vernice poliuretanica fai da te

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Re: vernice poliuretanica fai da te

Messaggio da Ferrobattuto » 7 nov 2012, 11:39

Ti ringrazio. :D
Essendo quasi completamente autodidatta, mi sono dovuto arrabattare con un sacco di materie e di discipline differenti, leggendo un sacco di roba su libri o su manuali (sai bene quanto me che prima "la rete" non c'era.....), in massima parte comprati e rimediati usati, o fotocopiati in prestito. In più dovendoci ritornare su a distanza di tempo, per non essere costretto a scartabellare continuamente, in qualche caso ho preferito scrivermi quello che era d'uso più continuo. In questo modo poi si imprimeva meglio nella memoria (i soliti "sistemi antichi"....). E col tempo "l'uso continuo" varia...... :mrgreen: Infatti quel "Promemoria" che ho messo in versione pdf in realtà doveva chiamarsi "Compendio", era in formato tascabile "A5", e doveva contenere ben altro che alcune formule di elettrotecnica...... ;) In pratica tutto quello che ho postato fin'ora che ho scritto da me doveva finirci dentro, insieme ad altra roba che quì non è di interesse generale e altre cose ancora che non ho avuto più il tempo di finir di "restringere". Comprese molte cose fotocopiate.
Adesso poi l'età avanza, il tempo si restringe e le necessità scemano. :: )
Ho un sacco di manuali, in massima parte della Hoepli, dalla "Saldatura e taglio dei metalli" al "Manuale di sopravvivenza" tradotto da quello delle FFAA americane, da "Come si macella il suino nella tradizione contadina" a come si allevano e si tengono i cavalli da lavoro e da tiro. Dai manuali sull'energia eolica, sull'energia solare, sull biogas, a quelli sugli integrati logici e sulle valvole di trasmissione. Manuali di fonderia, su come si riavvolgono i motori trifasi, o di concia e trattamento delle pelli, o sulle macchine elettriche...... Prima o poi (spero "prima" :: ) ) dovrò buttare giù una lista, forse ci potrebbe essere qualcosa di utile anche per gli altri.
Ma sono finito OT. :mrgreen:
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Re: vernice poliuretanica fai da te

Messaggio da Bridge » 7 nov 2012, 17:52

La scuola è letteralmente impotente se mancano degli elementi essenziali che fungono da catalizzatori che "metabolizzano" la conoscenza. Questi ingredienti non si acquistano in farmacia o in altri luoghi, bensì sono donati a "corredo" al momento della nascita e se si ha la "fortuna" in seguito, di poter dare loro "mano libera", allora è l'apoteosi!.-
Spero tanto di sbagliarmi, ma non vedo quel tipo di "prurito" condito dallo spirito di adattamento ......nella gioventù odierna!.-
Più volte ho accennato che in un certo senso ci assomigliamo, ....anche nell'età, ed anche nell'appetito di "conoscenza" acuito dalla curiosità.- Tutt'ora nel mio piccolo, ancora vado dietro ai libri cercando di mantenere lo smalto, la limpidezza tipica dell'età giovanile, nel tentativo di ostacolare, rallentare il subdolo appassimento cerebrale che "intorpidisce" e offusca l'intelletto.-
Vedi Ferro ci vorrebbe rinascere con l'appetito e la conoscenza presente allo stato attuale.-
Comunque complimenti ancora di cuore, ...è un piacere leggerti.-

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Re: vernice poliuretanica fai da te

Messaggio da Ferrobattuto » 7 nov 2012, 20:09

offgrid2 ha scritto:.....Qualcuno può provare?.....

Oggi ho fatto la prova. :mrgreen:

Mi sono procurato 1L di diluente poliuretanico. Non so di che "qualità" sia.... E un barattolo di vetro pulito. Poi ho pesato 100g di polistirolo. Non avendo quello espanso (che tra l'altro si scioglie prima) ho usato quello "solido", di scatolette trasparenti varie: una custodia CD, mezza scatoletta dei cioccolatini, un contenitore dei formaggini e un altro quadratino preso altrove per raggiungere il peso.

Immagine

Ho misurato 250cc di diluente nel barattolo di vetro, ci ho spezzettato il plistirolo dentro, e ho richiuso.

