mulino a martelli con estrattore e ciclone - Mulini raffinaz

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Messaggio da Arex » 18 mar 2013, 22:07

Si si ... anzi poi ti pubblico quella del pacco martelli e griglia ... domani l'altra ...
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Messaggio da merlino_mago » 18 mar 2013, 22:32

continuo con la sequenza della costruzione: saldatura coltelli e flangehttp://tinypic.com?ref=3517afcImmaginecoltellihttp://tinypic.com?ref=2evx0l5Immagineflangiahttp://tinypic.com?ref=2ugcm5jImmaginealberohttp://tinypic.com?ref=16is8pzImmaginehttp://tinypic.com?ref=25ph928Immaginesaldature finiteecco dopo questa lavorazione, e' stato smontato il tutto, controllato con comparatore al tornio le distorsioni dovute alla saldatura.... tutto ok... rimosso scorie dai coltelli e temprati .... forgia con 5 kg di carbone x 2 ore e spegnimento in acqua ghiacciata.....ps anche i perni dei coltelli sono stati tempratiModificato da merlino mago - 18/3/2013, 22:26

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Messaggio da Arex » 18 mar 2013, 23:16

Merlino?? hai toppato a caricare la prima foto qui sopra .. metti a posto per favore?Non ricordo di che tipo di materiale hai fatto i coltelli...
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Messaggio da merlino_mago » 18 mar 2013, 23:33

foto modificata, i coltelli sono di normalissima piattina da 30 x3 mm......forgiandoli con il carbone grosso e molto fino, si provoca il trasferimento di atomi di carbonio anche sul ferro normale e diventa molto duro una volta temprato..... non a caso le spade giapponesi forgiate con questo sistema sono affilatissime , dure e flessibili..... ma questo e' un altro argomento molto lungo ......

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Messaggio da Arex » 18 mar 2013, 23:46

Ahahhaaha lascia perdere le spade giapponesi che nulla hanno a che vedere con del piatto in Fe per di più un semplice estruso. Quelle sono stratificate (lamine di acciaio + lamine di fe, piegate e ripiegate fino a formare migliaia di strati, consistenza ed elasticità pura).Comunque si, anche l'Fe indurisce se cotto in forgia con carbone ma non pensare che diventa chissà che ... neanche a pari di un C40 non temprato! Di buono c'è che il piattino costa nulla e quindi le potrai rifare ogni qualvolta ti gira.
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Messaggio da merlino_mago » 19 mar 2013, 0:02

quarda che 2000 anni fa non cera che del semplice minerale di ferro......l'acciaio e' formato da ferro e carbonio..... scalda piega forgia batti ecccc.... x 300 volte ti da gli strati che opportunamente ritorti e con delle piccole astuzie da risultati eccezzionali....solo da poco si usano acciai speciali e combinati x fare il damasco... ripeto e' un argomento lungo ,che ho abbandonato x motivi di tempo, i coltelli sono una mia passione....

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Messaggio da Arex » 19 mar 2013, 0:16

