Fai da te & OffGrid

Ho ho preparato il mio progetto: 12 celle per i 24 V
e per adesso ho colato tutto il piombo metallico che ho raccimolato dai ponticelli e dagli elettrodi



formando un elettrodo di 1 cm / 1,5 cm lungo circa 90 cm che poi andrò a tagliare alla bisogna , adesso vado a preparare la scatola della prima cella : fatta di tubi concentrici ....

[glow=green]Ciao Osmotico,ti chiedo cortesemente di impostare le foto con dimensioni più gestibili,Non servono dimensioni enormi,anche per facilitare la lettura e rendere gradevole la pagina,un'800x600 pixel penso sia sufficente.[/glow]

Intendi fare delle cilindriche in minatura rispetto a quelle di Hall.in pratica delle tubolari rinforzate?
Attendiamo sviluppi.

ottima idea osmotico.... e mi unisco a Dolomitico per le foto. Imposta la macchina fotografica da 0,8 a 1.3Mpx e questa di da già le dimensioni perfette per il forum.
Oppure con un programma di grafica qualsiasi, riduci le foto a 640x480 oppure a 800x600, in questo modo saranno più fruibili da tutti.

Per i contenitori, cosa penbsi di usare? grossi tubi in pvc ocn relativi "tappi"?

uso dei tubi geberit per scarico idraulico , sono tubi termosaldabili




ecco la posizione corretta dei 2 tubi concentrici , adesso rivestirò il tubo interno (quello sforacchiato) con i fogli di PVC permeabili agli ioni recuperati dalle buste delle griglie della batteria , e poi via non mi resta che dargli la carica !!!

a mio parere i buchi del tubo interno sono pochissimi

nn credo Max , quello che deve passare sono ioni non noccioline , ho solo cercato di fare dei buchi , che poi sono tagli in effetti , fatti direttamente col flessibile , il più omogenei possibile in modo da non lasciare zone troppo lontane da raggiungere , ma non credo sia importante la dimensione di questi buchi ...

no, uello che intendo dire è che ci sono troppo pochi tagli e che quindi la maggior parte della materia attiva rimane isolata, provocando una alta resistenza elettrica in fase di scarica.

Capisco , ma il problema che gran parte della materia attiva rimanga isolata è quello che ha avuto anche Hall9000 con le sue cilindriche , anche se aveva fatto dei buchi enormi , io spero di limitare molto questo problema facendo le mie cilindriche piu strette , staremo a vedere ...

si, infatti le batterie di hal hanno troppa distanza tra le due "piastre" e lo spessore dell'ossido è elevato, quindi l' elettrolita ad un certo punto fa fatica ad entrare in contatto elettrico con gli ossidi.

Già ...
ma non ci dimentichiamo che le cilindriche di Hall9000 non sono un fallimento , tuttaltro sono un grande successo : lui ha costruito dal niente delle batterie da 250 A capaci di alimentere una casa , dimostrando che si possano riutilizzare le materie attive di una batteria ormai inservibile tali e quali senza alcun procedimento chimico o industriale e con una innovativa tecnologia costruttiva che separa nettamente le materie attive negative dalle positive oltre ad utilizzare un elettrodo positivo massiccio , sono batterie molto robuste sicuramente capaci di resistere a scaariche profonde per decine di anni.

detto doverosamente questo , io penso che comumque ci siano ampi margini di miglioramento : il primo problema è sicuramente l'elevato spessore unito alla necessaria compattazione delle materie attive che impedisce la libera circolazione dell'elettrolita, io spero di ovviare a questo utilizzando dei tubi che sono decisamente piu stretti dei suoi secchi , un'altro problema è sul polo negativo dove , mi pare di aver capito , lui sbriciola le materie attive negative che nel caso di batterie completamente scariche sono costituite quasi esclusivamente da solfato di piombo che presenta una bassa conducibilità , io utilizzerò solamente le placche negative integre che conservano ancora al loro interno intimamente connessa la griglia di piombo conduttrice.

ma infatti! le batterie di hal sono un successo... il problema è che con forti carichi scende parecchio il voltaggio a causa della frote reistenza interna. Se tu riesci a migliorare in questa direzione, avrai fatto un enorme passo in avanti.

Il voltaggio non può scendere molto con un forte carico, perché altrimenti l' inverter si spegne.

