Le piastre ideali........

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pippowind
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Le piastre ideali........

Messaggio da pippowind » 24 mar 2013, 18:45

Partiamo da qui, mettiamo in questo trend, le nostre idee per la costruzione di piastre plantè a basso costo e con meno lavoro possibile.
Io butto la mia. 2 Fogli di piombo alti 50cm e lunghi 100cm, attorcicliati a spirale con dei supporti che le tengono distanti l'una dall'altra diciamo 5mm.
il tutto calato dentro un tubo di pvc tappato da un lato.
Più semplice di così non mi niene.
PS. i fogli non per forza devono essere 2.

Immagine

Passo la palla a voi.
L'invidioso mi loda senza saperlo.
L'invidioso è un impotente incapace di rassegnarsi.

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Re: Le piastre ideali........

Messaggio da elettrauto » 24 mar 2013, 18:55

Pippo, questo era il metodo che ha usato l'inventore delle planté Gaston Planté, ma poi ha avuto problemi con il separatore in lino o cotone, e si è dato alla guttaperca, e ci sono stati problemi di ponti di cortocircuito indesiderati, dovuti agli ossidi che aumentavano dentro i separatori. Puoi chiedere anche ad Hal9000 che ha fatto degli esperimenti.
Lasciare le piastre un po' distanti ha il fine di evitare i ponti di cortocircuito.
http://t2.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9 ... lVxrdpDKrL
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Re: Le piastre ideali........

Messaggio da calcola » 24 mar 2013, 19:15

Oggi è possibile pensare ad altri separatori. Una rete di plastica fatta con fili appiattiti e non tondi, in modo da avere la massima distanza con il minimo di sezione. Vi sembra praticabile?

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Re: Le piastre ideali........

Messaggio da mastrovetraio » 24 mar 2013, 20:09

Quale dovrebbe essere lo spessore, la distanza tra le piastre e l'amperaggio possibile? Credo che i 5 cm siano tra coppia di piastre, e non tra piastra positiva e negativa. Sbaglio ?
Sì che sbaglio, 5 mm non centimetri, millimetri.
Ultima modifica di mastrovetraio il 24 mar 2013, 21:07, modificato 2 volte in totale.

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Re: Le piastre ideali........

Messaggio da Ferrobattuto » 24 mar 2013, 20:16

Quest'idea, se non mi sbaglio, l'aveva anche proposta Offgrid da qualche altra parte.
Il problema, in realtà, come dice anche Elettrauto, è proprio nei separatori. TUTTI i tipi di separatori creano col tempo "ponti" più o meno conduttivi che mettono in corto gli elementi, a causa dei depositi e dei "detriti" che si spolverano dalle piastre. E' la causa principale dei guasti nelle odierne batterie per auto, in cui i separatori sono dei fogli sottili di plastica porosa. Nelle stazionarie a tubetti il problema è meno sentito in quanto il materiale attivo viene contenuto nei tubetti di tessuto, e i separatori si limitano a tenere distanti questi, lasciando dello spazio in cui i sedimenti "colano" abbastanza facilmente.
Le Planté a piastre lisce col tempo spolverano il materiale attivo, che si accumulerebbe facilmente sulle superfici o nelle porosità dei separatori. Per questo con Offgrid si pensava di fare piastre, di qualsiasi forma fossero, separate da un minimo di "spazio vuoto".
Per fare elementi "arrotolati" necessiterebbe avvolgere la lamiera di piombo con qualcosa che la separa, ma che poi si possa sfilare lasciando il vuoto, poi per tenerle separate si dovrebbero poter fare dei "pettini" in plastica da infilarci (magari da sotto, così fanno anche da sostegno.....) per tenerle equidistanti.
In realtà sarebbe il sistema più semplice, e consentirebbe di usare normale lamiera in piombo del commercio di adeguato spessore. Il contenitore cilindrico è una delle cose che si trovano più facilmente in commercio, dai tubi in PVC, ai barattoli di plastica, ai secchi ex vernice, ai barattoloni di vetro per confetture giganti alimentari. Ne ho trovati del diametro interno di 15 o 16cm, alti 27 - 28cm, perfettamente cilindrici dall'imboccatura al fondo, con tappo a vite in plastica. Prezzo "stracciato" di 4,70€
Di fogli in pratica ne basterebbero solo due, arrotolati in molti giri, in modo da avere il massimo della superficie affacciata da entrambi i lati delle "piastre".
Non conviene che siano troppo stretti e alti, per evitare la famosa "stratificazione" dell'acido nell'elettrolita. Nel batattolo che ho descritto sopra ne andrebbero due da 20cm di altezza x 160cm di lunghezza, per un totale di superficie affacciata di 0,64mq.
Magari Offgrid può farci il calcolo della capacità risultante, anche in via teorica. :mrgreen: Il calcolo che ho fatto io era per una lamiera da 2mm di spessore, che per come la vedo io credo sia il miglior compromesso tra durata e capacità. Con una più sottile vengono più spire.
Le lamiere del commercio sono in rotoli da 1m di altezza per 5m di lunghezza. In una superficie così si possono ritagliare 15 strice delle dimensioni che ho detto, per un totale di 7,5 elementi.
Resta il problema di dover acquistare la lamiera già fatta, che non è proprio "economica", oppure trovare il sistema di farsela da se con materiale di recupero. Alcuni fornitori accettano rottame di piombo in cambio di prodotto finito, con opportuna differenza di prezzo, o in qualche caso raro accettano una quantità di rottame maggiore (in genere doppia) senza pagamento aggiuntivo.
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Re: Le piastre ideali........

