MPPT per Ermete

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Hal9000
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MPPT per Ermete

Messaggio da Hal9000 » 4 set 2012, 21:00

Ciao a tutti,
visto che Ferro è da tempo che cerca un regolatore MPPT che non abbia componenti programmabili, ovvero tutto realizzato in logica cablata hardware, ho pensato bene di abbozzarne un idea, personalmente preferirei svilupparne uno con un microcontrollore perchè:
1) in un unico chip sviluppo a piacimento tutte le funzioni logiche necessarie
2) le posso aggironare/migliorare se riscontro anomalie logiche
3) posso comunicare con un pc o con un automazione più elaborata

Ad ogni modo l'inseguimento del punto di massima potenza con auto-adattamento richiede il "tenersi a memoria" gli stati precedenti e la lettura non solo di tensioni ma anche di correnti, io sinceramente non sono molto bravo nel progettare circuiti in logica cablata ed analogici, quindi sinceramente non saprei come far fare a degli operazionali oroba simile una funzione logica del tipo: prova ad aumentare il pwm, se il valore corrente moltiplicato per tensione aumenta prosegui, se cala torna indietro, quando cala sia indietro che in avanti torna un passo avanti e sei centrato sulla gobba di resa del pannello..... :?: :?: :?: :?:

Insomma di mestiere programmo software, su un micro una roba del genere si traduce in poche decine di riche di codice, ma in logica calbata sinceramente ho provato a ragionarci sopra ma mi sembra un macello...

Così per far contento il caro amico Ferro ho scelto un compromesso, visto che lui è uno smanettone e sarà sempre li a guardare e studiare i suoi pannelli, le batterie e tutti i circuit annessi e connessi, facciamo in modo che il regolatore sia uno stabilizzatore di tensione a doppia retroazione.
Diversi anni fà, all'epoca del mio primo impiantino da 200W qui a casa, avevo realizzato un regolatore mppt che funzionava proprio così, in pratica avevo tarato il circuito in modo che a lato batterie non superasse i 28V e se l'assorbimento delle batterie e/o inverter era troppo elevato e la tensione a la pannelli scendeva sotto 32V riduceva il pwm, in questo modo tenevo i moduli solari vicino al loro punto di massima resa e al contempo fungevo da regolatore di carica, il circuito ha funzionato egreggiamente per tutto il tempo, l'ho sostituito con un regolatore morningstar ma è ancora lì in un cassetto funzionante.

Quel circuito funzionava con un microcontrollore per comodità costruttiva, ma la funzione logica era veramente banale e così ho pensato che con un comune SG3525 è possibile realizzare la stessa cosa.

Di seguito la bozza dello schema elettrico, è da ritoccare e raffinare su alcuni dettagli perchè mancano delle cose inoltre vorrei testarlo prima di dichiararne una versione definitiva, quindi probabilmente cambierò delle piccole parti, ma per rendere l'idea di cosa avevo in mente eccola di seguito:

Immagine

Come si vede uso la normale retroazione per evitare che le batterie salgano oltre la soglia di fine carica, poi tramite un operazionale sfrutto il pin di soft start per limitare il pwm in uscita qualora la tensione dei pannelli scendesse sotto la soglia di massima resa.
Entrambe le soglie di tensione sono da tarare trammite i due trimmer ed eventualmente sarà da esplicare una procedura di taratura, ma questo è il meno.
La funzione di adattamento di impedenza è realizzata tramite il gruppo condensatori - induttanza - condensatori dove un mosfet fungerà da interruttore in alta frequenza ed un altro mosfet identico fungerà da diodo veloce per scaricare l'enbergia immagazzinata nella bobina nella fase on del pwm dell'altro mosfet.
Uso un mosfet identico perchè è più facile da reperire che un diodo veloce con caratteristiche adeguate, basta tenere il gate connesso al source e tra source e drain abbiamo un diodo, che altro non è che la funzione intrinseca della giunzione del mosfet stesso.
Ho scelto un mosfet come IRFP4321 perchè tra tutti quelli provati fino ad ora è quello con le caratteristiche migliori in rapporto al prezzo, parliamo di 78A 150V che ovviamente per unabuona resa e poca dissipazione dovranno essere sfruttati non aoltre il 30%!!!
Per pilotare il gate del mosfet ci serve un 12V flottante, ovvero isolato dalla massa delle batterie e dei pannelli, così sfrutto un secondo SG3525 come semplice generatore ad onda quadra che alimenta direttamente un piccolo tradformatore alta frequenza in ferrite con avvlgimenti 1:1 dal quale sull'uscita preleviamo una AC in alta frequenza, radrizzandola con comuni diodi 1N4007 per livellarla ed alimentare un driver per mosfet optoisolato, in questo modo la massa di questi 10-11V resta isolata dalla massa globale del circuito e possiamo collegarla sul source del mosfet e generare il segnale di pilotaggio del gate, ovvero un onda quadra che polarizza il gate a 0V o 11V rispetto al suo source a prescindere dalla tensione del ramo positivo delle batterie, come direbbe Bridge pilotaggio hi-side.

