Ho dato una riletta al famoso libro del 1922 sulle batterie.
Ci sono delle cose che sono un pò diverso da quello che noi diciamo.
Nella sezione delle batterie stazionarie loro danno per scontato che una batteria si ricarica quando arriva a 1.7V/cella,non hanno sta grande fretta di ricaricare a tutti i costi subito,tanto che indicano che basta ricaricare una volta a settimana a fondo,e una volta al mese l'equalizzazione.
Tradotto in numeri si ricarica a 2.6v/cell (15.6v/cell) quando si effettua la ricarica,e si arriva a 2.7v/cell (16.2volt) quando si equalizza a fondo.
Insomma non hanno tutta sta fobia da solfato,anzi spiegavano che sono le anomalie da ricariche non corrette o scariche troppo profonde (ma al di sotto di 1.7v/cell) che portano alla solfatazione irreversibile.
Un'altra cosa che dicevano è che il solfato che si accumula in maniera casuale fa si che le piastre si ricaricano in maniera disomogenea,non tutta la superfice partecipa chimicamente alla ricarica e questo crea pressioni che alla lunga piegano letteralmente le piastre,incurvandole e gonfiandole,il solfato di una cella scarica occupa più spazio che da carico,e se non riconvertito correttamente storce letteralmente la cella.
Altra cosa che notavo,i DIVISORI....

lo sappiamo già,ma non usavano le veline che ci sono oggi,avevano ben chiaro il problema dei corti,e metteveno dei separatori belli robusti,oppure non li mettevano proprio,avevano messo semplicemente dei distanziali a incastro sulle piastre che le teneva distanti.
Altro tema che forse interessa è che loro non mettevano leghe sulle giunzioni,semplicemente usavano un cannello a gas e saldavaono il piombo sciogliendolo dai 2 pezzi da unire,anche usando una mazzetta in rame calda in stile saldatore a stagno gigante.
Una cosa appare chiara,usavano tensioni di ricarica leggermente superiori rispetto a quelle che usiamo noi,15.6volt ricarica e 16.2 volt equalizzazione sono un pò di più dei classici 14.4/14,8v ricarica nostri e 15.3 equalizzazione.Sempre un volt in meno,su 6 celle è circa 0.16 volt in meno ma il discorso della solfatazione programmata ci potrebbe stare.
Un'ultima cosa,non è che loro si siano inventati la storia dei voltaggi a caso,li hanno probabilmente ricavati dalla temperatura dell'elettrolito,se ci si pensa quando la cella è carica e non assorbe più perchè non cè più materiale da convertire l'energia da qualche parte deve andare,e si trasforma appunto in calore,quindi il modo corretto di vedere se una cella è carica per loro era di misurare anche la temperatura dell'elettrolito.
Quante cose ci sono da scoprire solo un una pila al piombo,cosi tanti segretucci.....
