Oscillatore royer ZVS

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Oscillatore royer ZVS

Messaggio da Dolomitico » 10 mar 2013, 15:42

http://digilander.libero.it/speciallab/ ... /Royer.htm

Ne abbiamo già discusso in parte su una discussione,ma potrebbe essere una buona soluzione avere un'oscillatore Royer,
In pratica si può usare per svariati esperimenti,tipo la trasmissione di energia a distanza e altro ancora,a me e penso a noi ingenerale potrebbe interessare il fatto di poter fondere metalli.
Qui posto il pdf con lo schema e le spiegazioni:
http://www.grix.it/UserFiles/Elettronic ... r_pdf2.pdf

Non sembra difficile da fare,ma io sono scarsotto in elettronica,e magari visto che nel forum ci sono molti utenti competenti magari si riesce a farne uno di media potenza che ci permette di fondere una discreta quantità di metallo.
Se si riuscisse a metterne assieme uno standard,sul pdf riporta che molti componenti si possono recuperare dagli swiching dei pc,toroidi e diodi fast,resistenze di potenza ecc,su you tube alla voce ROYER escono molti esempi,da chi fonde del piombo a chi arriva a alluminio oppure anche di più.
Che dite, si riesce a farne una cosa per chi è all' "CDE" (un pò più dell'abc ;) )in elettronica?
Poi i circuiti più grossi hanno la serpentina finale composta da un tubo di rame percorso da acqua di rafreddamento.
Ma questo è lo step successivo....una cosa come questa :

http://www.youtube.com/watch?v=X38R5CC_F4c

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Re: Oscillatore royer ZVS

Messaggio da Ferrobattuto » 10 mar 2013, 22:26

Un congegno del genere lo feci molti anni fa per realizzare un saldatore rapido a 12V. Funzionava....
Naturalmente era fatto con due transistor, a quei tempi i mosfet di potenza erano introvabili. Fu in quel famoso periodo in cui la sera la tensione si abbassava talmente tanto che si spegnava il TV. Quando misero poi il nuovo strformatore ENEL non l'ho più usato.
Ce l'ho ancora..... :mrgreen: Una delle tante cose che non ho avuto il coraggio di buttare. Quando l'ho "fermato" funzionava. Adesso non so, ma credo che ancora funzioni.

Eccolo, appena portato giù dalla soffitta. :)

Immagine

Gli ho dato una spolverata..... :D

Immagine

Come si vede mi toccò costruire anche lo chassis di lamierino da 1mm in alluminio, rigorosamente piegato a mano :: ) e montato con vitine autofilettanti. In un secondo momento volevo modificarne uno di quelli di plastica del commercio, ma poi non ce n'è stato più bisogno.
I fili sono sa 2,5mmq, lunghi 2m, con due "banane" alle punte, che andavano infilate ad una specie di "distributore" di corrente a 12V che avevo sul banco, alimentato dalla batteria a 12V sotto.
Nel "manico" c'è un relè a 12V, con la bobina comandata dal pulsantino, altrimenti avrei dovuto mettere un "pulsantone" gigante, visto che assorbiva tra 12 e 15A. La bobina del relè è "polarizzata" con un diodo in serie in modo che se per errore si invertivano i terminali il circuito non veniva alimentato e non si bruciavano i transistor. ;) C'è anche il fusibile.
I due bulloni da 8mm (dado 13mm) che sporgono dalla bakelite sono di rame, e sono stati presi da un elettromagnete di comando di un vecchio motorino di avviamento per auto. La "punta saldante" è di filo telefonico, di acciaio rivestito in rame, si usava una volta per gli impianti "in bosco", ora non si usa più.... Spellando il rame sulla punta, e limandolo un po', lì se ne aumenta la resistenza e si scalda molto di più che altrove. Sopra la bakelite sporge la lampadina spia. E' proprio una lampadina, a 12V.

Immagine

Vista (si fa per dire.....) dell'interno.