Messaggio da maxlinux2000 » 24 mar 2013, 21:38

io la vedo facile.... facciamo una piastra standard di una tot superficie e peso.
Una coppia di queste piastre può rendere teoricamente X Ah.
A quel punto ogniuno progetta il contenitore più ideoneo alle sue necessità/possibilità, e ordina a pippo o chi per lui, lo stampo... oppure si costruisce da solo anche lo stampo.

Se standarizziamo i nostri progetti, otteniamo solo vantaggi, perché un eventuale errore di uno di noi, equivale un risparmio del 100% di tempo e denaro per un altro. Alla fine tutti ci guadagnamo.

io dico la mia sula piastra standard:

deve avere un peso contenuto, in modo che per esempio 5 piastre non superino i 30kg, limite che considero massimo.

Qui sotto trovate il foglio di calcolo che avevo messo tempo fa online.
http://offgrid2.altervista.org/viewtopic.php?f=7&t=135
potete giocarci come volete. :mrgreen:

naturalmente i colcoli fatti sono per plantè con piastre piane, ma in ogni caso i calcoli sono utili lo stesso in questo la superficie piana o sviluppata dalle alette, accumulano esattaemnte la stessa potenza.
Infatti una piastra ad alette che sviluppa 1 m², rende esattamente come una piastra piana sempre da 1m²
Si fanno le alette solo per motivi di spazio.
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Re: Le piastre ideali........

Messaggio da Dolomitico » 25 mar 2013, 16:15

Gira che ti gira,e ci giriamo sempre in tondo,io sono convinto che per fare delle batterie fatte in casa le Tommasi siano la configurazione più azzeccata,sia di forma tonda che rettangolare,il resto è già stato strasperimentato.
Oltre al fatto che una plantè senza separatore fa si che si disperda solo capacità che si deposita sul fondo inutilmente.
Il problema non è tanto la forma,anche le piastre classice rettangolari sono valide,ma lo spessore e i separatori,si possono anche fare più strati di separatori,oppure inserire dei separatori standard e poi infilarci un distanziale che tenga separata con la forza le 2 piastre,una rete di plastica fina,cosi anche l'elettrolito circola libero,e gli ossidi vengono tenuti in sede altrimenti andrebbero a spasso,le tommasi hanno i vantaggi delle tubolari,si possono corrazzare,si possono agevolmente fare in casa,almeno penso,appena fa un pò più caldo volevo farne una per fare dei test,e non dovrebbero soffrire dei problemi dei corti.
E' un compromesso,anche le batterie commerciali di alta qualità alla fine ti danno un tot numero di cicli,la batteria eterna comincio a credere sia un'utopia,ma con degli accorgimenti corretti potrebbe durare parecchi anni.
Se si vuole una batteria solida e maltrattabile si fa una plantè con una barra di piombo da 1 cm di spessore per ogni piastra positiva,ci si mette un bel cappotto che più che separatore fa da contenitore per gli ossidi che si formeranno,questa batteria rispetto alle altre aumenterà la sua capacità per tutta la sua vita,finchè l'anima di piombo si dissolverà,e poi grande attenzione che non si creeranno corti,quindi qualsiasi cosa che tenga separate le 2 pistre e che resista agli acidi.
Questa è la batteria più robusta che si possa fare.
Il resto sono scorciatoie o compromessi fra leggerezza,capacità,spunto ecc.
Le tommasi stesse hanno un'anima in piombo ricoperta di ossidi,quando l'anima si sarà formata o corrosa la cella avendo ancora tutta la capacità li dentro sarà compromessa.
Per farla durare di più bisognerebbe fare un monolite di piombo che durerebbe molto di più.Come dicevo è sempre un compromesso.....