Per rendere meglio l'idea ho provato anche a fare una bozza di sbroglio, oavviamente da definire meglio una volta finito di progettare lo schema elettrico e i vari test:

Immagine

Non ho specificato alcun dato sulla bobina appositamente in quanto in genere trovo il valore giusto sperimentalmente eseguendo delle prove di resa alle varie freauenze, così sul circuit stampato ho inserito un idnuttore standard di media potenza, ad ogni modo non è detto che si possa realizzare la bobina avovlgendo filo in aria, dalle recenti prove di ricarica delle batetrie cilindriche con il desolfer di potenza mi sono reso conto che si può fare a meno della ferrite, variando il condensatore e la resistenza sui pin CT e RT dell'SG3525 si varia la frequenza base del pwm trovando un giusto compromesso con il numero di spire e lo spessore del cavo della bobina in aria, in alternativa nessuno vieta di usare una normale ferrite con filo di rame smaltato avvolto.

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Hal9000
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Re: MPPT per Ermete

Messaggio da Hal9000 » 4 set 2012, 21:03

p.s.
dimenticavo questa versione è per 12 o 24V lato batterie, ma si può modoficare lo stadio di alimentazione degli integrati, quello fatto con il 7812, usando un altro stabilizzatore in grado di operare con tensioni in ingresso superiori a 35V.

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Re: MPPT per Ermete

Messaggio da Ferrobattuto » 4 set 2012, 23:00

Per dirla come avrebbe detto la mia maestra elementare: "Lo vedi che quando ti impegni ti riesce?" :D :D :mrgreen:
Scherzi a parte: non è solo per la mia avversione innata verso i microcontrollori e il software che ci gira dentro, ma quà stiamo in una zona un po' particolare per quanto riguarda fulmini e scariche elettrostatiche. Abbiamo pochissima terra e subito sotto la roccia, ma si tratta di una roccia molto permeabile, una sorta di arenaria, per cui sempre asciutta. Infatti in questi giorni precedenti, che non pioveva da molto tempo, la terra del mio giardino si è riempita di crepe come se fosse una rete, tanto larghe da poterci infilare almeno una matita, ma più spesso anche le dita. Annaffiando l'acqua se ne andava tutta sotto lasciando la superficie praticamente asciuta..... Con somma "gioia" dei miei alberelli da frutta e i fiori di mia moglie. Durante i temporali, specialmente quelli estivi, le scariche elettriche indotte scorrono praticamente sulla superficie del terreno, senza disperdersi in profondità, e inducono scariche in tutti gli oggetti metallici di una certa consistenza. Infatti DEVO sfilare le spine della rete e del modem dalle prese ogni qualvolta spengo il computer. In passato mi si sono fottute due schede madri e quattro modem, prima di imparare.... :blushing: Pensate che ho visto saltare anche le semplici schede di accensione delle caldaie e degli scaldabagni a gas. Ho visto "sparare" fulmini nelle prese della 220 e negli interruttori della luce..... Ho un'ecatombe di lampade a basso consumo in uno scatolone, e aspetto con trepidazione il prossimo inverno. (:)
Ora, una certa superficie di pannelli con relativo impianto ecc ecc sono masse conduttive con una certa massa e una grossa superficie, se una scarica raggiunge questo regolatore può fottere l'SG3525 e qualche altra cosa, ebbene basta sfilarli e rimettere quelli nuovi. Se anche mi lessa tutta la scheda posso sempre rifarla, ma se mi fotte un microcontrollore, chi me lo riprogramma? Daccordo, ci sono gli amici :mrgreen: ecc ecc, ma preferirei essere autosufficiente. ;)
Inviato manualmente dal mio vecchio e sgangherato, ma fedele computer

Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto

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Re: MPPT per Ermete

Messaggio da Hal9000 » 5 set 2012, 8:48

Beh una volta scritto il programma si genera un file binario eseguibile e con un microcontrollore vergine con 4 click lo riprogrammi, però ti serve un programmatore, per esempio io usando i pic uso un pic start e capisco che prenderlo apposta ha il suo costo, però mi ricordo di aver visto in rete degli schemi per realizzare programmatori di pic con la porta parallela e pochi comuni componenti, ovviamente serve un vecchio pc con la porta parallela operante in dos (mi pare di ricordare) ma non credo sia un problema per Ferro ;)
Se riesco a ritrovare qualche informazione lo provo, se funziona ed è semplice eventualmente te lo invio, ma va beh questo è un altro argomento.

Fabio13
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Re: MPPT per Ermete

Messaggio da Fabio13 » 9 set 2012, 17:47

La faccenda inizia a farsi interessante, con tutti questi regolatori! :)

Posso fare un paio di osservazioni? Spero che Hal9000 non si arrabbi.

- Il TL081 ha qualche problema a lavorare con un'alimentazione a tensione singola, ci vorrebbe un opamp progettato per lavorare in tal modo.
- Usare il diodo parassita del mosfet è una possibilità, lo usa anche Bridge nel suo schema, ma ha un paio di controindicazioni: la Vd del diodo è alta (1.3V) e poi non è molto rapido ad interdirsi. Usare un STPS80170CW (o simili) potrebbe essere una valida alternativa, anche se non molto economica, però avresti una minore dissipazione.

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Re: MPPT per Ermete

Messaggio da Hal9000 » 9 set 2012, 21:51

Ciao Fabio13,
figurati le tue sono delle ottime osservazioni, per il TL081 che sostituto suggerisci? un op-amp con uscita open collector? ho cercato di usare componenti facili da reperire, almeno per Ferro ;)
Anche riguardo al mosfet usato come diodo l'osservazione è giusta, ma tempo fà cercavo diodi shotcky con tensione di break-down dai 100V in sù e prendendone alcuni campioni avevo riscontrato una caduta di forward (si scrive così?) abbastanza alta, quasi uguale ai normali diodi, inoltre diodi shotky con tensione così elevata costavano molto di più dei mosfet ed erano difficili da reperire fra i vari fornitori, è per questo motivo che ho inserito un mosfet identico a quello sopra anche per la funzione di diodo, poi se si trovasse il modo di pilotare adeguatamente il mosfet a massa si potrebbe realizzare un diodo sincrono, ovvero eccitare il mosfet in basso durante la funzione diodo come fanno i moderni regolatori switching per aumentare la resa, ma è untipo di pilotaggio assai complicato da calibrare, quindi ho lasciato perdere.....

In effetti questa è un idea senza uso di logica programmabile che mi era venuta in mente per Ferro visto che si è sempre chiesto se era possibile realizzare un regolatore/adattatore di impedenza per poter tenere la linea dei pannelli ad una tensione superiore a quella del banco in modo da ridurre le perdite e la sezione dei cavi di discesa, ma i comuni regolatori switching non vanno bene in quanto erogano tutta la corrente disponibile verso le batterie (se queste sono scariche e la assorbono) regolando solo la tensione in uscita, senza una regolazione a doppio feedback che non permetta all'input (pannelli) di scendere sotto la soglia della resa ottimale è impossibile, così "giocando" con l'SG3525 mi è venuto in mente delle possibilità di usare il pin di soft start.

Fabio13
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Re: MPPT per Ermete

Messaggio da Fabio13 » 9 set 2012, 23:04

Hal9000 ha scritto:che sostituto suggerisci? un op-amp con uscita open collector?

Open collector non me ne viene in mente neanche uno, come sostituto vedrei bene un MC33171, oppure un LM358 (questo però è un operazionale doppio).

Hal9000 ha scritto:poi se si trovasse il modo di pilotare adeguatamente il mosfet a massa si potrebbe realizzare un diodo sincrono, ovvero eccitare il mosfet in basso durante la funzione diodo come fanno i moderni regolatori switching per aumentare la resa, ma è untipo di pilotaggio assai complicato da calibrare, quindi ho lasciato perdere.....

