Impiantino di prova, realizzato con materiale di recupero.

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Re: Impiantino di prova, realizzato con materiale di recuper

Messaggio da eneo » 7 mag 2014, 21:50

ferro come si e' comportato il sistema con il sole di questi giorni? e' salita la tensione?
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Re: Impiantino di prova, realizzato con materiale di recuper

Messaggio da Ferrobattuto » 8 mag 2014, 13:16

Carissimo Eneo, il "Sole" ce l'hai avuto tu...... :P Quì al massimo mezza giornata di sereno, poi nuvole o comunque aria carica di umidità.
Infatti stavo stilando una lista di controlli, fatta di ora in ora, in modo da poter mettere insieme un grafico, ma niente da fare. O ti svegli al mattino con cielo sereno e un po' di leggera foschia e il pomeriggio ricominciano a circolare le solite nuvolette, o striature di vapore ad alta quota, oppure nuvole e variabile al mattino e nel pomeriggio tempo migliore. Bisognerà aspettare qualche giorno consecutivo senza pioggia in modo che l'umidità nell'aria diminuisca e si possa prendere qualche valore che sia poco meno che passeggero. ;)
Comunque non mi lamento: Le batterie sono cariche, un po' di corrente dentro ci finisce sempre, la tensione oscilla tra 29 e 30,5V.

In compenso ho notato un aumento della ventosità quì nella nostra zona, non so se passeggero o permanente (spero), chissà che non si abbia bisogno della tua esperienza..... :lol:
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Re: Impiantino di prova, realizzato con materiale di recuper

Messaggio da mastrovetraio » 8 mag 2014, 15:36

Ciao, Ferro. Mi spieghi (per favore) la faccenda dei 96 Volt ? Come fai ad utilizzarli ? Conoscendoti, immagino che ci sia un inverter molto intelligente/economico/faidate. O sbaglio ?

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Re: Impiantino di prova, realizzato con materiale di recuper

Messaggio da eneo » 8 mag 2014, 15:52

mi incuriosisce il fatto che la tensione non si innalzi piu' di tanto, dipeso dal fatto che con il riscaldarsi del pannello la tensione diminuisce e che un po' di energia venga trasformato dall'accumulatore in calore e in elettrolisi, con l'aumentare della corrente ci sia piu' dispersione in generale, ecc...
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Re: Impiantino di prova, realizzato con materiale di recuper

Messaggio da Arex » 8 mag 2014, 16:20

Cura e professionalità ti distinguono Ferro ... bravo!
(non nego che provo un certo imbarazzo dal fatto che non ci capisco una "mazza" e un po' di sana invidia a vedere così belle realizzazioni a287 ) :lol:
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Re: Impiantino di prova, realizzato con materiale di recuper

Messaggio da maxlinux2000 » 8 mag 2014, 16:44

x mastro:

poi Ferro te lo spiegherà meglio, cmq l' idea si basa nel vecchio sistema di Bridge che usa tuttora dopo molti anni 10 panneli da 36 celle tutti collegati in serie, con 65 batterie da 2V sempre in serie .
Praticamente lui ha un sistema a 130Vcc, che poi con un inverter da lui inventato, vengono convertiti in 220Vac

Il suo progetto di inverter si puó adattare con tensioni inferiori fino ad un certo punto... 60V minimo a quanto pare, per cui un sistema a 96V è dentro nei parametri.

Tornando al sistema di Bridge.... qundo lui lo ha costruito, si trattava di tecnologia "lunare della NASA" fuori dalla portata dei più... basta vedere i prezzi del preventivo dell'epoca, neppure esisteva troppa documentazione tecnica disponibile, per cui ha fatto secondo il suo ingegno e filosofia.

il rapporto Celle fotovoltaica/tensione batteria è di 360celle/130V=2.77V
Ora non so esattamente che rapporto vuole tenere Ferro... infatti questo esperimento in piccolo, vuole sicuramente verificare i limiti dei pannelli da 60 celle.

Tenere in conto che un pannello fotovoltaico è principalmente un generatore di corrente (Ampere).... e non di voltaggio (Volts).
Quest' ultimo si adatta automaticamente entro certi limiti all' accumulatore collegato.
Ora si tratta di verificare i limiti.
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Re: Impiantino di prova, realizzato con materiale di recuper

Messaggio da Ferrobattuto » 8 mag 2014, 21:05

Dunque: molto ha già spiegato Max, qualcosa posso aggiungere io.

