Semplice caricabatterie elettronico.

Moderatori: Ferrobattuto, jpquattro

Avatar utente
Ferrobattuto
Moderatore
Messaggi: 8467
Iscritto il: 23 mar 2011, 13:56
Località: Basso Lazio.

Semplice caricabatterie elettronico.

Messaggio da Ferrobattuto » 27 dic 2014, 17:13

Intendiamoci, non è uno di quei "cosi" che fanno tutto da se, la parte elettronica serve solo per la "regolazione fine" della corrente di carica.
Ben altra cosa sarebbe invece se si volessero delle regolazioni a "soglia" per le tensioni o le correnti massime e minime di ricarica.

ATTENZIONE!!! CIRCUITO ELETTRONICO FUNZIONANTE A TENSIONE DI RETE!!! Usare la massima prudenza e NON intervenire sul circuito se non dopo aver staccato la spina!

Molti anni fa mi trovai di punto in bianco nella necessità di ricaricare frequentemente la batteria del mio trattore, ormai tanto vecchia da essere pressoché in età di andare in pensione. Così pensai bene di autocostruirmi il caricabatterie, tanto di "ciarpame elettronico" ne avevo già ammucchiato perecchio. Così mettendo insieme quello che avevo realizzai questo:

CB01.JPG
CB01.JPG (204.48 KiB) Visto 18641 volte


Più in dettaglio:

CB02.JPG
CB02.JPG (201 KiB) Visto 18641 volte


Premetto che mi sono "perso" (probabilmente non volendo le ho cancellate.....) delle foto, tra quelle che avevo fatto per descivere la discussione, per cui alcuni passaggi non sono fotografati. Quì per esempio avevo anche fotografato l'interno, dove invece adesso manca il piccolo circuito stampato del regolatore. Infatti si vede sul "frontale" di rete il buco da cui sporge la manopola del potenziometro, che non c'è......
L'aspetto fa un po' schifo, ma era l'unico contenitore delle dimensioni giuste che avevo. Era di un vecchio alimentatore per computer industriali, della Pioneer Magnetics, capace di erogare 5V con 100A.
Anche l'amperometro è di recupero, ex amperometro in CA riadattato a funzionare in CC, infatti si vede che la scala dello stumento non è quella sua originale ma una rincollata per l'uso, di un altro amperometro guasto. Il tutto ha un aspetto molto "vissuto", ma consideriamo che stò parlando degli inizi degli anni '80..... Mi ha servito fedelmente per oltre trent'anni, e seguita a funzionare tutt'ora.

Per fare un caricabatterie di solito ci serve un trasformatore. In quelli commerciali è un trasfo con secondario a bassa tensione di voltaggio adatto, e primario con diverse prese. In quelli piccoli di solito ci sono un paio di interruttori, "lenta-rapida" e "+ corrente e - corrente". In quelli di potenza di solito c'è un grosso commutatore che commuta le spire sul primario per avere più o meno tensione sul secondario. Io a quel tempo l'unico trasfo che potevo utilizzare era uno da 250W, primario 230V secondario 24V. Così per fare una regolazione della corrente di carica pensai bene di utilizzare una vecchia scatola di montaggio: il Kit RS067 della Else Kit, un "dimmer" per regolare la luminosità di lampade ad incandescenza, o i giri di motori a spazzole.
Questo genere di regolatori funzionano per commutazione e NON si "sposano" bene con i trasformatori, in quanto essendo degli avvolgimenti, con la loro induttanza provocano dei picchi di commutazione sull'avvolgimento primario, che si traferiscono al secondario e possono provocare danni ad alcuni utilizzatori, per cui dovetti usare degli accorgimenti. Lo schema che ne uscì fuori dopo qualche tentativo era questo:

Schema 1.jpg
Schema 1.jpg (169.7 KiB) Visto 18641 volte


"C" corrisponde a "M" sullo stampato, e indica i morsetti a cui si applica il carico, mentre "R" è dove si applica la tensione di rete, che sullo stampato corrisponde al simbolo che sembra un'ondina.
La parte di schema sotto al trasformatore e al raddrizzatore è lo schema del Kit, ricavato dallo stampato del dimmer smontato in questi giorni. È un normalissimo variatore di luminosità per lampadine a filamento, usa un Triac (diodo controllabile bidirezionale per CA) e pochi altri componenti, tutti molto economici.
La fortuna (a volta ci vuole.....) volle che capitai su un Kit con circuito ben studiato, con una regolazione fine e molto progressiva. L'avevo preso per usarlo con il trapano, che a quei tempi quelli col regolatore elettronico non c'erano (o costavano un botto), poi finito l'uso per cui serviva era finito nella "solita" scatola. Da allora ne ho provati anche altri, ma devo dire che questo, almeno per ora, è quello che mi ha soddisfatto di più.

Come si vede nello schema, dopo il trasformatore, sul secondario, c'è un ponte raddrizzatore, adatto alla corrente di carica che si vuole usare e con almeno un centinaio di Volt di tensione. Questo per quei famosi "picchi". Subito dopo in quel vecchio schema lì c'è una resistenza, di quelle avvolte su una sorta di "candela" di ceramica, da 1 Ohm e almeno 20 o 30W, che filtra in parte i picchi di corrente. Purtroppo a quel tempo non mi venne in mente di usare una induttanza, invece che una resistenza, per cui con correnti elevate scaldava un po' come una stufetta..... Subito dopo c'è un "grosso" (10.000uF 50V) condensatore elettrolitico per assorbire quello che resta dei picchi di corrente, poi l'amperometro, e infine un grosso diodo a bullone, proporzionato alla corrente che ci transita, che serve a non lasciare il circuito sotto tensione se si spegne il caricabatterie senza staccare i morsetti, o se manca la corrente..... Che a quel tempo quì succedeva abbastanza spesso.
Sia il ponte raddrizzatore che il diodo sono montati su dissipatori alettati, che dissipano diversi Watt entrambi. Il ponte dà quasi 2V di caduta, per cui dissipa quasi 2W per ogni ampere che ci transita, il diodo circa la metà, ma si possono raggiungere anche i 10A nei primi momenti di ricarica.

