Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.
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Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.
Daccordo con Hal9000 comincio col mettere giù il materiale che ho sul suo primo desolfatatore, prototipo del quale sono in possesso da un paio d'anni, e col quale avrò "trattato" almeno una ventina di batterie per auto, molte delle quali con pieno successo. Quelle che non è stato possibile recuperare erano "meccanicamente" difettose: interrotte o con cortocircuiti interni, o con piastre sbriciolate per l'uso. Tutte le altre sono andate a buon fine, tant'è che mi sono deciso a regalare il Megapulse che usavo prima ad un amico in difficoltà.
Una di queste è una batteria di recupero da 110Ah che uso sul trattore, che stà fermo per la maggior parte dell'anno, un'altra è quella che tengo collegata all'UPS, quì sotto al computer, da 60Ah circa, una terza ancora da 110Ah la uso per l'alimentazione di un ricetrasmettitore da 100W, che assorbe 22A in trasmissione, un'altra da 90Ah la uso per gli "esperimenti" con circuiti in bassa tensione, l'ho usata anche nella discussione sugli UPS di recupero, poi ne ho un'altra da 80Ah che presto in giro agli amici in difficoltà, e altre ancora di amici e parenti che mi sono passate per le mani.
Questo sotto, con un link direttamente dall'archivio di Hal9000, è lo schema:
In passato qualcuno al quale fu dato lo schema, elaborò uno stampato, eccolo in versione pdf:
Ovviamente non l'ho mai realizzato, per cui chi ne fosse interessato, prima controlli bene i collegamenti tra le piste e i piedini dei componenti.
Questo è il datasheet dell'integrato usato:
Come dice Hal in pratica si tratta di un alimentatore switching in cui sia stato omesso il condensatore di livellamento in uscita, così che i picchi induttivi dell'induttanza in uscita vengano "sparati" direttamente dentro la batteria da ricaricare. La resistenza da 15 Ohm 30W serve per produrre un picco di assorbimento negativo, una specie di "tira e molla" con la corrente del circuito che aiuta di molto la distruzione del solfato. Senza di quella il circuito funziona ugualmente ma è molto meno efficace. Il trimmer viene regolato per una tensione di fine carica di 13,8 o 13,9V, ma nulla vieta di aggiustarselo per i propri scopi. Solo che se poi la batteria deve stare sotto trattamento per molto tempo, a causa di un'alta capacità o di una solfatazione un po' "testarda", si finisce per sovraccaricarla. Il relè si rende necessario per non fa scaricare la corrente della batteria sul circuito in caso di mancanza dei 220V di rete, e il fusibile è una semplice sicurezza aggiuntiva.
La massima capacità che ho trattato con questo desolfatatore è stata di 220Ah, ma l'ho tenuta sotto trattamento per una quindicina di giorni.
Questa sotto è la foto del montaggio interno, anche questa con un link direttamente dal suo archivio personale.
Come si vede è stato usato un contenitore di recupero di un vecchio alimentatore da PC, che ormai si trovano un po' dovunque, con tanto di ventolina originale che raffredda il radiatore su cui sono montati il diodo schottky e l'integrato switching a 5 piedini, e il ponte raddrizzatore imbullonato sulla scatola. Una basetta millefori sostituisce il vecchio circuito stampato. In passato avevo fatto delle foto della basetta dal lato saldature, ma non le trovo più, appena posso le rifaccio, tanto in questo momento (stranamente!) non è in uso. Per qualcuno potrebbe essere più comodo che realizzare lo stampato del pdf postato sopra.
In futuro conto di mettere altri schemi di desolfatatori trovati in rete, e possibilmente anche quanto ricavato da Dolomitico e da me da un vecchio desolfatatore commerciale guasto e aperto per capirne il circuito.
Naturalmente chiunque sia in possesso di schemi e immagini di altri desolfatatori può (deve! ) postarli.
Una di queste è una batteria di recupero da 110Ah che uso sul trattore, che stà fermo per la maggior parte dell'anno, un'altra è quella che tengo collegata all'UPS, quì sotto al computer, da 60Ah circa, una terza ancora da 110Ah la uso per l'alimentazione di un ricetrasmettitore da 100W, che assorbe 22A in trasmissione, un'altra da 90Ah la uso per gli "esperimenti" con circuiti in bassa tensione, l'ho usata anche nella discussione sugli UPS di recupero, poi ne ho un'altra da 80Ah che presto in giro agli amici in difficoltà, e altre ancora di amici e parenti che mi sono passate per le mani.
