Ropatec

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Re: Ropatec

Messaggio da maxlinux2000 » 3 mag 2013, 16:15

cmq mastrovetraio, dovresti anche cercare uno storico dei venti, di qualche aeroporto locale, per comparare i tuoi dati con i loro.

In questo modo puoi farti una idea di cosa aspettarti.

Inoltre la primavera e l' estate non sono buone stagioni ventose (almeno dalle mie parti), e quindi non ti scoraggiare. :)

Visto che tiu piace costruire :) con le tue mani, potresti farti una mini savonius tipo quella di dolomia, poi gli colleghi in uscita un wattmetro di consumo con storico (tipo quello che ha messo di recente ermete) e una lampadina. Dopo 1 anno ti trovi con uno storico espresso in kWh al giorno/mese/anno e comparadolo con la superficie alare diventa facile calcolare quanto produrrebbe un esemplare più grande.

Sarebbe sufficiente che l' alternatore produca una tensione abbastanza alta (70-120Volts) , ma non serve ne un regolatore, ne altra sicurezza particolare.
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Messaggio da mastrovetraio » 5 mag 2013, 14:06

@ Offgrid Lo storico dei venti cel'ho, ho quello di Ferrara. È a 50 km da dove abito, ma vedo che i dati del vento sono eguali a quelli che registro qui. In questo momento vento cen'è, max 38 km/h medio 17 km/h .Penso che comunque la pala la farò a grandezza reale. Intanto ecco il mozzo. Il parapolvere è in alluminio :-/ Non ha una grande resistenza alla rotazione, ma tenete presente che c'è addiritura chi utilizza la levitazione magnetica per ridurre gli attriti. Una pala ad asse verticale è semplicemente una assurdità, non ci sono dati certi/documentati, ogniuno cerca di vendere il suo.
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Re: Ropatec

Messaggio da Ferrobattuto » 5 mag 2013, 15:08

Il parapolvere in realtà è quell'anello di plastica verde col labbro morbido che struscia sull'anello d'acciaio centrale. Ce n'è uno uguale dall'altra parte, sotto al piatto coi bulloni a cui vanno fissati il disco freni e la ruota. Ti chiedevo delle foto per vedere se era possibile una modifica a bagno d'olio, ma per farla si dovrebbe smontare il mozzo, sfilando con una pressa il disco e l'asse. Purtroppo per farlo si distrugge il cuscinetto, che è fatto in tre parti; la ghiera esterna con le sedi per due file di sfere parallele, più due anelli interni separati, ciascuno per ogni fila di sfere, serrati l'uno contro l'altro al centro e tenuti accostati dal mozzo omocinetico che si infila nella calettatura centrale, bloccato all'esterno da un grosso dado. Il tutto è molto robusto, ci porta a spasso con discreta sicurezza per qualche centinaio di migliaia di chilometri, sopportando anche lo sforzo della trazione dei semiassi. Come supporto per un rotore verticale è ottimo, e la flangia quadrata con quattro filettature per dei grossi bulloni la rende facile a montarla sulla cima di una eventuale torre o palo verticale. Oltretutto è anche economica..... Per cui procurarsi dei "ricambi" è tutt'altro che oneroso. ;)
....Una pala ad asse verticale è semplicemente una assurdità, non ci sono dati certi/documentati, ogniuno cerca di vendere il suo.....

Quì non ti seguo più.... Non capisco cosa intendi.... In realtà di progetti certificati in rete ce ne sono a bizzeffe, e di progetti fai-da-te funzionanti anche.....
Nel nostro caso, parlare di sofisticazioni tecnologiche come la levitazione magnetica, mi pare un po' assurdo.... Dei mozzi d'auto mi pare vadano benissimo.
Se ti scoraggi per il fatto di avere poco vento ti capisco, in pratica è così anche quì da me, complicato ancor di più dalle caratteristiche del posto in cui stò: collinoso e pieno di grandi alberi intorno (querce secolari....), ma appena posso proverò ugualmente. ;)
Ricordiamoci che il vento, come non mi stanco di ripetere, è ancora gratis..... Per cui per avere la potenza che ti serve basta sovradimensionare il rotore.....
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Re: Ropatec