Il circuito stampato del dimmer eccolo quà:

CB03.JPG
CB03.JPG (154.98 KiB) Visto 18641 volte


Anche quì ho già sostituito un paio di componenti con altri nuovi per tensioni maggiori, ma il circuito è sostanzialmente lo stesso.
Dovendo replicare il tutto per un caricabatterie nuovo, per me ma anche per dimostrazione nel forum ;) ho realizzato uno stampatino, preso dalla rete (si somigliano tutti.....). Però questo aveva i terminali del Triac messi al contrario, come si vede sotto, infatti il Triac mi veniva montato al di sotto. Probabilmente chi lo ha pensato voleva usare il contenitore di metallo come dissipatore, ma a me questo non piace, perché alla lunga si rischiano dei contatti tra il metallo della scatola e il corpo del Triac, che è a tensione di rete. :woot: Con conseguente "sberla" sulle mani.
Sotto si vede il primo montaggio:

CB05.JPG
CB05.JPG (146.72 KiB) Visto 18641 volte


CB03 a.JPG
CB03 a.JPG (145.91 KiB) Visto 18641 volte


Le foto si riferiscono ad un primo tentativo, sul secondo ho montato dei componenti migliori (come sul vecchio) e il Triac al contrario, e messo un dissipatorino verticale sullo stampato, tanto la sua dissipazione è minima anche col regolatore messo a palla.
Il trasformatore che ho usato è un 230V al primario e un 9+9 al secondario, da 180W. Usando gli estremi del secondario si hanno 18V, più che adatti per ricaricare una batteria a 12V, con 10A "possibili" a batteria scarica. La tensione secondaria per il trasfo da usare per batterie fino a 12V può variare tra i 18 e i 24V, di più ci costringerà a mantenere il regolatore sempre la minimo, con scarsi rendimenti, mentre con di meno di 18V è probabile che non si possano raggiungere le tensioni sufficienti ad una buona desolfatazione o una equalizzazione a fondo.
Il trasfo è questo:

CB02a.JPG
CB02a.JPG (159.27 KiB) Visto 18641 volte


Era già stato "accroccato" per fare delle prove..... Comunque anche questo è abbastanza vetusto, tant'è che non ne ricordo la provenienza. :lol: Ma i trasformatori a 50Hz sono dei "muletti", se non vengono strapazzati o surriscaldati seguitano a funzionare per decenni......
Il seguito sui prossimi post.
Inviato manualmente dal mio vecchio e sgangherato, ma fedele computer

Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto

Avatar utente
Ferrobattuto
Moderatore
Messaggi: 8467
Iscritto il: 23 mar 2011, 13:56
Località: Basso Lazio.

Re: Semplice caricabatterie elettronico.

Messaggio da Ferrobattuto » 27 dic 2014, 19:10

Memore dei difetti del primo, ho modificato leggermente lo schema, tant'è che l'ho fatto anche sullo stampato del kit.

Schema 2.JPG
Schema 2.JPG (169.33 KiB) Visto 18633 volte


Sul circuito del secondario ho sostituito la grossa resistenza da 1 Ohm 20W con una Induttanza, di seguito c'è ancora il grosso condensatore elettrolitico, al quale però ho messo in parallelo un condensatore più piccolo e una resistenza elevata, per fare in modo che a tensione scollegata non rimanesse carico il condensatore.
Il condensatore grosso assorbe i picchi di corrente, spianandola il più possibile, mentre quello piccolo, più "veloce" assorbe meglio i picchi di commutazione. La resistenza va calcolata circa 1000 Ohm per ogni Volt, per cui in questo caso sono 12.000 Ohm per 2W circa.
Il gruppo bobina L più il condensatore composto forma un filtro ad "L". Il filtro prende il nome della figura che formano i componenti sullo schema, come una L rovesciata, col lato lungo orizzontale sopra costituito dalla bobina, e il lato corto verticale costituito dal condensatore. Ma prende anche il nome dal primo elemento filtrante, che è appunto una bobina (induttanza) che in elettronica si indica con una "L" maiuscola. In questo tipo di filtro l'induttanza "L" oppone una grossa resistenza ai regimi impulsivi (impulsi di commutazione) e alle alte frequenze che loro generano, mentre il condensatore offre loro una resistenza bassissima e costituisce per loro una via di fuga vero il negativo. Naturalmente è un filtro molto semplice, per cui alcune "ondulazioni" sulla tensione ci sono ancora, ma per una batteria non costituiscono un problema.
La bobina L è realizzata avvolgendo circa 60 spire di filo smaltato da trasformatori in un rocchetto vuoto per nastro di teflon da idraulici, del tipo più piccolo.