No non venivano piegate per 300 volte... e non usavano Fe.Questo è solo da wiki ma se vuoi ho pure un video:Procedimento costruttivo [modifica]La katana veniva forgiata alternando strati di ferro acciaioso, con percentuali variabili di carbonio. L'alternanza di strati le conferiva la massima resistenza e flessibilità. Si partiva da un blocchetto di acciaio (tamahagane, ) che veniva riscaldato e lavorato mediante piegatura e martellatura. Le piegature successive producevano un numero di strati molto elevato: poiché ad ogni piegatura il numero degli strati veniva raddoppiato, con la prima piegatura da due strati se ne ottenevano quattro, con la seconda otto e così via. Alla fine della lavorazione, dopo quindici ripiegature, si arrivava a 32768 strati. Ulteriori ripiegature erano considerate inutili in quanto non miglioravano le caratteristiche finali.Successivamente veniva definita la forma generale della lama: la lunghezza, la curvatura, la forma della punta (kissaki, 切っ先). Il filo veniva indurito mediante riscaldamento e successivo raffreddamento in acqua (tempra). La lama veniva poi sottoposta ad un lungo procedimento di pulitura eseguito con pietre abrasive di grana sempre più fine. L'ultima finitura era eseguita manualmente con particolari barrette di acciaio. Tutto il procedimento veniva effettuato in modo da esaltare il più possibile le caratteristiche estetiche della lama.Il procedimento costruttivo tradizionale viene ancor oggi tramandato di generazione in generazione, dal mastro forgiatore all'allievo forgiatore. La tecnica di forgiatura prevede generalmente le seguenti fasi:preparazione dei materiali per la fusione: grande quantità di carbone, pezzi di ferro sminuzzato e minerale di ferro fusi in una fornace (tatara), all'aperto o nella fucina; il pezzo d'acciaio di fusione viene quindi raccolto in una ciotola apposita e trasformato in un blocco approssimativamente cubico d'acciaio.pulizia delle crepe e delle irregolarità: il blocco cubico grezzo viene sottoposto a pulizia, poi forgiato e trasformato in un parallelepipedo grezzo e irregolare, quindi ulteriormente forgiato e sezionato a metà. Questo processo viene ripetuto da quattro a otto volte, prima che il pezzo d'acciaio sia pulito e utilizzabile.forgiatura: il parallelepipedo d'acciaio viene sottoposto a forgiatura, portandolo al calor rosso e battendolo, piegandolo e ribattendolo fino a quindici volte, come spiegato sopra, fino ad ottenere una stratificazione dell'acciaio. Questa tecnica ricorda un procedimento medievale con cui si produce un tipo di acciaio chiamato damasco (infatti i primi ad aver fatto spade con acciaio stratificato sono stati gli arabi Omayyadi nel corso del nostro Medioevo, che avevano però appreso in precedenza tecniche d'origine indiana). Questa stratificazione è necessaria per rendere la lama flessibile ma nel contempo molto dura, addirittura così dura da non intaccarsi nemmeno con fendenti di lama su corazza o su altra spada. L'estrema durezza permette inoltre di affilare un filo molto fine e quindi molto tagliente senza renderlo troppo fragile.forgiatura finale: più comunemente per ottenere la forma finale della spada, si uniscono due tipi d'acciaio, uno dolce e uno duro, formando un'anima interna (acciaio dolce), un filo e un dorso esterni (acciaio duro). In realtà esistono vari tipi di procedimenti in questa fase e molto dipende dall'abilità dell'artigiano nella buona riuscita dell'opera.tempratura: dopo che tutta la lama viene cosparsa di particolari tipi di argille con peculiari proprietà di refrattarietà al calore, la lama viene portata al calor rosso, poi viene immersa in acqua tiepida circa a 37° Celsius. Questa tempratura differenziata permette di ottenere un dorso più flessibile ed un filo più duro.rifinitura della lama: fase finale detta togi di competenza di un artigiano specializzato, chiamato togishi, addetto esclusivamente a questa operazione. Questa pratica conferisce una grande bellezza ed eleganza alla lama e ne conferisce l'affilatura. Le riproduzioni di scarsa qualità non sono trattate con metodi tradizionali ma vengono in questo caso lucidate in vari modi spesso con l'utilizzo di mole o carte abrasive.Il codolo (nakago), cioè la parte di lama all'interno dell'impugnatura, veniva rifinito con colpi di lima disposti in varie forme a seconda delle scuole e delle epoche, e ad esso veniva praticato il mekugi ana, un piccolo foro nel quale si fissava un piccolo piolo di bambù, chiamato caviglia (mekugi, 目è��) che fissa il corpo della spada all'impugnatura in legno.A questo punto la lama è finita e si provvede a dotarla di tutte le finiture del koshirae.I primi forgiatori di spada giapponesi erano monaci buddhisti Tendai o monaci di montagna guerrieri chiamati yamabushi. Erano alchimisti, poeti, letterati, invincibili combattenti e forgiatori di lama, avevano conoscenze vastissime per la loro epoca e il luogo in cui vivevano, e per loro la costruzione di una lama costituiva una vera e propria pratica ascetica.Comunque meglio fermarsi qui perché la sezione lame ancora non ce l'abbiamo P.s: quel materiale diventava duro ed elastico perché le procedure lo rendevano tale, l'Fe in carbone guadagna ma ti assicuro che non guadagna un gran che. In verità non sono contrario al risparmio, l'unica cosa almeno un 4/5mm forse non sarebbe stato male
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Messaggio da Arex » 19 mar 2013, 0:32

