Agricoltura naturale

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Agricoltura naturale

Messaggio da maxdef » 15 mar 2012, 9:36

Sull'isola di Crosue (...e non solo),credo che la miglior scelta sia quella di elaborare un rapporto di collaborazione con la natura,quindi scendere dal piedistallo che ci siamo creati e riconsiderare l'agricoltura come un inserimento rispettoso di piante utili all'uomo, nell'ambiente naturale e non come semplice sfruttamento di risorse....personalmente questa scelta, che porto avanti da circa un anno, è il frutto dell'intuizione di Masanobu Fukuoka, che con il suo libro più famoso "la rivoluzione del filo di paglia"ha gettato le basi "dell'agricoltura del non fare", che non prevede lavorazioni,concimazioni,trattamenti e potature.
Senza inutili integralismi,ho scelto queste linee guida per un approccio naturale all'orto,sapendo fin da subito che i tempi della natura sono lenti e non quelli a cui un'agricoltura drogata di petrolio ci ha abituato....dopo questa filippica qualche foto dei primi esperimenti dello scorso anno :mrgreen:
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...anche la "scienza" ha stabilito il perchè le lavorazioni distruggono la fertilità del terreno,alterando il ciclo dell'etilene,non a caso è stato scoperto da un altro microbiologo,come Fukuoka,però Australiano,ma tantè....
http://www.agricolturanaturale.it/jooml ... a-la-terra

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Re: Agricoltura naturale

Messaggio da Ferrobattuto » 15 mar 2012, 13:04

Bhè, nel nostro orticello la terra viene vangata a mano, per cui la lavorazione si limita ai primi 7 - 8 cm al massimo, senza arature profonde che sprofondano giù lo strato "vivo" e fertile portando in superficie la parte "minerale", per cui l'invasività è molto ridotta. Poi come fertilizzante durante la semina, ad esempio delle patate o delle fave, usiamo lupini macinati, che se è vero che contengono azoto, è anche vero che lo contengono in modo naturale. Intorno abbiamo molti alberi, che in autunno spesso ricoprono il terreno di foglie, che in inverno si trasformano in umus in modo del tutto naturale.
Daltronde, se si vuole fare una coltivazione decente, senza dover coltivare troppa superficie di terreno per avere quattro ortaggi, si deve trovare comunque un modo di eliminare le "erbacce" e le loro radici, altrimenti le piante commestibili vengono deboli e striminzite e gli ortaggi piccoli e brutti. Rigirando sottosopra 7-8cm di strato fertile, invece, si lascia intatto l'umus che c'è mentre le cosiddette erbacce si decompongono e contribuiscono alla fertilità generale.
Parte a sinistra, con fave e piselli e parte del vangato recente.

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L'altra metà.

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La parte vangata, che come si vede "offende" la terra solo per pochissimi centimetri.

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La parte vangata è pronta per accogliere le patate, la parte da vangare lo sarà in seguito per pomodori zucche peperoni e melanzane.

Inserisco qualche altra foto che stamane non ho fatto in tempo.
Insalata "Canasta", miracolosamente salvatasi dalla neve. Però è un tipo di insalata abbastanza robusta. A fianco agli, cipolle ecc ecc. Alcuni sono "mosci" perché appena trapiantati.

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Sotto le fave, o scafe, a secondo di come si chiamano in diverse zone. Alcune piante mancano, per colpa della neve ma indirettamente, la nevicata ha rotto dei rami agli alberi intorno che hanno abbattuto la rete di recinzione, e gli istrci hanno banchettato.... Ho provveduto subito, ma il danno c'è stato ugualmente. :(
Gli istrici sono ottimi da mangiare, ma sono "protetti"..... :devil: :mrgreen:

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A fianco i piselli.

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Vista d'insieme.

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Come si può distinguere chiaramente, il terreno è misto a foglia e resti di fronde, che nessuno si pensa di togliere, infatti non facciamo uso di concimi di nessun tipo. Animali non ne ho (più....) e stabbio non ne abbiamo, poi lo stabbio attira le talpe per via degli insetti e dei vermi che contiene, il concime chimico ci guardiamo bene dall'usarlo. Al limite solo lupini macinati, soprattutto per la semina delle patate, che essendo amarissimi (quei lupini non sono trattati per renderli commestibili....) impediscono alle talpe e agli altri parassiti sotterranei di mangiarsi le patate da seme.
Insomma, la nostra è una coltivazione organica il più naturale possibile.
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Re: Agricoltura naturale

