Impianti domestici di emergenza.

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Re: Impianti domestici di emergenza.

Messaggio da jpquattro » 14 mar 2020, 14:55

Mi dici qualcosa di più di questa centralina? Assomiglia molto al "controllore del carico" di cui parlavo io...
Sai se ha un microprocessore programmabile? le commutazioni con cosa le fa? Relays, SCR o cosa? Si può avere lo schema?

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Re: Impianti domestici di emergenza.

Messaggio da Ferrobattuto » 14 mar 2020, 19:39

Si, è gestita da un microcontrollore programmabile. Fa diverse cose: controlla il SOC, gestisce carichi esterni (ha quattro uscite) in caso il parco pannelli sia esuberante rispetto ai carichi degli utilizzatori e nel caso il banco sia carico, aziona un relè che invia corrente nell'apposita entrata dell'inverter, che così diventa "trasparente" alla corrente di rete che passa direttamente agli utilizzatori.
Però..... Ti ho detto che l'ha realizzata Hal9000, per cui per avere spiegazioni concrete devi rivolgerti a lui.
Io li dentro non ci capisco un tubo, e non ho mai imparato a programmare alcunché. Mi limito a seguire e cambiare i parametri secondo le istruzioni.

P.S.
Curiosità: ma stai imbastendo questa discussione come una sorta di "lezione scolastica", o magari come "promemoria online", oppure devi proprio modificare il tuo impianto fotovoltaico?
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Re: Impianti domestici di emergenza.

Messaggio da jpquattro » 14 mar 2020, 20:22

Non "DEVO" modificarlo, ma non produce praticamente più niente, ho convinto la padrona sull'opportunità di intervenire e ora sto studiando la fattibilità della cosa. Intendiamoci, fattibilità significa anche rapporto costo risultati...
Se arrivo alla conclusione che "se po' ffà" allora diventa una realizzazione, sennò...
Il problema vero è mandare qualcuno sul tetto, che se ci vado io la moglie chiede il divorzio.

I ho passato la mia vita lavorativa combattendo con elettronica e sistemi programmabili di ogni tipo... è un po' di tempo che non ci lavoro, ma ho programmato in assembler (di diverse macchine e microprocessori) fortran, C, PL1, Pascal...
Insomma quella roba ne ho masticata un bel po'... Mi viene naturale pensare in termini di sistemi programmabili.
Chiederò maggiori lumi a Hal... se gli mando un PM lo legge?

Sto facendo un po' di conti per farmi un'idea di quello che serve in termini di batterie....

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Re: Impianti domestici di emergenza.

Messaggio da Ferrobattuto » 14 mar 2020, 20:40

jpquattro ha scritto:
14 mar 2020, 20:22
....Sto facendo un po' di conti per farmi un'idea di quello che serve in termini di batterie....
Ahi! Che dolore!...... Che male al portafogli....... :D
Coi consumi cha hai tu, che possono raggiungere punte di prelivo molto alte, per non distruggerle in breve tempo ti occorrono "grandi".
Spannometricamente direi almeno sopra i 500Ah a 48V nominali. Dai un'occhiata qui:
https://www.ryanenergia.com/batterie_so ... _c190.html
Ovviamente a te servono ad acido libero (assolutamente ti sconsiglio AGM o peggio GEL), possibilmente con contenitore trasparente, così puoi controllare il livello del liquido dentro.

Ad Hal9000 conviene che mandi sia un MP che una mail tramite il forum. È sempre incasinato.....
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Re: Impianti domestici di emergenza.

Messaggio da jpquattro » 15 mar 2020, 10:21

Ho scritto a Hal, vediamo che dice. Nel frattempo un po' di conti. Vostro onore non sarò breve...
L'impostazione:
1) I pannelli producono sempre meno del consumo medio giornaliero, tutta l'energia prodotta deve essere consumata immediatamente o se c'è surplus dirottata sulle batterie
2) Le batterie debbono immagazzinare (e restituire, si parla di energia realmente usabile non di nominale) tutta la produzione solare di 1 giorno (5-10 KWh)+ la riserva di 2 ore notturne a consumo limitato (1-2 Kwh) per coprire blackout
3) le batterie devono essere sfruttate, se sono cariche, per coprire i picchi di consumo e/o quando non c’è produzione fotovoltaica, in ogni caso preservando una riserva di almeno 2 KWh per coprire i blackout
4) le batterie si caricano con l'eventuale surplus fotovoltaico e con il surplus Enel notturno (il che implica che per gestire la baracca bisogna conoscere il consumo istantaneo)

Con questi conti a me viene fuori una batteria da 48 V nominali e una capacità che varia da 150 a 250 Ah, ripeto usabili realmente quindi, anche immaginando le planté stiamo sempre fra 300 e 500 Ah se fossero batterie che tollerano scariche più profonde (litio, Fe-Ni, Ni-Cd) saremmo comunque tra 250 e 400 Ah...

