Vademecum batterie. - Accumulatori
Inviato: 18 ott 2013, 16:29
Data originale: 28/10/2009, 16:43
Passo numero 4 - Manutenzione ordinaria degli accumulatori al piombo:
Per manutenzione ordinaria si intende la manutenzione “normale” periodica che si fa in caso di efficienza dell’impianto.
La prima operazione semplice di normale manutenzione è il controllo del livello dell’elettrolito. Se il livello è basso si rabbocca fino al livello massimo, generalmente indicato sul fianco della batteria con una linea, insieme ad una linea più bassa che segna il livello minimo.
Non conviene oltrepassare la linea di livello massimo, si rischia di provocare travasi o trasudamenti di elettrolito acido, che possono provocare corrosioni agli oggetti esterni.
Il rabbocco si fa con acqua distillata, o al limite con acqua “demineralizzata”, pena la formazione sul lungo termine di solfati (normalmente di calcio) estranei e deleteri per il normale funzionamento. Non usare acqua “deionizzata” in vendita per i ferri da stiro, contiene comunque residui di sali estranei.
Un altro controllo da fare, sul lungo termine in caso di funzionamento regolare, è la densità dell’elettrolito. Si misura con uno strumento che si chiama “densimetro”, che misura il peso specifico della miscela acqua-acido, costituito da un corpo di vetro trasparente con un galleggiante graduato dentro. Alcuni tipi di densimetro hanno la scala realizzata con semplici colori, che indicano la densità in modo generico come sufficiente e insufficiente, mentre altri, da preferire, hanno la scala graduata in grammi (o chilogrammi) per litro. Questi indicano la densità con precisione e consentono di controllarne periodicamente le variazioni, che possono indicare sia lo stato di carica che l’eventuale solfatazione delle piastre.
La densità va misurata con elettrolito “riposato”, ossia dopo almeno un paio d’ore che sia stato rabboccato il livello e in assenza di bolle di gas che ne falsino il peso specifico, con temperatura quanto più possibile simile a quella ambiente.
La temperatura dell’elettrolito non deve superare mai i 55°C, pena l’aumento di aggressività dell’acido e la corrosione delle piastre, infatti nel caso di batterie in uso in clima tropicale, la densità deve essere diminuita almeno di 50g/L.
La densità di un accumulatore per auto in buono stato deve essere non meno di 1280 g/L a batteria carica e di 1150g/L a batteria scarica. Densità maggiori sono troppo aggressive e densità minori sono insufficienti, oppure su batterie “anziane” indice di solfatazione.
Invece la densità negli accumulatori stazionari, destinati a lungo funzionamento con correnti molto più basse e senza forti spunti, è generalmente più bassa di quelle da avviamento, proprio per evitare il più possibile corrosioni a lungo termine.
Un’altra operazione che si può effettuare è il controllo dello stato dei morsetti e dei cavi di collegamento. Debbono risultare puliti, senza segni di efflorescenze di sali metallici o di corrosioni. I sali che si formano normalmente sono solfati dei metalli impiegati, generalmente solfato di rame, azzurro, o di ferro, giallastro, o di zinco, di solito bianco. Sono tutti solubili, perciò si lavano semplicemente con acqua pulita e si spazzolano con una spazzola di ferro. Poi vanno protetti con qualcosa che impedisca il contatto con l’elettrolito o con i gas che si sprigionano durante la carica. Molto semplicemente si cospargono di vaselina, o di un grasso impermeabile e abbastanza consistente, altrimenti si possono verniciare con vernici protettive per metalli, o ancora semplicemente con bitume o catrame sciolto con un diluente (anche benzina….) fino alla consistenza di una vernice. Il catrame si asciuga e forma uno strato protettivo contro l’aria o i gas.
Le superfici interne dei morsetti, quelle esterne dei poli, la superficie di contatto dei capocorda che terminano i cavi debbono essere pulite, e verniciate o protette solo dopo il montaggio. Dopo la protezione controllare che non ci siano superfici metalliche scoperte.