Messaggio da maxlinux2000 » 15 mar 2012, 16:48

io invece devo fare vangate molto profonde (a mano) perchè il mio terreno non è mai stato coltivato ad orto. È formato da una parte superficiale di argilla e sotto c'è creta. ho dovuto aggiungere un casino di sabbia, torba e sterco. per renderlo fertile, altrimenti diventa impossibile per le piante da orto, infatti di natura è molto povero di elementi nutritivi. Pensate che per piantare un ferro da 12mm di diametro devo usare la mazzetta. Piantare un paletto di legno non è possibile senza romperlo, neppure dopo che ha piovuto a lungo.

Penso che il sistema naturale sia ottimo per quei terreni fertili che da sempre sono stati coltivati ad orto, ma per terreni vergini.... la faccenda si complica.
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Re: Agricoltura naturale

Messaggio da maxdef » 15 mar 2012, 18:15

...facendo riferimento ai sistemi naturali il bosco è il sistema di riferimento,produce frutti, bacche, legno, fiori,ma non perde la fertilità, anzi aumenta, così come aumenta lo strato fertile.....io sto cercando di seguire l'esempio che ci da la natura....il terreno lavorato è innaturale e l'equilibrio ne viene alterato,anche le cosiddette "erbacce"svolgono delle funzioni e non devono essere viste solo come competitrici,entrano in relazione con tutto il mondo microbico dei primi centimetri di suolo,offrono riparo nutrimento habitat a insetti che possono risultano benefici anche per le nostre colture inserite nel contesto....un esempio,ho visto personalmente pidocchi neri sui fagioli nell'orto tradizionale di mio padre e a fianco,a 2m di distanza,sui miei(stesso seme e piantati lo stesso giorno) nemmeno uno,però c'erano erbe spontanee tra i miei fagioli che erano invase.....anche l'insetto è chiaro che attacca quello che preferisce,sul terreno lavorato trova solo la nostra coltura e non può scegliere.....anche qui "scientificamente" sono stati messi a punto sistemi di protezione delle colture con appropriati inerbimenti e distanze,funzionano, ma chissà perchè è sempre privileggiato il trattamento (:) ....

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Re: Agricoltura naturale

Messaggio da Ferrobattuto » 15 mar 2012, 19:17

Fare riferimento al bosco è giusto, è un sistema naturale a riciclo totale, ma anche la prateria o la tundra o la taiga. Sistemi ecologici perfetti secondo le latitudini e...... Le piante che ci crescono.
Se dovessi lasciare una striscia di erba incolta tra un solco e l'altro di patate o di fagioli o di zucchini, o tra un solco e l'altro di fave o di melanzane o di peperoni, mi ci vorrebbe un campo lungo 1Km..... Non un orto lungo 20m.
Sono daccordo con te che le "erbacce" (alcune almeno, ma non tutte) possono essere utili per trattenere sostanze e insetti, ma di solito hanno le radici più forti di ciò che coltiviamo per mangiare. Forse lì da te non c'è la gramigna..... Ti posso assicurare che le sue radici si allungano per metri, e sono capaci di bucare le patate da una parte all'altra, come una lancia. Poi prolifera fino a soffocare qualsiasi altra coltura. Come pure quelle simpatiche piantine rampicanti, col gambo sottilissimo e le foglioline piccole, che si "avvitano" intorno allo stelo dei fagioli, o dei pomodori o dei piselli e..... Li strangolano.
Esistono delle regole: alcune colture si possono mettere vicine, altre no, quelle che si possono avvicinare si "proteggono" l'un l'altra. Ad esempio Rosmarino e Salvia debbono stare lontani. Pomodori e fagioli o fagiolini NON possono stare vicini, mentre i pomodori vogliono stare vicini a basilico prezzemolo agli o cipolle. I fagioli o fagiolini vogliono invece sedano carote e melanzane, mentre non vogliono cipolle e agli.
Esistono anche delle piante da fiore che vanno piantate ai bordi dell'orto e "proteggono" gli ortaggi con l'emissione di sostanze e ormoni vegetali che inibiscono insetti e parassiti. Ad esempio, sembra sciocco, ma le rose fanno bene alle viti..... C'è tutta una letteratura apposita per questo.
Naturalmente (è il caso di dirlo... :D ) questi sono accorgimenti che si possono usare nell'orto privato, da persone come noi che amano il "naturale", chi coltiva per vendere..... Non ci pensa nemmeno! :barf:
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Re: Agricoltura naturale