Dal punto di vista pannelli, guardando il mio tetto, se si ripristinano gli esistenti siamo a 2000W nominali, se si sfrutta tutta la falda sud, si può sperare di arrivare forse a 4000W nominali.

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Re: Impianti domestici di emergenza.

Messaggio da Ferrobattuto » 15 mar 2020, 11:48

Per i pannelli, potresti sfruttare parzialmente anche le altre due falde, mettendo i pannelli vicino al colmo del tetto, una produrrebbe prevalentemente al mattino e l'altra al pomeriggio. Produrrebbero anche nelle altre ore, ma molto meno di quella esposta direttamente. Alla fine avresti una produzione più ampia per quasi tutta la durata del giorno.
I pannelli sono quelli che costano meno, oggigiorno..... Basta dare un'occhiata in rete per vederlo.

Io non ho altri posti in cui montarli, altrimenti credo che lo avrei fatto.
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Re: Impianti domestici di emergenza.

Messaggio da Alain » 15 mar 2020, 12:44

Hai già in mente qualcuno a cui puoi rivolgerti per fare una diagnosi precisa e attendibile del tuo fotovoltaico?
Io mi sbilancio in un pronostico: al 95% sarà qualche connessione ossidata o al più un pannello che si è guastato.

Se avrò ragione che farai, ricabli/ripristini o smantelli?

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Re: Impianti domestici di emergenza.

Messaggio da jpquattro » 15 mar 2020, 15:41

Alain prima di tutto debbo sapere se ho autorità di fare come mi pare o debbo aspettare i comodi di qualcuno (ovviamente a tutto questo si antepone l'emergenza in corso...)
Se ho autorità, per come è fatta la struttura, debbo prima smantellare, fare gli interventi del caso, poi ripristinare tutto.
Il perché è presto detto: Il telaio con i pannelli già montati e cablati, è stato portato e installato già completamente montato e cablato. Li ci arrivo dal tetto camminando sui pannelli (!!!) oppure forse con un cesto con molto sbraccio, dal mio giardino.
Smantellare e "buttare tutto" (leggi recuperare e reinstallare) è una extrema ratio in caso di problemi legali.
Per ora cerco di ottenere risposte, domani riprovo con enel...

L'intenzione sarebbe ricostruire un sistema dotato di accumulo strutturato meglio... Sono abbastanza convinto che la tua valutazione sia esatta, purtroppo non e un filo da pulire in una scatola di derivazione, anche solo pulire e ricablare è un lavoro complesso...

Aggiungi che purtroppo io ho 72 anni e due infarti, in altri tempi sarei già salito sul tetto a smontare tutto e rimontarlo a modo mio...(...e probabilmente mi avrebbero arrestato...)

Ferro ho fatto i conti e mi ci entrerebbero altri dodici pannelli come quelli, il che vorrebbe dire 4 Kw nominali che non sarebbe male, ma è una cosa che viene dopo... Come spazio io avrei anche una superficie di poco più di 3x3 sopra la terrazza, che forse potrei sfruttare...

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Re: Impianti domestici di emergenza.

Messaggio da Ferrobattuto » 15 mar 2020, 16:10

3x3m significa (con un po' di ottimismo) altri 6 pannelli da 60 celle da 99x165cm, che se di ultima generazione possono arrivare anche a 250-280W l'uno. Circa un altro probabile Kilowatt e mezzo.
Comincia ad essere una buona potenza installata..... Cominciano ad essere una ottantina di ampere potenziali, una cinquantina sicuri, forse sessanta, specie d'estate.
Sulle due falde vicino al colmo niente da fare?
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Re: Impianti domestici di emergenza.