Certamente , è chiaro che questo tipo di batteria con due soli elettrodi , va bene solo per scariche molto lente , ma in definitiva è quello che vogliamo : abbiamo bisogno di almeno 20 ore di autonomia per pensare seriamente di alimentare le nostre case !!
Dunque questo problema si puo risolvere solamente installando un numero adeguato al proprio fabbisogno di banchi in parallelo .
La mia ricerca per adesso si concentra nel trovare una tecnologia costruttiva capace di sfruttare la maggior parte della potenzialità delle materie attive impiegate , pur rimanendo legato al principio della separazione netta fra le materie attive positive e quelle negative

Hall aveva provato anche una tipologia in orizzontale,allego la foto,mi sembra che tutta la cesta avesse su 50Ah di capacità,l'idea non era male,ma cmq c'era molto da ottimizzare.
Questa potrebbe essere una configurazione per alte scariche,mentre le cilindriche sono come delle grosse torce alcalina,a bassa scarica,altrimenti perdono molto in calore.
Il problema è la scarsa superfice di scambio,di sicuro sono a prova di cortocircuito,si era ipotizzato di crere dei canali lungo la parte centrale del positivo per facilitare il transito di elettrolito.
Il problema maggiore era l'isolamento che si creava fra i vari strati di ossido durante scariche intense.Anche il voltaggio calava ben oltre i voltaggi minimi degli inverter.
Forse è per questo che nei vari manuali che abbiamo trovato non c'era questa configurazione.
Se si vuole una buona autonomia e una buona ricarica la superfice esposta deve essere tante,e la distanza massima fra elettrodo e "spina di piombo" non molto superiore ai 5 mm.

Interessante questa sperimentazione, io ne ho preso spunto per proporre una cella elettrochimica da destinare all'ossidoriduzione (vedi discussione) ...
Noto che comumque anche in questo caso sono state sbriciolate le placche negative oltre alle positive : secondo me le negative andrebbero trattate diversamente dalle positive e tenute integre in quanto il solfato di piombo tende a staccarsi dal piombo metallico e come tutti sappiamo , essendo un cattivo conduttore farà poi fatica a ritrasformarsi in piombo metallico durante la ricarica , mentre sul positivo il discorso è diverso , è vero che anche qui durante la scarica si forma il solfato di piombo , ma lo fa su di una matrice di ossido di piombo , il quale si comporta come un budino appiccicoso e conduttivo .

OSMOTICO ha scritto: adesso rivestirò il tubo interno (quello sforacchiato) con i fogli di PVC permeabili agli ioni recuperati dalle buste delle griglie della batteria , e poi via non mi resta che dargli la carica !!!

non credo sia pvc prova a bruciare una busta e poi te ne accorgi sembra piu carta che plastica

Messaggioda giuseppe » 10 dic 2014, 19:31

" Fai bene ad usare le negative senza sbriciolarle e quando metti la busta attorno al tubo ti consiglio di incollarla con la colla a caldo che è eccezionale e non teme l'acido .per le cilindriche sono dacc'ordo con Maxlinux sul fatto che hai fatto pochi buchi va lo stesso ma sicuramente gli ioni fanno piu fatica a passare "

Grazie Giuseppe , seguirò il tuo consiglio per quanto riguarda la colla a caldo , ci avevo pensato anch'io , speriamo di fare un buon lavoro , Vi terrò informati ...

TUBO CENTRALE RIVESTITO con i separatori della batteria


qui dopo averla riempita con le materie attive , ce ne sono andate circa la metà di una batteria da 100 A , questo vuol dire che per ogni batteria recuperata dovrei riuscire a costruire 2 celle da 2 V della potenza teorica di 300 A ... io naturalmente farei i salti mortali se ne uscissero la metà !!


adesso dopo aver aggiunto l'acido sto controllando la carica residua 0,4 V , questo mi conforta sulla bontà della costruzione , niente corti !!
... e via una bella carica vigorosa in serie con le mie 2 batterie collegate al pannello solare , il quale senza il regolatore mi arriva fino a 31 V , senza carico ...

ottimo lavoro.... bella l'idea su come ricaricare un elemento

hai fatto delle foto ai 2 elettrodi prima di coprirli con gli ossidi? o sono solo 2 barre di piombo?

SI sono SEMPLICEMENTE le due barre di piombo !!
... quella del positivo è posizionata esattamente al centro e arriva fino al fondo della cella , mentre quella del negativo arriva a malpena alla metà , ma non c'è da preoccuparsi le placche negative le ho riciclare intere complete della loro griglia di piombo che assicura una corretta connessione elettrica ...
Dopo neanche mezzora di carica mi da quasi 3 A di cortocircuito e la tensione scende a 1,6 V dopo circa 2 min.

ok... lascilala sotto carica per parecchi giorni in modo anche da sciogliere il solfato, e poi le rivediamo.

Ma le griglie, sono collegate elettricamente alla barra di piombo?