Messaggio da maxdef » 15 mar 2012, 21:42

....se il problema è lo spazio, Emilia Hazelip, con l'agricoltura sinergica, aveva messo a punto un sistema intensivo ma sempre con gli stessi principi di Fukuoka.....
[oldtube]s4shiyRER1w&feature=related[/oldtube]

...l'anno scorso ho messo le patate poggiate sul terreno, coperte con cartoni e poi paglia,le uniche erbe che sono sopravvissute alla pacciamatura sono state la gramigna e il finocchio selvatico,però le patate, raccolte con le mani insieme a mio figlio, sono state oltre che belle,sanissime al 99% (woot).....chiaramente non sono state tutte rose e fiori perchè certi ortaggi sono rimasti stentati come i peperoni e le melanzane,anche le cipolle sono venute piccole ma sane,mentre i pomodori sono venuti molto bene così come i fagiolini e i piselli....ma c'è da dire che le file coltivate avevano pochi mesi di vita e lo strato di humus limitato così come il terreno non era ancora ben formato e lavorato dagli amici lombrichi....quest'anno le cose dovrebbero migliorare ;)

...un altro aspetto molto importante, è l'enorme risparmio idrico che la non lavorazione e la pacciamatura comportano rispetto ad un orto tradizionale,con un impiantino a goccia sotto la paglia credo che si possa risparmiare il 60/70% rispetto al tradizionale ;)

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Re: Agricoltura naturale

Messaggio da maxlinux2000 » 15 mar 2012, 22:20

come fai con i pomodori?.... metti il seme direttamente nel terreno o fai le piantine in semenzaio e poi le trapianti?
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Re: Agricoltura naturale

Messaggio da maxdef » 16 mar 2012, 8:56

...con le file pacciamate,è sempre preferibile il trapianto alla semina....è più facile.Semi grossi come piselli fave fagioli ecc non danno problemi,si aprono delle buche nella paglia e con un dito si seminano,mentre per semi molto minuti si complicano un pò le cose, bisogna aprire la pacciamatura e fare una semina più accurata sul terreno sottostante e dopo che le piantine sono nate si ricompone lo strato di copertura,non è più difficile del tradizionale è leggermente diverso ;)

PS:proprio con il tuo terreno argilloso,che è molto difficile da lavorare senza fare danni, dovresti provare con la pacciamatura senza lavorazione e far fare il lavoro pesante ai microrganismi del terreno....prova a stendere fieno/paglia sul terreno e man mano che si degrada continuare a mettere materiale organico,vedrai che dopo pochi mesi, sotto, si è creato un mondo (woot)

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Re: Agricoltura naturale

Messaggio da Ferrobattuto » 16 mar 2012, 13:59

Se ne hai puoi mettere anche truccioli e segatura, come fa un mio amico in Toscana. Anche lui fa degli ottimi pomodori, e anche lui ha la terra argillosa. Truccioli e segatura sarebbero meglio di legni leggeri, tipo abete o pino, ma anche castagno ecc vanno bene comunque.
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Re: Agricoltura naturale

Messaggio da maxlinux2000 » 16 mar 2012, 14:33

qui da me trovo facilmente il fieno, metterò quello. Voglio provare a sperimentare con le patare in un angolo. Al massimo non funziona ma in ogni caso ottengo dell'ottimo humus. Stavo anche pensando che potrei prendere delle balle di fieno, spargerle nel terrneo appena arato, metterci un po' di concime e poi rivangare. Il fieno poco per volta marcisce e rende soffice il terreno.

Sarebbe una idea! :D

I miei pomodori sono già alti...2cm :D ho piantato alcuni pomodori a perina 20o giorni fa nel semenzaio.
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Re: Agricoltura naturale

Messaggio da maxdef » 16 mar 2012, 15:43

...l'unica accortezza per ricci e segatura,oltre la provenienza da legno non trattato,è che sarebbe bene lasciarla sul terreno per una stagione prima di utilizzarlo per le nostre coltivazioni,in questo modo comincia l'azione disgregante dei microrganismi senza che questi sottraggano azoto alle nostre piante.....ad esempio si può spargere lungo i camminamenti e poi, l'anno dopo, utilizzarlo ;)