Messaggio da mastrovetraio » 5 mag 2013, 15:46

A parte (pochissimi, sulle dita di una mano) produttori come Ropatec, che giustamente pesa e costa e non è riproducibile da noi umani, per il resto se guardi bene è nebbia fitta. Ho seguito (per esempio) un forum americano dove c'era una realizzazione molto bella basata sul Lenz 2 È andata avanti qualche mese, poi il costruttore ha iniziato a vedere problemi seri, poi non se ne è parlato più. Era un forum del 2008. I dati dei costruttori cinesi sono falsi e/o incongruenti. Costruttori americani/olandesi/tedeschi ho letto e confrontato disegni e dati, non mi si può dire tutto ed il suo contrario.
Mentre per un'elica ad asse orizzontale i dati sono certi e puoi metterti a fare calcoli e costruire un oggetto che farà ciò che gli chiedi, con le pale ad asse verticali se dovessi dire a scienza certa se è meglio il savonius, il darrieus o un panemone non saprei cosa rispondere.
O meglio, se si fa enorme il savonius rende, ma deve essere rigidissimo o si romperà perchè ha una grande "solidità"
Il darrieus, a meno di non spendere i soldi VERI nei cuscinetti e negli assi rotanti, meglio lasciar perdere. Anche perchè con poco vento...... Non ho voglia di aspettare i mesi per vederlo girare un pò.
Resta il panemone, che è il più semplice ed il più sicuro. Ed è quello che farò. Ma di certo non posso dire che con tot diametro, tot altezza, tot pale e tot vento avrò X kilowatt.
Mentre con un asse orizzontale i dati sono sicuri. Se costruisci una pala in plastichina si spaccherà, se non lo estrai dal vento quando è eccessivo pure, queste sono le variabili. Ma un'elica tripala non ha segreti, ma certezze.
Hai ragionissima sulla levitazione magnetica, è solo marketing. 10 minuti fa ho fatto un esperimetino. Per vincere la resistenza alla rotazione di quel mozzo, applicando una forza su un braccio di un metro, bastano una ventina di grammi per muoverlo.
Ed hai ragionissima sul grasso, basta ed avanza. Adesso torno in laboratorio, sto preparando il disco in modo da poterci montare 3/6/12 pale il che vuol dire 24 buchi.
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12 buchi bastano
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disco freno ricoperto di nastro in carta adesiva, e poi lavoro di compasso
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Re: Ropatec

Messaggio da mastrovetraio » 5 mag 2013, 21:39

Questa merita di essere raccontata. Se guardate su youtube i (tantissimi) filmati di un ingegnere belga che si chiama Alex Erauw vedrete cose meravigliose, generatori ad asse verticale che girano con un vento di 0,5 mt/sec grazie a pale Lentz "modificate". C'è il link dell'azienda che (non ) li produce ma afferma che ve li farà costruire da aziende autorizzate. Prezzi introvabili, nessun dato tecnico. Poi girando pazientemente per i forum in varie lingue si scopre 1) che la pala è la Lenz, nessuna modifica salvo il numero di pale ed il diametro del rotore 2) gira con 0,5 mt/sec di vento, ma senza alcun carico
3) la vende una azienda canadese, ma niente prezzo, niente prestazioni, solo inviti ad investire !
Ho scritto all'inventore sia alla sua mail sia su facebook, ed ho anche chiesto quanto costano i piani di costruzione (c'è un link dove li offrono). Ma non ho avuto nessuna risposta. Tre mail senza alcuna risposta. E questo sarebbe l'inventore della "miglior pala eolica ad asse verticale"

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Re: Ropatec

Messaggio da elettrauto » 5 mag 2013, 21:59

in modo da poterci montare 3/6/12 pale


Ti consiglio di mettere al massimo 3 pale (io ne metterei 2), perché con più pale diminuisce la velocità per cui raggiunge la massima potenza, e ti ritroverai con metà potenza se lo farai girare alla velocità di un tripala.
Vorrai aumentare la velocità appena vedrai che il generatore a velocità bassa ti verrà molto grosso e costoso.

