RICOSTRUZIONE BATTERIE
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RICOSTRUZIONE BATTERIE
Qualcuno ha pensato a ricostruire batterie a scarica lenta a 3 elementi (da 6 V) partendo da normali batterie di avviamento a 12 V e cercando di riutilizzare tutta la materia attiva e anche la scatola di plastica ?
... voglio spiegare meglio la mia idea :
una volta aperta la nostra batteria e svuotata si lavora la plastica nel seguente modo si taglia la metà superiore di un setto si e un setto no e in questo modo si mettono in comunicazione le celle due a due , formando di fatto 3 sole celle ma lasciando una significativa parte del setto di plastica fra le due in modo che la materia attiva non debba poi col tempo venire in contatto e si lascia libera la corrente ionica di scorrere in alto una vota riempita di nuovo di elettrolita .
a questo punto procediamo al reintegro della materia attiva , faremo così : riempiremo la prima con le placche negative di due celle di partenza (che di solito sono in buone condizioni , quindi riutilizzabil tali e quali ) , mentre per il polo positivo andremo a fondere del piombo precedentemente recuperato in modo da formare 2 o 3 griglie di generose dimensioni ( diciamo dello spessore di un centimetro ) una volta posizionate regolarmente distanziate fra loro andremo a mettere quanta piu possibile materia attiva ( ossido di piombo ) ma se non sarà sufficente a riempirle potremo mischiare insieme all'ossido anche un po di solfato di piombo precedentemente recuperato da altre batterie...
che ne pensate ?
... voglio spiegare meglio la mia idea :
una volta aperta la nostra batteria e svuotata si lavora la plastica nel seguente modo si taglia la metà superiore di un setto si e un setto no e in questo modo si mettono in comunicazione le celle due a due , formando di fatto 3 sole celle ma lasciando una significativa parte del setto di plastica fra le due in modo che la materia attiva non debba poi col tempo venire in contatto e si lascia libera la corrente ionica di scorrere in alto una vota riempita di nuovo di elettrolita .
a questo punto procediamo al reintegro della materia attiva , faremo così : riempiremo la prima con le placche negative di due celle di partenza (che di solito sono in buone condizioni , quindi riutilizzabil tali e quali ) , mentre per il polo positivo andremo a fondere del piombo precedentemente recuperato in modo da formare 2 o 3 griglie di generose dimensioni ( diciamo dello spessore di un centimetro ) una volta posizionate regolarmente distanziate fra loro andremo a mettere quanta piu possibile materia attiva ( ossido di piombo ) ma se non sarà sufficente a riempirle potremo mischiare insieme all'ossido anche un po di solfato di piombo precedentemente recuperato da altre batterie...
che ne pensate ?
Re: RICOSTRUZIONE BATTERIE
... scusate non mi sono presentato :
io sono un maniaco del fai da te , e non mi accontento mai di apprendere la sola tecnica di esecuzione e di avere imparato nel tempo tutto quello che è necessario per eseguire i lavori di casa che via via si rendono necessari, ma voglio sempre spingermi oltre e andare a fondo negli argomenti per capire veramente quali sono i principi scientifici alla base.
Da circa un anno ho comprato un pannello solare da 24 V e due batterie da 120 A, ho utilizzato anch'io un piccolo inverter recuperato da un gruppo di continuità da compiuter, ma come ho letto anche su questo forum l'anello debole sono proprio le batterie, ancora non le ho aperte perchè comumque funzionano anche se la capacità si è ridotta molto.
credo di aver capito che la batteria smette di funzionare non tanto per i solfati che vanno ad isolare le placche , quanto per l'ossidazione e lo sfaldamento delle placche positive e la conseguente dissoluzione in favore delle negative che si accrescono di piombo spugnoso e questo o si capisce soprattutto andando a vedere quali sono le reazioni chimiche :
al polo negativo sono semplicemente 2 : la piastra si scarica trasformando il piombo in solfato e si ricarica trasformando il solfato in piombo.