....ammendare il terreno con il fieno può andar bene, ma poi con la lavorazione si perdono i vantaggi che si cerca di ottenere, cioè una buona struttura del terreno.Purtroppo le lavorazioni danno l'illusione di creare questa struttura, che viene persa in poco tempo,sia per il compattamento dei macchinari e sia per il fatto che ad un terreno lavorato e senza copertura,basta un temporale per perdere di nuovo la struttura glomerulare.....l'unica struttura che si mantiene è quella del terreno naturale inerbito e non lavorato....anche qui, avendo fianco a fianco i miei due orti per le comparazioni mi è risultato evidente che dopo un forte temporale l'acqua si infiltra meglio dove c'è un prato naturale che non dove viene regolarmente lavorato e conseguentemente compattato ;)

PS:sia chiaro che non voglio fare il predicatore o convincere nessuno,sto solo condividendo delle esperienze che sto facendo, cercando di capire ;)

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Re: Agricoltura naturale

Messaggio da maxlinux2000 » 16 mar 2012, 23:51

Si, non ti preoccupare. È ovvio che ci soano delle resistenze. Tieni conto che qui in europa fare un orto è un'arte consolidata da almeno 3000 anni, quindi è logico che gli argomenti di un cinese siano presi con le molle.

Qui da me, il terreno è formato da argilla quasi pura e creta purissima. Manca sabbia e materia organica. in compenso ci sono un po' di ciotoli. Se pianti una piantina di pomodori e ti dimentichi di innaffiare un giorno, la terra diventa dura come il cemento e la pianta muore soffocata.

Pensa che qui da me se i contadini non passano almeno 4 volte l'anno con l'aratro nei campi, la terra strangola piante come i mandorli, pesche, ciliegie... tutta la famiglia del prunus per intenderci. Hanno meno problemi invece gli ulivi, ma se ossigeni il terreno arandolo gli fai un piacere e crescono più rapidi.

Per rendere minimamente usabile il terreno dell'orto ho dovuto aggiungere un casino di sabbia gialla (tipo quella del Po per intonaci), molti sacchi di torba e concime perché il terreno era poverissimo. Ovviamente non c'erano lombrichi, solo tante formiche.

Ora il terreno è decente, ci sono i lombrichi :D, ma manca ancora di materia organica, per cui stavo pensando davvero al fieno.
Faccio delle zanche dove voglio mettere i pomodori, riempio di fieno e un po' di concime di cavallo, poi copro con terra e allago per bene. Dopo un paio di settimane trapianto i pomodori e metto altro fieno attorno per evitare che crescano erbacce.
Vediamo se funzia :D
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Re: Agricoltura naturale

Messaggio da maxdef » 17 mar 2012, 7:30

...sto leggendo un libro,"Collasso"di Jared Diamond,dove analizza le cause della scomparsa e delle vicende di intere comunità piccole e grandi,dagli Anasazi in America del nord,ai Groenlandesi Norvegesi, ai Maya,agli abitanti della misteriosa isola di Pasqua,ma anche il Giappone del 700 o vicende più recenti come il Ruanda o il Montana o l'Islanda....in ognuno di questi esempi e in altri ancora,sia negativi che positivi,una grossa componente è dovuta ai metodi utilizzati per la pratica dell'agricoltura, e la capacità di capire cosa, a lungo termine, sarebbe risultato positivo e spesso determinante per la sopravvivenza di un gruppo o impero che fosse.....pensare a popoli antichi che sono riusciti con mezzi primitivi a distruggere l'ambiente in cui vivevano fa riflettere su quello che possiamo fare adesso con i mezzi attuali....in definitiva anche un'agricoltura "tradizionle" non mette al riparo da eventi che si svolgono nel corso di secoli.....

....ad esempio la sitazione critica del tuo terreno potrebbe essere la conseguenza di gestione sbagliate fatte nel passato...