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Re: Ropatec

Messaggio da mastrovetraio » 6 mag 2013, 11:58

Attenzione, Elettrauto. Una pala eolica ad asse verticale con due sole pale può essere solo una Savonius, che ho scartato perché deve essere di costruzione robustissima dato che ha un altissimo “coefficiente di solidità”. Oppure può essere una Darrieus, che con due sole pale non andrà MAI in moto da sola, ma ha bisogno di un circuito composto da un anemometro più un circuito elettronico che ad una data velocità del vento attivi un motore elettrico che dia la spinta di partenza. Altrimenti si inserisce all’interno una Savonius, che però farà a pugni con la Darrieus , frenandola.

Una pala eolica a 3/4/5/6/X pale se di profilo Darrieus ha due tipi di problemi.

1) Avviamento, problematico con venti deboli. Per ovviare a questo problema hanno fatto di tutto, come accoppiare all’interno una Savonius, con conseguenti problemi di turbolenze. Altri hanno optato per meccanismi di controllo dell’angolo di incidenza delle pale a controllo centrifugo, altri hanno implementato controlli a leverismi/camme/code ecc. (Cycloturbine, Cyclogiro) ma si introduce complicazione e fragilità. Sul mercato non esiste nulla con queste soluzioni, a parte qualcosa Cinese( Darrieus+Savonius)

2) La Darrieus ha (per me) un altro problema. I costi dei cuscinetti, che devono essere di grosso diametro e ottima costruzione; l’albero, che deve essere di grosso diametro e con spessore di almeno qualche millimetro, e quindi pesante. Ne consegue che le fondazioni sono necessarie, importanti e costose.

Ecco perché ho scelto di costruire una pala eolica di tipo “Panemone”. Facile da costruire, parte con vento debole. Farà pochi giri/min e avrà bisogno di una moltiplica ad ingranaggi. Appunto per questo le dimensioni saranno 3mt diametro per 2mt altezza. Almeno 6 pale, se non 12.

Dovrebbe avere il rendimento di una Savonius senza averne i problemi. Una Savonius della stessa potenza dovrebbe essere alta 6 mt con un diametro di 1metro, con grossi problemi (e spesa) di asse portante e cuscinetti, controventatura e fondazioni.

E comunque se si cerca su youtube ci sono sia Savonius che Darrieus in pezzi, distrutte dal vento per povertà di costruzione e/o progetto. Pochi filmati ( a nessuno piace esibire i propri errori ) ma ci sono, e valgono molto di più dei tanti filmati (spesso falsi) di pretese “grandi scoperte”
Come questa
http://www.google.it/patents?hl=it&lr=& ... c=abstract
Benvenute le critiche, non scrivo certo per far mostra di "quanto sono fico"

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Re: Ropatec

Messaggio da Ferrobattuto » 6 mag 2013, 14:27

mastrovetraio ha scritto:......Farà pochi giri/min e avrà bisogno di una moltiplica ad ingranaggi.....

Non è detto...... Dipende da che generatore ci vuoi accoppiare. ;)
Ovvio che se cerchi qualcosa di esistente e commerciale rischi di rimanere deluso, o non avere risultati apprezzabili, ma se ti vorrai cimentare anche nella sua costruzione potresti avere delle soddisfazioni.
A me personalmente e per motivi miei non mi sono simpatici, ma per il tuo caso forse la soluzione migliore sarebbe proprio un Piggot. (E detto da me ce ne vuole..... :mrgreen: )
Puoi farlo del diametro che vuoi, con tutte le bobine che ci servono, con qualsivoglia caratteristica occorra. E' facile da fare e tutto sommato economico.
Usare la resina e fare uno stampo credo che per te sia una sciocchezza, al limite la difficoltà è dimensionare le bobine, ma una volta fatto il rotore, visti il numero dei giri ecc ecc, fare delle prove con "una" bobina non dovrebbe presentare molte difficoltà. La spesa a questo punto si riduce praticamente ai magneti e al filo di rame.
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Re: Ropatec

Messaggio da elettrauto » 6 mag 2013, 14:46

Attenzione, Elettrauto. Una pala eolica ad asse verticale con due sole pale può essere solo una Savonius

Ferro, sono d'accordo su quello che dici rispetto agli asse verticale; Mastrovetraio mi pare di capire che abbia seri dubbi sul fare quella ad asse verticale perché ha detto che non ci sono certezze di nessun tipo, mentre ha detto che ha trovato certezze sulle "asse orizzontale".
Quindi sul bipala mi riferivo a questi.

