quindi è possibile valutare in anticipo se sia il caso di mettere a salvo i pannelli o no... anzi potresti fare delle prove di questa soluzione usando delle finestre al posto dei pannelli per vedere se reggono le comuni burrasche.
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Re: Fotovoltaico per Haiti

Messaggio da maxlinux2000 » 14 ott 2012, 17:54

Brizione ha scritto:... anche del creolo. Anzi penso che partirò proprio da quello. Speriamo che mi accettino ma senza ascia o macete :(
..


tranquillo.... li usano solo l'accetta :mrgreen:
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Re: Fotovoltaico per Haiti

Messaggio da Brizione » 14 ott 2012, 18:43

Sì sì non sembra male, anzi mi sembra proprio una buona idea. Registrata. Grazie.
offgrid2 ha scritto:ho letto circa i tifoni di forza 3-4 che ogni tanto travolgono quelle isole.... un vero peccato, tanto belle e tanto mortali.

cmq, ho pensato ad un a cosa che probabilmente potrebbe essere utilissima per salvare i vostri futuri pannelli solari dalle forze degli elementi.

una trincea sopraelevata a 4 lati fatta di mattoni, pietre e terra.
In mezzo, una struttura metallica (o in bamboo) che sostenga i pannelli fotovoltaici in piano (tanto all'equatore non serve inclinazione).
Questa struttura dovrebbe essere in grado di sopportare bene tempeste normali. Nel caso arrivino quelle eccezzionali, si può smontare i pannelli e accatasterli contro il muro controvento e ben legati.

La trincea deve essere sopraelevata per permettere l'evaquazione dell'acqua e evitare allagamenti.

Guarda i disegni:
Immagine

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Il servizio metereologico funziona bene in tutto il mondo e quindi è possibile valutare in anticipo se sia il caso di mettere a salvo i pannelli o no... anzi potresti fare delle prove di questa soluzione usando delle finestre al posto dei pannelli per vedere se reggono le comuni burrasche.

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