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Re: Le piastre ideali........

Messaggio da maxlinux2000 » 25 mar 2013, 17:18

bene, allora torniamo all' idea Ferro&Mastrovetraio, e tu aggiungi un eventuale sacchetto contenitivo per gli ossidi.

Quindi secondo te andrebbe bene una piastra da x mm di spessore con scannellature orrizzontali?

Poi se qualcuno vuole fargli i calzini con stoffe anti-sudore resistenti all' acido solforico (es. le magliette XXXL del Decathlon da 5 euro) è libero di farli e aggiungerli.

l' idea di tommasi se non sbaglio è simile a quella realizzata da hall9000.
Purtroppo ha il difetto che non tutti possono/vogliono avere a che fare con gli ossidi di piombo, mentre è accettabile lavorare con il piombo fuso per moltissimi di noi.
Inoltre le batterie da automobile si fa sempre più fatica trovarle, in quanto l' industria del riciclaggio sta prendendo piede.

unico problema che vedo Dolomitico, è lo spessore... non sará troppo 1cm? E quanto va a pesare una coppia di piastre?

quello che voglio ottenere io, non è esattamente una batteria eterna, quanto una che possa essere soggetta a manutenzione totale.
Se tra mettiamo 10-20 anni, le piastre si sono sfatte... non c' è problema... tiro fuori lo stampo usato anni prima per la loro costruzione, colo altre piastre, e le sostutuisco.
Al limite devo fermare un elemento alla volta mentre lo svuoto per pulirlo e rimetterlo a nuovo, ma niente di complicato.

È anche per questo che vorrei standardizzare lo stampo per le piastre, in quando diventa uno strumento extra per la manutenzione a medio e lungo termine... sia per nuovi elementi che per riparate quelli vecchi.
E anche se andasse perso nel corso degli anni, avendo i disegni standard, sará possibile ricostruirlo.

Allora... quanti Ah diamo per ogni coppia di elementi?
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Re: Le piastre ideali........

Messaggio da Dolomitico » 25 mar 2013, 18:25

offgrid2 ha scritto:Quindi secondo te andrebbe bene una piastra da x mm di spessore con scannellature orrizzontali?


Io farei un parallelepipedo e basta,le scanalature o nervature complicano il progetto e alla lunga si corrodono,una piastra di piombo è perfetta e più facile.

offgrid2 ha scritto:Poi se qualcuno vuole fargli i calzini con stoffe anti-sudore resistenti all' acido solforico (es. le magliette XXXL del Decathlon da 5 euro) è libero di farli e aggiungerli.


Ci ho messo un pò a capire sto passaggio,ma su una plantè non è da trascurare,se la lasci libera,man mano che si formano gli ossidi,si sfaldano e si staccano,se invece stanno attaccati va da se che la capacità aumenta via via sempre più.
Prendiamo la classica piastra stile auto,da 14x14 cm,14 amper di superfice per una faurè,e la metà per una plantè appena formata, :blushing:
Questo però all'inizio,poi una faurè dopo un picco di formazione comincia a calare progressivamente,mentre una plantè continuerà a formare nuovi ossidi portando la capacità via via ad aumentare fino al punto massimo che sarà esattamente il momento prima che si dissolva tutto il piombo metallico che cè.
Questo l'ho letto su quel manuale che avevo comprato anni fa,e questo passaggio non l'avevo capito.
Per quello che se vuoi una batteria robusta,e che duri nel tempo la soluzione è avere una positiva ben rifornita di piombo,io ho detto 1cm perchè la Fiamm le fa cosi le plantè
http://www.fiamm.com/downloads/sgl_sgh_ ... talian.pdf
e specifica che sono per usi pesanti,io facevo riferimento alla batteria più robusta a cui possiamo ambire,il resto è compromesso,nulla ti vieta di fare piastre da 0.5cm o meno,durano semplicemente meno... ;)