mentre al polo positivo sono 3 : durante la scarica l'ossido di piombo si trasforma in solfato , ma durante la ricarica si hanno due reazioni la prima e il solfato che torna ossido e va bene, ma la seconda è il piombo delle griglie e dei ponticelli di collegamento delle griglie che si trasforma anche esso in ossido di piombo e non esiste reazione chimica, sulle placche positive, che faccia ritrasformare l'ossido in piombo; inoltre l'ossido tende a formarsi in particelle molto fini che si staccano facilmente dalle placche entrano in sospensione nell'elettrolita, andando prima o poi a depositarsi sulle placche negative dove si riduce istantanemente in piombo o si deposita sul fondo finendo prima o poi per cortocicuitare la cella.
io sono un maniaco del fai da te , e non mi accontento mai di apprendere la sola tecnica di esecuzione e di avere imparato nel tempo tutto quello che è necessario per eseguire i lavori di casa che via via si rendono necessari, ma voglio sempre spingermi oltre e andare a fondo negli argomenti per capire veramente quali sono i principi scientifici alla base.
Da circa un anno ho comprato un pannello solare da 24 V e due batterie da 120 A, ho utilizzato anch'io un piccolo inverter recuperato da un gruppo di continuità da compiuter, ma come ho letto anche su questo forum l'anello debole sono proprio le batterie, ancora non le ho aperte perchè comumque funzionano anche se la capacità si è ridotta molto.
credo di aver capito che la batteria smette di funzionare non tanto per i solfati che vanno ad isolare le placche , quanto per l'ossidazione e lo sfaldamento delle placche positive e la conseguente dissoluzione in favore delle negative che si accrescono di piombo spugnoso e questo o si capisce soprattutto andando a vedere quali sono le reazioni chimiche :
al polo negativo sono semplicemente 2 : la piastra si scarica trasformando il piombo in solfato e si ricarica trasformando il solfato in piombo.
mentre al polo positivo sono 3 : durante la scarica l'ossido di piombo si trasforma in solfato , ma durante la ricarica si hanno due reazioni la prima e il solfato che torna ossido e va bene, ma la seconda è il piombo delle griglie e dei ponticelli di collegamento delle griglie che si trasforma anche esso in ossido di piombo e non esiste reazione chimica, sulle placche positive, che faccia ritrasformare l'ossido in piombo; inoltre l'ossido tende a formarsi in particelle molto fini che si staccano facilmente dalle placche entrano in sospensione nell'elettrolita, andando prima o poi a depositarsi sulle placche negative dove si riduce istantanemente in piombo o si deposita sul fondo finendo prima o poi per cortocicuitare la cella.
Re: RICOSTRUZIONE BATTERIE
Ciao Osmotico guarda quello che ho fatto io in "batterie con polo positivo ricostruito "puoi ricostruire una batteria a 2-6 volt dipende da come vuoi collegarle . per il momento sono arrivato a 8 batterie ricostruite ma il cantiere è sempre in opera appena ho un po di tempo sono con le mie batterie che mia moglie dice "vai dalla tua amante ?"
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Re: RICOSTRUZIONE BATTERIE
Dunque, non ti ho risposto prima non perché non ti eri presentato, ma perché il tuo progetto di aprire due celle adiacenti e trasformarle una in positivo e una in negativo non mi risulta che possa funzionare. Il tentativo credo sia stato già fatto da Hal9000 e da Dolomitico, e forse spulciando bene tra le più vecchie discussioni in "Battere & elettricità" dovresti trovare i post che ne parlano.
Hal9000 è andato anche oltre e ha sperimentato delle celle che abbiamo scherzosamente battezzato "Le Cilindriche", se cerchi le trovi facilmente, sono un sistema similare a quello che vuoi fare tu, ma coi materiali messi in "posizioni" più consone. Il materiale attivo deve essere "affacciato", più o meno come delle piastre, e separato da poco elettrolito in modo che la resistenza interna sia la più bassa possibile. Mentre nel tuo caso "lavorerebbero" solo le due superfici superiori dei due gruppi di piastre, perché come immagino tu sappia, la corrente prende sempre la "via più breve".....