Ben venga la sintesi che hai fatto delle caratteristiche, non credo che tu lo faccia per "fare mostra". Non ci credo nemmeno se lo affermi :)

Una domanda: con panemone intendi il darrieus (tipo ropatec) cioè con pale verticali e funzinamento a portanza, o il tipo a funzionamento a resistenza come quello con le tele messe su cornici di legno come questo?

http://www.google.it/imgres?q=panemone& ... 93&bih=484

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Re: Ropatec

Messaggio da maxlinux2000 » 6 mag 2013, 14:55

per lo storico perfetto...l' ideale peró sarebbe poter verificare nellos stesso giorno. Del tipo... tu oggi 6 di maggi misuri o, a casa tua un vento di 18km/h alle ore 14.00.... e poi domani o dopodomani vai a vedere cosa hanno misurato a ferrara alla stessa ora.
Se i dati coincidono con un merigine di errore accetabile, ok, altrimenti ti devi arragiare a farti da solo uno storico per l' anno prossimo. Ricordati di scaricare i dati dall' anemometro, tutti i mesi e metterli in un foglio di calcolo. Più avanti ti serviranno.

CMQ se il vento è poco probabilmente la soluzione migliore è proprio la savonius con un alternatore a molte fasi ottenuto da uno di qui moderni motori da lavatrice.

http://hackedgadgets.com/2008/12/05/fis ... generator/
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Re: Ropatec

Messaggio da Ferrobattuto » 6 mag 2013, 20:26

elettrauto ha scritto:
Attenzione, Elettrauto. Una pala eolica ad asse verticale con due sole pale può essere solo una Savonius

Ferro, sono d'accordo su quello che dici rispetto agli asse verticale.....

Elettrauto, quello sopra l'ha scritto Mastrovetraio, non io..... :mrgreen:

Un bipala con asse orizzontale è MOLTO sconsigliato per il fai-da-te, in quanto presenta difficilissimi problemi di equilibratura e di precisione geometrica. Si rischia di avere squilibri e vibrazioni, che all'aumentare del numero di giri possono diventare distruttivi. Daltronde la differenza di incremento di giri rispetto al tripala non è esuberante, mentre per contro è molto ma molto più facile equilibrarlo, anche geometricamente. Difatti vedrai in giro esclusivamente autocostruiti con tre pale, e io personalmente non ne ho mai visti con due, anche se probabilmente ce ne saranno....

@Offgrid:
Hè.... Mi piacerebbe proprio trovare un paio di quei motori..... :wub: Lasciati così come sono, messi in parallelo dopo i ponti raddrizzatori, anche a bassissimo numero di giri sicuramente darebbero una buona tensione..... ;)
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Re: Ropatec

Messaggio da elettrauto » 6 mag 2013, 22:54

oO :mrgreen:

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Re: Ropatec

Messaggio da mastrovetraio » 7 mag 2013, 10:00

Prima di pensare al generatore, penso al freno. Ferro, secondo te un alternatore di automobile così com’è potrebbe fare da freno? Si tratterebbe di attivare l’eccitazione solo se il vento è eccessivo. Ma forse assorbe potenza anche senza eccitazione? In questo caso ci vorrebbe una frizione elettromagnetica di un compressore di aria condizionata di automobile. O magari si mette proprio un compressore come freno, andrebbe bene anche uno guasto, basta che funzioni la frizione. Che ne pensi?

Quanto all’alternatore tipo piggot, non ti piace per via delle correnti disperse? Il motore/alternatore di

lavatrice Fischer & Paykel rendono di più ? Sarebbe possibile autocostruirlo?

