Come recuperare il piombo da accumulatori esausti.

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Re: Tentativo di recupero del piombo da accumulatori esausti

Messaggio da mastrovetraio » 12 gen 2013, 20:05

È che in questo momento tra Professori e Cavalieri..... voglio fondare il partito della nutella, una bella spalmata sulla scheda.... certo sarebbe meglio la m...da, ma è un pò scomoda.
Ho parlato di stracci perchè ho appena riletto una parte di libro sulla ceramica, sto "facendo cervello" sui forni. Nella cottura Raku che è fortemente riducente portano il forno a temperatura, anzi, portano la ceramica a temperatura, aprono il forno, ci buttano dentro qualunque cosa che possa bruciare incluso appunto stracci magari imbevuti di olio, poi richiudono il tutto lasciando giusto un buco per far uscire il monossido di carbonio.
Il forno io pensavo di farlo in fibraceramica, leggero e facile da maneggiare, crogiolo in refrattario con buco centrale per lo scarico del Pb, fiamma a gas laterale, tangenziale. I prossimi giorni leggerò tutto ciò che ho, poi ve lo propongo.
Al lavoro posso ragionare con un ingegnere siderurgico ! E lo zio chimico ce l'ho davvero, lo chiederò a lui per la parte chimica.

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Re: Tentativo di recupero del piombo da accumulatori esausti

Messaggio da Dolomitico » 13 gen 2013, 10:30

Vi scrivo una soluzione che avevo in archivio,io catolgo tutto quello che potrebbe tornarmi utile,ho la stampante che è stata siringata abbondantemente nel ricaricare inchiostro per stampare tutto,(che sia diventata tossica? (:) )
Scherzi a parte questa è la soluzione,io non l'ho provata ma il tipo dice di si:

Mettere in un crogiolo di ferro (possibilmente un po spesso,non una lattina)altrimenti col calore si rovina,Anche ceramica va bene.
PBS finemente tritatoe soda caustica,in proporzioni NAOH:PBS=0.18:1.8 e aggiungere al totale 10%del peso risultante in acqua,mescolare finchè non si ottiene una sorta di fango.
Attenzione,svilupperà molto calore,dopo qualche minutoche ha smesso di generare calore,il composto sarà giallastro,a questo puntoriscaldare il crogiolo tra 20 e 200°,insomma finchè non evapora tutta l'umidità e rimane secco.
A questo punto portare la miscela a 650° (meglio dentro un forno o qualcosa che concentra il calore)e dopo un tot di tempo avverrà la metallizazzione,ovvero abbastanza velocemente il composto diventerà la sua forma metallica.
Se non ho capito male,questo processo avviene per via della capacità dello zolfo e dei solfati di cedere elettroni.


Fin qui ho riportato quanto ho trovato sui miei testi,qui un link in Inglese:
http://rd.springer.com/article/10.3103/ ... 1207050045

Se cercate su internet il pdf si intitolava:
reduction of lead in the sulfide-molten sodium hydroxide system
Forse trovate qualcosa in più...

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Re: Tentativo di recupero del piombo da accumulatori esausti

Messaggio da Ferrobattuto » 13 gen 2013, 11:03

Sembra facile..... Se funziona non è male, l'unica cosa che mi resta da capire è dove vada a finire lo zolfo. E anche il solfato di sodio. E poi il sodio è un metallo, che fonde a temperature bassissime (sotto ai 100° se ricordo bene....) per cui si rischia l'evaporazione.... O quantomeno la soluzione tipo lega nel piombo fuso, che ne rovina le qualità finali per farne accumulatori.