Immagine

Dopo un paio d'ore, agitandolo di tanto in tanto con un cacciavite pulito, era tutto sciolto, così ho fatto una prova su un pezzo di legno di avanzo.

Immagine

Ma la "vernice" era troppo densa, forse adatta come "finitura", e forse ancora troppo anche per quello, ma non come "impregnante". Infatti, lasciata cadere una goccia col cacciavite si vede che rimane "tonda", spandendosi troppo lentamente, e non lasciandosi assorbire bene dal legno.

Immagine

Infatti, come si vede nella prossima foto, spalmata la goccia di vernice insieme all'altra, la superficie del legno rimaneva lucida. Ovviamente sono stati tentativi fatti in modo veloce, per constatarne l'assorbimento, senza badare più di tanto a "tirarla" in modo omogEneo. Comunque si asciuga MOLTO velocemente.

Immagine

Allora ho raddoppiato la quantità di diluente aggiungendocene altri 250cc, e rimescolato il tutto ben bene col solito cacciavite.

Immagine

Girato il pezzo di legno sottosopra e riprovato a spennellare, stavolta si è lasciato impregnare assorbendo il liquido.

Immagine

Infatti questa volta la "vernice" è penetrata lasciando la superficie opaca e fibrosa. Un altro pezzo di legno differente, impregnato nello stesso modo e più o meno con lo stesso risultato.

Immagine

Secondo me in queste proporzioni come "prima mano" va bene, poi dipende dalla porosità del legno e dalla sua umidità. Ma se si dovesse proprio "impregnare bene" un pezzo di legno qualsiasi, dovrebbe essere ulteriormente diluita.

Ricapitolando:
80 o 100g di polistirolo in 250cc di diluente come "finitura".
100g di polistirolo in 500cc di diluente come "prima mano".
100g di polistirolo in circa 700-800cc di diluente come "impregnante a spessore".

La terza prova non l'ho fatta, ma da come la vedo io dovrebbe andar bene. Poi ovviamente se stiamo impregnando del legno di abete ne assorbirà di più, legno di castagno forse di meno, faggio o rovere di sicuro molto meno..... O forse si dovrà aumentare la diluizione. Converrà comunque fare qualche prova su dei ritagli.
Nel caso di forte diluizione se ne possono passare più mani per riempire meglio le porosità, fino a che non viene più assorbito, e poi passare quella più densa. Ma questo si fa con tutte le vernici....

Mi sono voluto leggere ben bene il barattolo, e siccome fortunatamente da noi i produttori sono obbligati a dichiarare il contenuto, ho visto cosa c'è dentro:

Diluente Poliuretanico.
Contiene: Toluolo, Xilolo, Acetone, Acetati, Butilglicole (Nomi alternativi: Toluene, Xilene, Glicole Butilenico)

A questo punto mi sono letto anche gli altri barattoli di altri solventi che uso normalmente.

Diluente Nitro Antinebbia.
Contiene: Xilene, Acetone, Nafta (petrolio), Toluene, Alcool Metilico.

Acquaragia Minerale.
Contiene: Nafta (petrolio), Benzene.

Uso anche l'Acetone, ma quello è un solo composto...

E uso anche la "Essenza di Trementina", che è un distillato di resina di alcune conifere, di solito usato dai pittori per diluire i colori ad olio. Ottima anche per le vernici ad olio o oleosintetiche, sia per legno che per ferro. E' un prodotto naturale, e anche se costa un po' di più dell'Acquaragia minerale da comunque effetti migliori.

Olio di lino, sia "cotto" che "crudo", ma questi non c'entrano niente.....