Naturalmente nessuno ti vieta di fare delle prove tue personali, anzi, sarebbe interessante conoscerne i risultati, sia in positivo che in negativo, magari condite con un po' di foto. Tutta esperienza in più da mettere in comune.
Tutto quello che vedi scritto nel forum è frutto di esperienza singola di ogiuno di noi, messa quì in comune con tutti gli altri. Se hai delle idee nuove tue personali dovrai sperimentarle tu per primo.....
Buon divertimento.
P.S.
Se ti capita di aprire delle batterie con le piastre negative intatte e quelle positive distrutte, puoi tranquillamente riutilizzare tutte le negative e di due batterie ne fai una. Poi con una carica lenta e prolungata le negative messe al posto delle positive ridiventano positive anche loro.
Naturalmente avrai sempre delle batterie tipo "auto"....
Esperienza personale.... Trovi tutto spulciando bene nelle discussioni apposite.
Hal9000 è andato anche oltre e ha sperimentato delle celle che abbiamo scherzosamente battezzato "Le Cilindriche", se cerchi le trovi facilmente, sono un sistema similare a quello che vuoi fare tu, ma coi materiali messi in "posizioni" più consone. Il materiale attivo deve essere "affacciato", più o meno come delle piastre, e separato da poco elettrolito in modo che la resistenza interna sia la più bassa possibile. Mentre nel tuo caso "lavorerebbero" solo le due superfici superiori dei due gruppi di piastre, perché come immagino tu sappia, la corrente prende sempre la "via più breve".....
Naturalmente nessuno ti vieta di fare delle prove tue personali, anzi, sarebbe interessante conoscerne i risultati, sia in positivo che in negativo, magari condite con un po' di foto. Tutta esperienza in più da mettere in comune.
Tutto quello che vedi scritto nel forum è frutto di esperienza singola di ogiuno di noi, messa quì in comune con tutti gli altri. Se hai delle idee nuove tue personali dovrai sperimentarle tu per primo.....
Buon divertimento.
P.S.
Se ti capita di aprire delle batterie con le piastre negative intatte e quelle positive distrutte, puoi tranquillamente riutilizzare tutte le negative e di due batterie ne fai una. Poi con una carica lenta e prolungata le negative messe al posto delle positive ridiventano positive anche loro.
Naturalmente avrai sempre delle batterie tipo "auto"....
Esperienza personale.... Trovi tutto spulciando bene nelle discussioni apposite.

Buone realizzazioni a tutti!
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Re: RICOSTRUZIONE BATTERIE
si, il problema principale è che le griglie delle batterie sono troppo sottili. Unica soluzione a mio parere è quella di attrezzarsi con:
1. stampo di legno per fare le griglie da 4-5mm o più, come ha fatto giuseppe
2. setaccatore per sminuzzare le piestre positive e ottenere solo l' ossido di piombo.
3. mischiare l'ossido di piombo con l'addensante alimentare di cui ora non ricordo il nome (ma si trova nel forum)
4. Mettere le piastre sotto pressa da almeno 1ton (martinetti idraulici) fino alla completa asciugatura.
5. usare le magliette antisudore per fare il sacco contenitivo per le piastre
6. colare sul posto i collettori, completi di elettrodi
7. costruire con i tubi in pvc i contenitori
8. riciclare l'acido delle vecchie batterie e mettere sotto carica lentissima a 2.65V x cella, per un paio di settimane le batterie per eliminare tutte le tracce di solfato.
Con questo si ottengono batteire che durano molti anni ad un prezzo molto basso... Ma non è affatto facile farlo. Serve tempo, spazio e un laboratorio decente e una discreta manualità.
Putroppo avere tutte queste condizioni non pe facile al giorno d' oggi.
ciao
MaX
1. stampo di legno per fare le griglie da 4-5mm o più, come ha fatto giuseppe
2. setaccatore per sminuzzare le piestre positive e ottenere solo l' ossido di piombo.