Bridge circa vent'anni fa, molto pionieristicamente, realizzò il suo impianto fotovoltaico. A quel tempo molti accessori per il fotovoltaico ancora non c'erano, o erano costosissimi perché era tecnologia nuovissima. Pensate che negli anni '80 mi informai del prezzo di un pannello da 100W, a quel tempo grande molto più di un metroquadro, e mi chiesero 1.200.000£......
Fortunatamente Bridge è un tecnico elettronico in gambissima, e l'inverter (che ha descritto in altre pagine di questo forum) lo ha realizzato da se, e da allora lo stà usando regolarmente senza inconvenienti.
Per quel che riguarda invece la tensione del banco, si è studiato le tensioni a vuoto e sotto carico erogate dai pannelli, e ha pensato di adattare la tensione del banco di accumulo a quella di carico dei pannelli. I pannelli che si trovavano in circolazione a quel tempo erano tutti a 36 celle, per 12V nominali. Ne ha messi 10 in serie, "nominalmente" per 120V, ma in realtà sommando le varie tensioni di targa al carico massimo e con massima insolazione se ne avevano circa 130. Per questo ha un banco di accumulo con 65 elementi al piombo stazionari. In questo modo, con 5 elementi in più sui "teorici" 60 la tensione del banco è "adattata" a quella erogata dai pannelli, ed è possibile la ricarica senza interporre un regolatore di tensione. Naturalmente a banco completamente scarico il rendimento cala discretamente, ma sappiamo bene che non lo si dovrebbe mai scaricare sotto al 50%, possibilmente meno.
L'inverter che si è fatto Bridge è un inverter che lavora direttamente a 50Hz, per cui con trasformatore in ferro al silicio grosso e pesante quanto serve per la potenza che usa (3KW.....), ma proprio per questo pressoché indistruttibile.

In pratica, in un inverter del genere, quello che distingue la tensione e la potenza è il solo "stadio finale", ossia quella parte del circuito che "gestisce" la potenza vera e propria. I semiconduttori che commutano la corrente del banco nel trasformatore, e poco altro. Il "circuito pilota" in pratica potrebbe essere lo stesso sia per basse che per alte tensioni, o per basse o alte potenze, con pochi componenti di differenza.

Tornando all'impiantino di prova, abbiamo visto che oggi si trovano facilmente e a prezzi molto accessibili pannelli di buona qualità a 60 celle, molto usati in lunghe stringhe in serie a tensione elevata per gli impianti connessi alla rete. Le tensioni e le correnti di targa si addicono benissimo ad un impianto di accumulo a 24V nominali, proprio secondo la filosofia di funzionamento adottata da Bridge molti anni fa. Ovviamente multipli di 60 celle vanno bene per multipli di 24V, per cui con due pannelli sono 48V nominali e con 4 pannelli 96V nominali. 24V, 48V e 96V sono tensioni molto commerciali, anche se i 96V sono nella fascia "professionale" e gli accessori (inverter e regolatori), generalmente per alte potenze, costano un botto di soldi. Tensioni intermedie commercialmente non vengono prese in considerazione, e i 12V generalmente sono per i camper o per le roulottes.

La mia scelta dei 96V è solo perché la distanza tra dove potrò mettere i pannelli (in pratica dove adesso ho quello di prova, dopo che avrò rifatto il tetto.....) e dove devo piazzare il banco di accumulo è di oltre 60 metri..... :( Con tensioni più basse la corrente se ne va tutta in calore lungo i conduttori. E anche con 96V se voglio contenere le dispersioni ad una minima percentuale, dovrò ricorrere a conduttori grossi.

Quanto all'inverter, per rispondere a Mastro, sarà sicuramente un autocostruito. Sul tipo di quello realizzato da Bridge, anche se con circuito differente, con un grosso trasformatore a 50Hz come gruppo di potenza. In realtà mi sono già studiato uno schemino abbastanza semplice, ne parlammo parecchio tempo fa con Hal9000 per telefono e per mail, ho anche tutti i semiconduttori che mi servono, e un giovane amico di quì mi ha anche fatto il master per lo stampato con un CAD per elettronica. Mi manca il trasfo, che quello che avvolsi per i 60V non posso riavvolgerlo in quanto è risultato essere composto da lamierini molto vecchi, tagliati in un modo "antiquato" e difficili da smontare e rimontare. Spero di rimediarne di nuovi tipo "EI" più facili da maneggiare. In realtà se ne trovassi uno con un avvolgimento 110+110V e un secondo avvolgimento 220-380V di potenza adeguata (2,5-3KW), forse sarebbe già buono.