Immagine

Riaprendolo, poco fa, mi sono chiesto come cavolo abbia fatto a mettere tutta quella roba la dentro..... oO
Al centro c'è un nucleo di trasformatore di riga TV, sul quale ho fatto gli avvolgimenti. I due dissipatori ad "U" laterali, sorretti da distanziali isolanti, sono per raffreddare i due transistor in TO3 metallici, e quelli che ne vengono fuori, isolati in tubetto sterling telato, sono i terminali dell'avvolgimento primario bifilare. Perché in pratica è un inverter.... Solo che autooscilla tramite un avvolgimento secondario di poche spire di filo sottile, bifilare anche lui, che polarizza le basi tramite due resistenze e un condensatore. Le due resistenze si intravedono dentro in alto a destra fissate contro il metallo del contenitore che ne fa da raffreddatore.
Altra vista d'insieme.

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Quì sotto invece ho distaccato leggermente il frontale con la punta, per far vedere l'avvoglimento. Il secondario, che fa capo ai bulloni di rame che sorreggono la punta, è realizzato con della calza di rame di grossa sezione presa da uno spezzone di cavo coassiale per trasmissione (RG8), di grossa potenza, mentre il primario, di cui si vedono i terminali che vanno ai transistor e il centrale che va all'alimentazione, è realizzato con diversi fili smaltati appaiati insieme.

Immagine

Il montaggio è piuttosto grezzo.... Lo so. Ma daltronde mi serviva di corsa, e poi montare tutto compatto in quel modo è stato un vero lavoro da certosino. La necessità fa miracoli.....
Questa è la parte posteriore, col nucleo di ferrite, intorno a cui si vedono i radiatorini dei transistor, che invece purtroppo non si vedono.

Immagine

Visti da sopra.

Immagine

Il sopra anteriore.

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Probabilmete scartabellando tra la "documentazione" potrei ritrovare lo schema, ma non so se ce l'ho ancora.... Comunque era molto semplice, due transistor di grossa potenza, un paio di resistenze, un condensatore o due, un nucleo di ferrite TV su cui erano avvolti gi avvolgimenti. Il primario a 12V, un secondario con spira unica per la punta saldante, un secondo secondario con poche spire per polarizzare le basi, il tutto avvolto rigorosamente in bifilare e il più simmetrico possibile. Il "segreto", se proprio lo vogliamo definire così, sta tutto nel rappoerto spire tra il primario e il secondario di polarizzazione delle basi. Deve essere aggiustato in modo che la corrente di polarizzazione porti in saturazione la base del transistor, ma la tensione deve essere contenuta, pena la rottura della giunzione tra base ed emettitore. Questo lavora ad una frequenza "sonica" tra i 5 e gli 8KHz, non posso essere più preciso perché non l'ho mai misurata. Lavorare a frequenze superiori, coi transistor che ho usato, sarebbe stato difficile e ne avrebbe aumenteto il riscaldamento. Se le basi sono polarizzate adeguatamente, i transistor lavorano in "saturazione", con caduta di tensione interna bassissima, e dissipano pochissimo.
Il tutto "gestisce" 150W o poco più, ma è possibile fare di meglio e più potente. Specialmente coi moderni mosfet è facile arrivare al KiloWatt. Se il tutto viene gestito da un integratino tipo l'SG3525, è facile anche realizzare una regolazione o una limitazione di potenza.
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Re: Oscillatore royer ZVS

Messaggio da Dolomitico » 11 mar 2013, 15:01

oO cavolo,complimenti....fatto anche bene visto il periodo e i mezzi a disposizione.
Ma assomiglia a un saldatore per stagno,non è proprio un oscillatore,intendi che ha lo stesso schema di base?
A vedere lo schema in effetti non sembra difficilissimo,ma un conto è scaldare una punta a 200° e un conto è arrivare a fondere anche un pò di alluminio,diciamo che almeno secondo me sarebbe molto più facile gestire un simile accrocchio che un forno a gas,che spreca oltretutto molto calore,qui ti limiti a dare corrente per il tempo che serve per raggiungere la temperatura di fusione in genere qualche minuto al max,o sbaglio qualcosa?

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Re: Oscillatore royer ZVS

Messaggio da maxlinux2000 » 11 mar 2013, 18:49

davvero ben fatto!!! :) complimenti anche per la scatola, considerando soprattutto che è stata fatta a mano
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Re: Oscillatore royer ZVS

Messaggio da Ferrobattuto » 11 mar 2013, 20:25

Oggi per curiosità l'ho provato, e funziona ancora.... Che coraggio.... oO Sono almeno vent'anni che stà buttato lì in uno scaffale.