3. mischiare l'ossido di piombo con l'addensante alimentare di cui ora non ricordo il nome (ma si trova nel forum)
4. Mettere le piastre sotto pressa da almeno 1ton (martinetti idraulici) fino alla completa asciugatura.
5. usare le magliette antisudore per fare il sacco contenitivo per le piastre
6. colare sul posto i collettori, completi di elettrodi
7. costruire con i tubi in pvc i contenitori
8. riciclare l'acido delle vecchie batterie e mettere sotto carica lentissima a 2.65V x cella, per un paio di settimane le batterie per eliminare tutte le tracce di solfato.
Con questo si ottengono batteire che durano molti anni ad un prezzo molto basso... Ma non è affatto facile farlo. Serve tempo, spazio e un laboratorio decente e una discreta manualità.
Putroppo avere tutte queste condizioni non pe facile al giorno d' oggi.
ciao
MaX
Cogito, ergo NO SUV !!
Re: RICOSTRUZIONE BATTERIE
Chi incomincia bene è già a metò dell'opera , però bisogna cominciare altrimenti sono soloi chiaccheremaxlinux2000 ha scritto:
Con questo si ottengono batteire che durano molti anni ad un prezzo molto basso... Ma non è affatto facile farlo. Serve tempo, spazio e un laboratorio decente e una discreta manualità.
Putroppo avere tutte queste condizioni non pe facile al giorno d' oggi.
ciao
MaX

PS in questo non c'è nulla di difficile e abbiamo tutto quanto serve dentro alle batterie bisogna solo un po di manualita
Re: RICOSTRUZIONE BATTERIE
SI ho letto "batterie cilindriche " e devo dire che le ho trovate ESTREMAMENTE interessanti , anzi confesso che l'idea che ho avuto mi è venuta proprio nel leggere questa esperienza di Hal9000 e mi sembra di aver capito che hanno dato buoni risultati ... mentre non ho ancora trovato una realizzazione come ho proposto , certamente se qualcuno avesse percorso questa strada prima di me mi piacerebbe sapere come è andata , così se la cosa non funzionasse mi risparmierei tempo e denaro ...
Per rispondere a Ferrobattuto credo che tenere il piu possibile vicine le placche positive alle negative sia soprattutto dettata dalla necessità di scaricare tutta la potenza della batteria il piu velocemente possibile per ottenere delle correnti elettriche tali da permettere l'avviamento del motore, ma nel nostro caso non vogliamo certamente scaricare la batteria in pochi minuti , al contrario abbiamo bisogno che duri molte ore per alimentare la nostra casa , quindi credo che le resistenze interne siano del tutto trascurabili e certamente tutta la massa della materia attiva verrà lentamente interessata alla reazione chimica fornendo una corrente piccola ma costante ... a questo proposito penso che queste batterie si potrebbero chiamare " BATTERIE VOLUMETRICHE " ... magari le brevettiamo !!!
Per rispondere a Ferrobattuto credo che tenere il piu possibile vicine le placche positive alle negative sia soprattutto dettata dalla necessità di scaricare tutta la potenza della batteria il piu velocemente possibile per ottenere delle correnti elettriche tali da permettere l'avviamento del motore, ma nel nostro caso non vogliamo certamente scaricare la batteria in pochi minuti , al contrario abbiamo bisogno che duri molte ore per alimentare la nostra casa , quindi credo che le resistenze interne siano del tutto trascurabili e certamente tutta la massa della materia attiva verrà lentamente interessata alla reazione chimica fornendo una corrente piccola ma costante ... a questo proposito penso che queste batterie si potrebbero chiamare " BATTERIE VOLUMETRICHE " ... magari le brevettiamo !!!
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Re: RICOSTRUZIONE BATTERIE
Ciao Osmotico e benvenuto.
L'idea di provare con una classica batteria ricavando 2 camere dalle vecchie sedi,una positiva e una negativa l'avevo avuta anni fa,l'avevo anche provata,ma sottovalutai il fatto che quello che conta deve essere la superfice esposta.
Insomma il risultato era che il voltaggio c'era,ma non produceva quasi nulla,una volta scaricata la materia attiva in superfice le prestazioni crollano.
Lo stesso problema lo ha avuto Hall sulle sue cilindriche,materia attiva per 800Ah circa,e era arrivato a 200Ah con scariche molto lente.