offgrid2 ha scritto:l' idea di tommasi se non sbaglio è simile a quella realizzata da hall9000.
Purtroppo ha il difetto che non tutti possono/vogliono avere a che fare con gli ossidi di piombo, mentre è accettabile lavorare con il piombo fuso per moltissimi di noi.
Inoltre le batterie da automobile si fa sempre più fatica trovarle, in quanto l' industria del riciclaggio sta prendendo piede.

unico problema che vedo Dolomitico, è lo spessore... non sará troppo 1cm? E quanto va a pesare una coppia di piastre?


Simile,ma non la stessa,le tommasi sono un'ibrido per mettere in piedi velocemente una batteria recuperando materiale da una vecchia batteria,tra cui ossidi e piombo metallico,ovvio che fa parte appunto dei compromessi,anche gli ossidi sono solfatati e andrebbero lavati con cottura in acqua e soda caustica (almeno cosi ho letto),da qui altri problemi sul trattamento delle acque di trattamento,si potrebbe ovviare usando desolfatatori di potenza

offgrid2 ha scritto:quello che voglio ottenere io, non è esattamente una batteria eterna, quanto una che possa essere soggetta a manutenzione totale.
Se tra mettiamo 10-20 anni, le piastre si sono sfatte...
È anche per questo che vorrei standardizzare lo stampo per le piastre........E anche se andasse perso nel corso degli anni, avendo i disegni standard, sará possibile ricostruirlo.

Allora... quanti Ah diamo per ogni coppia di elementi?


Tu stai descrivendo una plantè,20 anni di funzionamento con possibilità di rifare le piastre in maniera facile.
Avendo molte batterie da auto puoi valutare quanto fattibile sia fare una tommasi temporaneamente,gli stampi li puoi fare in legno,i separatori usi quegli originali rinforzati con fascette di plastica anti pancie,ma sono cmq una soluzione temporanea.
Hai mai pensato a una batteria progressiva?Non so neanche se sia possibile,ma io la butto li.
Prendi delle ceste di plastica,di quelle grandi,50cm X 30cm X 25 cm (a spanne)ne prendi tante quante le celle che intendi fare,poi man mano che fai le piastre le fondi e le monti,potresti cominciare con 3/4 piastre per cella e poi via via montare i blocchi successivi,cosi hai dei moduli per cella,se qualcosa va storto metti mano solo al "modulo" difettoso,coperchio in plexiglas e cosi a essere proprio perversi lavorando su scala grande potresti pensare di metterti via l'idrogeno per saldare o cucinare (ma questa è un pò grossa come sparata...... :mrgreen: )
Per la standardizzazione,fare piastre a parallelepipedo,e spesse 1 cm è più facile che fare piastre sottili,se non hai blocchi di alluminio da lavorare puoi provare con stampi in legno rivestiti in silicone,mi ricordo che resisteva afino a 300° se non sbaglio.......
La capacità?dipende dal sole o vento che hai,io calcolerei un banco da 24 volt 1000A(se intendi rimanere a 12 volt raddoppi gli ampere),quindi partirei con piastre plantè stimate all'inizio per 4/500Ampere,ma dove lo prendi tutto il piombo? :?:

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Re: Le piastre ideali........