Si Dolomitico, è un oscillatore di potenza. Fatto attorno ad un nucleo di trasfo di riga TV. Il secondario scalda la punta per saldare. Era proprio un "saldatore rapido", della potenza di circa un centinaio di W resi. Lo schema è molto simile a quello che hai postato tu, ma fatto a transistor. Lo schema non sono ancora riuscito a trovarlo, chissà dov'è finito...
Ho trovato questo nella cartella dove accumulo documentazioni varie, come schema è molto simile, ma quello fatto da me è più semplice, e T1 ha 2 secondari.

Oscillatore.jpg
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La "scatola" è stata fatta con lamierino di alluminio molto sottile. Basta disegnarci sopra gli spigoli con una punta di truschino, poi ripassare le righe che debbono essere piegate con la lama di un cacciavite e una riga, quando il metallo si è inciso per qualche decimo di mm, si può piegare agevolmente su uno spigolo qualsiasi.
Con questo sistema si possono realizzare contenitori delle forme geometriche più disparate, purché di forma "spigolosa".
Questo sotto è un commutatore d'antenna manuale che ho in uso io, fatto con un commutatore ceramico di provenienza surplus in una scatola esagonale fatta col sistema che ho detto e una lamiera un po' più spessa.

3_Dopo.jpg
3_Dopo.jpg (67.03 KiB) Visto 14024 volte


Dentro, mentre lo montavo.

4_Dentro.jpg
4_Dentro.jpg (83.32 KiB) Visto 14024 volte


E questo mentre è in funzione.

6_In opera.jpg
6_In opera.jpg (84.25 KiB) Visto 14024 volte


E questo mentre tagliavo e piegavo i lamierini.

2_Durante.jpg
2_Durante.jpg (34.73 KiB) Visto 14024 volte


Sono finito OT. :mrgreen: Stò parlando di "scatole" invece che di riscaldatori ad induzione. :: )
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Re: Oscillatore royer ZVS

Messaggio da Bridge » 12 mar 2013, 9:35

Bello quel ""TS520"" a fianco del commutatore (ci ho azzeccato?).-
Ne ho uno anch'io perfetto e .....custodito gelosamente e riposto adeguatamente.- Ha ancora dei transistor al germanio montati su zoccolini di color mattone, ...li hai presente?.-
Sei incredibile, bel lavoro, non è semplice e per di più con mezzi di fortuna, realizzare un contenitorino di quel genere.-

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Re: Oscillatore royer ZVS

Messaggio da Ferrobattuto » 12 mar 2013, 14:02

Si, è un "TS520"... :D Hai indovinato. ;)
Mi fu regalato da qualcuno che lo teneva in garage, pieno di polvere, e a cui qualcun'altro lo aveva a sua volta dato per disfarsene. In ricezione funziona ancora bene, in trasmissione no, ha le finali rovinate per cattivo uso, o forse per vecchiaia. Ora lo tengo da parte, insieme a tutta la sua documentazione, avvolto in una busta di plastica.
L'ho usato per un certo periodo di tempo per ascoltare le decametriche, il problema, almeno per quello lì, è che ha la ricezione un po' rumorosa. Adesso ho un IC7000...
I "mezzi" sono molto meno di fortuna di quanto si creda, ho attrezzatura da fabbro e lattoniere, non ho una piegatrice, ma con lamierini di alluminio a volte non serve. Basta un po' d'accortezza e molta pazienza, poi.... Ci si può anche accontentare di quello che viene fuori. ;)
Piuttosto, Bridge, avresti qualche progetto di riscaldatore ad alta frequenza da postare? Magari fatto da altri "colleghi"....
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Re: Oscillatore royer ZVS