Insomma le cause del deperimento delle nostre batterie sono molte,per quello che io sono convinto che le uniche versioni che funzionano per i nostri scopi sono O le plantè pure,o le Tommasi.
Sono quelle che rispondono meglio alle esigenze di tenere separate le positive dalle negative,sono facili da assemblare con batterie riciclate,e sono ottime per scariche lente e prolungate.
Hall aveva fatto molte prove,le piastre in orizzontale,oppure dei blocchi unici composti di tutte le negative assemblate su un lato,e le positive su un'altro,assemblate dentro una cesta,ma a quei tempi non si sapeva ancora della ricarica a voltaggio maggiorato,insomma in vari anni abbiamo scoperto molte cose su come si possono avere dei prodotti o più performati con le giuste ricariche,o con i desolfatatori,o quali sono le configurazioni più promettenti.
Purtroppo come dice Max il problema è di allestire un laboratorio adeguato allo scopo.
Allego delle foto,
L'idea di provare con una classica batteria ricavando 2 camere dalle vecchie sedi,una positiva e una negativa l'avevo avuta anni fa,l'avevo anche provata,ma sottovalutai il fatto che quello che conta deve essere la superfice esposta.
Insomma il risultato era che il voltaggio c'era,ma non produceva quasi nulla,una volta scaricata la materia attiva in superfice le prestazioni crollano.
Lo stesso problema lo ha avuto Hall sulle sue cilindriche,materia attiva per 800Ah circa,e era arrivato a 200Ah con scariche molto lente.
Insomma le cause del deperimento delle nostre batterie sono molte,per quello che io sono convinto che le uniche versioni che funzionano per i nostri scopi sono O le plantè pure,o le Tommasi.
Sono quelle che rispondono meglio alle esigenze di tenere separate le positive dalle negative,sono facili da assemblare con batterie riciclate,e sono ottime per scariche lente e prolungate.
Hall aveva fatto molte prove,le piastre in orizzontale,oppure dei blocchi unici composti di tutte le negative assemblate su un lato,e le positive su un'altro,assemblate dentro una cesta,ma a quei tempi non si sapeva ancora della ricarica a voltaggio maggiorato,insomma in vari anni abbiamo scoperto molte cose su come si possono avere dei prodotti o più performati con le giuste ricariche,o con i desolfatatori,o quali sono le configurazioni più promettenti.
Purtroppo come dice Max il problema è di allestire un laboratorio adeguato allo scopo.
Allego delle foto,
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Re: RICOSTRUZIONE BATTERIE
OK ricevuto, GRAZIE DOLOMITICO, farò tesoro di quello che dici ... :
... quindi nell'assemblare la mia "VOLUMETRICA" cercherò di non soffocare le celle pressandoci troppa materia attiva , ma lascerò degli spazi per far circolare l'elettrolita e di conseguenza anche gli ioni ...
... ma se poi non dovesse funzionare , penso che punterò al modello Tommasi, ho già delle idee in testa : di realizzare delle celle tipo " le cilindriche " di Hall9000 ma anzichè usare dei secchi , usare direttamente dei tubi concentrici , così li puoi realizzare piu stretti e piu alti dei secchi (diciamo anche alti un metro) , le materie attive dei poli positivo e negativo sarebbero piu vicine e le celle prenderebbero meno spazio a terra e non sentiresti la necessità di dover costruire degli scaffali difficili da realizzare e anche pericolosi .
... quindi nell'assemblare la mia "VOLUMETRICA" cercherò di non soffocare le celle pressandoci troppa materia attiva , ma lascerò degli spazi per far circolare l'elettrolita e di conseguenza anche gli ioni ...
... ma se poi non dovesse funzionare , penso che punterò al modello Tommasi, ho già delle idee in testa : di realizzare delle celle tipo " le cilindriche " di Hall9000 ma anzichè usare dei secchi , usare direttamente dei tubi concentrici , così li puoi realizzare piu stretti e piu alti dei secchi (diciamo anche alti un metro) , le materie attive dei poli positivo e negativo sarebbero piu vicine e le celle prenderebbero meno spazio a terra e non sentiresti la necessità di dover costruire degli scaffali difficili da realizzare e anche pericolosi .
