Naturalmente il mio parere non è obiettivo, in quanto all'ora ero un ragazzo pieno di entusiasmo e di voglia di fare, per cui quel periodo mi rimane nei ricordi come un periodo molto bello.
Non ricordo quanto prendesse di stipendio mio padre, in quanto in quel periodo lasciò il lavoro come dipendente e si mise in proprio, come artigiano. Ricordo solo che nel 1958 (ossia qualche anno prima.....) prendeva 11.000£ a settimana (51 anni, con quattro figli....), e ci si viveva decentemente, anche se mia madre a quel tempo teneva un quaderno tipo libro mastro, con le pagine divise in due in "dare" e "avere", per non sforare con le entrate. Commercianti e bottegai, conoscendoti, ti facevano credito abbastanza volentieri, annotandoti il tuo "conto" sul solito quadernino con la copertina nera, sapendo di poter sicuramente prendere i soldi al sabato.
Nel '65 cambiammo casa, andando a vivere in una più grande (tre camere invece di due) così noi figli non fummo più costretti a dormire in camera da pranzo. Contemporaneamente andai a lavorare, e mio padre comprò il televisore..... Prima per vedere la TV ci si riuniva in casa di chi l'aveva. Non ricordo quanto costò, ma mio padre fece questa "pazzia" insieme alle spese di trasloco.
Il telefono l'avevamo già, però perché mio fratello maggiore lavorava con la compagnia telefonica, ma non era ancora in tutte le case, e NON c'era un'auto per famiglia, no, andavamo a scuola e al lavoro con l'autobus..... La prima "500" (rigorosamente usata) arrivò con il diploma (preso a scuola serale come studente lavoratore) dell'altro fratello, e con il suo primo stipendio da geometra. Mentre io riuscii ad acquistarmi un "motorino" solo nel '68, dopo aver messo da parte tutte le mance che prendevo al lavoro per oltre due anni. Nuovo fiammante però, con estremo orgoglio, 110.000£ e in contanti, dopo essermi privato per tutto il tempo anche del cinema parrocchiale la domenica. Ragà, a quel tempo la ragazzetta si portava a passeggiare al parco, a piedi, figuratevi che figata poterci andare col motorino.
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Non ce l'avevano mica tutti (il motorino, non la ragazzetta....).
Acqua e corrente e gas costavano poco, la "cassa mutua" (oggi INPS) ti passava tutti i medicinali che il medico ti prescriveva, e fino a qualche anno prima perfino l'alcool, la tintura di jodio, le garze e i cerotti per i ragazzini che inevitabilmente si scorticavano le ginocchia (rigorosamente scoperte perché si portavano i calzoni corti). Così come cure, ricerche, radiografie, ricoveri ospedalieri e pronto soccorso......
Quello che gravava molto meno sulle tasche di tutti erano le "tasse"...... Oggi un artigiano o un libero professionista (carte e calcolatrice alla mano) si vede decurtare anche il 70% degli introiti con le solite gabelle governative, e se si trova in difficoltà di pagamento viene letteralmente vessato e rovinato dalle società di "recupero crediti".
Per il lavoro non c'era problema: potevi rivolgerti all'Ufficio di Collocamento, e se avevi
veramente voglia di lavorare difficilmente rimanevi "a spasso". Ma non era neanche necessario, bastava recarsi in giro per gli artigiani e prima o poi uno che ti prendeva a lavorare si trovava di sicuro. Se poi ti presentava un conoscente adulto era cosa fatta. Il primo lavoro l'ho trovato così...... Poi se riconoscevano la tua buona volontà ti tenevano volentieri e ti "mettevano le marchette", che erano la contribuzione dell'epoca. Una sorta di bolli da pagare come contributi sul lavoro. Io ne ho dal '67, ossia appena appena ho imparato il mestiere senza combinare guai al "principale" e senza farsi male.
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Prima paga: 2000£ a settimana, che bastavano appena per il bus e un panino..... Ma intanto imparavo il mestiere!
Giusto intorno al '68 - '69 mio padre col suo lavoro da artigiano potè permettersi di affittare una casa la mare per tutto l'anno. Ma in casa lavoravamo in tre, mio padre io e mio fratello, i primi due fratelli si erano già sposati e vivevano per conto loro. Io prendevo 12 o 13.000£ a settimana, mio fratello, come geometra di "primo pelo" quasi il doppio.
I generi alimentari e di prima necessità costavano poco, mentre i vestiti e le scarpe erano piuttosto cari, ma in proporzione non di più di quanto costano adesso se della stessa qualità e durata di allora. Semplicemente "robaccia" non se ne comprava..... Tanto c'era sempre qualcuno a cui "passarla" quando diventava piccola.
Si viveva meglio? Ma certo! Meno esigenze? Anche..... Cellulari, computer, ecc ecc erano ancora dilà da venire, nel vestire si usava una certa modestia, e vestiti e scarpe si tentava di trattarli bene perché durassero a lungo, non si buttavano subito perché "non vanno più". Si lavorava anche al sabato mattina, per cui la sera non è che si facessero "grandi cose". Adesso ho notizia di adolescenti che escono di casa il venerdì sera e rientrano il lunedì mattina..... Se l'avessi fatto io a quel tempo, mio padre avrebbe fatto spendere un sacco di soldi alla cassa mutua per i miei denti.
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E nessuno si sarebbe sognato di prendere le mie difese, anzi.....