Beh io non lavorerò mai con polveri di ossidi e solfati di piombo, mica voglio muorire di qualche strana malattia per fare 2 batterie....
Fino ad ora recuperando ossidi+solfati da batterie esauste ho sempre lavorato con delle paste umide che di polvere proprio non ne fanno, sono ben conscio che si lavora con sostanze molto velenose, inoltre il piombo è un metallo che entra nel nostro organismo, si deposita nei tessuti degli organi vitali e li ci resta fin che non ci seppelliscono, ovvero il nostro organismo ha serie difficolta a espellere il piombo, quindi sono maniacalmente ossesisonato dalle precauzioni quando maneggio queste cose, anzi a volte persino paranoico, ma meglio peccare in eccesso che in difetto su queste precauzioni visto che una volta ingerito non lo espelli più.
LA cosa ridicola è che nei primi del '900 c'erano fabbriche che costruivano batterie al piombo per l'allora nascente mercato dell'auto che facevano lavorare dei poveri ed ignari operai letteralmente con le mani in pasta, impastavano a mani nude le piastre delle batterie con gli ossidi, hgo visto alcune antiche foto dell'epoca in cui si vedevano saloni pieni di banchi ed operai con tutti i tavoli e il pavimento nero di ossidi di piombo, mamma mia che orrore, povera gente!!!

(:)
Fatta questa premessa, a livelllo industriale il sistema di riempire i tubetti è un segreto gelosamente custodito in quanto il metodo più veloce determina il costo di mercato inferiore del prodotto finito, ma parlando con svariate persone nel corso degli anni qualche particolare sono riuscito a dedurlo, mi pare che uno dei metodi sia di infilare le sottilissime spinette di piombo nei tubetti (sono delle piastre fatte a tantissime spinette parallele invece che a griglia, quindi infilano le spinette nel tessuto a trama tubolare, poi con aria compressa soffiano dentro gli ossidi e con le vibrazioni aiutano il processo di riempimento, ovviamente dal fondo dei tubetti uscirà parte di questo ossido, ma tanto viene recuperato, una volta terminata la procedura ul fondo vengono messi quei famosi tappini di plastica che si vedono nelle tubolari che abbiamo comprato.
Al di là della difficoltà di replicare questa operazione in casa, sia per le ragioni tecniche, sia per l'elevata velenosità di tali polveri che pe ril fatto che is usa ossidi di piombo e noi da batterie usate recuperiamo biossido di piombo e solfato di piombo, la vedo come una procedura molto laboriosa e a mio avviso se devo usare tutte le ferie per fare batterie me le compro che faccio prima.
Poi bisogna anche considerare il fatto che tutto questo lavorone e tutti questi rischi servirebbero solo per avere un surrogato di bateria commerciale che dura tanto uguale e che ha gli stessi difetti, per esempio le sottilissimi spinette da 1mm si corrodono e si spezzano, è uno dei motivi per cui anche le batterie tubolari si rovinano se scaricate sotto una certa soglia, e il motivo per cui non durano così a lungo come la logica imporrebbe.
Io ho certato un modo di fare gli accumulatori in fai-da-te per risolvere i problemi delle commerciali, non per replicarle a fotocopia, di fatti da prove e riprove su prototipi ho scoperto che con alcuni semplci accorigmenti progettuali si possono realizzare da ben 100 anni accumulatori stazionari quasi eterni (rapportati alla vita media umana) ma purtoppo non ho trovato nessun produttore nel mondo che realizzasse batterie con questi accorgimenti, è per questo motivo che mi stò facendo due maroni così a costruire batterie per conto mio, perchp nessuno le realizza come voglio io, perchè è un lavoraccio maneggiare queste rostanze con tutte le dovute precauszioni, ma visto che è un tale sbattimento lo voglio fare una sola volta nella mia vita e poi quelle batterie le volgio usare fin che campo senza dovermi sbattere di nuovo a metterci mano....
E' ovvio che un qualsiasi tipo di batteria realizzata con un automazione industriale costa molto meno, farlo a mano non costerà mai meno, e non parlo solo di costo di denaro ma anche di tempo.