Manca un buon chimico, nel forum. Lupo è sicuramente simpatico, ma troppo latitante.....
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Re: Tentativo di recupero del piombo da accumulatori esausti

Messaggio da Dolomitico » 13 gen 2013, 12:15

Non so,la spiegazione l'ho presa "da un forum" di solito le cose quando sono interessanti me le salvo,e il tipo diceva che la resa è molto alta,molto metallo viene convertito,però bisogna vedere il costo della soda caustica.
Se non ho calcolato male,ci va il 10% di soda caustica ogni 90% di piombo in solfato,poi sul totale un'altro 10% di acqua,e mescolare abbondantemente,poi scaldae prima a 100/200° finche si asciuga,e poi su finchè metallizza,non mi pare difficile,un chilo di soda caustica ogni 10 di piombo.......o sbaglio? :?:

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Re: Tentativo di recupero del piombo da accumulatori esausti

Messaggio da calcola » 13 gen 2013, 12:40

PBS finemente tritatoe soda caustica,in proporzioni NAOH:PBS=0.18:1.8 e aggiungere al totale 10%del peso risultante


La reazione funziona sicuramente, forse il problema è nel solfuro di piombo. Dentro la batteria credo che si formi solfato di piombo e non solfuro di piombo, a meno che mi sfugga qualcosa, per poterla replicare si dovrebbe trasformare il solfato in solfuro. Sono due sali diversi uno deriva dall'acido solforico, l'altro dall'acido solfidrico.
Ultima modifica di calcola il 13 gen 2013, 14:38, modificato 2 volte in totale.

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Re: Tentativo di recupero del piombo da accumulatori esausti

Messaggio da mastrovetraio » 13 gen 2013, 13:13

Rileggete bene l'articolo, dice che il rapporto in peso tra NaOH e PbSè compreso tra 1,8 e 0,8 e comunque parla di eccesso (in peso) tra NaOH e PbS.

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Re: Tentativo di recupero del piombo da accumulatori esausti

Messaggio da Dolomitico » 13 gen 2013, 14:10

Qui ho scansionato i 2 file,uno è in inglese con il testo originale,l'altro è l'odriginale da cui ho trascritto il testo stamattina,quindi potete fare un confronto incrociato.
Allegati
riduzione piombo.pdf
Pdf con le stampe originali
(460.42 KiB) Scaricato 850 volte

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Re: Tentativo di recupero del piombo da accumulatori esausti

Messaggio da calcola » 13 gen 2013, 14:48

C'è un errore nella traduzione italiana PbS non è solfato di piombo, ma solfuro di piombo.
Il solfato ha formula PbSO4 (solfato piomboso) oppure Pb(SO4)2 (solfato piombico). L'oso è quello delle batterie Pb++

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Re: Tentativo di recupero del piombo da accumulatori esausti

Messaggio da mastrovetraio » 13 gen 2013, 15:28

Errori dapertutto. Il primo estensore del documento è un istituto di ricerca russo. È poi stato tradotto in inglese ma con poca attenzione, dato che si trovano determinate percentuali nella "testata" dell'articolo ed altre nel corpo dello stesso articolo. Comunque è un lavoro sperimentale condotto con mezzi per noi irraggiungibili, per me molto dubbi. Parla di forno elettrico, per me è una bestemmia, non ce lo vedo proprio, incompatibile con l'atmosfera aggressiva. Sarebbe plausibile se fosse ad arco sommerso, ma allora che validità ha un articolo mal tradotto che omette dati importanti?
E, cigliegina sulla torta, nell'articolo originale, in inglese, è scritto PbS. Mentre il "pastello" ovvero la schifezza estratta dalle batterie è un misto di PbO e PbSO4
E che c'azzecca ??

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Re: Tentativo di recupero del piombo da accumulatori esausti

Messaggio da Dolomitico » 13 gen 2013, 16:44

Sarà,ma resta il fatto che l'autore dell'articolo (non io ovviamente) ha specificato che è riuscito a ottenere piombo metallico,quello che ho dimenticato forse è che specifica anche dalle sole piastre negative,fosse anche vero le negative sono in parte le più integre che si recuperano,le positive sono in buona parte distrutte,tutti ossidi già pronti.
Da altre letture salta fuori che la soda caustica la usano per pulire gli accumulatori solfatati,quindi che l'acido venga sequestrato dalla sodacaustica e il piombo liberato possa essere convertito solo tramite il calore?
Non so,non sono un chimico e parlo da profano,ma su questo manuale qui:
http://books.google.it/books?id=V9GvpR7 ... CFQQ6AEwBA

alla pagina 6 in fondo parla dell'uso della soda caustica sugli accumulatori,per pulirli dalle lastre solforate.

