maxlinux2000 ha scritto:........E se comprassimo un kit di un alimentatore variabile.......
Avresi fatto un alimentatore con quelle caratteristiche lì.

In sostanza un normale alimentatore è composto da un trasformatore riduttore, un ponte raddrizzatore e un circuito elettronico che gestisce tensioni e correnti. Invece un caricabatterie è un trasformatore con un ponte raddrizzatore e un circuito molto semplice che regola la corrente, che può essere anche soltanto una serie di prese sul primario e un commutatore, per variare la tensione in uscita.
Avendo già il trasformatore e il ponte raddrizzatore, aggiungere il circuito può essere molto semplice. Ma attenzione: in questo caso la tensione in uscita dal raddrizzatore deve essere abbastanza alta da poter essere gestita dal circuito elettronico, pur con tutte le sue cadute di tensione interne.
Mi spiego meglio: il regolatore elettronico, che sia switching o lineare, per funzionare bene deve avere in ingresso una tensione maggiore della più alta tensione possibile in uscita. In genere la tensione in ingresso per i circuiti regolatori lineari deve essere maggiore di 5-10V di quella massima in uscita, per i regolatori switching un po' meno, per cui per avere i fatidici 16,2V possibili in uscita si dovrebbero avere dai 22 ai 26V in ingresso, a secondo del tipo di circuito.
Oggigiorno si preferisce usare circuiti switching perché hanno rendimenti molto maggiori e pochissima dispersione di calore. Un semplice alimentatore di tipo lineare (con transistor-serie) è facile da fare ma adatto per piccole potenze, per potenze elevate si spreca molta potenza nel transistor-serie. Uno switching necessita di almeno un integrato dedicato e un kit già pronto con tanto di stampato. Tutta roba comunque facilmente reperibile.