Questo sotto, con un link direttamente dall'archivio di Hal9000, è lo schema:
In passato qualcuno al quale fu dato lo schema, elaborò uno stampato, eccolo in versione pdf:
Ovviamente non l'ho mai realizzato, per cui chi ne fosse interessato, prima controlli bene i collegamenti tra le piste e i piedini dei componenti.
Questo è il datasheet dell'integrato usato:
Come dice Hal in pratica si tratta di un alimentatore switching in cui sia stato omesso il condensatore di livellamento in uscita, così che i picchi induttivi dell'induttanza in uscita vengano "sparati" direttamente dentro la batteria da ricaricare. La resistenza da 15 Ohm 30W serve per produrre un picco di assorbimento negativo, una specie di "tira e molla" con la corrente del circuito che aiuta di molto la distruzione del solfato. Senza di quella il circuito funziona ugualmente ma è molto meno efficace. Il trimmer viene regolato per una tensione di fine carica di 13,8 o 13,9V, ma nulla vieta di aggiustarselo per i propri scopi. Solo che se poi la batteria deve stare sotto trattamento per molto tempo, a causa di un'alta capacità o di una solfatazione un po' "testarda", si finisce per sovraccaricarla. Il relè si rende necessario per non fa scaricare la corrente della batteria sul circuito in caso di mancanza dei 220V di rete, e il fusibile è una semplice sicurezza aggiuntiva.
La massima capacità che ho trattato con questo desolfatatore è stata di 220Ah, ma l'ho tenuta sotto trattamento per una quindicina di giorni.
Questa sotto è la foto del montaggio interno, anche questa con un link direttamente dal suo archivio personale.
Come si vede è stato usato un contenitore di recupero di un vecchio alimentatore da PC, che ormai si trovano un po' dovunque, con tanto di ventolina originale che raffredda il radiatore su cui sono montati il diodo schottky e l'integrato switching a 5 piedini, e il ponte raddrizzatore imbullonato sulla scatola. Una basetta millefori sostituisce il vecchio circuito stampato. In passato avevo fatto delle foto della basetta dal lato saldature, ma non le trovo più, appena posso le rifaccio, tanto in questo momento (stranamente!) non è in uso. Per qualcuno potrebbe essere più comodo che realizzare lo stampato del pdf postato sopra.
In futuro conto di mettere altri schemi di desolfatatori trovati in rete, e possibilmente anche quanto ricavato da Dolomitico e da me da un vecchio desolfatatore commerciale guasto e aperto per capirne il circuito.
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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.
Come avevo detto, aggiungo qualche foto del "prototipo" di Hal9000 in mio possesso. Penso sia proprio un "prototipo", in quanto è differente da quelli nella foto sopra. Comunque credo che il circuito sia lo stesso, anche se di aspetto diverso.
Lo stampato estratto.
Lato componenti.
Lato saldature.
Spero vivamente che anche qualcun'altro abbia schemi da mettere.....
Lo stampato estratto.
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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.
come sai io non ho nulla da condividere, l'elettronica la conosco di striscio, anche se mi piacerebbe, ma non ho tempo per questo.
ermete... penzavo.... che ne dici di dare una occhiata ai programmi di simulazione elettronica che se non sbaglio ti fanno anche il circuito per la basetta?
poi leggi questo blog italiano:
http://www.almack.ch/2007/5/10/qucs-cos
ermete... penzavo.... che ne dici di dare una occhiata ai programmi di simulazione elettronica che se non sbaglio ti fanno anche il circuito per la basetta?
Codice: Seleziona tutto
sudo apt-get install qucs freehdl
poi leggi questo blog italiano:
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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.
Non ho mai usato programmi che ti fanno simulazione di circuiti elettrici, e l'unico che facesse stampati girava ancora su DOS..... So che adesso ne fanno di tutti i tipi, che simulano circuiti, con tanto di grafici tipo oscilloscopio, ecc ecc, ma non saprei.....
A me l'elettronica piace, specialmente quella analogica, la radiotecnica specialmente. Ma quello che so l'ho imparato prima dell'invenzione dei software. :: )
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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.