Quello che mi manca in questo momento è il tempo..... Stò facendo un sacco di lavori in casa rimandati in passato per mancanza di soldi, e anche di tempo quando ancora lavoravo.

@Arex:
Anche io non ci capisco una "cippa" di pellettatrici, raffinatrici e via discorrendo. :lol: Provo un po' di ammirazione per le vostre belle realizzazioni lucide e funzionali, ma tant'è, che non possiamo "tutti sapere tutto", oltretutto in quel caso lì un forum come questo non avrebbe ragione di esistere. ;)

@Eneo:
A parte che il pannello ha sicuramente qualche cella in corto, per cui forse non sono più nemmeno 60.... Poi ovviamente i pannelli fotovoltaici hanno una resistenza interna piuttosto elevata (per questo come dice Max generano "corrente e non tensione"), che molto dipende dalla quantità e dalla frequenza della luce che ci batte sopra. La tensione alle batterie non sale ulteriormente anche perché la corrente che ci eroga dentro è una minima percentuale rispetto alla loro capacità. Anche con 4A si tratta in media dell'1,8% della capacità, le stiamo caricando a C/55. :lol:
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Re: Impiantino di prova, realizzato con materiale di recuper

Messaggio da maxlinux2000 » 8 mag 2014, 22:17

Ferro... probabilmene dovresti fare gli esperimenti con una batteria da 50-70A
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Re: Impiantino di prova, realizzato con materiale di recuper

Messaggio da Ferrobattuto » 8 mag 2014, 23:31

Per ora non ce l'ho, e poi me ne servirebbero due uguali da mettere in serie. Comunque è solo una prova, un test, una verifica insomma, altrimenti basterebbe mettere un secondo o magari un terzo pannello.
Ma aspettiamo il sole e il bel tempo, poi buttiamo giù un grafico e vediamo come funziona.
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Re: Impiantino di prova, realizzato con materiale di recuper

Messaggio da Ferrobattuto » 16 giu 2014, 14:06

Mi sono rassegnato..... :( Il sole e il bel tempo non ne vogliono sapere di arrivare..... Tant'è che proprio oggi sto scrivendo "tra un fulmine e l'altro"! :woot:
Piove da 'sta notte, con nuvole plumbee e basse, tempo di cacca che ogni tanto rallenta, facendo finta di fermarsi, poi ricomincia. Tuoni più vicini o più lontani quasi in continuazione, e quando comincio a vedere dei lampi devo staccare tutto, che in passato mi ha già fottuto qualche modem e un paio di schede madri.....
E pensare che tra 5 giorni è il "solstizio d'estate"! :angry:

Questi giorni indietro qualche mezza giornata di sereno c'è scappata. Tutte le sante mattine sembrava che il cielo fosse sgombro, però prima di mezzogiorno cominciavano ad arrivare delle nuvole e poi nel pomeriggio pioveva o piovigginava tutti i giorni. Ogni mattina mi mettevo di buona volontà andando a scrivermi i valori di corrente e tensione ogni mezz'ora per tirar giù una specie di grafico sul funzionamento del pannello senza il regolatore. Oggi ho preso tutti i foglietti superstiti e ne ho fatto una media. Gli orari sono in "ora solare", le batterie sono le solite 2 da 220Ah in serie, ormai in carica da molti giorni. Tensioni e correnti sono quelle dei 2 strumentini analogici sul pannellino della centralina, i valori sono questi sotto.

06,30 - 0,5A - 27,5V
07,00 - 1,3A - 28,0V
07,30 - 1,8A - 28,5V
08,00 - 2,2A - 29,0V
08,30 - 2,8A - 29,5V
09,00 - 2,8A - 29,5V
09,30 - 3,0A - 29,5V
10,00 - 3,2A - 29,7V
10,30 - 3,2A - 29,8V
11,00 - 3,4A - 30,0V
11,30 - 3,8A - 30,0V

Oltre le 11,30 non sono riuscito ad andare..... :angry:

Le due batterie sono grandi in confronto alla corrente che ci invia dentro il pannello, oltretutto sono già ben cariche, per cui tirarle su di tensione è un po' difficile. Sono convinto però che se il tempo fosse migliore ad ora più tarda di corrente ce ne invierebbe di più. Poi mancano sempre quelle due o tre celle..... La tensione a vuoto misurata è stata di 35,5V contro i 37,53V che avrebbe dovuto dare, in piena insolazione e a pannello freddo, per cui è più facile che le celle in corto siano 3 piuttosto che 2. :cry:
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