P8150161.JPG
P8150161.JPG (144.48 KiB) Visto 18633 volte


Il filo è da 1,5mm di diametro, ed è stato avvolto con la mia supertecnologica bobinatrice: :lol:

P8150154.JPG
P8150154.JPG (142.44 KiB) Visto 18633 volte


Il tappo di sughero serve per "centrare" il rocchetto sull'asse, poi stringendo le rondelle con i "galletti" si dilata e li blocca. Anche se il filo era un po' "tosto" da avvolgere e ogni tanto slittavano un po'..... :D
Quì ad avvolgimento finito.

P8150155.JPG
P8150155.JPG (140.96 KiB) Visto 18633 volte


Di quelle bobine ne ho realizzate due e poi le ho collegate in parallelo con lo stesso verso di avvolgimento, a formare una sola bobina con resistenza ohmica totale pari alla metà di una singola. In questo modo ho ottenuto che la dissipazione sul filo fosse bassissima, con buon rendimento e molto minore dissipazione, lasciando alla loro induttanza il compito di spianare i picchi. Queste bobine non hanno un nucleo di ferro che possa saturarsi col flusso magnetico, sono "avvolte in aria" (la plastica non è magnetica), per cui possono lasciar passare molta corrente, che data la loro bassissima resistenza (pochi centesimi di Ohm) non scaldano minimamente.

Sul circuito regolatore (come si vede nel secondo schema) ho sostituito C1 e C2 con un singolo condensatore di metà capacità e tensione più elevata, anche C4 e C5 hanno subìto la stessa sorte. Due condensatori uguali messi in serie equivalgono in tutto e per tutto ad un condensatore di capacità pari alla metà dei singoli ma con tensione doppia.

Mettendo in serie dei condensatori uguali si sommano le tensioni e si dividono le capacità per il numero dei condensatori usati.

È probabile che nel kit abbiano usato due condensatori in serie al posto di uno per ottenere una tensione elevata con componenti più economici.

Quì di seguito la lista dei componenti elettronici:

1 Triac 10A 600V (o più) in contenitore TO220 plastico
1 Diac (questi si equivalgono un po' tutti.....) per pilotare il Triac
2 resistenze da 10.000 Ohm 1/2W (R1 e R3)
1 resistenza da 1Mega Ohm 1/2W (R2)
1resistenza da 100 Ohm 7W (R4)
1 resistenza da 12.000 Ohm 2W
1 potenziometro da 1 Mega Ohm "lineare" (esistono anche "logaritmici".....)
1 condensatore da 0.047 uF - 630V (ex C1 e C2)
1 condensatore da 0,01 uF - 400V (C3)
1 condensatore da 0,1 uF - 630V (ex C4 e C5)
1 condensatore da 6800 uF 50V
1 condensatore da 1 uF 100V
1 portafusibile con fusibile da 6,3
1 interruttore da pannello
1 ponte raddrizzatore da 100V e almeno 10A, meglio se di più
1 diodo da 100V e almeno 10A, ma meglio se di più. (può essere anche plastico, non necessariamente metallico)
1 amperometro 10A fondo scala (questo merita un discorso a parte..... :D )
2 boccole da pannello di uscita, una rossa e una nera.
Il trasformatore
Qualcosa per montarci tutto dentro..... :lol:

Sullo schema non è indicato, ma io ho messo anche una spia a 220V

Quì sotto il circuito stampato "vecchio", ossia quello del kit, messo sotto test con l'oscilloscopio.

PC040009.JPG
PC040009.JPG (143.2 KiB) Visto 18633 volte


Per alimentarlo ho "resuscitato" un interruttore ex stampate, con tanto di filtro di rete antidisturbo, che però poi non ho potuto montare nel contenitore per mancanza di spazio....
Come primo test invece del trasformatore ho collegato una normale lampadina a filamento da 100W.

PC040019.JPG
PC040019.JPG (165.71 KiB) Visto 18633 volte


Sull'oscilloscopio (è un doppia traccia) ho collegato il secondo ingresso alla tensione di rete, infatti si vede superiormente la normale sinusoide, mentre al primo ingresso l'uscita del regolatore. Con potenziometro a zero la linea è piatta ( a parte qualche disturbo indotto dalla rete che la deforma in leggere ondulazioni.....) e la lampadina è spenta, come si vede sopra.

PC040014.JPG
PC040014.JPG (140.26 KiB) Visto 18633 volte


Il resto al prossimo post.
Inviato manualmente dal mio vecchio e sgangherato, ma fedele computer

Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto

Avatar utente
Ferrobattuto
Moderatore
Messaggi: 8467
Iscritto il: 23 mar 2011, 13:56
Località: Basso Lazio.

Re: Semplice caricabatterie elettronico.

Messaggio da Ferrobattuto » 27 dic 2014, 19:52

Mi spiace per le foto dell'oscilloscopio che mi sono venute mosse..... Non potendo farle con il flash a causa dei riflessi, ho dovuto farle in modalità "posa" e.... La mano è quella che è. :rolleyes:

Girando il potenziometro in senso orario, ossia aumentando la corrente sul carico, si cominciano a vedere le commutazioni del Triac sulle singole semionde.

PC040020.JPG
PC040020.JPG (115.97 KiB) Visto 18633 volte


È proprio brutta 'sta foto..... :cry: Vabhè, le altre sono un po' meglio.....
Aumentando ancora la porzione di sinusoide che viene commutata aumenta.

PC040025.JPG
PC040025.JPG (125.89 KiB) Visto 18633 volte


E infatti, anche da come si vede già in basso in questa foto, aumenta la luminosità della lampadina, in quanto la corrente circola sul carico per un tempo maggiore, per una porzione maggiore della durata totale della sinusoide.