Messaggio da maxlinux2000 » 25 mar 2013, 19:30

il problema che vedo io dei "calzini" :mrgreen: è che con il tempo si gonfiano sul fondo e fa a finire che si toccano gli uni con gli altri. Non per niente hal9000 aveva messo insieme un modo molto sicuro per evitare il problema, ma su una piastra piana , non fuzionerebbe.
Il problema delle batterei da auto è che ne trovo pochissime e quelle che compro usate garantite, durano troppo... ora ne ho una da 45Ah rotta... e in 3 anni ne avevo fatto su una ventina tra guaste e trovate per strada, ma le ho vendute perché non mi piace l' idea di avere quantali di ossido in campagna vicino all' orto e frutteto... inoltre c' era la polizia rurale che mi aveva già avvisato 2 volte che dovevo disfarmene... quindi, ho deciso di usare il piombo metallico.

piastre piane proponi tu quindi.... in effetti sarebbe la cosa più semplice di tutte. occupa più spazio, ma semplifica da matti la manutenzione, inoltre usando piastre da 5mm in su, diventano facilissime da replicare in casa, con attrazzatura minima.

ricapitoliamo.... immagiamo una planté con piastre piane con piastre da 12.5Ah cadauna quindi 2 esemplari fanno 25A, e 10 fanno 125A.
usando una misura maneggevole da circa 30x40cm per 5mm di spessore otteniamo piastre da circa 5kg ciascuna.

un elemento da 2V 125A peserebbe circa 50 kg solo di piombo (troppo secondo me, ma ci sono in commercio elementa da 80kg)

io farei elementi da 75Ah (6 piastre fanno poco più di 30 kg di piombo)

allego uno screenshot con i calcoli

Plante25Ah.png
Plante25Ah.png (63.43 KiB) Visto 9864 volte



per mantenere i "calzini" a suo posto.... mmm. stavo pensando che si potrebbe "trappuntare" la piastra facendogli dei buchi con il trapano a distanze regolari, poi si mette la stoffa sopra e si rivetta con rivetti o viti in plastica, o qualche altro sistema passante. Potrebbe funzionare, che ne dici?
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Re: Le piastre ideali........

Messaggio da mastrovetraio » 25 mar 2013, 20:42

@maxlinux2000 bellissima l'idea dell'imbottitura cucita/rivettata. Al brico hanno della rete in plastica piuttosto rigida, se sotto la rete ci si mette il tessuto delle magliette e si cuce il tutto con filo di nylon da pesca......
E se magari annualmente si fa manutenzione estraendo le piastre una alla volta e si pressano ?
Da quanto dici si potrebbe anche immaginare un separatore rigido, che potrebbe essere rete avvolta in tessuto. Lo "spolvero" dovrebbe finire sul fondo. Se periodicamente si aspirasse con una pompetta munita di filtro si eliminerebbe il pericolo di corto circuito. Ma bisogna allora avere un contenitore facile da aprire, o magari con un tappo di fondo dove collegare la pompetta a circuito chiuso, con filtro. Siamo abituati a pensare alle batterie come ad un oggetto statico, chiuso e blindato. Ma se si potesse intervenire sui "difetti" con una manutenzione non invasiva e sopratutto preventiva ?
Ultima modifica di mastrovetraio il 25 mar 2013, 21:04, modificato 1 volta in totale.

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Re: Le piastre ideali........

Messaggio da Dolomitico » 25 mar 2013, 20:52

Ma se ti fanno storie per delle batterie chiuse,cosa diranno di batterie fatte in maniera che non si possono muovere?
Non so,io ho un problema analogo,non posso avere batterie che si montano in loco,nel senso che le assembli proprio li,mi sa che devo ripiegare su sistemi inscatolati.
Il sistema di Hall è sicuramente valido,ma eroga una corrente troppo ridotta,sul manuale ti spiegava come assemblare una batteria rifatta,quindi io punterei su grosse batterie da camion che ti permettono un cero margine di intervento e la possibilità di richiuderle.
Uno dei motivi che prendo le trojan da 240A è che cosi mi ritrovo le scatole tutte uguali in elementi da 6 volt,che sono più maneggevoli che quelli da 12 volt.
Anche sostituendo le griglie da 3 mm (o queli che sono)con piastre massicce in piombo pieno garantisce una lunga durata,ovvio che incorri nel rischio dei corti.
La verità resta che creare un'elemento per fare delle prove è relativamente facile e veloce,ma mettere in piedi una batteria di grossa capacità,e negli spazi che abbiamo a disposizione crea grossi problemi di logistica.
Senza contare che serve un piccolo laboratorio dove operare,e recipienti sicuri dove contenere le cosucce che non fanno bene ne a noi nè alla salute.