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Re: Ropatec

Messaggio da Ferrobattuto » 7 mag 2013, 13:54

mastrovetraio ha scritto:Prima di pensare al generatore, penso al freno. Ferro, secondo te un alternatore di automobile così com’è potrebbe fare da freno? Si tratterebbe di attivare l’eccitazione solo se il vento è eccessivo. Ma forse assorbe potenza anche senza eccitazione? In questo caso ci vorrebbe una frizione elettromagnetica di un compressore di aria condizionata di automobile. O magari si mette proprio un compressore come freno, andrebbe bene anche uno guasto, basta che funzioni la frizione. Che ne pensi?

Quanto all’alternatore tipo piggot, non ti piace per via delle correnti disperse? Il motore/alternatore di

lavatrice Fischer & Paykel rendono di più ? Sarebbe possibile autocostruirlo?


Una catasta di domande..... (woot)
Bene, ti scrivo quello che penso e quel poco che sò:
Un alternatore di automobile come freno non è molto efficiente, ha scarso rendimento meccanico, per cui consuma energia "sempre", se rimane attaccato in permanenza, abbassando discretamente l'efficienza del sistema. Poi "acceso" per frenare, l'incremento di frenata sarebbe poca. E in ultima analisi si bruciano facilmente per sovraccarico, in quanto sono fatti per funzionare con il regolatore elettronico costantemente in funzione, che impedisce di superare certi parametri qualsiasi sia il numero di giri.
Invece l'idea della frizione elettromagnetica di un condizionatore per autoveicoli è ottima (ci avevo pensato anche io.....), soprattutto se si sceglie un modello per grossi condizionatori (ce ne sono anche a 24V per camion o autobus....), e soprattutto se inserisce un ulteriore "utilizzatore", che può essere un secondo alternatore, se si necessita di altra energia, o un compressore per aria compressa, se la si usa per qualcosa, o anche una pompa per l'acqua, o.... mille altre cose.
Se invece serve solo un "freno" si può pensare ad un sistema giroscopico (roba semplice, non ti preoccupare.....) che azioni un paio di ganasce in un grosso tamburo dei freni di recupero.

Quei motori di lavatrice lì si trovano anche quì da noi, anche se quel tipo di lavatrici sono ancora abbastanza nuove. Si può vedere in qualche demolizione, o in qualche posto dove si depositano elettrodomestici usati.
Sono ottimi, l'unico problema (si fa per dire) è che essendo fatti per funzionare con tensione elevata, se fatti girare come alternatori con buona probabilità caricano con una tensione alta e una bassa corrente. Ma da quello che si vede nei vari filmati probabilmente si possono facilmente ricollegare le varie serie di bobine in modo da prelevare tensioni differenti e più basse. A me ancora non è capitato per le mani, che altrimenti mi ci sarei già "divertito" sicuramente. ;)

Il Piggot..... Quel tipo di alternatore è nato per il "terzo mondo", per potersi costruire facilmente e con materiali di recupero. "Trasposto" nel nostro consumistico mondo occidentale, sembra diventato la panacea di tutti i mali. Di buono, del progetto originale, conserva la semplicità di costruzione, ma da noi i magneti di recupero da vecchi altoparlanti o di motori elettrici a corrente continua sono stati sostituiti dai potentissimi magneti al neodimio, come il filo di rame, che invece di essere recuperato da vecchi trasformatori o da motori eletrici in disuso, viene regolarmente acquistato a caro prezzo dai fornitori del settore.
Fin quì niente di male..... Senonché ci sono le contropartite. L'efficienza non è delle migliori, perché il flusso magnetico delle calamite non viene imbrigliato in un nucleo ferromagnetico, in quanto le bobine sono "avvolte in aria" (anche se in realtà sono affogate nella plastica....) invece di essere inserite in apposite scanalature in un nucleo ben laminato. In questo modo appena si forma della corrente indotta dalla rotazione il flusso contrario che si genera nelle bobine (Forza Contro Elettromotrice.....) contrasta il flusso dei magneti, indebolendolo e deviandolo nell'aria circostante.
Ovviamente una cosa del genere può andar bene in un posto dove di corrente se ne usa poca e per sistemi di emergenza dove non c'è di meglio, applicarla quì, dove si possono reperire materiali migliori e usare sistemi corretti per avere maggiore efficienza e maggiore funzionalità, mi pare uno spreco.... "Consumismo Ecologico", insomma....
Comunque nulla vieta di usarli, come avrai visto in giro ce ne sono un sacco che funzionano egregiamente, possono servire allo scopo. :: )
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Re: 2014: auto elettrica a 5000€