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Re: Tentativo di recupero del piombo da accumulatori esausti

Messaggio da calcola » 13 gen 2013, 17:52

Tralasciando i problemi tecnici che non sono in grado di valutare, ritengo che la reazione potrebbe funzionare con il solfuro di piombo. Purtroppo nelle batterie si forma solfato e non solfuro, quindi prima occorre trasformare il solfato in solfuro. Altrimenti non può funzionare. L'autore parla appunto di solfuro è il traduttore che ha fatto confusione con il solfato.

La reazione con l'idrossido di sodio, per quello che ne so, probabilmente è corretta e fattibile. Infatti il solfato di piombo reagisce con l'idrossido formando solfato di sodio ed idrossido di piombo. L'idrossido di piombo in ambiente basico di dissocia in ossido di piombo ed acqua. Ecco perchè affermano di controllare che la soluzione rimanga basica. Sciacquando bene le celle si elimina il solfato di sodio, molto solubile in acqua. Probabilmente le piastre si puliscono, si perderà solo un poco di piombo e quindi capacità.

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Re: Tentativo di recupero del piombo da accumulatori esausti

Messaggio da Ferrobattuto » 14 gen 2013, 10:20

Non capisco da dove esca il solfuro, visto che nelle batterie c'è l'acido solforico, e non solfidrico..... E' probabile che in una delle tante traduzioni di passaggio si sia persa una parte della formuletta, o molto più probabilmente sia stato frainteso quanto scritto.
In un ambiente in cui ci sia solo acido solforico, per di più immerso in acqua, mi chiedo come possa formarsi PbS invece che PbSO4.
Infatti i "desolfatatori" eliminano il "solfato", e non il "solfuro", presente sulle piastre di accumulatori solfatati per inattività o per scariche troppo profonde. Ho l'impressione che ci si stia fasciando la testa inutilmente, o forse trae in inganno il termine "desolforazione", così largamente usato nelle documentazioni, ma a mio modo di vedere molto ambiguo.
Metto un documento, in pdf, scovato da Mastrovetraio, che ha qualche problema con gli allegati.

2012Normazione1_03.pdf
(224.2 KiB) Scaricato 1000 volte

Secondo me "taglia la testa al toro", come si dice, chiarendo molto bene quanto si capisce appena dai filmati.
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Re: Tentativo di recupero del piombo da accumulatori esausti

Messaggio da calcola » 14 gen 2013, 16:28

Nell'articolo postato da dolomia, per quello che ho capito si propone un metodo per la riduzione del piombo dal suo solfuro, non parla affatto di solfato. Quindi è destinato al solfuro. Probabilmente l'eqiuivoco è nato durante la traduzione confondendo solfuro con solfato. In realtà con le batterie c'entra come i cavoli a merenda.

Non ne capisco nulla di chimica industriale, però da quanto ho letto in giro in questi giorni tutti i metodi praticati propongono la conversione del solfato di piombo in carbonato di piombo mediante il carbonato di sodio. Se si vuole ottenere piombo metallico questo sembra il metodo migliore, è facile poi convertire il carbonato di piombo in piombo metallico.

Se invece si vuole convertire solamente il solfato di piombo in ossido di piombo, il trattamento con idrossido di sodio sembra il migliore.

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Re: Tentativo di recupero del piombo da accumulatori esausti

Messaggio da mastrovetraio » 15 gen 2013, 11:52

http://www.ing.unitn.it/~colombo/Relazi ... IOMBO.html
Qui trovate vita, morte e miracoli del piombo.
Però attenzione, è una tesi di laurea. L'autore afferma che per il recupero di batterie si usa l'idrossido di sodio, mentre in tutti ma proprio tutti gli scritti provenienti da ditte che il recupero lo fanno per davvero si
parla di carbonatazione con SodaSolvay. Toccherà fare prove con entrambi.

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Re: Tentativo di recupero del piombo da accumulatori esausti

Messaggio da calcola » 15 gen 2013, 15:08

Scusa, ma nel testo che hai postato (http://www.ing.unitn.it/~colombo/Relazi ... IOMBO.html) si parla solo del processo di carbonatazione del solfato non del trattamento con idrossido, probabilmente è in qualche altro testo.