Non so cosa dirti... immagino che chi conosce l'elettronica non si senta spaesato con qui tipi di programmi, magari le prime due ore, ma poi dovrebbe diventare intuitivo. MAgari prova ad installarlo e a fare un simulazione di un cirquito semplice semplice che sai come funziona, poi poco per volta vai su cose più sofisticate.
ma quel programma DOS.... ce l'hai ancora? mi sta venendo una idea con freedos
e il manuale?
ma quel programma DOS.... ce l'hai ancora? mi sta venendo una idea con freedos
e il manuale?
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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.
offgrid2 ha scritto:.....ma quel programma DOS.... ce l'hai ancora? mi sta venendo una idea con freedos
e il manuale?
Si, ce l'ho ancora, non butto mai niente..... Un po' come Madre Natura.
Stà tutto su un dischetto. Non ricordo, ma mi pare ci sia anche il manuale stampabile, o comunque un Help abbastanza buono. Come te lo mando?
Conosco il Freedos.....
Dimenticavo: è una versione demo, ma l'unica limitazione che ha è sulla dimensione dello stampato.
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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.
Se è una demo, non è neppure un reato la condivisione, per cui manda, manda
provo con la dosbox e vediamo se funzia.
Se la limitazione è la dimensione, non è una limitazione, visto che ora gli integrati sono sempre più sofisticati e accorpano una marea di funzioni.
provo con la dosbox e vediamo se funzia.
Se la limitazione è la dimensione, non è una limitazione, visto che ora gli integrati sono sempre più sofisticati e accorpano una marea di funzioni.
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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.
O.K. Ma la libreria dei componenti è rimasta a quell'epoca, non ci trovi integrati nuovi, però molti hanno piedinature simili, tipo dual-in-line ecc. per cui lo stampato riesci a farlo ugualmente.
- Allegati
-
- Arianna.zip
- (509.69 KiB) Scaricato 1209 volte
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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.
altro desolfatore in versione piccola e grande:
http://translate.google.es/translate?hl ... desulf.htm
e qui in inglese la versione piccola valida fino a 1000Ah 12V:
http://home.comcast.net/~ddenhardt20126 ... wpower.htm
[img]http://home.comcast.net/~ddenhardt201263/desulfator/finished.jpg[/img]
[img]http://home.comcast.net/~ddenhardt201263/desulfator/schematic.gif[/img]
[img]http://home.comcast.net/~ddenhardt201263/desulfator/traces.gif[/img]
[img]http://home.comcast.net/~ddenhardt201263/desulfator/parts.jpg[/img]
qui la versione con millefori
[img]http://home.comcast.net/~ddenhardt201263/desulfator/pchantop.jpg[/img]
[img]http://home.comcast.net/~ddenhardt201263/desulfator/pchanbot.jpg[/img]
http://translate.google.es/translate?hl ... desulf.htm
e qui in inglese la versione piccola valida fino a 1000Ah 12V:
http://home.comcast.net/~ddenhardt20126 ... wpower.htm
[img]http://home.comcast.net/~ddenhardt201263/desulfator/finished.jpg[/img]
[img]http://home.comcast.net/~ddenhardt201263/desulfator/schematic.gif[/img]
[img]http://home.comcast.net/~ddenhardt201263/desulfator/traces.gif[/img]
[img]http://home.comcast.net/~ddenhardt201263/desulfator/parts.jpg[/img]
qui la versione con millefori
[img]http://home.comcast.net/~ddenhardt201263/desulfator/pchantop.jpg[/img]
[img]http://home.comcast.net/~ddenhardt201263/desulfator/pchanbot.jpg[/img]
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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.
Bene, meno male che l'hai messo tu, che io all'epoca mi scaricai la pagina dalla rete e ne feci un DOC, ora andavo cercando il link per mettere anche questo progetto. Ho anche la versione potente, quella sotto, ma non so perché non mi piace tanto..... Mi piacerebbe sapere quanto sia valido il sistema di uscita a trasformatore, e quanto il sistema di pilotaggio dei mosfet. Per il fatto dell'alimentazione in alta tensione (120V.....) non c'è problema, in quanto comunque il circuito riduce quella tensione ai normali 15V.