Messaggio da jpquattro » 16 mar 2020, 9:09

Come ho provato a comunicare, ieri ho provato a spedire un paio di post, ma non sono apparsi, forse c'era qualche problema. Riprovo.
Usare altre falde del tetto. Premesso che è eventualmente sarebbe una fase successiva, la falda sud è a 200 gradi (non 180) quindi la falda da privilegiare sarebbe la falda est, che però ha il camino del tinello che ingombra, la falda ovest, più sgombra sarebbe proprio sfortunata con l'orientamento che ha, poi bisogna tenere conto che io sto in città non in mezzo alla campagna, debbo fare i conti con le ombre degli edifici, a sud ho una piazza a est ho una palazzina che un po' di ombra la fa, specie la mattina... poi i pannelli a est o a ovest dovrebbero essere montati molto più verticali, perché il sole è più basso, ma così sono molto esposti al vento. Se a casa tua vola un pannello, a parte il danno, il rischio è abbastanza modesto, qui, con l'uscita della scuola, il rischio di una strage è reale...
Il quadrato 3x3 è il terrazzo coperto da un telo-ombra verde, lato in alto a destra della foto. Non so se posso fare una sorta di gazebo a una sola falda con i pannelli, mi sa che mi compare il vigile...
Intanto sono consegnato in casa, quasi recluso... mi sa che ordino un po' di materiale per posta e provo a fare una planté avvolta (che per inciso è uno dei primi prototipi costruiti da Planté... lui ci aveva messo del piallaccio di legno in mezzo...)

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Re: Impianti domestici di emergenza.

Messaggio da Ferrobattuto » 16 mar 2020, 9:40

Ho visto la foto. La tua falda ad est è molto più lunga di quella ad ovest, il comignolo del tinello puoi saltarlo tranquillamente e mettere i pannelli prima e dopo. Non serve un telaio grande completo come ha fatto la ditta, ma due longheroni ancorati sotto le tegole, molto più leggeri e facili da realizzare. Se hai il solaio puoi fare come ha fatto fotosettore, se invece ci sono travetti e listelli, come a me, si possono fissare ai travetti tranquillamente.
Non serve che stiano alzati, possono stare anche paralleli al tetto. Renderebbero come gli altri. Il fatto che la falda sud è a 200 gradi significa che la est è a 20 gradi, il che è meglio per l'esposizione invernale mattutina. Oltretutto quei pannelli li ti assicurerebbero una buona ricarica da subito al mattino dopo la scarica notturna. Tirerebbero bene anche fin verso mezzogiono, soprattutto se poco inclinati.
La foto sembra presa al mattino, non so in che stagione è stata scattata anche se è tutto verde, ma direi non più tardi delle 8,00-8,30 e quella falda è già tutta bene in luce.
Poi vabhè, fai come credi, è casa tua e decidi tu.

Per la Planté, i due reofori di contatto con l'esterno delle due piastre avvolte conviene che siano uno all'inizio su una lastra e l'altro alla fine sull'altra lastra, questo per distribuire bene le correnti nelle due piastre che il piombo non è un buon conduttore e le varie densità di corrente sono più sensibili. Fai in modo che lo spazio tre le due lastre dopo avvolte non scenda al di sotto dei 3-5mm, altrimenti non circolano l'elettrolita e le bolle di gas.
Il tubo molto difficilmente lo troverai trasparente, cosa molto utile per controllare il livello del liquido e il funzionamento, di solito si ripiega sul tubo in PVC per scarichi, che puoi trovarlo con diametri fino ai 30cm circa. Però qui ho trovato in commercio dei barattoli di vetro tondi da 5L con tappo in plastica a vite, che di solito si usano per confetture alimentari. L'ultima volta che mi sono informato stavano intorno ai 5 o 6€ l'uno.
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Re: Impianti domestici di emergenza.

Messaggio da jpquattro » 16 mar 2020, 10:34

La data della foto è il 16/2/2019(c'è scritto sopra), guardando le ombre, si, è mattina ma probabilmente un po' più tardi.
Comunque il mio punto di vista al momento è:
1) penso che estendere i pannelli sia un problema successivo, prima debbo risolvere tutto il resto, a partire dal problema burocratico
1a) batterie, configurazione dell'impianto, ecc. ecc.
2) mi sa che i pannelli messi lì dovrebbero essere molto più verticali della falda del tetto, perché la mattina il sole è molto basso, la stabilità dei pannelli in caso di vento forte mi sembra molto preoccupante, comunque ci studio su...