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Re: RICOSTRUZIONE BATTERIE
Anche realizzare batterie alte è una grana,il problema è l'elettrolito,se la fai stretta e lunga avrai problemi di stratificazione dell'elettrolita,avvero concentrazioni disomogenee dal basso verso l'alto.
Le configurazioni migliori sono basse e larghe.
Poi calcola che,sempre da quanto scoperto da Hall,l'ossido man mano che la distanza aumenta dal piombo metallico fa sempre più fatica a prender parte alla reazione,sempre da prove sue,se scaricava le sue cilindriche troppo in fretta il solfato che si formava isolava l'ossido più esterno.
Per quello che le tommasi rispondono a varie complicazioni,sono formate da un nucleo in piombo robusto e spesso,le alette permettono di raggiungere anche le zone più periferiche dell'ossido,sono facili da riempire,e disponendole dentro una cesta hanno una grande superfice espositiva,e allo stesso tempo si possono distanziare evitando i corti.
Sempre Hall aveva provato con 6 tubicini a realizzare un'elemento di una sorta di tommasi/tubolare,e le prestazioni erano ottime,mi pare sui 3 ampere,proporzionati alla cella era buono:
Le configurazioni migliori sono basse e larghe.
Poi calcola che,sempre da quanto scoperto da Hall,l'ossido man mano che la distanza aumenta dal piombo metallico fa sempre più fatica a prender parte alla reazione,sempre da prove sue,se scaricava le sue cilindriche troppo in fretta il solfato che si formava isolava l'ossido più esterno.
Per quello che le tommasi rispondono a varie complicazioni,sono formate da un nucleo in piombo robusto e spesso,le alette permettono di raggiungere anche le zone più periferiche dell'ossido,sono facili da riempire,e disponendole dentro una cesta hanno una grande superfice espositiva,e allo stesso tempo si possono distanziare evitando i corti.
Sempre Hall aveva provato con 6 tubicini a realizzare un'elemento di una sorta di tommasi/tubolare,e le prestazioni erano ottime,mi pare sui 3 ampere,proporzionati alla cella era buono:
Re: RICOSTRUZIONE BATTERIE
GRAZIE DOLOMITICO!!!
ECCO è PROPRIO QUESTO CHE SOSPETTAVO E CHE VOLEVO SENTIRE DA UNA VOSTRA ESPERIENZA !!! :
... "Poi calcola che,sempre da quanto scoperto da Hall,l'ossido man mano che la distanza aumenta dal piombo metallico fa sempre più fatica a prender parte alla reazione,sempre da prove sue,se scaricava le sue cilindriche troppo in fretta il solfato che si formava isolava l'ossido più esterno."
Questo significa che per le batterie stazionarie a scarica lenta non conta quanta superficie è esposta , cioè affiancata il più vicino possibile positivo contro negativo , ma semmai conta la distanza del materiale attivo dal piombo metallico conduttore ed infatti se vedi le foto delle "cilindriche" il piombo metallico conduttore (sia il positivo che il negativo ) si trova nelle zone piu lontane dal confine fra positivo e negativo stesso, se fosse vero il contrario e cioè "la corrente percorre la via piu breve" le prime zone che dovrebbero solfatare sarebbero le zone di confine fra le placche e per ultime le zone piu lontane dal confine e cioè quelle a contatto col piombo metallico ....
ECCO è PROPRIO QUESTO CHE SOSPETTAVO E CHE VOLEVO SENTIRE DA UNA VOSTRA ESPERIENZA !!! :
... "Poi calcola che,sempre da quanto scoperto da Hall,l'ossido man mano che la distanza aumenta dal piombo metallico fa sempre più fatica a prender parte alla reazione,sempre da prove sue,se scaricava le sue cilindriche troppo in fretta il solfato che si formava isolava l'ossido più esterno."