"Il terreno viene normalmente considerato un semplice supporto per le attività umane ed il posto su cui crescono le piante e vivono gli animali. In realtà è esso stesso ambiente per la vita di una miriade di organismi viventi (funghi, batteri, alghe, lombrichi, insetti ecc.), per un peso che raggiunge facilmente i 2.000 kg ad ettaro. Per fare un confronto si consideri che in un paese densamente popolato come l’Italia, con 191 abitanti per Km2, su di un ettaro vivono mediamente poco più di 100 kg di esseri umani."
Le lavorazioni meccaniche alterando il profilo del terreno distruggono la vita portando in superficie materiali inerti sterili, con la necessità di dover creare una struttura artificiale (arature, erpicature, etc) e l'utilizzo di fertilizzanti minerali. Pochi ne parlano, ma il principale responsabile dell'effetto serra è tutto il carbonio organico presente nel terreno sottoforma di organismi viventi andato in "fumo", cioè in aria sottoforma di anidride carbonica e metano.
Geoponica significa coltivare (prendersi cura) il terreno, cioè renderlo un ambiente ospitale per la vita e la prima regola è non alterare il suo profilo, cioè no lavorazioni. Purtroppo la profonda alterazione prodotta da tecniche agronomiche dissennate necessitano di anni per poter ripristinare la fertilità naturale e varia da terreno a terreno.
Purtroppo spesso ci troviamo a dover iniziare a coltivare in terreni "morti" , cioè privi di vita dove gli strati superficiali fertili frutto del lavoro di anni sono stati distrutti da lavorazioni profonde. Ciò necessita di procedere per gradi e valutare bene le varie fasi di intervento adattandole alle nostre esigenze, senza crearci false illusioni, ma seguendo attentamente i cambiamenti in atto.
Quindi ricordarsi sempre che le nostre piante sono il frutto della coltivazione del terreno, un ambiente ottimale alla loro crescita e produzione. "

....stralcio di una lunghissima discussione su un altro forum:
http://www.forumdiagraria.org/orticoltu ... t1827.html

PS:puoi mettere qualche foto dell'orto? ;)

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Re: Agricoltura naturale

Messaggio da maxlinux2000 » 17 mar 2012, 9:51

eh.... ma il mio terreno è vergine... e per vergine intendo che negli ultimi 12.000 anni non è mai stato coltivato, a parte 50 anni fa quando hanno piantato alcuni carrubi e arato superficialmente il terreno. appena scavi trovi gli strati di argilla e creta ben definiti.

Praticamente il mio terreno è paragonabile alla selva africana, dove cresce erba, qualche rovo, e raramente alcuni tipi di albero come il carrubo, l'olivastro o il pino mediterraneo.

In italia questo non esiste, perchè troviamo orti anche in cima al gran sasso e non c'è neppure un pezzetto di terreno che non sia stato coltivato, modificato e fertilizzato per ortaggi, nel corso della storia. La Spagna invece ha enormi terreni vergini... attraversati da superstrade. La valle dove sono io era un "Secano" ovvero un terreno senza acqua, per cui è sempre stato incolto, Poi 50 anni fa un certo Franco ha fatto costruire a monte una diga e ora abbiamo acqua in abbondanza, ma nonostane ció l'agircoltura è fiorita solo da una decina di anni, in quanto si è dovuto aspettare che i cittadini tornassero in campagna a coltivarla. Ora i paesini sono pieni di ragazzi, che sono il futuro dell'agricoltura. Qui cresce bene l'arancio, l'ulivo, la vite e vari tipi di prunus (pesche e mandorle principalmente) le rose, ma senza i trattori da sfondamento, sarebbe impossibile perché il terreno è troppo duro. Pensa che i bordi delle strade alti anche 15 mt, vengono lasciati senza protezioni o muri di contenimento, in quanto l'argilla non permette frane neppure se piovesse 15 giorni di fila.

Il metodo naturale lo vedo bene per recuperare terreni troppo sfruttati come possono essere in italia, soprattutto dopo averli fertilizzati fin dagli anni '50 con fertilizzanti chimici e abbondanti veleni.

Lo sai che qui da me trovo facilmente il Cervo volatore?

[img]http://valledellanava.files.wordpress.com/2011/06/dsc0304-cervo-volante.jpg[/img]

Esemplari di coleotteri grandi almeno 3 dita a volte di più, che sono sintomo di mancanza in inquinamento, visot che sono estremamente sensibili. Ho anche i Rospi di campagna più grossi di un pugno, l'avvoltoio, i falchi, l'aquila, dei corvi neri enormi, i passeri che sono il doppio di quelli italiani, i daini, e un serpente (insettivoro non velenoso) che sembra un pitone in miniatura. E dei ragni le cui femminie sono grandi 4 dita (innocue per l'uomo, ma ideali contro le nottue dei pomodori)

Non ho foto dell'orto, ma ne faró senz'altro quest'estate e ve le mostro.
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Re: Agricoltura naturale