Quella sarebbe la soluzione migliore (almeno dal punto dell'efficienza) e l'integrato che usi, l'SG3525 potrebbe funzionare anche in quella configurazione, perché le due uscite 1 e 2, in realtà si alternano nell'attivazione (vedi il datasheet, anche se pure lì non è che sia spiegato molto bene).
L'SG3525 era usato negli alimentatori con stadi Push-pull, proprio per questo motivo, però non ti aspettare prestazioni eccezionali, i moderni pwm controller progettati per la rettificazione sincrona funzionano molto meglio.

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Hal9000
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Re: MPPT per Ermete

Messaggio da Hal9000 » 10 set 2012, 8:45

Un LM358 mi pare più comune e facile da trovare, mentre l' MC33171 sinceramente non l'ho mai visto, potrebbe essere difficile da reperire, questo circuito era solo un idea per Ferro o chi come lui preferisce evitare logica programmabile così l'idea era quella di usare componenti poco costosi e di facile reperimento.
Alla fine il forum è proprio per discutere e scambiarsi idee e c'è sempre da imparare a qualsiasi livello di preparazione, questa è una cosa appresa dalla vita quotidiana ;), vorrei approfondire assieme a tè il discorso dell'operazionale, quando dici che sarebbe meglio usarene uno appositamente studiato per alimentazione singola ti riferisci al fatto che il TL081 sull'uscita non può raggiungere ne vcc ne 0V in quanto lo stadio di uscita ha una certa "caduta" che mi pare si aggiri quasi intorno ad 1v? Se intendevi dire questo allora serve un operazionale rail-to-rail, oppure ti riferivi al range di lavoro di tensione degli igressi differenziali?
Perchè stavo pensando che se il problema è l'uscita che non riesce a fare tutto il range 0-5V richiesto dal pin di soft-start del SG3525 per la limitazione del pwm da 0 al 100% allora si potrebbe anche sostituire il diodo tra uscita op-amp e pin soft-start con un piccolo mosfet o fet che verrebbe pilotato in tensione dall'operazionale e che grazie alla sua resistenza interna bassissima e all'assenza della tipica caduta di forward dei diodi/transistor riuscirebbe a generare tutto il range 0-5V sul pin si soft-start.

In realtà, come potrai notare dall'insolito cablaggio delle uscite del SG3525, lo usco proprio come regolatore switching di tipo buck converter, ho preso spunto da un esempio del datasheet, mettendo le due uscite a massa e mettendo in serie alla vcc di aliemntazione dei due stadi di uscita il diodo led del tofoaccoppiatore ottengo un pilotaggio del mosfet a frequenza doppia rispetto alla singola uscita ma in questo modo il pwm delle due uscite connesse on OR logico mi spazia da 0 al 100% come richiesto dalla regolazione in serie di questo stadio switching, quelli che hanno progettato questo integrato chissà quanti anni fà hanno avuto veramente delle genialate, come quella di tenere la vcc dello stadio pilota in uscita indipendente dalla vcc della logica interna e tante altre cose, rendendo questo integrato veramente molto versatile ed utile ancora nel 2012!!

Per la rettificazione sincrona, che io sappia, i problemi del pilotaggio del mosfet "basso" sono essenzialmente due:
1) serve un certo ritardo tra spegnimento del mosfet alto e attivazione di quello basso, poichè per portare il gate da vcc a gnd serve un certo tempo, anche se brevissimo, è pur sempre un tempo finito, se collegassi in NOT (opposizione di fase) due fotoaccoppiatori/driver incapperei nella situazione in cui per un brevissimo istante mentre il mosfet alto scarica il gate e quello basso la carica entrambi i mosfet sarebbero in regione attiva e si dissiperebbe molta energia avendo un collegamento quasi in corto tra vcc di ingresso e massa, probabilmente facendo scaldare molto i due mosfet e sprecando preziosa energia, non a caso gli schemi e gli integrati di pilotaggio per rettificazione sincrona introducono un certo ritardi, calibrabile in base al tipo di mosfet usato, in modo tale che il mosfet basso venga acceso solo quando quello alto è completamente spento.
2) in questa configurazione il mosfet basso dovrebbe accendersi solo durante la fase si scarica dell'induttore, non appena il campo magnetico dell'induttore è completamente saurito, ovvero la corrente tra induttore e massa diventa 0, bisognerebbe spegnere il mosfet fino al circlo pwm successivo per evitare che la corrente inverta il suo senso, ovvero che la tensione delle batterie si riversi indietro sull'induttore verso massa, ovviamente sprecando energia e scaricando le batterie appena ricaricate, fino quasi al rischio di corto circuito se lo space del pwm fino al ciclo successivo è elevato, ma sinceramente con componenti comuni ed uno schema semplice non saprei proprio come realizzare questo pilotaggio del tempo giusto che continuerà a variare in funzione del livello pwm, dell'assorbimento delle batterie e dal tipo di induttore usato.