Planté: io pensavo di usare barattoli di plastica semitrasparenti con tappo a vite, almeno per il prototipo, per le distanze pensavo di tenermi molto più basso, max due strati di tessuto di vetro spesso (per un totale inferiore a 2mm), eventualmente aggiungere stecche verticali in plastica sottile a intervalli regolari.

Debbo provare se il piombo si salda a punti...
I barattoli in vetro da 5 L mi piacciono molto, ora cerco...
sono questi? qui sono più cari...
https://www.ebay.it/itm/VASO-IN-VETRO-O ... SwezRb~tHo

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Re: Impianti domestici di emergenza.

Messaggio da Ferrobattuto » 16 mar 2020, 12:49

No, il piombo non si salda a punti, a meno che i punti non vengano fatti con un grosso saldatore con testa di rame, elettrico o a gas, ma anche in quel modo ottenere buone saldature è difficile. In passato ci si sono provati in molti a fare buone giunture, anche con cannello a gas ma con scarsi risultati. In fabbrica hanno speciali sistemi di fusione e iniezione del metallo in stampi complessi, cosa che artigianalmente non è possibile.
I barattoli sono quelli, ma accipicchia come sono aumentati! Io ne presi uno per prova e lo pagai 5,50€.....
Spannometricamente (ma posso sbagliare tranquillamente) in un barattolo di quelli di dovrebbe venire una Planté da 150Ah circa. Per un banco medio ce ne vorrebbero troppi.
Nel caso facci sapere che barattoli usi. Nota bene però, che il piombo pesa.....
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Re: Impianti domestici di emergenza.

Messaggio da jpquattro » 16 mar 2020, 13:14

Ho trovato questo:
http://ia802703.us.archive.org/25/items ... blrich.pdf
credo sia noto ma io non l'avevo letto.
Dice che per formare le piastre si può usare l'acido Nitrico...


Paolo

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Re: Impianti domestici di emergenza.

Messaggio da Ferrobattuto » 16 mar 2020, 13:24

Non so se l'hai trovato nel forum o in rete, ma c'è anche qui:
https://www.faidateoffgrid.org/viewtopi ... =268#p6796
Di chimica te ne intendi sicuramente più di me, ma credo che l'acido nitrico sia un forte ossidante. Se ne era parlato in passato, ma la tossicità è molto alta e per un fai da te casalingo non è consigliabile....
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Re: Impianti domestici di emergenza.

Messaggio da jpquattro » 16 mar 2020, 14:21

si va bene il nitrico pericoloso, ma una soluzione a 1%...
Il libro ero convinto fosse noto, sono sicuro di non essere l'unico furbo... :D :D :D

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Re: Impianti domestici di emergenza.

Messaggio da jpquattro » 16 mar 2020, 15:11

Per saldatura a punti intendevo il punto elettrico, quello comunemente usato nelle lamiere di ferro. A suo tempo mi sono costruito una saldatrice a punti e giace inutilizzata giù nella rimessa... chissà se può venire utile...

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Re: Impianti domestici di emergenza.

Messaggio da jpquattro » 16 mar 2020, 18:44

Ho ricevuto questa quotazione dalla Cina
Good morning and thanks for your kind inquiry.

CYNF200 1.2V 200Ah NIFE Battery is 92USD/pcs, 40pcs batteries cost will be 92*40=3680USD totally, FOB Shenzhen, the lead time is 20 to 30 days, the quality is 66 years military quality, the warranty is 8 years, please kindly check and wait for your kind earliest feedback.
ovviamente bisogna aggiungere spedizione e dogana... per il mio portafoglio è troppo, ma comunque opinioni?

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Re: Impianti domestici di emergenza.

Messaggio da Ferrobattuto » 16 mar 2020, 20:13

Avevo capito che parlavi di una saldatrice a punti. Non so, ma dubito molto. Comunque tentar non nuoce, magari su due ritagli di lamiera di piombo pulita e sgrassata bene, se funziona tanto di guadagnato.
Non saprei..... Con le piombo-acido ti servirebbe una capacità doppia di quella, e probabilmente finiresti sulla stessa cifra.
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Re: Impianti domestici di emergenza.

Messaggio da Alain » 16 mar 2020, 21:53

jpquattro ha scritto:
16 mar 2020, 18:44
... opinioni?
Quelle che ti ho linkato all'inizio, stessa capacità, LiFePo4 con BMS, garanzia italiana, spedite
LiFePo4_barbasleu.jpg
LiFePo4_barbasleu.jpg (31.87 KiB) Visto 7432 volte
:B):

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