Penso che farò qualche altra prova, anche con altri solventi e se possibile con altri tipi di plastiche.
Grazie a Disconnesso2011 è stato "rispolverato" un argomento che ha un sacco di risvolti utili.
Forse si potrebbero riscoprire vecchi tipi di vernici, possibili con il fai-da-te casalingo, e in molti casi anche altrettanto efficaci di quelle "moderne". :D

Con olio di lino cotto, trementina e polvere di minio si facevano ottime vernici antiruggine. Con olio di lino cotto, trementina e catrame si faceva della "Vernice nera per ferro" per verniciare cancellate e ringhiere, praticamente eterna...... ;) Ecc ecc........
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Re: vernice poliuretanica fai da te

Messaggio da mac-giver » 7 nov 2012, 23:18

bene bene, ora prova con dei coloranti, vernicia qualche cosa all esterno e poi lascia passare l'inverno e vedi come reagisce.. vedrai che è ottima anche la resistenza alle intemperie..

hai visto che bel barattolone di vernice che hai fatto con pochi eur ? :mrgreen:
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Re: vernice poliuretanica fai da te

Messaggio da mac-giver » 7 nov 2012, 23:27

ho in mente di fare una cosa sfiziosa appena ricompro i toner della stampante...

duplicato di una piastrella del bagno fai da te:

vi siete mai trovati nella situazione di non avere una piastrella di ricambio uguale a quelle che avevate? grazie ad uno scanner la stampante e questa colla trasparente si può fare! come? nelle prossime puntate vedremo come :mrgreen:

con un pò di fantasia e il fai da te si potrebbero raggiungere risultati soddisfacenti.. :sweet:
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Re: vernice poliuretanica fai da te

Messaggio da eneo » 8 nov 2012, 8:09

pazzoidi scalmanati..... :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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Re: vernice poliuretanica fai da te

Messaggio da Ferrobattuto » 8 nov 2012, 8:27

Eneo ha scritto:pazzoidi scalmanati..... :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Senti chi parla..... :mrgreen: Se ripenso a quelle famose pale..... (:)
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Re: vernice poliuretanica fai da te

Messaggio da maxlinux2000 » 8 nov 2012, 14:19

perfetto ermete!! :) ora potresti fare anche la prova del freddo su vetro?

Dovresti spalmarte su un pezzetto di vetro (una lastra, non un barattolo) uno strato abbondante di vernice densa come all'inizio... lasciarla asciugare... e poi metterla in congelatore per un paio di giorni.... vediamo se si crepa.

Se funziona potrebbe diventare un ottimo sostituto per l'eva o per il sylgar
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Re: vernice poliuretanica fai da te

Messaggio da eneo » 8 nov 2012, 14:53

secondo me bisogna metterci la retina bianca che si usa per fare l'intonaco o quella verde che ha usato hall.
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Re: vernice poliuretanica fai da te

Messaggio da mac-giver » 8 nov 2012, 16:47

raga, tranquilli che non si spacca neanche con le cannonate, anche con gli shock termici, tipo la congelate e poi sotto acqua bollente, essendo una composto non rigido non gli succede nulla..è polistirolo piu denso alla fine la composizione non cambia una volta asciugato, è solo molto piu denso, ma non si vetrifica e quindi non spacca :sweet:
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Re: vernice poliuretanica fai da te

Messaggio da maxlinux2000 » 8 nov 2012, 18:54

non dubito che questa vernice abbia ottime caratteristiche, ma quello che mi preoccupa, nel casi di uso come sostituto del sylgard o della plastica EVA, è la differenza di dilatazione rispetto al vetro e celle solari in silicio.
Il silicio e il vetro hanno contrazioni e dilatazioni identiche e quindi se esposti al freddo o al caldo il vetro non frantuma le celle fotovoltaiche.
Ma cosa succede se inglobiamo le celle in una resina o silicone o vernice, messe poi a contatto del vetro?

Semplice... nel caso del silicone sylgar 184 non succede nulla in quanto è perfettamente elastico a tutte le temperature.
Nel caso delle resine... dipende dalle resine, alcune sono progettate in modo da avere dilatazioni e contrazioni identiche a quelle del vetro e quinbdi anche del silicio.

Ma nel caso di questa vernice poliuretanica? Da li l'esperimento necessario.