Ecco, questo è l'interno del mulino che ho visionato oggi:20 martelli per tre file. Questo mulino con la griglia da 3 mm se viene caricato al massimo arriva a spegnere un trattore da 90cv collegato con p.t.o a 540g/m! (sto parlando di grano)http://tinypic.com?ref=3003zh3ImmagineAh dimenticavo: questo ha l'aspiratore e anche il cyclone.
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Messaggio da Canaletto68 » 19 mar 2013, 8:16

Ciao a tutti, scusa merlino mago, questo tuo mulino a martelli, tra l'altro molto ben fatto e robusto, ti servira per segaturizzare il cippato, vero cippato o per raffinare la sega tipo Arex mix di segatura fine spessa e legnettini vari??Arex, scusa se te lo chiedo ma sei acculturato di tuo per quanto riguarda il materiale tipo spade o sai molto bene trovare le informazioni?? No perchè sei un pozzo di informazioni e dati...Buona giornata a tutti.Modificato da Canaletto68 - 27/3/2013, 07:58

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Messaggio da merlino_mago » 19 mar 2013, 13:22

hihihi basta usare wiki e di info ce ne sono....ma a volte sono incomplete.provate a battere pelletatrice anulare...neanche la definizione solo linc dei vari forum......non penso di tornare a fare il damasco troppo faticoso , se trovo il pezzo che mi e' rimasto gli faccio una foto e vedete, canaletto io con quello ci trituro tutto quello che mi capita,guarda la foto con i 2 euro...di certo non gli metto tavole intere, bisogna cipparle, per il resto tutti gli scarti arborei del giardino cartoni ecc insomma tutto quello che diventa pellet.....poi se uno decide di vendere o usare solo abete e' una sua scelta......Modificato da merlino mago - 19/3/2013, 12:38

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Messaggio da Arex » 19 mar 2013, 14:03

Ciao Canaletto,il mio lavoro lavoro sul Forum consiste in questo: io devo verificare quello che viene scritto e non devo far passare com'è successo altrove informazioni discordanti e/o non veritiere, dovrei inoltre prestare attenzione anche a non far pubblicare attrezzi costruiti con eccessivo risparmio dei materiali, ovvero deboli e risultanti pericolosi all'incolumità delle persone. (ricordarsi sempre che si è accettato al momento dell'iscrizione che ognuno è responsabile di ciò che pubblica)Tornando a Merlino: lo conosco di persona ed è una persona per la quale provo affetto, tuttavia nemmeno a lui è concesso di usare parolone che nulla hanno a che vedere con la realtà.Se guardi i piatti di Merlino (martelli) vedi che non sono passati in forgia ... non ci sono nella superficie i residui carboniosi e non sono stati levigati per toglierli.L'FE per quanto temprato rimane FE ... A meno ovviamente di trattamenti particolari l'indurimento che si ottiene è irrisorio e non bastasse questo 3mm di spessore sono pochi anche per un buon acciaio figuriamoci per l'Fe che non è elastico ma piega.Anche i perni delle file di martelli sono sottili per quella lunghezza (da non dimenticare che i mulini soffrono la forza centrifuga che si sviluppa al loro interno e quei perni sperando almeno non siano di Fe fletteranno), avesse fatto le piastre più sottili e perni e coltelli più spessi la proporzione sarebbe sicuramente stata più azzeccata.@Merlino,si c'è wiki e tanto altro, non passa info che io non vaglio, perciò sei pregato di utilizzare i mezzi a mia disposizione anche tu, così da evitare di scrivere castronerie.Un sereno salutoArex
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Messaggio da fede1984 » 19 mar 2013, 14:40

