Test su alcuni desolfatatori

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Re: Test su alcuni desolfatatori

Messaggio da Lupo solitario » 26 feb 2016, 12:21

Hai ragione, non è che sono occupa:to mi sono proprio dimenticato!!!! Sapessi che fatica per recuperare l'ID e la password!!
Ho visto che c'è una sezione di chimica, vado a vederla.
Scusate il fuori tema!

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Re: Test su alcuni desolfatatori

Messaggio da Lupo solitario » 2 mar 2016, 13:41

Domandina per gli esperti; quando mi arriverà il desolfatatore che ho ordinato posso attaccarlo in parallelo all'accumulatore (piccolino, 12 Amp/h) assieme al caricabatteria? Oppure, ma il ragionamento è lo stesso, sulla batteria della moto caricato dall'alternatore? Non c'è il rischio che i picchi di tensione del desolfatatore vengano assorbiti dal carica batterie vanificandone la loro efficacia? Sulla batteria della moto evito, mi sovviene ora che il cruscotto e la centralina sono delicati, picchi di 100 volt li distruggerebbero.
Magari mettere un diodo in serie per isolare il caribatterie?

P.S. Mi sono letto parecchie pagine della discussione "come caricare un accumulatore al piombo" e vedo che i desolfatatori sono permanentemente connessi.

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Re: Test su alcuni desolfatatori

Messaggio da Marko » 2 mar 2016, 15:50

Io li ho connessi 24H su tutto. Nessun problema. Parlo dei clean, e dei megapulse.

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Re: Test su alcuni desolfatatori

Messaggio da Lupo solitario » 3 mar 2016, 16:08

Altra domandina, spero sia la sezione giusta, ma altre discussione sugli accumulatori al piombo sono bloccate.
Ho due accumulatori al piombo di identiche dimensioni e capacità; dopo 12 ore di carica a 16 volt, anzi diciamo sovraccarica, quindi rigorosamente entrambi carichi al massimo, uno assorbe circa il 50% in più di carica dell'altro, qual'è il migliore dei due? Quello che assorbe meno o quello che assorbe di più?

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Re: Test su alcuni desolfatatori

Messaggio da Ferrobattuto » 3 mar 2016, 18:12

Scusa, ma cosa intendi per "uno assorbe circa il 50% in più di carica dell'altro"? Sono messi in parallelo?
Dai 15,5V ai 16,2V sei in regime di desolfatazione, non di sovraccarica. In genere ci si arriva con bassa corrente (1/40 o 1/50 della capacità al massimo) e di solito si fa con una batteria alla volta, proprio per evitare che una delle due "si pappi" tutta la corrente.
A questo punto ti consiglierei di staccare il tutto, lasciar riposare le due batterie qualche ora, poi controllare la tensione. Quella che mantiene la tensione più alta per più tempo in genere è la migliore. Non è detto che l'altra sia da buttare, semplicemente è un po' meno efficiente, puoi provare a continuare il trattamento per un altro po' di tempo per vedere come va.
In genere le batterie trattate in questo modo se lasciate a riposo e se sono efficienti, reggono la tensione ben al di sopra dei 13V per almeno 36-48 ore, se non di più. Se la tensione cala prima hanno una autoscarica relativamente elevata, se invece scendono subito sotto ai 13V sono un po' "esauste", ma forse ancora usabili (dipende da cosa ci devi fare.....).

Batterie da moto? :D :lol:
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Re: Test su alcuni desolfatatori

Messaggio da Lupo solitario » 3 mar 2016, 18:59

Ferro, perdona mi sono spiegato male. Dunque si' sono batterie da moto, piccoline da 12 amp/h. Le ho caricate proprio in regime di desolfatazione, come giustamente scrivi, in ottemperanza all'articolo del 1922...
Naturalmente separatamente, prima una poi l' altra.
Vorrei saper qual' è la migliore. Entrambe, sotto carico scendono subito a pochi decimi sopra i 12 volt, altre prove non ne ho fatte e dato che una l'ho già montata ed usata non è più paragonabile. A fine carica una assorbiva 0,5 amp circa, l'altra 0,7.
in attesa che mi arrivi il desolfatatore dalla Cina. :D

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Re: Test su alcuni desolfatatori

Messaggio da Ferrobattuto » 3 mar 2016, 19:26

Diciamo che portare una batteria a 16,2-16,25V a fine carica è già una sicura desolfatazione..... Il desolfatatore semmai è ottimo per tenerle in efficienza durante le soste prolungate, anche se come avrai visto, in caso sia uno di quelli che si alimenta dalla batteria, necessita di un piccolo caricabatteria in parallelo per non fargliela riscaricare. Poi se ti va eventualmente facci vedere quello che hai preso e come va.
Quella minima differenza di assorbimento può essere data da molteplici fattori, anche dalla eventuale differenza di marca o di età, o comunque di uso.
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Re: Test su alcuni desolfatatori

