Ho visto il film "Automata" (che poi significherebbe "Umanità di Automi", ci andrebbe l'apostrofo sull'ultima lettera) e ce l'ho anche nell'unità di stoccaggio in cui conservo tutti i miei film.

In realtà quello è e resta solo un film...... Una delle tante ipotesi fantastiche e fantasiose, tanto più che è ambientato in un mondo inquinato e morente, io penso che una intelligenza artificiale prodotta dall'Uomo per essere veramente una "Intelligenza" in qualche modo dovrebbe somigliare un po' a noi...... Per cui alla fine invece che noi diventare una sorta di animale da compagnia, potrebbe diventare lei una sorta di "compagna di viaggio" con cui condividere la propria vita. Un buon amico o una buona amica intelligente e logica che ti dia una scrollata verbale quando fai o pensi di fare delle cazzate. Proprio come si fa tra amici "veri", e di questo la nostra tanto decantata "Umanità" ne avrebbe molto bisogno.
Poi di queste I.A. potrebbero esisterne parecchie, e in questo caso insegnar loro "a priori" che bisogna rispettare la Vita, le decisioni e le aspettative degli altri, chiunque siano e comunque siano, sarebbe logico e indispensabile. Anche per le I.A. come d'altra parte in natura, ne esisterebbero di diversi gradi, quella super intelligente che controlla industrie o altri campi della vita umana, che pilota navi o addirittura qualche mezzo spaziale, quelle intermedia che governa il mezzo pubblico o l'auto, quella un po' più stupida che aziona il camion dell'immondizia secondo un percorso a orari e su itinerari prestabiliti, magari capace solo di distinguere un animale vivo che gli attraversi la strada da un sacco dell'immondizia o da un blocchetto di cemento.
La realtà è che l'Uomo ha paura di se stesso e delle sue emozioni, e allora "riflette" sulle sue creazioni (un po' come fanno anche gli artisti e gli scrittori in genere) tutti i suoi timori, le incertezze, le paure. Questo in gergo si chiama "Complesso di Frankenstein" oppure "Sindrome di Frankenstein", che racchiude tutte queste fobie portandole al limite.
Semmai, il pericolo "vero" dall'avere una I.A. amica che ci aiuti e ci consigli è ben altro: il ristagno psicologico. L'impigrimento della forza creativa che ci contraddistingue, il finire con "l'appoggiarsi" psicologicamente a questa sorta di forte sostegno mentale e non sforzarsi più di pensare e di "creare" con la nostra mente. "Tanto c'è Lei che ci pensa"....... "Se sbaglio Lei mi corregge"...... "Accipicchia" Me ne sono dimenticato! Meno male che me l'ha ricordato Lei".......
Ma questo è già cominciato: il delegare a marchingegni di vario tipo il ricordarsi dell'ora delle pillola, o l'ora di svegliarsi per andare al lavoro, o l'appuntamento col medico o con chiunque altro, l'appuntarsi qualsiasi cosa sul cellulare, o consultarlo per qualsiasi cavolata per avere risposte dalla rete invece di sforzare la memoria o imparare qualcosa di proprio.
Il delegare a marchingegni elettronici il controllo effettivo delle nostre quotidianità, che siano il ricordarsi un compleanno o ricordarsi di controllare periodicamente la tensione del banco di accumulo.

Tornando alle auto: oggi abbiamo macchine che ci ricordano di allacciare le cinture, sennò ti rompono le balle per tutta la strada, che ti ricordano che devi accendere i fari, che ti ricordano che devi cambiare l'olio, che devi fare il tagliando, che ti indicano la strada da seguire col navigatore, che "recuperano" la curva se la prendi male, che ti "aggiustano la frenata" se sbagli o stai sul bagnato o sulla neve...... Non so, ma credo che la lista sia ancora lunga. Allora, cominciamoci a chiedere "ma chi è che guida la macchina? "Manca solo il "Pilota automatico", ma non è che anche per questo ci voglia ancora molto.....
P.S.
Dei buoni esempi di Intelligenza Artificiale, anche se allo stato embrionale, lo sono i motori di ricerca...... Ti dice che hai sbagliato sintassi, ti chiede "ma non è che cerchi questo invece che quest'altro?" Meditiamo gente, meditiamo.......