Si, diverso tempo fa feci una prova, con la vecchia batteria guasta da 150Ah del mio trattore. Prima che Hal9000 mi regalasse il prototipo del suo desolfatatore, con cui mantenere efficienti le batterie, mi capitava spesso di doverla cambiare.
Scocciato dell'ennesima spesa "periodica", ne aprii una, la svuotai e ne segai via due elementi per fare una prova.
Ovviamente tutte le piastre positive erano in briciole, perciò separai le negative, ancora abbastanza integre, scelsi le migliori e le reinserii le une tra le altre.
Un lavoraccio... Non per altro, ma perché sono sottili (troppo) e molto fragili, e bisogna usare tutte le precauzioni possibili per non farle sbriciolare.
Nelle batterie commerciali di solito sono "imbustate" nei separatri a bustina solo le negative, le positive sono libere di sbriciolarsi e cadere sul fondo, mettendo tutto in corto.... :devil: Comunque tolsi le bustine su una serie di negative e le rinfilai tra le altre. Rimesso il tutto con delicatezza e attenzione nel contenitore si presentavano così:
Decisi di collegarle in parallelo, come un elemento singolo da 300Ah
Naturalmente era solo un tentativo di prova, per cui non valeva la pena di stare lì a rifare un coperchio, ecc ecc....
Non avendo un caricabatterie a 2V e dovendolo caricare con un caricabatteria a 12V, usai una matassa di filo da impianti come resistenza in serie. Era abbastanza grande da dissipare il calore, anche se, ahimè, poi non è più stata la stessa.....

Il filo al certro della matassa si era rammollito e scurito, anche se ancora buono e isolato non ho potuto più usarlo come filo da impianti a 220V ma solo per usi generici in bassa tensione. :: )
Dopo diverse cariche e scariche a corrente contenuta, per ritrasformare il materiale negativo su metà delle piastre in materiale positivo, con correnti C/20, in effetti alla fine avevano recuperato quasi tutti i "fatidici" 300Ah originali.
L'amperometro del caricabatterie durante una delle cariche.
Conclusioni (personali, ovviamente.....):
Il lavoro è fattibilissimo. Pur con molta attenzione e delicatezza durante l'operazione. Con due batterie vecchie uguali se ne può ricavare una buona, quasi come nuova. Trasformando durante il lavoro una batteria recuperata così in un singolo elemento a 2V, si ottengono elementi di grande capacità. Per la precisione sei volte maggiore. Avendo ad esempio due batterie da 50Ah da cui recuperare le piastre negative, si ottinene un elemento da 50x6=300Ah. Nel mio caso, se avessi avuto due batterie da 150Ah da recuperare in quel modo, avrei ottenuto un elemento 2V da 900Ah.
C'è da fare una ulteriore considerazione: tutte le piastre commerciali sono della stessa misura. Infatti, se notate bene le dimensioni delle batterie auto, vi accorgerete che le misure esterne variano, per le batterie di piccola capacità (in genere fino a 100 o 110Ah) solo in lunghezza, ma la larghezza è sempre uguale. Questo perché per aumentare la capacità aumentano il numero delle piastre in contenitori più lunghi, che però sono larghe e alte sempre uguali. Mentre nelle batterie da camion o da bus, sopra i 100Ah, variano solo in larghezza, in quanto gli elementi singoli interni sono disposti "appaiati" e per lungo, invece che trasversali come nelle altre. In questo modo in fabbrica possono ottenere batterie di qualsiasi capacità con piastre singole delle stesse dimensioni, cambiando soltato il tipo di contenitore.
A questo punto viene da pensare che avendo una quantità di batterie di dimensioni e capacità differenti si potrebbero assemblare elementi di qualsiasi capacità, smontando le batterie ed usandone le piastre negative per riassemlarle.
E questo è vero, ma non sono tutte rose e fiori: si tratterà sempre di piastre commerciali per auto, sottilissime, fragilissime, facilmente corrodibili in tempi abbastanza brevi e perciò di durata "effimera" per uso stazionario. E in ultimo, stiamo parlando sempre e comunque di piastre con separatori a bustina, sottolissimi, spessi pochi centesimi di millimetro, facilissimi da forare dal primo cristallo si solfato che si formi, o comunque facili a formare quei "ponti" di sedimenti che mettono così facilmente in corto quel tipo di batterie lì. Si dovrebbe trovare il sistema di sostituirli con qualche altro tipo di separatori più spessi e meno fragili.
Una ultima considerazione: volendo usare quel sistema rimettendo piastre positive in lamiera di piombo, non si può usare della lamiera di piombo di spessore maggiore delle piastre originali, in quanto la distanza delle saldature sui ponticelli prevista in fabbrica non lo consentirebbe, a meno di fare grosse modifiche o togliere molte delle piastre negative saldate.