Messaggio da mastrovetraio » 12 mag 2013, 20:56

Gli Amish, non usano elettricità, fanno generatori eolici ad aria compressa, hanno laboratori di falegnameria con utensili ad aria. Nelle case i frullatori, l'impastatrice per il pane, la centrifuga, la lavatrice insomma tutto il possibile e l'immaginabile va ad aria compressa. Guardatevi questo
http://www.pondaeration.com/americaneaglewindmill.html è tecnologia Amish, molto interessante e facile da fare.

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Re: 2014: auto elettrica a 5000€

Messaggio da Ferrobattuto » 12 mag 2013, 21:33

Vabhè che andranno a letto con le galline..... (woot) ma per la luce dovranno usare sempre lampade a petrolio..... :barf:
Però anche le attrezzature ad aria compressa si usurano, come quelle elettriche, anzi, forse anche di più.
Mi torna in mente una cosa: mio suocero, che nel primo dopoguerra andò a lavorare nelle miniere di carbone nel Belgio, mi raccontava che le luci dei corridoi erano accese con dei microgeneratori ad aria compressa. Lampada e generatorino erano chiusi in contenitori stagni. Niente impianti elettrici nelle gallerie profonde..... Pompavano giù solo aria, per azionare i demolitori, per far girare motori di nastri trasportatori o qualsiasi altra roba. Tutto ad aria compressa. Rinnovava l'aria delle gallerie e portava via i gas.
Sono andato OT..... :mrgreen:

Comunque Hal9000 me ne aveva già parlato, di volersi fare una utilitaria o un furgoncino elettrico usati per andare al lavoro. Con l'impianto che ha lui..... :D
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Re: 2014: auto elettrica a 5000€

Messaggio da Dolomitico » 12 mag 2013, 21:35

Ci avevo pensato anch'io di fare una savonius con i pezzi di un compressore da frigo,il pistoncino e cilindro sono pronti,basta raccordarli e più gira e più pompa,non è un'idea strana,e il bombolone non si solfata,però servirebbe una bella cisterna per l'accumulo,altrimenti non paga...

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Re: 2014: auto elettrica a 5000€

Messaggio da Ferrobattuto » 12 mag 2013, 22:23

Dolomitico ha scritto:.....altrimenti non paga...

Non credo che risolva.... Se ricordi bene nell'altro forum ci fu chi si prese la briga di fare dei calcoli, e con un serbatoio di 1mq ad una decina di atm si incameravano 1 o 2Kw..... O forse meno. Secondo me accumulare aria compressa serve solo come surplus quando c'è vento forte, e solo se si hanno attrezzature che la sfruttano.
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Re: 2014: auto elettrica a 5000€