Messaggio da Dolomitico » 4 mar 2016, 14:13

Ferrobattuto ha scritto:Scusa, ma cosa intendi per "uno assorbe circa il 50% in più di carica dell'altro"? Sono messi in parallelo?
Dai 15,5V ai 16,2V sei in regime di desolfatazione, non di sovraccarica. In genere ci si arriva con bassa corrente (1/40 o 1/50 della capacità al massimo) e di solito si fa con una batteria alla volta, proprio per evitare che una delle due "si pappi" tutta la corrente.:
:huh:

Un momento,non si possono lasciare batterie funzionanti per ore e ore a 16V,non è questo il procedimento,semmai solo per batterie dure da tempo,e in casi gravi,ma in questi casi meglio il desolfatatore.
La pratica corretta è di caricarla normalmente,e una volta finito il processo,alzare la tensione fino a 16.2V per 1 ora al massimo in modo che l'ebollizione possa disgragare il solfato liberando le piastre.
Ma sono processi che vanno ripetutti,Max ci ha messo parecchio tempo per recuperare la capacità persa,invece i desolfatatori permettono un ciclo continuo 24h su 24.

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Re: Test su alcuni desolfatatori

Messaggio da Ferrobattuto » 4 mar 2016, 19:23

Ma difatti non l'ho scritto..... Forse non mi sono spiegato bene, ma ho scritto: "In genere ci si arriva...." E ho precisato anche che ci si deve arrivare con bassa corrente, 1/40 o 1/50 della capacità.
Difatti proprio ultimamente ho desolfatato la batteria della ex macchina di mio figlio, di solito ferma in garage per lunghissimi periodi, ovviamente con la batteria staccata, che però l'ultima volta mi sono dimenticato di staccare. Orologio, centraline varie l'hanno buttata a zero completamente, e me ne sono accorto dopo diversi mesi. Bene, col sistema di caricarla a corrente bassissima (batteria da circa 50Ah caricata a 1A per molte ore consecutive), l'ho portata fino ai fatidici 16,2V e si è ripresa completamente, tanto che dopo qualche giorno che stà lì in prova, tipo esperimento, la tensione è ancora intorno ai 13V.

Hai fatto bene a precisare, Dolomitico, a volte ci si spiega male e si rischia di dare adito a fraintendimenti.

P.S.
Per tutte le prove ultimamente uso il caricabatterie che ho descritto quì: viewtopic.php?f=14&t=2307#p39177 e devo dire che si presta benissimo.
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Re: Test su alcuni desolfatatori

Messaggio da Lupo solitario » 9 mar 2016, 14:07

Dunque giusto per informazione, l'accumulatore che a fine carica assorbiva di più, dopo un uso limitatissimo, ha ceduto: attualmente si carica, ma mantiene la carica per poche ore.
Attendo con ansia l'arrivo del desolfatatore per vedere se riesco a salvarlo.
D'altronde era ragionevole, maggior assorbimento= minor tensione opposta dalla batteria al caricabatteria, minor tensione= batteria danneggiata e/o a fine carriera.
Però vorrei dire che un accumulatore al piombo non patisce la sovraccarica, perlomeno se effettuata a bassa corrente in modo da non danneggiare le piastre, ma si limita a convertire l'eccesso di elettricità in idrolisi dell'acqua.
Qui stiamo parlando di correnti introrno ai 400-500 mA, non credo sufficienti a danneggiare alcunchè.
La cosa curiosa è che il mio carica betterie, palesemente a Mosfet, da 12, 5 volt a vuoto e tensioni variabili sotto carico.
Con assorbimento a 0,5 amp era, appunto 16 volt.

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Re: Test su alcuni desolfatatori

Messaggio da Dolomitico » 9 mar 2016, 16:30

Ma la batteria è ermetica?Hai provato a metterci acqua distillata?

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Re: Test su alcuni desolfatatori

Messaggio da daniele165 » 9 mar 2016, 21:17

Buonasera, domenica ho lasciato in carica una batteria da camion 12V 180A con un caricabatteria manuale e Megapulse collegato. Quando mi sono ricordato di spegnerlo era già sera ed era arrivato a 16V. Non so per quanto tempo il Megapulse a lavorato a 16V comunque funzionava e continua a funzionare.
Saluti
Daniele

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Re: Test su alcuni desolfatatori

Messaggio da Lupo solitario » 10 mar 2016, 13:31

Dolomitico, è una batteria detta "free maintenance" ma in realtà si può aggiungere acqua e/o acido, cosa che ho fatto perchè ne aveva assai bisogno.
Mi è arrivato, finalmente, il desolfatatore e adesso l'ho attaccato assieme al caricabatteria, vedremo se sortisce un qualche effetto.