[img]faccine/velho.gif[/img]Il mago (merlino) che risveglia il drago....Modificato da fede1984 - 20/3/2013, 21:06
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Messaggio da Arex » 19 mar 2013, 21:32

Soluzione economica per utilizzare ferro: farlo trattare con carbonitrurazione gassosa.Raggiunge una buona durezza in superficie.
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Messaggio da merlino_mago » 19 mar 2013, 22:27

ringrazio Arex e contraccambio , passiamo al mulino, quelle sono foto in cui si vede solo il montaggio a secco prima di averlo smontato.... i perni come gia' scritto in precedenza sono in acciaio al cromo vanadio da 12 studiati x carichi gravosi (AVANZI di magazzino)infatti dopo la tempra ho avuto molta difficolta' a ripristinare una parte di filettatura che non mi ero accorto di aver rovinato... x fede cosa intendi dire con quel tuo messaggio???? a breve la foto dei coltelli temprati e spiego xche ho scelto questa soluzioneColtelli temprati tinypica2jffx2p" target="_blank">Immagine

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Messaggio da corvo50 » 19 mar 2013, 22:30

inizialmenta li avevo fatti pure io in ferro da 3mm,poi li ho rifatti da 6mm in c40 senza neanche provarli
quando incontrerai qualcuno che pensa di sapere tutto,non avere dubbi:costui è un imbecille(Confucio)

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Messaggio da merlino_mago » 19 mar 2013, 23:09

nella foto postata da arex si vede bene un grosso albero con delle spalle saldate e i perni passanti, in questo modo si tolgono solo i perni x cambiare i coltelli.....nel mio ho usato due flange da 12 mm saldandoci 2 semialberi cavi, io monto un doppio albero quello interno e' piu' piccolo in modo da far girare totalmente i coltelli,le flange cosi' grosse mi fanno anche da volano, ed evitano gli svergolamenti laterali dovuti ad impatti violenti, infatti una spalla generosa difficilmente si piega al contrario di spalle da 3 mm......inoltre i perni sono inseriti a pressione . i dadi tengono solo a battuta visto che sugli alberi ce' uno scalino di 1mm....inoltre i coltelli si spostano di circa 3 mm lateralmente,non hanno una postazione fissa,tra le 2 piastre ci passa un albero da 16 mm,in acciaio, bloccato con grani da 6 all'albero da 25.la puleggia , ancora da definire x grandezza verra' bloccata con grani da 6 a punta se si dovesse bloccare il mulino preferisco cambiare 1 grano che sostituire le flange.....ce' di contro che x fare lo smontaggio coltelli si deve smontare tutto, togliere i supporti cuscinettati , togliere dadi sfilare albero centrale con la pressa e alberini sempre con la pressa.... laborioso , si non lo nego , ma robusto......quasi come essere saldato....