Messaggio da maxlinux2000 » 30 mar 2012, 17:36

sto arando il terreno ove pianteró i pomodori per la salsa... semi di Alamo F1 comprati in italia :D

sto seguendo i consigli di nivamax con la paglia per migliorare il terreno, infatti ho cominciato a fare delle zanche profonde circa 30cm, riempirle di paglia e concime di pecora e cavallo, poi coprire e allagare. Vedremo come va quest'anno, ma non dubito che funzioni bene, oltre a ritrovarmi l'anno prossimo con il terreno molto più tenero.

qui alcune foto:

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e cominciamo ad allagare :D
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E quando le piantine di pomodoro saranno alte una spanna, le trapianteró e metteró a mo'di pacciame altra paglia.
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Re: Agricoltura naturale

Messaggio da maxdef » 30 mar 2012, 18:44

... una serie III è atterrata sulla luna :mrgreen:

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Re: Agricoltura naturale

Messaggio da maxlinux2000 » 30 mar 2012, 19:43

si, è il mio 88 pollici del 1980 :D
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Re: Agricoltura naturale

Messaggio da maxdef » 31 mar 2012, 8:13

...altro stralcio di discussione di "Pallinof" un laureato in scienze agrarie che è passato da tecniche specialistiche come la coltivazione del pomodoro fuori terra,a rivedere completamente la sua visione dell'agricoltura e abbracciare quella naturale,pur rimanendo un tecnico del settore ;)

In un post precedente ho descritto una breve storia sulla simbologia ed evoluzione dell’aratro, ora vorrei parlare dell’impatto dell’aratura sul ciclo naturale del detrito e la flora microbica del suolo (link http://venus.unive.it/miche/cicli_ecosis/0062.htm" target="_blank).
“Per la parte più lunga della propria storia, possiamo supporre seimila anni, l'aratro è stato attrezzo interamente di legno. Per i tremila anni successivi è stato attrezzo di legno dotato di un solo elemento di ferro, il vomere: siccome nell'antichità l'aratro era, generalmente, attrezzo per la fenditura del suolo, senza rivoltarlo, cioè attrezzo simmetrico, il vomere dell'età del ferro, che è durata fino al Settecento, in continenti interi fino alla metà del Ventesimo secolo, è stato una cuspide, la forma di un'antica punta di freccia.E’ nella prima metà del Settecento, nella patria delle manifatture, l'Inghilterra, che i primi fonditori iniziano a costruire in metallo l'intero corpo lavorante, il coltro e il vomere, ma soprattutto, il versoio, la parte di maggiore impegno tecnologico.”
Il principale vantaggio della nuova tecnica del rovesciamento degli strati di terreno risiede nella lotta alle infestanti con l’interramento delle piante presenti e i loro semi, portando in superficie lo strato profondo e privo di semi. Ma con il passare del tempo i semi interrati rimanendo vitali per anni hanno vanificato il beneficio iniziale con la necessità di eseguire lavorazioni sempre più profonde per portare in superficie strati vergini e privi di seme innescando un processo senza fine.
Il metabolismo della flora microbica degli strati superficiali si basa sulla fermentazione aerobica del detrito, cioè necessita di ossigeno presente nella porosità del terreno. Come si evince dalla curva di accrescimento microbica, in presenza di condizioni ottimali (presenza di nutrienti) i microrganismi hanno uno sviluppo esponenziale, cioè crescita all’infinito, finche alcuni prodotti del loro metabolismo inibiscono il loro sviluppo e uno di questi è proprio l’etilene. Che, guarda caso, è un ormone naturale dei vegetali, quindi si stabilisce un rapporto molto stretto tra sviluppo della microflora del suolo e la crescita delle piante che dovranno fornire loro nutrimento.
L’aratura e la conseguente alterazione degli strati con l’interramento della biomassa presente, provoca una selezione della flora microbica con il prevalere di fermentazioni anaerobiche e la produzione di biogas, cioè di una miscela 50-60% di metano, anidride carbonica, vapore e altro. Questo gas intrappolato nel terreno verrà liberato nell’aria all’aratura successiva, senza alcun beneficio per le nostre colture.
La cosa molto curiosa è la similitudine delle due molecole di metano CH4 e l’etilene C2H4 entrambe sono la forma più ridotta del carbonio e differiscono per un piccolo atomo di C in più rendendo il primo indigesto mentre il secondo molto appetito dalle nostre sorelle piante.

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Re: Agricoltura naturale

Messaggio da Peppermint » 5 apr 2012, 22:34

Un mio piccolo contributo in questo link
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