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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.
secondo te questo progetto con il 555, potrebbe essere modificato in modo che accetti tensioni in ingresso da 12V a 70V?
In questo modo funzionerebbe con praticamente tutti gli impianti solari senza modifiche
In questo modo funzionerebbe con praticamente tutti gli impianti solari senza modifiche
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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.
No, secondo me per renderlo adattabile ad una vasta gamma di tensioni sarebbero necessarie troppe modifiche. Poi il sistema di pilotaggio del 555 per i mosfet non è proprio dei migliori, a questo punto converrebbe costruirsi il caricatore ad impulsi che Hal9000 usa per le cilindriche, che oltre che una larga gamma di tensioni può assorbire ed erogare un vasto range di potenze. E' solo poco poco più complesso ma molto più versatile.
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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.
Quì di seguito descrivo quanto si è riusciti a capire di come è fatto un desolfatatore commerciale. Daccordo con Dolomitico che ha fatto la maggior parte del lavoro "fisico" abbiamo deciso di non rivelare che tipo e che marca sia, per cui per favore niente allusioni.
Di questi desolfatatori Dolomitico ne aveva due, di cui uno si è guastato, o comunque non funzionava, per cui l'ha aperto per vedere com'era fatto.
Naturalmente appena aperto ha scoperto subito che lo stampato era affogato nella resina, ovviamente, per impedire scopiazzature da terzi, ma non si è scoraggiato: con raschietto e solvente si è dato da fare per tirar fuori quello che c'era dentro, con un buon risultato parziale.
La parte di sotto probabilmente era meno intasata ed è uscita più facilmente.
Sotto, dopo una buona ripulita che ha messo a vista le piste di rame.
Si vede bene anche la sigla del mosfet di potenza, come si vede che lo stampato era previsto per il montaggio di altri componenti, probabilmente destinati ad altre funzioni. A quel punto Dolomitico mi aveva già mandato le sue foto, e io mi decisi ad aprire lo stesso apparecchio che avevo anche io, funzionante.
Grattato via il più delicatamente possibile la resina sull'integrato se ne intravede la sigla, ma non abbastanza da poterla leggere.
A quel punto intervenne una terza persona, conosciuta in rete, che lavorò sulla foto con un programma di grafica, esaltando la scritta agendo sui colori e sui contrasti, e la rese parzialmente visibile.
In quel modo ci fu facile arrivare alla sigla completa: MC14584BCP della Motorola, un integrato di tipo "logico" in tecnologia CMos, contenente 6 inverter "Schmitt Trigger". Un integratino molto comune e molto economico.
Con un paio di spille ed il tester, sul "gemello" che avevo io, "pungendo" la resina sui terminali dei componenti, con un po' di pazienza e di buona volontà non fu difficile risalire alla natura dei componenti, fare qualche misura e tirarne fuori una specie di "serigrafia".
I componenti segnati con "A", "B" e "C" all'inizio non mi fu possibile identificarli, però a quel punto fu facile tirare giù un primo schema.
Chiedo scusa per lo schema tirato giù a mano su un foglio di quaderno, ma non ho molta dimestichezza coi programmi di grafica.
Comunque, guardando il datasheet dell'integrato e quello schema ricavato dallo stampato, sembra che così com'è non possa funzionare. Infatti manca un collegamento tra il punto "X" e il punto "Y". "Y" fa capo al piedino 14 dell'integrato, ossia il terminale positivo di alimentazione, che invece risulta collegato soltanto al piedino 13. Ma il 13 è un ingresso per i segnali logici, che escono invertiti dal piedino 12, senza l'alimentazione generale di tutto l'integrato non può entrare ne uscire niente. Così com'è risulta inutile anche il transistor Q2 e tutto ciò che lo pilota.
Per adesso mi fermo quì, poi vedremo di spiegare lo schema, abbastanza semplice ma geniale.
Se qualcuno nel frattempo volesse intervenire per aggiungere qualcosa di suo ne sarei veramente contento.
Di questi desolfatatori Dolomitico ne aveva due, di cui uno si è guastato, o comunque non funzionava, per cui l'ha aperto per vedere com'era fatto.