Questo significa che per le batterie stazionarie a scarica lenta non conta quanta superficie è esposta , cioè affiancata il più vicino possibile positivo contro negativo , ma semmai conta la distanza del materiale attivo dal piombo metallico conduttore ed infatti se vedi le foto delle "cilindriche" il piombo metallico conduttore (sia il positivo che il negativo ) si trova nelle zone piu lontane dal confine fra positivo e negativo stesso, se fosse vero il contrario e cioè "la corrente percorre la via piu breve" le prime zone che dovrebbero solfatare sarebbero le zone di confine fra le placche e per ultime le zone piu lontane dal confine e cioè quelle a contatto col piombo metallico ....
Re: RICOSTRUZIONE BATTERIE
oggi ho passato tutta la domenica in casa , ho letto molto su questo forum delle vostre esperienze , credo che inizierò anch'io a sperimentare qualche cosa come avete fatto voi , farò delle foto e posterò i risultati , è questo lo spirito giusto, no?
per prima cosa mi devo procurare delle batterie usate , ma come avete scritto più volte questo non sembra essere un problema , poi comincerò col provare la mia idea iniziale delle batterie "volumetriche" , ma credo che passerò presto alle cilindriche tipo quelle di Hall9000, ma con una variante significativa : quella di utilizzare dei tubi concentrici al posto dei secchi , costruendo cioè delle celle piu strette, piu alte e meno pesanti, con un positivo in piombo massiccio (1 cm) a forma di più, molto semplice da realizzare rispetto a quello di Hall con tutte quelle alette , non ho ancora deciso quali saranno esattamente le dimensioni, ma penso che utilizzerò un tubo esterno da 90 del tipo in polietilene pesante da acquedotti pn10 e per l'internon un 50 leggero tipo tubo per lo scarico naturalmente sforacchiato ... che ne dite ?
per prima cosa mi devo procurare delle batterie usate , ma come avete scritto più volte questo non sembra essere un problema , poi comincerò col provare la mia idea iniziale delle batterie "volumetriche" , ma credo che passerò presto alle cilindriche tipo quelle di Hall9000, ma con una variante significativa : quella di utilizzare dei tubi concentrici al posto dei secchi , costruendo cioè delle celle piu strette, piu alte e meno pesanti, con un positivo in piombo massiccio (1 cm) a forma di più, molto semplice da realizzare rispetto a quello di Hall con tutte quelle alette , non ho ancora deciso quali saranno esattamente le dimensioni, ma penso che utilizzerò un tubo esterno da 90 del tipo in polietilene pesante da acquedotti pn10 e per l'internon un 50 leggero tipo tubo per lo scarico naturalmente sforacchiato ... che ne dite ?
Re: RICOSTRUZIONE BATTERIE
Ciao Osmotico scusa non avevo capito bene cosa intendevi fare avevo capito di fare delle batterie "normali x modo di dire" solo che invece di 12 v da 6 v ,comunque ti hanno giò spiegato dolomitico e ferrobattuto che avresti dei pessimi risultati.Anche la forma a + del polo positivo non è un granchè molto meglio una forma con piu alette possibili specialmente se il diametro è grande . nelle batterie auto le griglie hanno delle maglie non piu di mezzo cmq in maniera che l'ossido non sia molto distante e partecipi tutto .
Penso che fare una x o una * ci sia la stessa difficolta per quanto riguarda la colata forse un po piu difficile lo stampo
ciao giuseppe
Penso che fare una x o una * ci sia la stessa difficolta per quanto riguarda la colata forse un po piu difficile lo stampo
ciao giuseppe
Re: RICOSTRUZIONE BATTERIE
stasera ho portato a casa la mia prima batteria gratis , regalatami da un mio conoscente che l'aveava messa da parte anni fa perchè ancora buona ....
ha i tapppi sigillati da una placca in plastica saldata direttamente sopra che per aprirla l'ho dovuta levare a pezzettini, adesso è capovolta sopra la metà di una tanica in plastica taliata apposta per raccoglier tutto l'elettrolita ...
ha i tapppi sigillati da una placca in plastica saldata direttamente sopra che per aprirla l'ho dovuta levare a pezzettini, adesso è capovolta sopra la metà di una tanica in plastica taliata apposta per raccoglier tutto l'elettrolita ...