PC040021.JPG
PC040021.JPG (131.65 KiB) Visto 18633 volte


La lampadine è accesa circa per metà.
Quì sotto invece il potenziometro è al massimo.

PC040024.JPG
PC040024.JPG (130.06 KiB) Visto 18633 volte


E come si vede dai riflessi sotto la lampadina è completamente accesa.
Non l'ho fotografata, averi dovuto mettere gli occhiali da sole alla macchina fotografica. :B): :lol:

Il piccolo scalino che si vede all'inizio di ogni singola semionda corrisponde alla tensione di inizio conduzione del "Diac", ossia quel piccolo diodo "strano" che pilota il "gate" del Triac. In pratica si comportano come dei diodi Zener bidirezionali, iniziano a condurre ad una tensione stabilita di fabbrica, in genere tra i 12 e i 30V, per cui finché la sinusoide della tensione alternata di rete non arriva a quella tensione, il Triac non viene pilotato e rimane interdetto. Però a causa delle caratteristiche delle sinusoidi quel valore di tensione corrisponde ad una percentuale bassissima della loro durata, per cui a pieno pilotaggio si ha sul carico una percentuale della potenza totale molto alta, sicuramente superiore al 95%. D'altra parte, se si ha bisogno della piena potenza un regolatore di questi NON serve.... Basta collegare direttamente il carico alla rete. ;)
Per eliminare anche quel piccolo "scalino" sulla sinusoide occorrerebbe impiegare uno dei tanti integrati "dedicati" che si trovano in commercio, ma per quel che mi riguarda questo esula dall'attuale discorso.

Sostituendo la lampadina con il trasformatore, seguito dal resto del circuito del caricabatterie, ossia raddrizzatore, filtro ecc ecc, e con una batteria collegata in uscita, le immagini sull'oscilloscopio cambiano, in quanto si cominciano a vedere quei famosi "picchi".

PC040015.JPG
PC040015.JPG (130.03 KiB) Visto 18633 volte


In questo caso si vedono dei picchi di commutazione, in quanto la tensione secondaria non è ancora ad un livello tale da superare la tensione della batteria, per cui non circola corrente in uscita. Si vede comunque che sono molto limitati.
Quì sotto invece aumentando un po' inizia a scorrere della corrente dentro la batteria, circa 2A, le commutazioni sono contenute.

PC040016.JPG
PC040016.JPG (133.77 KiB) Visto 18633 volte


Aumentando al massimo il potenziometro ormai la sinusoide è quasi completa, anche se le commutazioni sono molto ritardate rispetto al carico resistivo. In questo momento sul carico (batteria) di sono circa 9A.

PC040018.JPG
PC040018.JPG (139.16 KiB) Visto 18633 volte


Il seguito nel prossimo post. (Non posso mettere più di 7 allegati per post..... :rolleyes: )
Inviato manualmente dal mio vecchio e sgangherato, ma fedele computer

Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto

Avatar utente
Ferrobattuto
Moderatore
Messaggi: 8467
Iscritto il: 23 mar 2011, 13:56
Località: Basso Lazio.

Re: Semplice caricabatterie elettronico.

Messaggio da Ferrobattuto » 27 dic 2014, 20:47

Questi sotto sono i picchi di tensione presi direttamente sui poli della batteria.

PC060029.JPG
PC060029.JPG (154.33 KiB) Visto 18633 volte


Con buona probabilità la batteria che ho collegato era almeno parzialmente solfatata, per cui la sua conduzione non proprio buona, altrimenti quei picchi lì sarebbero meno vistosi.
Naturalmente sono tutti in positivo, in quanto presi dopo il ponte rddrizzatore e tutto il resto. Mentre nelle altre foto le commutazioni si vedevano sia in positivo che in negativo in quanto prese sul primario del trasformatore.
Sarebbe stato interessante poter misurare con l'oscilloscopio l'andamento della corrente, invece delle tensioni, ma per far questo avrei dovuto avere dei "sensori in corrente" che non ho.

A questo punto, l'unico "componente" di cui non abbiamo parlato è l'amperometro.... Che meriterebbe una disussione a parte, ma che comunque preferisco mettere quì.
Anche di questo ho perso alcune foto, di quando era ancora chiuso in origine, ho solo quelle dopo che l'ho aperto. Comunque credo che bastino.
È uno strumento con scala a sviluppo orizzontale, e non verticale. In origine faceva parte di uno strumento per telefonia, con una parte espressa in decibel, con scala logaritmica a zero centrale per misure in fonia, ma fortunatamente con la metà inferiore della scala divisa linearmente da 0 a 200. Lo strumento ha una portata di 200 uA (microampere) fondo scala, è un ottimo strumento a bobina mobile ma anche molto robusto, in quanto veniva usato "in portatile".
Quì sotto nella foto appena aperto.

PC100031.JPG
PC100031.JPG (140.39 KiB) Visto 18633 volte


Come si può vedere, dentro c'è una sorta di "resistenza" di precisione in serie alla bobina mobile che muove l'ago. È realizzata avvolgendo su un rocchetto del filo speciale, molto sottile, e serve per portare la resistenza totale dello strumento a dei valori voluti adatti al congegno in cui era inserito. Sul rocchetto è scritto il suo valore di resistenza: 1634 Ohm.

PC100033.JPG
PC100033.JPG (155.72 KiB) Visto 18633 volte


Scollegata quella, la resistenza interna dello strumento scende di molto, e rimane intorno agli 840 Ohm.