Messaggio da Bridge » 12 mar 2013, 15:24

Ferrobattuto ha scritto: ...ha le finali rovinate per cattivo uso, o forse per vecchiaia.
Per vecchiaia non ci credo, invece per cattivo uso lo è certamente.-
Accordare uno stadio finale per RF non è stato mai facilmente "masticabile" e per di più lo si dimentica in fretta ed in particolar modo oggidì è una pratica per lo più sconosciuta.- L'ACCORDO (la parola stessa lo evidenzia) lo si raggiunge a seguito di una SOLA modalità e tutte le pratiche altrimenti perpretrate portano solamente ad una "sofferenza" aggiuntiva ai tubi di potenza con l'aggravio della distorsione armonica "condita" da intermodulazione.-
Ferrobattuto ha scritto:avresti qualche progetto di riscaldatore ad alta frequenza da postare?
Avevo pensato spesso all'accenno di cui sopra, ma ho sempre tralasciato.- Basterebbe modificare:
http://faidateoffgrid.org/viewtopic.php?f=14&t=206
facendolo salire un pò in frequenza, eliminare tutto ciò che è presente sull'out del ponte ed inserire al loro posto tramite un condensatore di disaccoppiamento un circuito risonante (Bobina + condensatore).- Questa forse è la parte più critica.-
L'importante è mantenere in risonanza ((ACCORDO, ...come all'inizio)) l'insieme quando si immerge il componete da fondere, riscaldare, poichè l'oggetto diventa "un'intruso" squilibrando il circuito.- Si potrebbe pensare ad un circuito automatico di correzione della frequenza di risonanza tramite un PLL in modo da non avere l'assillo di questa correzione, ma sarebbe da pensarci sù.-
Ora voglio terminare il progettino dell'inverter sinusoidale e poi ci metterò il "naso".-
Ciao.-

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Re: Oscillatore royer ZVS

Messaggio da Ferrobattuto » 12 mar 2013, 20:11

@Dolomitico:
Mi sono ricordato (sai, l'età.....) il perché non trovavo più lo schema di quel saldatore elettrico.... Perché era in un libro!
Il libro è questo:

Immagine

E' del '71.... Non proprio nuovo..... Infatti ci sono circuiti a transistors e a tyristori, ma non ci sono ne Mosfet ne IGBT. Un libro sulla progettazione di circuiti a stato solido. 700 pagine zeppe zeppe di circuiti e diagrammi, conditi con formulette tutto sommato non troppo complesse, sullo "stato dell'Arte" di quei tempi. In inglese, ovviamente..... C'è un po' di tutto, dalla bassa frequenza, agli amplificatori a transistor sia per audio che per radio, fino alle microonde.
Insieme ad altri libri della RCA mi fu dato da un laboratorio di costruzioni elettroniche di un amico che chiudeva per fallimento, nel '78 circa....

Lo schema da cui ho ricavato il circuito è questo:

Immagine

Chiaramente il secondario con tutto il resto non l'ho fatto, ma ho messo la spira unica che riscalda la punta del saldatore.
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Re: Oscillatore royer ZVS

Messaggio da Dolomitico » 12 mar 2013, 20:20

Ma sbaglio o è simile allo schema di un'inverter?
C'è un entrata CC,l'oscillatore e un trafo,un'inverter d'altri tempi insomma e devo dire che è pure semplice,che una spira del trasformatore pilotasse la base del transistor poi non l'ho mai visto :O ,ma ci si arriva a fare un circuito simile a royer?
Io ho uno scatolone pieno di rimasugli elettronici,devo vedere cosa ho.

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Re: Oscillatore royer ZVS

Messaggio da Ferrobattuto » 12 mar 2013, 20:41

Ma "è" un inverter.... Infatti l'uscita è in onda praticamente quadra. Solo che il pilotaggio delle basi dei transistor invece di essere fatta con un circuito esterno è presa da un secondario apposta sul trasformatore.
In pratica è un oscillatore a transistor, solo che è un "oscillatore di potenza". Quello è da un centinaio di W.
Attualmente non è conveniente fare un circuito del genere.... Anche se è molto facile. Si può fare coi mosfet, che danno risultrati migliori, e possono essere pilotati da potenze piccolissime.
Uno dei problemi di quegli oscillatori di potenza fatti in quel modo, è che la frequenza se ne va a spasso a seconda del carico. Caricando più o meno varia l'induttanza del primario e perciò anche la frequenza. Poi non credo che si possa salire molto di frequenza....
Per i riscaldatori ad induzione si usano dalle centinaia di KHz a quanche MHz. In generale per i materiali ferromagnetici frequenze più basse.
Con dei mosfet di buona potenza e un buon circuito di pilotaggio, arrivare al KW non è molto difficile.
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