A più di un anno di distanza dall'apertura di questo tread, con un po più di esperienza sulle spalle e dopo vari approfondimenti, mi trovo a dover parzialmente rettificare quanto supposto riguardo l'assenza della fase absorb nei PIP.
In realtà questa fase, seppur non documentata e mai citata, è stata implementata e in alcune particolari condizioni si manifesta pure.
L'ho potuto osservare direttamente analizzando i grafici giornalieri generati dall'insostituibile Lucibus.
Qui di seguito potete osservare due porzioni del grafico giornaliero di due diversi giorni;per chi non ha dimestichezza con questo programma la linea più in alto indica il voltaggio del banco e cambia di colore in base alla fase di carica (arancione=Bulk, verde=Float)
La linea blu rappresenta l'energia proveniente dai pannelli mentre l'ultima linea, quella a tratti gialla e a tratti verde chiaro, indica il carico applicato; i colori indicano se il carico è alimentato rispettivamente dai soli pannelli o con l'ausilio parziale o totale del banco di accumulo.

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Il primo grafico rispecchia la situazione che (purtroppo

) si verifica più spesso: man mano che la produzione solare (linea blu) aumenta, cresce il voltaggio del banco fino alla tensione di bulk impostata e una volta raggiunta passa in
Float (la linea da arancione diventa verde) e l'inverter inizia una sorta di modulazione in cui la potenza dei pannelli viene tagliata e sale solo per compensare le variazioni del carico.
Si nota infatti chiaramente che la linea blu, dopo il float, ricalca fedelmente l'andamento di quella giallo/verde chiaro del carico.
Il secondo grafico invece rappresenta la situazione ideale, quella in cui la tensione del banco, una volta raggiunto il valore settato come bulk, lo mantiene costante per un certo lasso di tempo, durante il quale la potenza dei pannelli viene progressivamente ridotta e soltanto alla fine di questa fase, che nell'immagine ho evidenziato con un rettangolo bianco, si passa alla tensione di mantenimento (Float).
Questa fase, propriamente detta
Absorb o di
Absorbtion, è quella che pensavo fosse stata dimenticata dai progettisti del PIP ma che in realtà esiste ma è stata implementata in maniera sbagliata o approssimativa.
Osservando bene i grafici che rispecchiano le 2 condizioni opposte si riesce a capire che il prematuro passaggio al Float di quello in alto è determinato dall'inserimento repentino di un carico importante, condizione questa che in una normale utenza domestica rappresenta la semplice quotidianità; la mattina del secondo grafico probabilmente la signora è dovuta uscire rimandando al pomeriggio l'uso dell'aspirapolvere o della lavatrice e questa "tranquillità" ha permesso al regolatore del PIP di fare il suo lavoro per bene, come se fosse alimentato dalla rete.
Da quello che ho potuto capire rileggendo la discussione sul PIP del forum Aeva che ho linkato all'inizio, la causa di questo comportamento anomalo si è scoperta essere errore tipografico nella stesura del firmware che avrebbe di fatto reso inefficace uno dei parametri necessari per lo switch da bulk a float.
Il minuzioso lavoro di
reverse engineering compiuto da queste persone sul firmware del PIP ha permesso loro di mettere a punto due distinte patch che rendono l'inverter adeguato all'utilizzo con banchi LiFePo4 e acido libero.
In sostanza i limiti di questo apparato sembrano essere in maggioranza dovuti al mancato sviluppo del sofware che, benchè sulla carta sia stato oggetto di alcuni aggiornamenti, è rimasto pressochè congelato in quello che poteva essere il suo stato embrionale e pare non abbia neppure beneficiato di una semplice verifica in grado di individuare grossolani errori tipici di una pre-release... e pensare che lo acquistai anche perchè leggendo in giro appariva come quello che godeva del maggior supporto ... a livello globale!...