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Re: Test su alcuni desolfatatori

Messaggio da Lupo solitario » 14 mar 2016, 11:46

Uff...nulla da fare, non tiene la carica, sono giorni che provo, ma a piena carica mi dura poche ore, tenendo collegato caricabatteria e desolfatatore mi viene il dubbio che gli impulsi si scarichino sul caribatteria e non sulla batteria

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Re: Test su alcuni desolfatatori

Messaggio da Ferrobattuto » 14 mar 2016, 12:19

Probabilmente la batteria è vecchiotta, un po' "sbriciolata" e con molto fondo di polveri sotto le piastre, o no? Di solito in quel caso è difficile che reggano la carica.
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Re: Test su alcuni desolfatatori

Messaggio da Lupo solitario » 14 mar 2016, 16:56

Eppure 15 giorni fa funzionava bene, l'ho montata sulla moto la faceva partire perfettamente, vabbè ci provo ancora per una settimana poi la rottamo.

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Re: Test su alcuni desolfatatori

Messaggio da Ferrobattuto » 14 mar 2016, 19:32

Purtroppo le batterie, specie quelle piccole così, possono mollarci anche di punto in bianco. Comunque insistere non costa nulla..... ;)
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Re: Test su alcuni desolfatatori

Messaggio da Dolomitico » 20 mar 2016, 11:16

Lupo solitario ha scritto:Eppure 15 giorni fa funzionava bene, l'ho montata sulla moto la faceva partire perfettamente, vabbè ci provo ancora per una settimana poi la rottamo.


Ciao Lupo,conle piccole è sempre un'incognita,anche la mia ex dello scooter dopo anni di desolfatazione e servizio mi ha detto ciao,a nulla sono serviti acqua e desolfatatore,in quel caso la diagnostica potrebbe essere varia,ma se non tiene la carica probabilmente è arrivata a fine vita.
Non in tutte le batterie basta solo acqua e desolfatazione,dipende dalla vita che ha fatto,i cicli e l'età.
Le agm in teoria non dovrebbero avere problemi di corti,eppure mi ne ho 3 da 65ah che hanno ogn'una una cella in corto.

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Re: Test su alcuni desolfatatori

Messaggio da maio1 » 23 mar 2016, 10:01

Ciao Ragazzi grazie a tutti voi dell'interessantissimo post .
Dopo 10 gg mi è defunto improvvisamente il clen 400 ah, e ne sto aspettando un altro in garanzia dalla Cina.
Sono molto interessato al progettino di Hall9000 esposto da ferrobattuto.
Ma ho dei dubbi di realizzazione, essendo le mie vecchie conoscenza di elettronica ormai un lontano ricordo:
1) il trasformatore da quanti ampere? i diodi rettificatori quali consigliate?
2) è un trimmer o è un potenziometro il componente da 10k ohm?A quale tensione regolarlo ? non possedendo un oscilloscopio posso regolare con un tester?
3)quale induttanza da 100 mh consigliate al fine di non saturarla?
4)Se ho capito bene può funzionare sia con alimentazione propria sia passivamente con alimentazione della batteria stessa?
Scusate per le tante domande ma l'argomento è molto interessante!!!
Ciao Stefano

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Re: Test su alcuni desolfatatori

Messaggio da Ferrobattuto » 23 mar 2016, 13:25

L'integrato in uso su quel circuito regge al massimo 3A, per cui basterà che il secondario del trasformatore possa reggere quella corrente o poco di più.
Qualsiasi diodo che regga quella corrente e quella tensione andrà benissimo, 100V - 5A saranno più che sufficienti. Anche per il ponte stessa cosa.
Invece il diodo connesso in uscita dell'integrato (STPS8H100) deve essere un diodo per commutazione veloce. Cerca in rete le sue caratteristiche ed eventualmente mettine uno simile.
Quello da 10K ohm è un trimmer, ma nessuno vieta di sostituirlo con un potenziometro. Però in questo caso c'è il pericolo di sovraccaricare la batteria. Per regolarlo basta collegare una lampadina o una resistenza che assorba un paio di ampere e regolare con un tester per la tensione di fine carica che si vuole ottenere, in genere tra i 14 e i 14,5V. Poi se serve di caricarla meglio dopo desolfatata si può intervenire con un normale caricabatterie.
Le induttanze migliori in genere sono avvolte su nuclei toroidali, ma bisogna stare attenti al tipo di nucleo che non vada in saturazione. In alternativa si può usare una induttanza avvolta in aria, ma avendo più spire è probabile che abbia una resistenza Ohmica maggiore. Sceglierne una con la minore resistenza possibile.
No, non può funzionare con alimentazione dalla batteria che stà desolfatando, necessita di alimentazione separata. Nel secondo schema nella pagina precedente, si vede che ha un ingresso in Corrente Continua (entrata dal diodo che stà sotto la scritta "80VA") che va alimentata con tensione sensibilmente maggiore di quella della batteria sotto carica. Si può usare un pannello fotovoltaico oppure una fonte di corrente qualsiasi tra i 20 e i 30V.

Curiosità: quanto è "lontano" il tuo ricordo delle conoscenze di elettronica? :D
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