Appena finita la copertura ho usato per un certo tempo la casetta come falegnameria. A quel tempo avevo soltanto una sega circolare a banco di tipo hobbistico, una scartavetratrice a nasto manuale e un pialletto elettrico a mano, oltre naturalmente i normali attrezzi manuali che si usano in falegnameria.
Per prima cosa feci la finestra, usando ritagli di legname da carpenteria avanzato. Poi realizzai il portoncino, cannibalizzando alcuni tavoloni avanzati dall'impalcatura, e alla fine mi costruii lo scaffale che si vede a sinistra nella foto sotto. Il banco da labotarorio che si vede in fondo invece arrivò più tradi.
Con l'arrivo della combinata da falegname la sega circolare l'ho data via, ad un ragazzo giovane alle prime armi che ambiva di rimediarne una, e ho trasferito la falegnameria vicino all'officina, nella costruzione in fondo al giardino a cui ho rifatto il tetto questa estate. Sgombrato e pulito il locale si presentava più o meno come nella foto sopra.
In fondo a destra l'intonaco era saltato a causa dell'acqua entrata dal tetto rotto, si vede anche nella prima foto della discussione sulla casetta ristrutturata, nell'angolo destro dov'è appoggiata la scaletta rossa. Per cui la prima cosa che feci fu di tirar su un po' d'intonaco alla buona (non è il mio forte.....) e stuccarlo.
Dietro lo scaffale a sinistra avevo già provveduto in precedenza a riparare e stuccare buchi e scrostature, poi dato l'avvicendarsi delle stagioni e il freddo invernale, rimediato anche una vecchia piccola cucina economica a legna da usare come stufa. Un mio amico era stato ben felice che me la portassi via, invece di darla al solito ferrivecchi. Ripulita e riparata fa egregiamente il suo lavoro.
In terra alla base della parete, dentro dei cartoni puliti ci sono distesi patate, kiwi e Kaki, che poi finiranno nei ripiani più bassi degli scaffali.
Come si vede, sui cavalletti ci sono le prime parti di sostegno del soppalco. Sono ex travetti in legno per edilizia, 10x10cm x 4m, ritagliati a misura, piallati e sagomati come serve.
All'estremità superiore presentano uno scasso in cui andrà incastrato il sostegno orizzontale su cui andranno chiodate le tavole del pavimento del soppalco.
I sostegni orizzontali sono quei longheroni in legno che si vedono appoggiati al muro. Nelle foto seguenti si vedrà meglio che hanno sezione a "T", come i travi in ferro omonimi.
Altri sostegni pronti.
Si vede anche lo spessore del portoncino, realizzato con tavoloni piallati e imbullonati a croce, quelli esterni orizzontali, con gli angoli arrotondati, e quelli interni verticali.
Tutto il legname è prima impregnato con un prodotto liquido impregnante molto penetrante, almeno due mani, poi rifinito con un prodotto a coprire che da un aspetto "satinato". Entrambi i prodotti sono trasparenti, perché a me piace il legno "a vista", con le sue venature, i nodi o le imperfezioni, e il suo colore naturale. In origine usavo entrambi i prodotti dalla Casati, attualmente uso come impregnante un prodotto della Boero, e come finitura ancora quello della Casati. Se invece voglio una finitura di tipo lucido, che tra le altre cose è adatta per esterni e per zone di mare, uso anche la finitura della Boero. Se interessa posso dare i numeri e i nomi dei vari prodotti. Non intendo fare della pubblicità, nemmeno pretendere che siano i prodotti migliori sul mercato, semplicemente sono tra quelli che trovo in zona che fin'ora mi hanno dato i risultati migliori.
Gli scassi superiori dei travi verticali sono stati fatti con l'asolatrice della combinata, facendo una serie di fori l'uno adiacente all'altro e poi unendoli passando la punta da forare avanti e indietro come una fresa.
In realtà non è la punta che si muove, quella gira solamente, è il pezzo da lavorare che si muove sia lateralmente che longitudinalmente. Siccome il pezzo da lavorare in questo caso era molto lungo e rischiava di torcersi o cadere, ho realizzato un "sostegno mobile" supertecnologico per l'altra estremità.
Una fune appesa all'architrave della porta!