Naturalmente appena aperto ha scoperto subito che lo stampato era affogato nella resina, ovviamente, per impedire scopiazzature da terzi, ma non si è scoraggiato: con raschietto e solvente si è dato da fare per tirar fuori quello che c'era dentro, con un buon risultato parziale.
La parte di sotto probabilmente era meno intasata ed è uscita più facilmente.
Sotto, dopo una buona ripulita che ha messo a vista le piste di rame.
Si vede bene anche la sigla del mosfet di potenza, come si vede che lo stampato era previsto per il montaggio di altri componenti, probabilmente destinati ad altre funzioni. A quel punto Dolomitico mi aveva già mandato le sue foto, e io mi decisi ad aprire lo stesso apparecchio che avevo anche io, funzionante.
Grattato via il più delicatamente possibile la resina sull'integrato se ne intravede la sigla, ma non abbastanza da poterla leggere.
A quel punto intervenne una terza persona, conosciuta in rete, che lavorò sulla foto con un programma di grafica, esaltando la scritta agendo sui colori e sui contrasti, e la rese parzialmente visibile.
In quel modo ci fu facile arrivare alla sigla completa: MC14584BCP della Motorola, un integrato di tipo "logico" in tecnologia CMos, contenente 6 inverter "Schmitt Trigger". Un integratino molto comune e molto economico.
Con un paio di spille ed il tester, sul "gemello" che avevo io, "pungendo" la resina sui terminali dei componenti, con un po' di pazienza e di buona volontà non fu difficile risalire alla natura dei componenti, fare qualche misura e tirarne fuori una specie di "serigrafia".
I componenti segnati con "A", "B" e "C" all'inizio non mi fu possibile identificarli, però a quel punto fu facile tirare giù un primo schema.
Chiedo scusa per lo schema tirato giù a mano su un foglio di quaderno, ma non ho molta dimestichezza coi programmi di grafica.
Comunque, guardando il datasheet dell'integrato e quello schema ricavato dallo stampato, sembra che così com'è non possa funzionare. Infatti manca un collegamento tra il punto "X" e il punto "Y". "Y" fa capo al piedino 14 dell'integrato, ossia il terminale positivo di alimentazione, che invece risulta collegato soltanto al piedino 13. Ma il 13 è un ingresso per i segnali logici, che escono invertiti dal piedino 12, senza l'alimentazione generale di tutto l'integrato non può entrare ne uscire niente. Così com'è risulta inutile anche il transistor Q2 e tutto ciò che lo pilota.
Per adesso mi fermo quì, poi vedremo di spiegare lo schema, abbastanza semplice ma geniale.
Se qualcuno nel frattempo volesse intervenire per aggiungere qualcosa di suo ne sarei veramente contento.
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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.
A volte ritornano......
http://www.electroyou.it/phpBB2/viewtop ... 10#p314659
È interessante leggere il tutto dall'inizio...
Certo che il desolfatore di .. Hal9000 è ben conosciuto
(Non potevo non intervenire!)
http://www.electroyou.it/phpBB2/viewtop ... 10#p314659
È interessante leggere il tutto dall'inizio...
Certo che il desolfatore di .. Hal9000 è ben conosciuto
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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.
Hai fatto benissimo.
Certo che di cretini in giro ce ne sono proprio tanti........
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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.
Che colpo rivedere quelle foto,per di più le ho perse,chissa in quale cartella sono finite. :blushing:
E bravo Ferro,sarebbe bello risalire all'intero circuito,nessuno ha mai provato a ricrearlo?
Curioso che certi miti siano duri a morire,è divertente leggere di chi sostiene senza se e senza ma che la desolfatazione è impossibile :: )
Per fortuna salta fuori anche qualcuno che effettivamente l'ha montato e testato il circuito di Hall....Mah....
E bravo Ferro,sarebbe bello risalire all'intero circuito,nessuno ha mai provato a ricrearlo?
Curioso che certi miti siano duri a morire,è divertente leggere di chi sostiene senza se e senza ma che la desolfatazione è impossibile :: )
Per fortuna salta fuori anche qualcuno che effettivamente l'ha montato e testato il circuito di Hall....Mah....
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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.
Dolomitico ha scritto:......sarebbe bello risalire all'intero circuito, nessuno ha mai provato a ricrearlo?
