Aggiungo qualcosa a questa discussione, ovviamente per non aprirne un'altra, visto che si tratta dello stesso argomento.
Fin quì si parlava di recupero componenti elettronici da apparecchiature obsolete o schede industriali. Invece ultimamente, visto che stò "sgombrando" la soffitta in vista di futuri lavori al tetto, stò approfittando per "svecchiare" e buttare un sacco di roba. Tra questi anche numerosi vecchi monitor (fin'ora sono 11....) a cui seguiranno anche i rispettivi computer, a meno di poterne riutilizzare qualcuno per semplici impieghi, visto che consumano meno di un quarto di quelli attuali.
Il primo monitor è di marca sconosciuta: "Targa".... O forse non la conosco io, comunque è molto simile internamente ad un monitor Compaq smontato subito dopo.
Si comincia svitando le viti che chiudono il contenitore....
(Ovviamente)
L'interno.
In genere la prima cosa che si toglie, sfilando un sacco di faston e scollegando molti fili dagli innesti sulla scheda primaria, è lo stampato con lo zoccolo del tubo catodico, che contiene il circuito di comando dei colori e degli elettrodi interni.
In genere su questi stampati ci sono componenti per alta tensione, come i transistor che comandano le griglie interne del tubo, che sopportano qualche centinaio di volt ed hanno delle frequenze di taglio molto alte, dalle decine di MHz al GHz in qualche caso. Poi condensatori con tensioni elevate (qualche KV) e resistenze "antifiamma".
Sulla scheda principale ci sono ugualmente un sacco di buone cose, tra cui i transistor finali di riga, per tensioni elevate (anche sopra al KV) e correnti sostenute, sono per commutazione, per cui spesso hanno anche frequenze di taglio piuttosto alte. Molti sono ottimi per inverter e convertitori, anche se adesso si preferiscono i mosfet.
Qualcuno a caso:
Intorno al tubo catodico, subito dietro lo schermo, c'è avvolta la "bobina di smagnetizzazione", percorsa al momento dell'accensione da corrente alternata di valore rapidamente decrescente. Serve a smagnetizzare le "maschere" interne del tubo, altrimenti si formerebbero delle macchie o degli aloni di colore.
E' composta da molte spire (intorno al centinaio.....) di filo smaltato per trasformatori, di solito piuttosto sottile. Le spire sono lunghe, per cui il filo è lungo sempre più di 100m e a volte molto di più.
Eccone alcune appena sfilate.
Il filo scoperto.
Una modesta parte di quelle recuperate fin'ora.....
Di solito le svolgo e riavvolgo il filo su qualche rocchetto di recupero, scrivendoci sopra le caratteristiche del filo, la corrente che può passarci e approssimativamente la potenza a 230V.
Queste bobine stanno anche nei vecchi TV color a tubo catodico, ma negli ultimi anni il filo di rame è stato sostituito con filo di alluminio, e per i trasformatori non è adatto.... Tra le altre cose NON si salda a stagno.
Parte del materiale recuperato con semplice smontaggio meccanico.
Come avrete visto nelle prime foto, nei monitor abbondano i toroidi e i tubi di ferrite per il blocco dei disturbi di origine impulsiva causati dalle commutazioni interne. Sono Ferriti ad alta permeabilità per basse frequenze, ma trovandone le caratteristiche (in rete) nessuno vieta di poterli usare per altri scopi.
Manopole, tubetti isolanti, potenziometri e interruttori, un barattolo di viti, molle e fascette.
Due parole sulle fascette: tagliandole dalla parte della "coda" si possono riutilizzare, anche se ovviamente diventano più corte....
La "coda" è la parte che si infila nella "testa" per serrarle. Se si tenta di aprirle forzandole si rovinano o si rompono, mentre se si taglia la linguetta subito fuori del foro in cui si infila, la parte rimanente si può riutilizzare.
E poi ovviamente c'è tutto il "solito" materiale da dissaldare con la pistola ad aria calda dai vari circuiti stampati.
Negli ultimi tipi di TV con tubo, di solito ci sono ben pochi componenti che si possono riutilizzare, in quanto si fa grande uso di circuiti integrati "dedicati", invece nei monitor per computer si sono usati molti più componenti discreti.
I primi tempi che recuperavo componenti in questo modo mettevo da parte quasi tutto, ormai invece, dato che ho già molta roba accumulata, butto un sacco di roba..... Ovviamente, altrimenti prima o poi la roba accumulata "ti caccia di casa".....