Modificato da Hal9000 - 30/10/2009, 09:41
Passo numero 4 - Manutenzione ordinaria degli accumulatori al piombo:
Per manutenzione ordinaria si intende la manutenzione “normale” periodica che si fa in caso di efficienza dell’impianto.
La prima operazione semplice di normale manutenzione è il controllo del livello dell’elettrolito. Se il livello è basso si rabbocca fino al livello massimo, generalmente indicato sul fianco della batteria con una linea, insieme ad una linea più bassa che segna il livello minimo.
Non conviene oltrepassare la linea di livello massimo, si rischia di provocare travasi o trasudamenti di elettrolito acido, che possono provocare corrosioni agli oggetti esterni.
Il rabbocco si fa con acqua distillata, o al limite con acqua “demineralizzata”, pena la formazione sul lungo termine di solfati (normalmente di calcio) estranei e deleteri per il normale funzionamento. Non usare acqua “deionizzata” in vendita per i ferri da stiro, contiene comunque residui di sali estranei.
Un altro controllo da fare, sul lungo termine in caso di funzionamento regolare, è la densità dell’elettrolito. Si misura con uno strumento che si chiama “densimetro”, che misura il peso specifico della miscela acqua-acido, costituito da un corpo di vetro trasparente con un galleggiante graduato dentro. Alcuni tipi di densimetro hanno la scala realizzata con semplici colori, che indicano la densità in modo generico come sufficiente e insufficiente, mentre altri, da preferire, hanno la scala graduata in grammi (o chilogrammi) per litro. Questi indicano la densità con precisione e consentono di controllarne periodicamente le variazioni, che possono indicare sia lo stato di carica che l’eventuale solfatazione delle piastre.
La densità va misurata con elettrolito “riposato”, ossia dopo almeno un paio d’ore che sia stato rabboccato il livello e in assenza di bolle di gas che ne falsino il peso specifico, con temperatura quanto più possibile simile a quella ambiente.
La temperatura dell’elettrolito non deve superare mai i 55°C, pena l’aumento di aggressività dell’acido e la corrosione delle piastre, infatti nel caso di batterie in uso in clima tropicale, la densità deve essere diminuita almeno di 50g/L.
La densità di un accumulatore per auto in buono stato deve essere non meno di 1280 g/L a batteria carica e di 1150g/L a batteria scarica. Densità maggiori sono troppo aggressive e densità minori sono insufficienti, oppure su batterie “anziane” indice di solfatazione.
Invece la densità negli accumulatori stazionari, destinati a lungo funzionamento con correnti molto più basse e senza forti spunti, è generalmente più bassa di quelle da avviamento, proprio per evitare il più possibile corrosioni a lungo termine.
Un’altra operazione che si può effettuare è il controllo dello stato dei morsetti e dei cavi di collegamento. Debbono risultare puliti, senza segni di efflorescenze di sali metallici o di corrosioni. I sali che si formano normalmente sono solfati dei metalli impiegati, generalmente solfato di rame, azzurro, o di ferro, giallastro, o di zinco, di solito bianco. Sono tutti solubili, perciò si lavano semplicemente con acqua pulita e si spazzolano con una spazzola di ferro. Poi vanno protetti con qualcosa che impedisca il contatto con l’elettrolito o con i gas che si sprigionano durante la carica. Molto semplicemente si cospargono di vaselina, o di un grasso impermeabile e abbastanza consistente, altrimenti si possono verniciare con vernici protettive per metalli, o ancora semplicemente con bitume o catrame sciolto con un diluente (anche benzina….) fino alla consistenza di una vernice. Il catrame si asciuga e forma uno strato protettivo contro l’aria o i gas.
Le superfici interne dei morsetti, quelle esterne dei poli, la superficie di contatto dei capocorda che terminano i cavi debbono essere pulite, e verniciate o protette solo dopo il montaggio. Dopo la protezione controllare che non ci siano superfici metalliche scoperte.
Modificato da Hal9000 - 30/10/2009, 09:41