Messaggio da mastrovetraio » 13 mag 2013, 8:51

Gli Amish usano come serbatoi carri cisterna ferroviari dismessi. Allo sfascio bomboloni ex GPL li vendono a peso. Ma l’idea è un’altra. Immagina un accumulo di 100 litri+ pressostato che ad una certa pressione invii l’aria compressa ad un motore (ne ho visti su internet di tutte le potenze e prezzi bassi) il quale motore farà girare un normalissimo alternatore di automobile o camion. Vantaggi: poter connettere più pale eoliche ad un solo accumulo con un tubo in plastica, non cavi elettrici; utilizzo ottimale pale eoliche ad asse verticale (alta coppia, pochi giri) ; compressore accoppiato alle eoliche facile da costruire, non è altro che una molla ad aria di camion, costa poco ed è praticamente eterno; motore ad aria compressa bello e pronto, costa poco ed ha i giri e la potenza necessari a far girare in modo ottimale l’alternatore; alternatore bello e pronto, niente acrobazie per costruire un Piggot adatto ad una eolica verticale che risulterebbe costoso e problematico. Allo sfascio di allternatori cen’è a cataste, uno da camion a 24 volt lo vendono a 50 euro. facile costruire compressori a più stadi, sempre con molle ad aria di camion. Dato che il “salto” è di 2 bar, la prima eolica genererà circa 50 litri/min a2 bar, la seconda ricomprimerà gli stessi 50 litri a 4 bar, la terza a 6 bar . Si può continuare, ma ad un certo punto ci saranno i limiti meccanici dei materiali (molle e tubazioni) per cui non si può pensare di andare oltre gli 8-10 bar. Se volessimo aumentare il rendimento si potrebbe preriscaldare l’aria in entrata al motore con un bruciatore Babington alimentato ad olio alimentare esausto. Benvenute le critiche
https://www.youtube.com/watch?v=p82ufI9 ... ata_player
Dimenticavo, tra i vantaggi c'è anche quello di non avere parti elettroniche. Nessun controller, nessun arduino.

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Re: 2014: auto elettrica a 5000€

Messaggio da Ferrobattuto » 13 mag 2013, 13:49

mastrovetraio ha scritto:.....Dato che il “salto” è di 2 bar, la prima eolica genererà circa 50 litri/min a2 bar, la seconda ricomprimerà gli stessi 50 litri a 4 bar, la terza a 6 bar.....

Non credo sia conveniente mettere i compressori in serie..... Almeno per il fai-da-te. Risulta difficilissimo dimensionare i compressori, in quanto sono a volume diverso in base alle pressioni interne gestite. A suo tempo ho visto funzionare dei compressori per aria ad alta pressione (200atm.), in cui in un singolo compressore c'erano tre o quattro cilindri in cascata ma coi pistoni di diametri fortemente diversi, per mantenere lo sforzo uguale all'asse. Ed era tutto solidale, naturalmente, figuriamoci in un sistema "slegato" con diversi compressori alimentati singolarmente da "motori" diversissimi, in quanto posti a molti metri distanza l'uno dall'altro, fatti artigianalmente e perciò leggermente dissimili, e in ultimo necessariamente "ventilati" in modo dissimile (per direzione del vento ed eventuali "turbolenze") gli uni dagli altri. Secondo me converrebbe che i compressori stiano in parallelo, così i motori possono "esprimere" la potenza che riescono ad erogare, erogando aria compressa nella misura in cui vengono spinti dal vento. L'importante è che ci sia una valvola di ritegno (di non ritorno) per ogni compressore. Ad impianto vuoto la velocità dei rotori sarà sicuramente massima, poi man mano che sale la pressione nei condotti a valle delle valvole, ciascun rotore rallenterà per la resistenza che sente e per la singola forza del rotore.
L'analogia con un circuito elettrico, compresi i diodi di blocco, è notevole, e altrettanto logica, come lo sarebbe sicuramente con un circuito idraulico. ;)
I compressori possono anche essere rotativi, a palette o a lobi, non necessariamente alternativi a pistoni.
Per riscaldare l'aria all'uscita dei serbatoi ed evitare fenomeni di congelamento si possono usare anche pannelli termosolari ;) , senza scomodare bruciatori vari, e l'acqua di condensa andrebbe sicuramente eliminata con appositi filtraggi a monte, possibilmente prima del serbatoio di stoccaggio, pena nebulizzazioni e congelamenti vari nei tubi e nelle apparecchiature (valvole ecc), otturazioni e malfunzionamenti dati dal ghiaccio. Ne ho avuto tristi esperienze negli impianti di frenaggio ad aria compressa sugli autobus...... :(
Mi trovi daccordissimo sull'inutilità di eventuali circuiti elettronici. ;)
Inviato manualmente dal mio vecchio e sgangherato, ma fedele computer

Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto

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