PC100038.JPG
PC100038.JPG (146.8 KiB) Visto 18633 volte


A questo punto si può calcolare lo "schunt" da mettere in parallelo allo strumento per poterne elevare il valore di corrente da misurare. Da 200 milionesimi di Ampere si deve salire a 10A, per cui basta dividere i 10A per i 200 uA e con quel numero dividere la resistenza interna dello strumento. Senza farla troppo lunga (se poi vi interessa facciamo il calcolo esteso.....) serviva una resistenza in parallelo ai morsetti dell'amperometro di valore pari a circa 0,0168 Ohm, ossia circa 50.000 volte minore della resistenza interna dello strumento, in modo che 1/50.000 della corrente totale scorresse dentro, e il resto di fuori. Si sarebbe potuta fare avvolgendo su un rocchetto un filo di rame smaltato da 1mm² lungo circa 1m, che presenta circa quel valore lì, ma sarebbe venuto un "malloppo" voluminoso, antiestetico e "traballante", ho preferito cercare delle resistenze di basso valore nella "scatola apposita". :lol:

PC110043.JPG
PC110043.JPG (185.66 KiB) Visto 18633 volte


Prima però ho dovuto modificare la scala dello strumento.

PC100032.JPG
PC100032.JPG (66.22 KiB) Visto 18633 volte


Lasciando intatta la parte inferiore della scala, quella lineare da 0 a 200, con una passata di "bianchetto" da ufficio ho cancellato la parte superiore, poi dopo asciugato ho rifatto la scala dividendola in 20 parti da 0,5A ciascuna, numerando da 0 a 10 ogni due tacche. Purtroppo ho dovuto farlo a mano..... In passato avrei usato dei trasferibili, oppure se la scala fosse stata piana si sarebbe potuto usare un normografo coi numeri abbastanza piccoli, invece i trasferibili sembra che non si trovino più, e sulla scala tonda ho potuto solo scrivere a mano.
Comunque non mi lamento..... Per quel che serve a me va più che bene..... :D

PC100035.JPG
PC100035.JPG (80.3 KiB) Visto 18633 volte


Anche così si possono apprezzare i 250mA (0,25A)
Il seguito appresso. ^_^
Inviato manualmente dal mio vecchio e sgangherato, ma fedele computer

Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto

Avatar utente
Ferrobattuto
Moderatore
Messaggi: 8467
Iscritto il: 23 mar 2011, 13:56
Località: Basso Lazio.

Re: Semplice caricabatterie elettronico.

Messaggio da Ferrobattuto » 27 dic 2014, 21:19

A questo punto restavano da collegare le resistenze dietro. Su due capocorda di diametro appropriato ho saldato un "mazzetto" di resistenze assortite di basso valore, fino ad arrivare al valore voluto. Qualche piccolo "aggiustamento" finale l'ho fatto aggiungendone in parallelo qualcuna di valore relativamente più alto fino a far coincidere l'ago dello strumento sul valore giusto di corrente in misura.
Questo lo "schunt":

PC110042.JPG
PC110042.JPG (119.27 KiB) Visto 18632 volte


E questo lo strumento chiuso.

PC100039.JPG
PC100039.JPG (93.28 KiB) Visto 18632 volte


Per controllare la corrente mentre aggiungevo le resistenze, ho usato un alimentatore a "corrente costante", quello che si vede dietro all'amperometro sotto misura, posato sopra l'oscilloscopio.

PC110044.JPG
PC110044.JPG (146.67 KiB) Visto 18632 volte


Naturalmente avevo messo in serie al tutto anche il tester nuovo in portata 20A.

PC110045.JPG
PC110045.JPG (144.36 KiB) Visto 18632 volte


Che ovviamente indicava lo stesso valore. ^_^

Il contenitore in cui ho montato il tutto (anche di questo mi manca qualche foto..... fanno parte della stessa serie) è quello che resta del mio primo inverter, fatto tantissimi anni fa, appena dopo sposato e trasferito quì, quando la sera la corrente scendeva a valori impossibili (160 - 140V dai normali 220) e per poter usare anche solo il saldatore ero costretto ad usarlo collegato ad una batteria d'auto sotto al tavolo. Anche lui è molto "vissuto", ma una passata con una bomboletta di nero opaco fa miracoli..... :lol:
Quì sotto è quasi alla fine del montaggio dei componenti all'interno.

PC200050.JPG
PC200050.JPG (157.15 KiB) Visto 18632 volte


Si vedono bene i componenti di potenza, il trasformatore, il ponte raddrizzatore e il diodo sui loro radiatori, il condensatore grande con quello piccolo e la resistenza saldati sopra, il circuito stampato posto sotto all'amperometro.

PC200051.JPG
PC200051.JPG (163.61 KiB) Visto 18632 volte


PC200052.JPG
PC200052.JPG (173.08 KiB) Visto 18632 volte


Al prossimo post.
Ultima modifica di Ferrobattuto il 27 dic 2014, 22:16, modificato 1 volta in totale.
Inviato manualmente dal mio vecchio e sgangherato, ma fedele computer

Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto

Avatar utente
Ferrobattuto
Moderatore
Messaggi: 8467
Iscritto il: 23 mar 2011, 13:56
Località: Basso Lazio.

Re: Semplice caricabatterie elettronico.

