Personalmente utensili a batteria non ne ho, non ne ho mai voluti, proprio per la "schiavitù" delle batterie. È pur vero che non ne ho mai avuto un vero bisogno, in quanto non ho mai lavorato all'esterno in condizioni tali da non poter avere una prolunga con la 220V di rete.
Conosco bene tutti i problemi annessi e connessi all'uso di batterie ricaricabili, e questo mi ha sempre scoraggiato. Ho usato le pile ricaricabili per altre cose, come radioline o macchina fotografica, o torce elettriche, o per ripristinare un pacco batterie da computer (vecchie versioni), ma per utensili no.
Dopo un certo periodo di tempo di uso in serie, come dici tu, si possono avere differenze di tensione e di conseguenza di capacità tra l'una e l'altra. Per "equalizzarle" invece di caricarle una ad una, si possono connettere tutte in parallelo, attaccarci una resistenza in serie ad un diodo e scaricarle tutte con quello. La resistenza va calcolata in modo da erogare una corrente pari ad un decimo della capacità totale, e ovviamente il diodo deve essere in grado di reggerla comodamente. Occhio che potrebbe scaldare anche lui, per cui comportarsi di conseguenza.
Quando la tensione è arrivata alla soglia di conduzione del diodo (circa 0,6-0,7V) e non circola più corrente, o comunque è un valore irrilevante, si stacca il diodo e si rimettono sotto carica, con una corrente pari ad un decimo della capacità totale, ma per 14 ore! Il caricatore DEVE essere a corrente costante, ossia erogare la corrente impostata indipendentemente dalla tensione del pacco.
Se c'è un sensore di soglia di corrente tanto meglio, staccherà la carica quando la tensione è massima, altrimenti durante l'ultimo periodo di carica conviene controllare la tensione periodicamente e staccare quando è massima secondo il datasheet delle pile. Altrimenti si può usare un timer, ma bisogna comunque controllare che non surriscaldino durante la carica. Un po' di calore in genere c'è sempre, in quanto la corrente che le attraversa "compie un lavoro", ma non si deve assolutamente sentire che scottino.
Non c'è pericolo che una si carichi di più delle altre, perché essendo tutte in parallelo appena una sale di qualche millivolt più delle altre automaticamente assorbe di meno e le altre si prendono la sua differenza di corrente. Alla fine saranno tutte allo stesso livello. Facendo questo servizio diverse volte, si possono equalizzare pacchi di batterie anche piuttosto usati, purché ovviamente siano tutte integre.
Meglio non aspettare che il pacco sia proprio "alla fine" ma farlo appena comincia a scendere di efficenza. Se si insiste nell'usare un pacco fino a che non ce la fa più, potrebbe succedere che una delle pile si scarichi più velocemente delle altre, e arrivata a zero a causa del fatto che le altre seguitano ad erogare corrente, inverte la sua polarità. A quel punto va in corto, o comunque si guasta irreparabilmente.

In teoria ogni pila non dovrebbe assolutamente scendere sotto quei fatidici 0,6 o 0,7 volt di cui sopra.

Per ora non mi viene in mente altro..... :S