Non so, di noi credo nessuno, poi ormai è "surclassato"
Piuttosto: Dolomitico, sei sicuro che quel circuito abbia mai funzionato? Mi sembra di ricordare che tu ne avessi due, e hai aperto questo che "si era guastato", ma da come si è visto dentro, forse mancava un ponticello sullo stampato e probabilmente non ha mai potuto funzionare.
Quell'integrato ha l'alimentazione al piedino 14 che in effetti NON risulta alimentato ma connesso con una delle sue uscite, se non "entra" niente Non può neanche "uscire".....
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Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.
Finalmente, con l'aiuto del post di offgrid2, ho trovato il link del discorso sulla risonanza che facevo prima
http://www.alton-moore.net/graphics/desulfator.pdf
Resonant Frequency ...of 2 to 6 megahertz (alla pagina 2 del pdf poco sopra lo schema elettrico) qui dice che si tratta di risonanza, ma se si parla di risonanza bisogna riferirsi al regime sinusoidale, e quindi si tratta di corrente alternata.
Questa cosa si lega in modo strettissimo con gli esperimenti di hal9000 il quale dice che per caso si è accorto che scaricando nel tempo morto con la lampadina che un giorno per caso dimenticò attaccata, otteneva una desolfatazione molto più efficace che con la corrente unidirezionale.
http://www.alton-moore.net/graphics/desulfator.pdf
Resonant Frequency ...of 2 to 6 megahertz (alla pagina 2 del pdf poco sopra lo schema elettrico) qui dice che si tratta di risonanza, ma se si parla di risonanza bisogna riferirsi al regime sinusoidale, e quindi si tratta di corrente alternata.
Questa cosa si lega in modo strettissimo con gli esperimenti di hal9000 il quale dice che per caso si è accorto che scaricando nel tempo morto con la lampadina che un giorno per caso dimenticò attaccata, otteneva una desolfatazione molto più efficace che con la corrente unidirezionale.
Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.
Ciao Elettrauto, esatto, ma solo a metà
Per quel che ho potuto sperimentare fino ad ora il carico in uscita ha un notevole effetto milgiorativo solo sul circuito con LM2576 dove il transistor che magnetizza l'induttore è in serie all'indutore e alla batteria in uscita, quindi credo che il suo beneficio sia dovuto da due fattori:
1) effettua una micro scarica tra un impulso e l'altro evitando di effettuare delle scarice parziali periodiche durante il processo di recupero
2) garantisce una magnetizzazione minima sufficente a caricare l'induttore quanto basta per generare un impulso qualora la resistenza della batteria sia troppo elevata (pesante solfatazione)
Per quel che ho potuto sperimentare fino ad ora il carico in uscita ha un notevole effetto milgiorativo solo sul circuito con LM2576 dove il transistor che magnetizza l'induttore è in serie all'indutore e alla batteria in uscita, quindi credo che il suo beneficio sia dovuto da due fattori:
1) effettua una micro scarica tra un impulso e l'altro evitando di effettuare delle scarice parziali periodiche durante il processo di recupero
2) garantisce una magnetizzazione minima sufficente a caricare l'induttore quanto basta per generare un impulso qualora la resistenza della batteria sia troppo elevata (pesante solfatazione)
Re: Desolfatatori vari, mettiamo insieme schemi e idee.
Peppermint ha scritto:A volte ritornano......
http://www.electroyou.it/phpBB2/viewtop ... 10#p314659
È interessante leggere il tutto dall'inizio...
Certo che il desolfatore di .. Hal9000 è ben conosciuto
(Non potevo non intervenire!)
Ciao Peppermit, curioso, non pensavo fosse stato "tramandato" in altri forum, è interessante vedere come certe persone siano convinti dell'inutilità di un dispositivo (che hanno anche montato per un amico) ma che non hanno mai provato di persona, se poi ci aggiungi anche il fatto che non distinguono tra batteria in corto, meccanicamente distrutte o quelle schifezze al gel/agm per di più magari anche secche....
Per fortuna ci sono persone come A che intervengono:
Checché ne pensi qualcuno quel desolfatore funzione e bene, ne ho realizzati due e posso garantire che fanno il loro lavoro, si vedono le piastre riaquistare il loro colore ed il bianco del solfato pian piano sparire.
Ma va beh, discussioni a noi estranee a parte, tirem in anz, andiamo avanti per la nostra strada
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