Comunque se il circuito viene usato per basse tensioni come 12 o 24V nessuno vieta di usare un comune diodo shotcky di recupero, tipo da alimentatori di pc, che in genere hanno una tensione di break-down di 30-40V, anche se però credo che già a 24V o peggio ancora sopra le tensioni in gioco a lato pannelli, ovvero quelle che deve sostenere il diodo quando il mosfet "alto" è attivo, sono sicuramente più elevate della tensione batterie, non a caso il circuito serve ad interfacciare stringhe di pannelli con tensioni superiori al banco batterie ed in questo caso serviranno per forza diodi shotcky con tensione elevata da comprare essendo quelli di recupero in genere con tensioni basse.

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Re: MPPT per Ermete

Messaggio da Bridge » 10 set 2012, 10:40

@ Fabio:

mi fa piacere constatare che hai le mani in pasta, Fabio. E' sempre piacevole e profiquo poter scambiare impressioni riguardanti argomenti di comune interesse.- Qualche volta, anzi spesso e volentieri, le scelte vengono condizionate da diversi fattori soprattutto quando non si ha a disposizione il necessario.-
Fabio13 ha scritto: Usare il diodo parassita del mosfet è una possibilità, lo usa anche Bridge nel suo schema, ma ha un paio di controindicazioni: la Vd del diodo è alta (1.3V)
La scelta di usare il diodo entrocontenuto nel MOS è motivata da 2 fattori:
1°: La tensione massima del parco FV si attesta (a vuoto) sui 180/190volt, + o - presente all'input del regolatore quando lo stesso ha modificato automaticamente la modalità di funzionamento da "trasparente" a mantenimento.-
Optare su un diodo veloce dedicato (non SCHOTTKY per ovvi motivi) non mi avrebbe fatto guadagnare qualcosa in tensione diretta:- Più o meno siamo li: 1.2, 1.3V con una corrente in transito di una decina di Ampere.-
2°: Questo è il motivo principale.- L'ancoraggio al dissipatore avviene tramite una barra di alluminio che serra (preme) i MOS alla base dello stesso e non tramite la solita vite:-
Osserva questa foto:

http://faidateoffgrid.org/download/file.php?id=251

Questa soluzione mi è familiare e congeniale perchè mi permette l'accesso rapido e semplice agli stessi con il vantaggio di sottrarre calore anche alla parte superiore del contenitore dei MOS.-
Per questa ragione lo sfruttamento del diodo entrocontenuto è ragionevole per il semplice fatto che è facile bilanciare la pressione di serraggio dei due dispositivi sotto la barra per via delle "identiche" dimensioni.-

Per esempio: ora il Reg sta andando con un'IGBT: SKW25N120 che ha una Vcesat di 2.2V reale, misurata, sempre con una Id di una decina di Ampere che va a sommarsi alla Vf del diodo.- E' chiaro che la scelta del dispositivo che sia più vicino a livello prestazionale alle condizioni reali, sia vantaggioso, ma nelle condizioni qui presenti è veramente marginale:
-perdere 3.2/3.4 volt in presenza di una tensione media di lavoro di circa 140V, non è nemmeno da considerare. Non siamo a 12 o 24 o 48V, ed ancora maggiormente importanti sono le correnti in gioco; a parità di potenza in confronto sono decisamente inferiori e questo determina un guadagno importante in efficienza.-

Pensa ad un carico inserito di 1 kW in un'impianto FV ad isola @ 24volt.- La corrente richiesta dall'utenza in queste condizioni si attesta sugli oltre "40A", mentre scende a soli 7A nelle mie condizioni.- Ecco la grande differenza che determina un salto enorme in termini di efficienza.- Pensa alle perdite introdotte dai cavi di collegamento, ....alla resistenza di contatto delle giunzioni, sempre presente e raramente considerata e soprattutto allo sforzo "logorante" richiesto all'accumulo, ecc!.-

Quando sento parlare di inverter di kW @ 12/24V mi si accappona la pelle.-

Certe considerazioni e valutazioni debbono obbligatoriamente essere fatte ed anche "fatte notare".-