La fornace è alimentata con una pasta di carbonato di piombo contenente l’1% di solfuro. Questa carica, è ottenuta dopo la desolforazione e frantumazione delle batterie riciclate.


I due processi hanno finalità diverse, con l'idrossido (di sodio) si elimina il solfato convertendolo in ossido, occorre una cella elettrolitica e si presta per recuperare gli ossidi o per desolfatare le piastre. Con la carbonatazione si elimina in modo poco inquinante lo zolfo dal piombo e quindi dai fumi, in quanto va nel forno carbonato di piombo e non solfato, si presta bene se si vuole ottenere piombo fuso.
Ultima modifica di calcola il 15 gen 2013, 21:58, modificato 1 volta in totale.

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Re: Tentativo di recupero del piombo da accumulatori esausti

Messaggio da mastrovetraio » 15 gen 2013, 15:15

Se guardi subito sotto a figura 14 trovi la formula di reazione dove usa l'idrossido

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Re: Tentativo di recupero del piombo da accumulatori esausti

Messaggio da calcola » 15 gen 2013, 21:57

La plastica, composta di polipropilene e PVC, è accuratamente lavata e ridotta in scaglie ed è pronta per essere riutilizzata (anche per produrre nuove carcasse per batterie).

Nell’ impianto di neutralizzazione (Figura 15) invece, avviene l’attacco dell’acido con calce idrata e con agenti flocculanti che consentono la decantazione dei solidi disciolti ed il raggiungimento della neutralizzazione del liquido ai valori finali previsti dalla normativa sugli affluenti. La reazione è:



Ca(OH)2 + H2SO4 → CaSO4 + 2H2O


Sotto figura 14 vi è il periodo di cui sopra con la reazione, ma non tratta di solfato, tratta della neutralizzazione dell'acido solforico con la calce viva (idrossido di calcio), proprio come si fa in laboratorio se si versa accidentalmente dell'acido sul bancone.

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Re: Tentativo di recupero del piombo da accumulatori esausti

Messaggio da mastrovetraio » 1 feb 2013, 14:59

le parti in giallo devono essere in fibraceramica. regge fino a quasi 1300° ed è inattaccabile dai solfuri.
Ovviamente l'uscita fumi è sotto al bruciatore, ho dimenticato di scriverlo sul disegno.
la portata della ventola tangenziale va tarata in modo da avere quel poco di pressione necessaria a far gorgogliare i fumi in acqua. Sarebbe meglio un separatore/condensatore a ciclone, è facile da fare ma anche lì ci vuole fibraceramica o almeno lana di roccia.
Allegati
IMG_20130201_101625-1197525871.jpg
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Re: Tentativo di recupero del piombo da accumulatori esausti

Messaggio da Ferrobattuto » 1 feb 2013, 20:41

Mi da l'impressione che sarà difficile tarare la pressione della ventola con la portata del bruciatore...... perché l'uscita dei fumi è sotto e non sopra?....
Scusa le domande ottuse, ma per favore, metti qualche spiegazioncina in più..... :mrgreen:
Tu hai una dimestichezza coi forni che altri non hanno.... :: ) E manco io, ovvio. :)
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Re: Tentativo di recupero del piombo da accumulatori esausti

Messaggio da mastrovetraio » 1 feb 2013, 21:18

Invece la taratura della ventola è facile, come nei vecchi bruciatori a gasolio, una "serrandina" va bene anche del nastro adesivo. Devo fare il disegno visto dall'alto, così si capisce meglio il percorso della fiamma. Comunque spiegato a parole è come una caldaia NON atmosferica, la chiamano a "surpressione" . In questo modo si mette l'uscita fumi dove si vuole e si ottiene un percorso di fiamma che "riempie" il volume della caldaia. Se non ci fosse stato il problema di far uscire il piombo i fumi li avrei fatti uscire da sotto, nel punto dove, invece, ho messo la valvola a contrappeso che si apre solo quando la apre il peso del piombo liquido. Non mi piace la fiamma del bruciatore diretta sul materiale, meglio far girare a spirale i gas caldi e obbligarli ad uscire da sotto. Così anche con un recipiente di dimensioni modeste si può trattare molto materiale senza spendere una fortuna in gas facendo una infornata dopo l'altra.

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