I calzini come li chiami tu si formano se la ricarica è incorretta e il solfato si propaga gonfiando la cella,basta interporre un certo spazio fra le piastre,puoi mettere la piastra dentro il "calzino" e interporre una spessa griglia di plastica che impedisce il contatto,ma allo stesso tempo preme gli ossidi che rimangono in sede,se guardi le batterie di qualità fanno più strati di separatori,non una sola pellicola fine,ma più strati e contenitori per ogni piastra,se diventa macchinoso è meglio avere un numero minore di piastre e farle il più grandi possibili,come dicevo è un gioco dei compromessi,sicuramente sono batterie validissime,ma vanno pensate con cura.
Scusa una domanda,ma perchè non vuoi avere a che fare con gli ossidi?Dopotutto se il piombo non lo vuoi comprare,lo devi per forza recuperare dagli ossidi delle batterie,a mio avviso per chi ha bisogno di capacità in poco tempo le tommasi sono una validissima soluzione,anche farne una piccolina non presenta grosse difficoltà,e le correnti erogate sono di tutto rispetto.Almeno sulla carta.

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Re: Le piastre ideali........

Messaggio da Ferrobattuto » 25 mar 2013, 21:03

Le piastre piane non occupano più spazio di quelle alettate..... Fatevi bene i conti delle superfici, e vedrete che se è vero che le piastre alettate hanno maggiore superficie, è anche vero che se ne mettono di meno e più distanti..... Per cui alla fine piane o alettate si ha uguale superficie (circa) e uguale peso in piombo. Il vantaggio di quelle alettate è che se ne fanno di meno, per cui meno collegamenti e "pettini" da fare o da saldare.

Arrivare a 5 o 10mm di spessore non serve..... specialmente per voi "giovani" che non intendete farle durature. 2,5 o 3mm dovrebbero essere più che abbastanza. Se vengono formate bene e non si fanno usi pesanti, insomma si usano in C/20 o di più (come si è sempre detto fin'ora.....) il materiale risulta compatto e si sfalda molto molto lentamente. Specialmente (a quanto pare.....) se si fa un pretrattamento con l'acido nitrico. Ovviamente nessuno vieta di trapuntarle con stoffa e filo antiacido..... Il piombo è tenero, con una macchina da cucire manuale, di quelle molto vecchie a pedale, con un ago robusto si riesce a forare e cucire una piastra di 2 o 3mm. Provare per credere. In una trasmissione televisiva divulgativa una volta ho visto cucire con una macchina elettrica di quelle senza mobile, anche del compensato da 4mm..... Per cui con stoffa antiacido e filo di nailon si possono trapuntare anche strettamente, anzi, più "buchi" si fanno e meglio penetra l'acido. ;)
Buone realizzazioni a tutti!
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Re: Le piastre ideali........

Messaggio da maxlinux2000 » 25 mar 2013, 22:45

quindi sará meglio tornare alle piastre piane con collettore esterno avvitato con viti e bulloni e protetto con vaselina.

la macchina da cucire di mia moglie (singer, 79 euro al lidl) dicono che può cucine anche sul compensato :)
in effetti potrebbe essere una idea, basta usare il filo sintetico
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Re: Le piastre ideali........

Messaggio da Dolomitico » 26 mar 2013, 15:24

Ferrobattuto ha scritto:Le piastre piane non occupano più spazio di quelle alettate.....
Arrivare a 5 o 10mm di spessore non serve..... specialmente per voi "giovani" chnon intendete farle durature. 2,5 o 3mm dovrebbero essere più che abbastanza. .....)


Le piastre piane col tempo aumentano di capacità,quindi si può fare come ci pare meglio,io non perderei tempo tanto a fare alette,preferisco spessorare di più la piastra.
Anche 5 mm vanno bene,io intendevo una batteria bella robusta,poi ogn'uno se la adatta come vuole.
Bisognerebbe avere un termine di riferimento per lo spessore delle piastre piene a quanti cicli di ricarica che corrispondono,le faure durano dai 600.ai 3000 cicli,dipende dalla qualità,avere delle piastre che durassero 5000 cicli pieni sarebbe ottimo.
Insomma le plantè sono sicuramente le più resistenti.....potendo sciegliere,ma devi avere parecchio piombo metallico.......