Credo anche fermamente che se Hal9000 avesse avuto a disposizione un'inverter con una Vin di un centinaio di volt, avrebbe messo in serie i due imponenti banchi di elementi stazionari e non in parallelo, così pure dicasi per l'array dei moduli FV in modo da poter traslare la tensione nominale da 48 a 96volt considerando anche il suo fabbisogno energetico quotidiano.-



Perbacco, ....sto divagando,....mi lascio sempre prendere dalla mano quando si ha un'argomento a "cuore".-
Chiedo ..perdono.-

Bridge

""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""

Riprendo poichè mi è ritornato in mente che avevo già postato questa foto,

http://offgrid2.altervista.org/download/file.php?id=270

dove ho sostituito il MOS usato come diodo, con un BYT12P1000 quando ho fatto il test con l'IGBT.-
Dalla foto si nota lo spessore (estraneo) introdotto sopra il diodo per compensare la differenza nello spessore.-
Osservare proprio sopra la "a" della scritta in azzurro di 1°sonda temp..-

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Re: MPPT per Ermete

Messaggio da Fabio13 » 10 set 2012, 23:12

Hal9000 ha scritto:quando dici che sarebbe meglio usarene uno appositamente studiato per alimentazione singola ti riferisci al fatto che il TL081 sull'uscita non può raggiungere ne vcc ne 0V in quanto lo stadio di uscita ha una certa "caduta" che mi pare si aggiri quasi intorno ad 1v?

Questo che riporti è il motivo principale, un LM358 riesce a scendere intorno a 0.2V e può lavorare decentemente anche con solo 5V di alimentazione (vedi interfacciarsi all'ingresso ADC dei micro).
Sicuramente un "vero" rail-to-rail funzionerebbe meglio, ma non sono così facili da reperire come un LM358. L'MC33171 era un vecchio opamp della motorola.

Per il discorso mosfet per pilotare il softstart potrebbe funzionare, ma onestamente non saprei dirtelo con certezza bisognerebbe provare.

Hal9000 ha scritto:Per la rettificazione sincrona, che io sappia, i problemi del pilotaggio del mosfet "basso" sono essenzialmente due: ...

Esattamente. Diciamo che per un progetto di questo tipo, la rettificazione sincrona sarebbe più un volersi complicare la vita. :)

Bridge ha scritto:L'ancoraggio al dissipatore avviene tramite una barra di alluminio che serra (preme) i MOS alla base dello stesso e non tramite la solita vite:

Quello che usi è uno dei modi migliori per fissare i componenti ai dissipatori. Il mio ragionamento sulla caduta sul diodo era proprio per un discorso di efficienza: inutile avere un pannello da 120W che potrebbe fornire 10A ad una batteria a 12V se poi perdi 15W sul diodo.
Lavorando a 140V le cose cambiano, le correnti si riducono, ma il regolatore non può più prendere l'alimentazione dalle batterie o dai pannelli, ci vuole per forza un DC/DC (usare un lineare sarebbe pura follia), quindi lo schema si complica.
L'importante è trovare il giusto compromesso (fosse facile... :) ).

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Re: MPPT per Ermete

Messaggio da Bridge » 10 set 2012, 23:43

Fabio13 ha scritto:Lavorando a 140V le cose cambiano, le correnti si riducono, ma il regolatore non può più prendere l'alimentazione dalle batterie o dai pannelli, ci vuole per forza un DC/DC (usare un lineare sarebbe pura follia), quindi lo schema si complica.


Infatti se guardi qui
http://offgrid2.altervista.org/download/file.php?id=251
noterai una schedina posta verticalmente. Contiene un DC/DC converter che preleva energia soltanto dai moduli FV ed alimenta due sezioni distinte del Reg.- L'integratino che utilizzo per questa funzione è specifico per impieghi con tensioni elevate ed ha un range di impiego che va da 85 a 265VACeff, tensione che sale a 375volt per un impiego in CC e posso dire che è eccezzionale. La sera quando l'energia proveniente dai moduli inizia a scarseggiare il TNY va in protezione poichè ha un dispositivo programmabile di controllo under-voltage, quindi il Reg si disattiva riprendendo la mattina seguente appena il TNY da il consenso.-
L'integrato è il TNY264P.-
La schedina è messa in verticale per avere la possibilità di utilizzare il Reg anche per tensioni basse, sostituendola con un'altra contenente il TL464 o SG3524/5.-

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