Alla fine gli scassi andavano rifiniti con lo scalpello, per rendere squadrato l'incastro dei longheroni orizzontali.
I longheroni orizzontali che ci vanno infilati sono realizzati tagliando un tavolone da 5x25cm x 4m a metà larghezza longitudinalmente. In questo modo, dopo piallato e rifinito, si ottiene una tavola da 4x12cm x4m. Per renderla una trave a "T" ho applicato per l'intera lunghezza dei listelli di quelli usati per posarci sopra le tegole nelle coperture in legno. Hanno misure "bastarde", in teoria da 3x6cm, ma sempre qualche millimetro in meno. anche questi dopo piallati e levigati diventano da 2,5x5cm x 4m. Incollati e avvitati con viti a legno da 6x60mm ai due lati della tavola formano la "T". Questa forma impedisce che la tavola, messa di taglio, possa avere deformazioni laterali, e in più aumenta la superficie d'appoggio delle tavole del pavimento che andranno chiodate sopra.
Prima parte della scaffalatura montata.
Si vede il longherone a "T" infilato nei sostegni vericali. Il tutto è ancora un po' "traballante" in quanto mancano le tavole superiori e il resto della struttura, infatti quà e là ho "appoggiato" delle tavole di traverso per impedire svergolature e inclinazioni indesiderate.
Visione da diversa angolatura, forse si vede meglio.
Naturalmente sia sull'intonaco rifatto che su quello preesistente, dopo stuccato, ho passato una mano di vernice bianca per interni.
Ripreso dallo spazio della finestra.
Le patate sono già state rimesse a posto nel ripiano inferiore


Nella foto seguente invece parte delle tavole del soppalco sono già in loco e chiodate.
Anche la scalette è "Home Made".....


Anche le tavole che formano il pavimento sono in legname da carpenteria, piallate sulla faccia peggiore, lasciando la migliore intatta per conservare il massimo dello spessore (2 cm.... circa). Sono verniciate in bianco lucido, con due mani nella parte inferiore, piallata, che rimane a vista, e con una sola mano nella parte superiore, che in un secondo momento andrà coperta con del laminato plastico tipo linoleum. Questo per uniformare il pavimento, renderlo impermeabile ed impedire a polvere e sporcizia di trafilare di sotto.
Visto da un'altra angolazione.
Quì sotto invece visto da sopra, man mano che procedo con l'applicazione delle tavole del pavimento. Come si noterà sicuramente, gli scaffali man mano che vengono finiti si riempiono di ogni sorta di cose, in pratica quello destro dovrà diventare una specie di dispensa. Per ora ci sono solo i barattoli della marmellata

L'attrezzatura supertecnologica usata per l'applicazione:
Immagino avrete notato che, oltre che i longheroni a "T" posti sui sostegni maggiori, anche tutte le serie di sostegni verticali degli scaffali portano sulla sommità un longherone orizzontale. In questo modo tutto il sistema della scaffalatura concorre a sostenere il pavimento superiore, riducendo al minimo gli spazi scoperti e soggetti a flessione.
Uno scorcio del passaggio tra lo scaffale centrale e quello addossato alla partere destra.
Per il momento mi fermo quì. Appena posso aggiungerò altre foto e qualcos'altro che probabilmente ho dimenticato.
Questo lavoro è stato fatto nell'arco di diversi anni, a "tempo perso". Al momento la struttura principale è terminata, manca un impianto elettrico definitivo (parte già c'è) in canalina piatta esterna, manca il linoleum (già acquistato) sul pavimento superiore. Il soffitto del sottotetto è ancora grezzo, con le pignatte a vista. In futuro conto di rivestirlo in cartongesso bianco. Manca anche la scala fissa per salire sopra e diverse altre rifiniture. Pe ora ci arriva solo la corrente, ma in futuro prossimo devo portarci anche l'acqua, e gli scarichi, già, perché intendo farci un piccolo gabinetto, a sinistra della porta (140x180Cm) tra la porta d'ingresso e l'inizio dello scaffale sinistro.
Come al solito sono disponibile per eventuali domande.