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Re: RICOSTRUZIONE BATTERIE
Se la batteria è stata messa da parte perché "era ancora buona", non conviene sfasciarla per fare esperimenti, ma conviene provare a desolfatarla così com'è prima di qualsiasi altro intervento..... 
Se ti riesce di desolfatarla bene, con buona probabilità ti ritroverai con una barreria efficiente quanto lo era all'origine.

Se ti riesce di desolfatarla bene, con buona probabilità ti ritroverai con una barreria efficiente quanto lo era all'origine.
Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto
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Re: RICOSTRUZIONE BATTERIE
Fatto , l'ho aperta
come si vede è ridotta piuttosto male anche una cella in corto !!
le placche negative sono tutte recuperabili al 100%
mentre le positive sono ridotte a poltiglia !!!
come si vede è ridotta piuttosto male anche una cella in corto !!
le placche negative sono tutte recuperabili al 100%
mentre le positive sono ridotte a poltiglia !!!
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Re: RICOSTRUZIONE BATTERIE
E allora non è possibile che quando l'ha fermata andasse bene......
Buone realizzazioni a tutti!
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Re: RICOSTRUZIONE BATTERIE
GIA' lo penso anch'io ...
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Re: RICOSTRUZIONE BATTERIE
Adesso hai la materia prima,l'ossido che vedi è la capacità.
Il piombo metallico è l'ossatura,puoi fare delle prove se vuoi.
Occhio alla sicurezza,gli ossidi sono sicuramente pieni di acido,quindi vestiti mani e occhi protetti,poi cerca di non contaminare gli ossidi con polvere o agenti esterni.
Il piombo metallico è l'ossatura,puoi fare delle prove se vuoi.
Occhio alla sicurezza,gli ossidi sono sicuramente pieni di acido,quindi vestiti mani e occhi protetti,poi cerca di non contaminare gli ossidi con polvere o agenti esterni.
Re: RICOSTRUZIONE BATTERIE
CERTAMENTE USO TUTTE LE PRECAUZIONI RACCOMANDATE ...
... Allora finalmente ho deciso, dopo una notte quasi insonne ( ogni tanto mi risvegliavo con un dubbio e mi andavo a rileggere i vecchi post ) cosa farò da grande , per prima cosa ho scartato , un po' a malinquore devo dire, la mia prima ipotesi di ricostruire la batteria riutilizzando anche la vecchia scatola ...
Le Plantè le avevo già scartate in partenza , ma a questo proposito è curioso spendere due parole : mi sono avvicinato all'idea dell'autocostruzione proprio pensando alle Plantè ed è così fra l'altro che sono venuto in contatto con questo forum ...
Quindi non mi restano che le cilindriche o Tommasi che dir si voglia , ma pensando di utilizzare dei tubi idraulici in polietilene robusto anziche i secchi di Hall, senza però eccedere nell'altezza per non incorrere nel problema della stratificazione dell'elettrolita ... appena pronto inizierò una nuova discussione dove posterò le foto della mia realizzazione e le necessarie prove e verifiche ....
... Allora finalmente ho deciso, dopo una notte quasi insonne ( ogni tanto mi risvegliavo con un dubbio e mi andavo a rileggere i vecchi post ) cosa farò da grande , per prima cosa ho scartato , un po' a malinquore devo dire, la mia prima ipotesi di ricostruire la batteria riutilizzando anche la vecchia scatola ...
Le Plantè le avevo già scartate in partenza , ma a questo proposito è curioso spendere due parole : mi sono avvicinato all'idea dell'autocostruzione proprio pensando alle Plantè ed è così fra l'altro che sono venuto in contatto con questo forum ...
Quindi non mi restano che le cilindriche o Tommasi che dir si voglia , ma pensando di utilizzare dei tubi idraulici in polietilene robusto anziche i secchi di Hall, senza però eccedere nell'altezza per non incorrere nel problema della stratificazione dell'elettrolita ... appena pronto inizierò una nuova discussione dove posterò le foto della mia realizzazione e le necessarie prove e verifiche ....
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