Messaggio da Ferrobattuto » 27 dic 2014, 21:45

A quel punto avevo già realizzato il frontalino, per uno dei lati corti del contenitore. Fatto con un ritaglio di vetronite usata, residuo dello smontaggio per recupero componenti di una vecchia scheda. Immerso nell'acido per fare gli stampati, rimane solo la parte di vetronite, tutta sforacchiata per i fori dei terminali. Ottima per fare supporti o altro.... Ma in questo caso è risultata essere un po' troppo in..... Stile "Matrix". :lol:

PC160047.JPG
PC160047.JPG (129.21 KiB) Visto 18630 volte


Anche con la roba montata sopra.....

PC160049.JPG
PC160049.JPG (170.4 KiB) Visto 18630 volte


Così la solita bomboletta ha risolto il problema. ^_^

PC200053.JPG
PC200053.JPG (152.14 KiB) Visto 18630 volte


Quì è già in prova, eroga 1,5A sulla batteria sotto al banco da lavoro. Batteria da 110Ah che uso per provare apparecchiature a 12V.
Come si vede dalle prossime 3 foto, sopra, sotto e tutt'intoprno è abbondantemente forato e provvisto di ventilazione.

PC260012.JPG
PC260012.JPG (175.54 KiB) Visto 18630 volte


PC260013.JPG
PC260013.JPG (162.12 KiB) Visto 18630 volte


PC260014.JPG
PC260014.JPG (145.95 KiB) Visto 18630 volte


Lo feci così a quel tempo, perché l'inverter era realizzato interamente a transistor e scaldava come una stufetta. Il rendimento naturalmente lasciava molto a desiderare..... Ma in caso di bisogno non si stà molto a guardare per il sottile. Poi a quei tempi gli inverter erano roba "all'avanguardia", quelli commerciali erano delle ciofeche e costavano un occhio.

Quì sotto dopo teminato e provato, sul banco ormai sgombro del materiale usato durante la costruzione.

PC220064.JPG
PC220064.JPG (142.85 KiB) Visto 18630 volte


Anche il manichetto sopra è da smontaggio, di un mobile da rack. :B):

Ricapitolando: la regolazione che si ottine da quel circuito ricavato dal kit RS067 della Else Kit risulta molto fine e lineare. Il trasfo deve essere della potenza adatta alla corrente che deve erogare. Col secondario tra 18 e 24V. Le batterie si ricaricano bene e senza dare problemi, che l'ho usato per anni e non mi ha dato mai problemi. Naturalmente non ci sono "automatismi" di sorta, ma la cosa buona è che si può regolare la tensione fino ai limiti che si vuole.
Personalmente non ho avuto modo di provarlo, ma sono convinto che ci si possano ricaricare accumulatori al piombo anche da 6V, e se il trasformatore ha la tensione secondaria che lo consente, probabilmente anche accumulatori a 24V.
NON credo possa essere usato per altri tipi di accumulatori, come le lifepo o i piccoli accumulatori al nichel-cadmio. Invece per grossi elementi al ferro-nichel, come quelli descritti in altre discussioni di questo forum, credo che non ci siano problemi.
Per qualsiasi domanda sono quà.
Inviato manualmente dal mio vecchio e sgangherato, ma fedele computer

Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto

Avatar utente
Arex
Amministratore
Messaggi: 7644
Iscritto il: 22 mar 2011, 11:50

Re: Semplice caricabatterie elettronico.

Messaggio da Arex » 27 dic 2014, 22:32

Io ti debbo ringraziare per i sorrisi che mi hai fatto fare!
Probabilmente sarai anche stufo di complimenti ma non posso non farteli! Bravo Ferro, un'ottima realizzazione accompagnata da un'ottima spiegazione. q025
(Qualsiasi cosa da me pubblicata viene esclusivamente fatta per uso privato,e nella mia proprietà, per studio e/o per hobby)
Le decisioni giuste vengono dall'esperienza. L'esperienza viene dalle decisioni sbagliate. (Higdon)(Arthur Bloch)
E poi ti trovi che un giorno sei tu ad avere l'arma ma non spari, perché colpire chi ti ha ferito non te ne importa più nulla. _Alda Merini_

Avatar utente
Ferrobattuto
Moderatore
Messaggi: 8467
Iscritto il: 23 mar 2011, 13:56
Località: Basso Lazio.

Re: Semplice caricabatterie elettronico.

Messaggio da Ferrobattuto » 27 dic 2014, 22:36

Ti ringrazio.
I complimenti non stufano mai, anche se a volte mettono in imbarazzo.
Quanto ai sorrisi, se non sono di compatimento, sono contento di averteli provocati. :lol:
Inviato manualmente dal mio vecchio e sgangherato, ma fedele computer

Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto

Avatar utente
maxlinux2000
Amministratore
Messaggi: 7406
Iscritto il: 22 mar 2011, 11:50

Re: Semplice caricabatterie elettronico.

Messaggio da maxlinux2000 » 28 dic 2014, 0:32

Questo significa che hai finito di mettere in funzione di nuovo il tuo laboratorio di elettronica!! :) ....e i risultati si vedono!
bravo!
Cogito, ergo NO SUV !!

Avatar utente
giuseppe
Messaggi: 408
Iscritto il: 5 ago 2013, 1:15
Località: arsie belluno

Re: Semplice caricabatterie elettronico.

Messaggio da giuseppe » 28 dic 2014, 9:11

Ferrobattuto ha scritto:A quel punto avevo già realizzato il frontalino, per uno dei lati corti del contenitore. Fatto con un ritaglio di vetronite usata
:huh: iper complimenti mai al mondo avrei pensato di usarla come frontalino ..... alla faccia del recupero :clap: :cheers: :clapping:

Avatar utente
giuseppe
Messaggi: 408
Iscritto il: 5 ago 2013, 1:15
Località: arsie belluno

Re: Semplice caricabatterie elettronico.