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Re: Le piastre ideali........

Messaggio da Ferrobattuto » 26 mar 2013, 20:18

A suo tempo cominciai a ciclare quel famoso elemento sperimentale, con piastre da 2mm di spessore, ma poi per sopravvenute vicissitudinio personali dovetti lasciar perdere....
http://www.offgrid2.altervista.org/view ... &t=86#p811
Ce l'ho ancora in officina, sullo scaffale, potrei rimetterlo sotto trattamento e vedere cosa ne viene fuori. E' una Planté, ma con dei separatori "seri" smontati da una batteria di 40 anni fà. Comunque toglierli e sostituirli con qualche distanziale non sarebbe un gran lavoro.
Buone realizzazioni a tutti!
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Re: Le piastre ideali........

Messaggio da Dolomitico » 26 mar 2013, 20:39

E' effettivamente un bell'elemento,di quei separatori ne ho anch'io qualche cosa.
Cmq è un'idea,mi pare che hai piastre,quindi a spanne dopo 30 cicli di formazione arriverai a una ina di ampere di capacità.
Quello che non riesco a figurare è il tasso di corrosione,se una faurè di qualità,con piastre da 5mm te le danno per 500/800 cicli,però l'acido agisce su tutti i lati del profilo di piombo,intendo che sulla griglia di piombo tutta la superfice viene coinvolta nella reazione,poi gli ossidi sono appiccicati.
Mentre una plantè,ha un solo lato esposto,quindi credo che il numero di cicli sia ovviamente maggiore,ma non so quantificare di quante volte.
Io ho trovato alla lidl un caricabatterie per moto che fa sia 2/6/12volt 600ma,per cariche a bassa corrente può essere un'idea,oppure un alimentatore da pc con uscita a 3 volt,ci metti un diodo e con caduta di tensione di 0.7 volt arrivi circa al voltaggio corretto.
Cmq io non scenderei sotto i 5 mm,oltre che avere piastre più spesse e facili da fondere,sono più durature e fai il lavoro una volta.
Mi ricordo che rognoso era fare pistre troppo sottili,a dire il vero ora che ci penso ho anch'io 5 piastre che avevo fuso e poi sono rimaste li in attesa degli eventi..... :blushing:

Ps,ma la cella l'hai formata solo caricando e scaricando oppure invertendo il voltaggio a ogni ciclo?2 ampere sono veramente pochi per quell'elemento. :?:

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Re: Le piastre ideali........

Messaggio da Ferrobattuto » 26 mar 2013, 21:01

Dolomitico ha scritto:....Mentre una plantè, ha un solo lato esposto......

Questa non l'ho capita...... oO Se le piastre sono intercalate positive con negative si espongono entrambe le facce. :?

Ps,ma la cella l'hai formata solo caricando e scaricando oppure invertendo il voltaggio a ogni ciclo?

Avevo cominciato con le inversioni..... Prima che rimanesse sotto carica per 3 settimane consecutive..... Ne avevo fatte alcune, ma non ricordo più quante, comunque non molte.
Ritirar giù il tutto e ricominciare non sarebbe un gran fastidio, e per caricarlo potrei usare i due pannellini ancora montati sul tetto dell'officina, con cui alimentare a 12V il piccolo alimentatore a corrente costante con cui facevo l'esperimento a suo tempo. Ho ancora tutto.....
Se ancora piove questi giorni provvedo, poi nel caso metto qualche foto.
Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto

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calcola
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Re: Le piastre ideali........

Messaggio da calcola » 27 mar 2013, 9:55

Avrei piacere di provare a sperimentare la plantè cilindrica, tre soli elementi in serie. Per la carica quale corrente dovrei usare? Vi è un qualche metodo da seguire per la formazione delle piastre?

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maxlinux2000
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Re: Le piastre ideali........

Messaggio da maxlinux2000 » 27 mar 2013, 10:05

in una cilistrica a spirale non servono 3 piastre, ne bastano 2.

per calcolare la corrente necessaria, bisogna avere le misure delle piastree in m².... di quanto stiamo parlando?
Cogito, ergo NO SUV !!

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