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Messaggio da Arex » 20 mar 2013, 0:24

Scusa l'insistenza: è come dire, io faccio le fondamenta in grado di sostenere l'empire state building e poi la struttura sopra la faccio di perline di legno arriva il vento e fa la fine della capanna dei tre porcellini!Ecco quelle due super flange danno l'idea di reggere ciò che poi non esiste e ti dico così perché sia le lame che i martelli non danno senso di proporzionalità. Nemmeno il perno centrale avrebbe dovuto esser ridotto al centro, potevi eventualmente aumentare il diametro delle flange e diminuire la lunghezza del martello...
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Messaggio da merlino_mago » 20 mar 2013, 21:54

Arex, io ho un tornietto da hobbistica bv21 fervi.. piccolissimo, che con una modifica alla torretta portautensile, mi ha permesso di tornire le 2 flange e fare il foro centrale di piu e' impossibile.... i coltelli sono lunghi 8,5 cm utile 5,5 circa,,ti assicuro che e' stata vagliata tutta una serie di varianti ma questa e' la migliore. i martelli sono chiamati folli, nel senso che se anche gli arriva un pezzo grosso, questi girano girano girano...e non si blocca. a meno che tu non ci butti un travo 10 x10..... i perni non si piegano..... e sopratutto se esageri con l'immissione del materiale non si blocca ,solo non macina sempre ci sia abbastanza cavalleria..... ora citazione(Questo mulino con la griglia da 3 mm se viene caricato al massimo arriva a spegnere un trattore da 90cv collegato con p.t.o a 540g/m! (sto parlando di grano))sai perche ' anche con un mulino del genere si riesce a spegnere 90cavallini agricoli??? presto detto.....se noti e' robusto in tutte le sue parti ,fatto bene niente da eccepire, ma i coltelli sono vincolati a lavorare solo 60 gradi avanti e indietro. infatti ce' il perno centrale che li blocca. coltelli cosi ravvicinati accettano solo una tot quantita' di materiale quando viene superata il coltello tende a spostarsi all'indietro fino a fermarsi a contatto con l'albero. non macinando piu' il materiale entrando si impacca ... e si blocca. ............ nel mio non succede perche' si crea una sorta di corridoio dove il materiale galleggia girando .....

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Messaggio da Arex » 20 mar 2013, 22:24

No merlino, non ne ho visto nessuno in giro di mulino con i coltelli che ruotano a 360° e se ci pensi un secondo non ce né bisogno. Beh, il motivo è semplice: i mulini in generale girano minimo a 2800g/m, a quella velocità la forza centrifuga è tale che il coltello per quanto materiale tu vada ad infilare non può perdere più di qualche grado di inclinazione (parlo di materiale a pezzatura costante, vedi grano), se per caso vai a mettere più grano di quello che può fisicamente macinare ecco che succede quello che dici tu: all'interno del mulino si forma un vortice di aria/grano e si viaggia al limite dell'intasamento o cedimento del motore. Questa cosa è inevitabile con qualsiasi mulino, il materiale in entrata bisogna venga opportunamente dosato.Tornando ai martelli, vengono montati flottanti solo come prevenzione da colpi dovuti a materiale di grossa dimensione o sassi ecc in modo tale da permettere al martello stesso di scalfire ma anche di spostarsi qualora il blocco non si spezzi in prima battuta, ricordiamo però che questo avviene a una velocità periferica del rotore pari (nel mio caso) a 2200km/h ... se a quella velocità avviene un impatto in grado di far fare un giro di 360° ai martelli succede un disastro! Con il rotore a regime i martelli non devono perdere più di qualche grado d'inclinazione anche perché poi perdono d'efficacia nella macinazione ed inoltre si formerebbe uno spesso strato di materiale non macinato tra la griglia e i martelli impedendo la fuoriuscita del macinato con immediato intasamento della stessa e bloccaggio della macchina. Però 360° o meno non è un problema se i tuoi possono fare il giro completo, voglio dire che non è necessario ma non è dannoso ... giusto?
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Messaggio da merlino_mago » 20 mar 2013, 22:40

si , anche il tuo ragionamento e' giusto... peccato non si possa x motivi di sicurezza montare una finestra vetrata x verificare il comportamento interno del materiale... sarebbe bello vedere...ps se a qualcuno interessa nel numero di febbraio della rivista mensile Coltelli , ce' un bel servizio sulla fabbricazione del damasco europeo..... e molte altre cosine....

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