Messaggio da giuseppe » 28 dic 2014, 9:44

;) Ferro hai fatto la scuola radio elettra? io ho fatto il corso radio ho visto che hai il prova circuiti a sostituzione e anche l'oscilloscopio ( quello penso che non è radio elettra) io solo qualche tester e tantissima cianfrusaglia :cry: complimenti anche per l'ordine cosa che io non so neanche casa sia .......

Avatar utente
Ferrobattuto
Moderatore
Messaggi: 8467
Iscritto il: 23 mar 2011, 13:56
Località: Basso Lazio.

Re: Semplice caricabatterie elettronico.

Messaggio da Ferrobattuto » 28 dic 2014, 10:58

giuseppe ha scritto: ;) Ferro hai fatto la scuola radio elettra? io ho fatto il corso radio ho visto che hai il prova circuiti a sostituzione e anche l'oscilloscopio ( quello penso che non è radio elettra) io solo qualche tester e tantissima cianfrusaglia :cry: complimenti anche per l'ordine cosa che io non so neanche casa sia .......


A suo tempo feci il corso "Radio Stereo" (a valvole) della Scuola Radio Elettra durante il mio diciottesimo anno....... Nell'ormai lontanissimo 1968. :lol:
Conservo ancora qualche altra cosa realizzata a suo tempo a scopo didattico, come il tester elettronico a valvola ancora funzionante, e poco altro.
In seguito feci anche il "Corso Strumenti", ma il loro oscilloscopio aveva delle possibilità MOLTO limitate, e difatti è da allora che aspetto di avere tra le mani un oscilloscopio "vero" con cui poter lavorare bene. :D
Quell'oscilloscopio che vedi no, quello me lo sono regalato per il Natale di quest'anno, l'ho acquisato alla fiera dell'elettronica di Pescara alla fine di novembre.
Dopo quarant'anni, finalmente....... :rolleyes:

Quanto all'ordine che vedi nelle foto, rinquorati pure, che di solito mentre lavoro intorno c'è il caos più completo. :lol:
Solo che cerco di non farlo vedere nelle foto. :sick:
Invece il materiale sono stato veramente "costretto" a metterlo un po' in ordine, perché ormai avevo talmente tanta roba ammucchiata che rischiavo di rimanere fuori dalla porta, e molta ormai era da buttar via.... Cosa che ho fatto, con una punta di rimpianto ma con molto sollievo. ^_^
Puoi vedere nella discussione sul recupero di materiale elettronico, quanta roba ho "distrutto" e buttato.

La vetronite "ripulita" dal rame può servire ad un sacco di cose. È rigida e leggera, ci si possono fare supporti, parti di contenitori per elettronica, perfino "rocchetti" per lamierini di grossi trasformatori, ritagliandola col seghetto e incollandola con cianoacrilico, più altri usi che possono venire in mente di volta in volta.
Con dei ritagli di vetronite con ancora il rame (intero) sopra si possono fare delle scatolette "di fortuna" anche solo saldando a stagno gli spigoli. ;)
Inviato manualmente dal mio vecchio e sgangherato, ma fedele computer

Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto

Avatar utente
Arex
Amministratore
Messaggi: 7644
Iscritto il: 22 mar 2011, 11:50

Re: Semplice caricabatterie elettronico.

Messaggio da Arex » 28 dic 2014, 17:39

Ferro, una domanda se non sono OT: se non erro il caricabatterie continua a erogare anche quando l'accumulatore è carico giusto?
Sarebbe possibile creare un sistema di autocontrollo della carica (ovviamente potendo scegliere fino a che voltaggio spingersi)?
(Qualsiasi cosa da me pubblicata viene esclusivamente fatta per uso privato,e nella mia proprietà, per studio e/o per hobby)
Le decisioni giuste vengono dall'esperienza. L'esperienza viene dalle decisioni sbagliate. (Higdon)(Arthur Bloch)
E poi ti trovi che un giorno sei tu ad avere l'arma ma non spari, perché colpire chi ti ha ferito non te ne importa più nulla. _Alda Merini_

Avatar utente
Ferrobattuto
Moderatore
Messaggi: 8467
Iscritto il: 23 mar 2011, 13:56
Località: Basso Lazio.

Re: Semplice caricabatterie elettronico.

Messaggio da Ferrobattuto » 28 dic 2014, 18:18

Vuoi un "elettronico superautomatico", insomma...... :lol:

No, non sei OT, tranquillo che il Capo non ti striglia.... :woot: :lol:

Si, quel caricabatterie potrebbe seguitare a caricare (se dimenticato acceso) anche a batteria completamente carica, a meno che non si prenda un po' la mano a dare corrente "quanta ne serve". In quel caso la corrente decresce con lo stato di carica, e anche "dimenticato acceso" la corrente di carica finale è abbastanza bassa da non provocare danni.
Nessuno vieta di aggiungere un "comparatore a finestra", ossia un circuito che accende il caricabatterie ad una soglia minima prefissata e lo spegne ad una soglia massima prestabilita. Più che altro dipende dall'uso che se ne deve fare, se usato semplicemente come caricabatteria in caso di batteria a terra, basta accenderlo la sera, impostare la corrente, e spegnerlo la mattina dopo. Se invece si pensa di usarlo come "tampone" allora effettivamente occorrerebbe un circuito di soglia.
Ci sono un sacco di circuiti che si prestano, più semplici o più complessi. Con due o tre transistor e poco altro oppure con circuiti integrati.
Se ti interessa possiamo vederne qualcuno.

