Potrei postare un manuale sul biogas, con tanto di schemi e disegni. Dovrei scannerizzarlo e passarlo in pdf, e sarebbe un po' lunga, ma non impossibile.
A suo tempo, quando avevamo maiale, asino e mucca, me lo studiai ben bene, ma poi non ne ho fatto niente perché implica un certo "onere" di lavoro fisico, però avendo il posto e la volontà di farlo è una cosa tutt'altro che difficile.
I digestori sono di due tipi: discontinui e continui. Nei primi si mette la materia prima trattata e si lascia fermentare, si raccoglie il gas e lo si accumula o lo si comprime, poi si apre, si svuota e si ricomincia daccapo. Perciò deve essere "doppio", in modo che mentre uno è in produzione l'altro si svuota e si riempie. Nel tipo "continuo" invece, come dice la parola stessa, si immette materia prima da un lato e si estrae il prodotto finito dall'altro, raccogliendo il gas da sopra nel frattempo. Entrambi hanno i loro pregi e i loro difetti, che elencare quì sarebbe troppo lungo. Però entrambi vanno tenuti a "temperatura di digestione", una temperatura abbastanza simile a quella del corpo degli animali di cui si usano le feci, o comunque più alta della temperatura ambiente (a meno che non si stia all'equatore.....), altrimenti la digestione e la produzione del gas è stentorea e insufficiente, e le qualità del prodotto finito sono pessime. E, si, perché il "prodotto finito" altri non è che il miglior concime del mondo.... (woot)

Se invece la digestione avviene a bassa teperatura si hanno "acque nere" come quelle dei "pozzi neri", ossia molto acide e povere di sostanze nutritive per il terreno, che usate come fertilizzanti finiscono per rovinarlo del tutto.