Mi viene in mente ora: più sopra nelle descizioni non ho parlato del circuito stampato. Lo schema è abbastanza semplice da poter essere montato su basetta millefori, ma anche su un semplice stampato in vetronite, come ho fatto io. Quello che ho messo giù io poi ho dovuto "rimaneggiarlo" tagliando e modificando qualche pista per adattarlo allo scopo, per cui risulta "inguardabile". :D Ma volendo posso riprenderlo per farne uno un po' meglio.
Inviato manualmente dal mio vecchio e sgangherato, ma fedele computer

Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto

Avatar utente
Dolomitico
Moderatore
Messaggi: 2249
Iscritto il: 28 mag 2011, 8:39
Località: Belluno

Re: Semplice caricabatterie elettronico.

Messaggio da Dolomitico » 28 dic 2014, 19:56

Beh,questa volta non ho più parole,dopo la mascherina recuperata in quel modo,e pure le bobine avvolte sul rocchetto del teflon,questa rasenta l'arte pura del riciclaggio.
Che è più difficile che prendere un pezzo progettato apposta per lo scopo,significa avere fantasia da vendere,complimenti vivissimi anche da parte mia. ^_^

Avatar utente
Ferrobattuto
Moderatore
Messaggi: 8467
Iscritto il: 23 mar 2011, 13:56
Località: Basso Lazio.

Re: Semplice caricabatterie elettronico.

Messaggio da Ferrobattuto » 28 dic 2014, 20:17

Grazie Dolomitico.
Comunque l'esperienza dovuta all'età, unita in passato ad un minimo di "bisogno", aiuta parecchio.
Inviato manualmente dal mio vecchio e sgangherato, ma fedele computer

Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto

Avatar utente
giuseppe
Messaggi: 408
Iscritto il: 5 ago 2013, 1:15
Località: arsie belluno

Re: Semplice caricabatterie elettronico.

Messaggio da giuseppe » 28 dic 2014, 21:29

Ciao Ferro una domanda come hai fatto a portare l'ago dell'amperometro ad inizio scala ? non era uno strumento con zero a metà scala ? Hai smollato la molla o cos'altro hai fatto ?

Avatar utente
Arex
Amministratore
Messaggi: 7644
Iscritto il: 22 mar 2011, 11:50

Re: Semplice caricabatterie elettronico.

Messaggio da Arex » 28 dic 2014, 23:57

Ferrobattuto ha scritto:Vuoi un "elettronico superautomatico", insomma...... :lol:

No, non sei OT, tranquillo che il Capo non ti striglia.... :woot: :lol:
.


No, "io voglio" non si dice, e chi lo dice non ha che da rimboccarsi le maniche ... che poi se vuoi al massimo ti faccio la scatola esterna (contenitore) ma del resto non ci capisco 'na mazza e quindi neanche ci proverei.
Però si, mi piacerebbe avere un caricabatterie (multifunzione), che mi dia la possibilità di variare parecchie cose: voltaggio finale, Ampere di carica (ma non veloce o lenta, che sia modulabile), voltaggio di carica ecc ecc ... praticamente un'aggeggio infernale :D che ci permetta di fare dei bei giochi....
P.s: un buon capo striglia più se stesso che gli altri. ;)
(Qualsiasi cosa da me pubblicata viene esclusivamente fatta per uso privato,e nella mia proprietà, per studio e/o per hobby)
Le decisioni giuste vengono dall'esperienza. L'esperienza viene dalle decisioni sbagliate. (Higdon)(Arthur Bloch)
E poi ti trovi che un giorno sei tu ad avere l'arma ma non spari, perché colpire chi ti ha ferito non te ne importa più nulla. _Alda Merini_

Avatar utente
Ferrobattuto
Moderatore
Messaggi: 8467
Iscritto il: 23 mar 2011, 13:56
Località: Basso Lazio.

Re: Semplice caricabatterie elettronico.

Messaggio da Ferrobattuto » 29 dic 2014, 9:57

giuseppe ha scritto:Ciao Ferro una domanda come hai fatto a portare l'ago dell'amperometro ad inizio scala ? non era uno strumento con zero a metà scala ? Hai smollato la molla o cos'altro hai fatto ?

Mi sono spiegato male: la scala logaritmica dei decibel era a zero centrale, non lo strumento. Ossia l'indice da spento era a sinistra sullo zero della scala lineare fino a 200 uA.
No, una modifica così sostanziale come l'intervento sulla meccanica interna dello strumento, con metodi e possibilità obbistiche non è possibile senza rovinarlo.... Bhè, almeno io non ne sarei capace.....
Inviato manualmente dal mio vecchio e sgangherato, ma fedele computer

Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto

Avatar utente
Ferrobattuto
Moderatore
Messaggi: 8467
Iscritto il: 23 mar 2011, 13:56
Località: Basso Lazio.

Re: Semplice caricabatterie elettronico.

Messaggio da Ferrobattuto » 29 dic 2014, 10:00

Arex ha scritto:......praticamente un'aggeggio infernale :D che ci permetta di fare dei bei giochi.....

Hai detto niente..... :rolleyes:
Comunque un "automatismo per caricabatterie" vedo di trovarlo. Dovrei avere qualcosa sulle vecchie riviste del settore.
Inviato manualmente dal mio vecchio e sgangherato, ma fedele computer

Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto

Rispondi

Torna a “Circuiti elettronici”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 81 ospiti