Se funziona abbiamo risolto il maggior problema nell'autocostruzione dei pannelli solari, in quanto l'uso di siliconi o resine speciali, rende antieconomico l'autocostruzione, ma se funzionasse....

ho trovato questa tabella, è tra il vetro e il poliuretano c'è un ordine di grandezza di differenza... ma non so interpretare i dati in quanto ci sono sicuramente delle tolleranze che influiscono, inoltre, non sono sicuro che il poliuterano sia ancora tale dopo la sua diluizione in solvente.
http://www.tecnocentro.it/ita/tabella_dilataz_term.htm

vedo anche che ci sono diversi tipi di poliuretano... alcuni sono elastici :) tipo la gommapiuma
Cosa succede se facciamo una vernice a base di gommapiuma?

http://it.wikipedia.org/wiki/Poliuretan ... i_compatti
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Re: vernice poliuretanica fai da te

Messaggio da Ferrobattuto » 18 nov 2012, 19:15

Come annunciato sopra, ho fatto alcune prove con solventi differenti. Ho pesato 40 grammi di schegge di polistirolo per ogni barattolo e aggiunto 200cc di diluente ciascuno, in modo da verificarne la solubilità nelle stesse condizioni.

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Come si vede dalle scritte, il primo barattolo a sinistra è quello ormai testato, con solvente poliuretanico,perfettamente sciolto e senza ridepositazione della plastica, anche a qualche giorno di distanza. Nel secondo c'è acquaragia minerale, nel terzo normale benzina per autotrazione (ormai non è più verde.....), nel quarto diluente nitro per vernici, nel quinto trementinaa vegetale, nell'ultimo acetone assoluto.
Come si può vedere nella foto sotto, il polistirolo nell'acquaragia non si è sciolto per niente, almeno in modo visibile, tanto che agitando il barattolo le schegge di plastica se ne vanno in giro e poi si posano di nuovo sul fondo.

Immagine

Il test è stato preparato 48 ore prima, per cui il polistirolo avrebbe avuto tutto il tempo di diluirsi. Basti pensare che nel diluente poliuretanico ha impiegato solo 3 ore per diluirsi completamente.
Nella benzina per auto invece si è "rammollito", amalgamandosi sul fondo, ma senza diluirsi completamente, come si vede in foto.

Immagine

Anche agitandolo con il cacciavite non si scioglie ma si stacca dal fondo e viene fuori in un solo grumo, come una specie di "Blob" fantascientifico.

Immagine

E' allo stato pastoso, perfettamente inutile come colla o come vernice.
Nell'acetone è ancora peggio, il grumo è ancora più pastoso e non si riesce a scioglierlo nemmeno agitandolo.

Immagine

Tentando di estrarlo col cacciavite viene via sfilacciato e filamentoso, perfettamente inutile come l'altro.

Immagine

Nella trementina si è sciolto un po' di più che nell'acquaragia, le schegge si sono attaccate tra loro e il diluente si è intorbidato, ma si è sciolto pochissimi.

Immagine

Nel diluente nitro si è sciolto molto meglio, ma come per gli altri non si diluisce e rimane posato sul fondo.

Immagine

Anche dopo averlo agitato per qualche minuto col cacciavite, tentando di scioglierlo bene, si lascia tirare su formando grumi.

Immagine

La conclusione è che il diluente poliuretanico rimane l'unico e il migliore per farne della vernice o del collante.
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Re: vernice poliuretanica fai da te

Messaggio da mac-giver » 18 nov 2012, 22:18

e ve lo avevo detto! :mrgreen:

ma anche per sgrassare le parti meccaniche, il poliuretanico è fantastico.. a che prezzo l'hai trovato? qui se ne prendi una latta da 5lt lo paghi molto meno di quello da 1 lt
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Re: vernice poliuretanica fai da te

Messaggio da Ferrobattuto » 18 nov 2012, 23:47

Io il litro per fare le prove l'ho pagato 2,90€ Se ne prendessi una lattina da 5L probabilmente lo pagherei di meno..... Comunque sia con 2,90€ si fa un litro di vernice "polistirolica" :D che rimane un prezzo irrisorio.
Bisognerebbe provare col poliuretano vero e proprio per vedere se funziona nello stesso modo.

Per tornare al polistirolo, vorrei raccontare qualcosa: ho dei netti ricordi di bambino (inizio anni '60), in cui si cominciavano a trovare dei distributori che oltre alle solite caramelle e alle "gomme americane" distribuivano anche delle sfere di plastica per metà trasparenti, fatte di polistirolo rigido, in due sezioni che si aprivano schiacciandole sulla giunzione, con dentro caramelle o regalini vari. Nello stesso periodo si trovavano in commercio anche degli stuzzicadenti di plastica, di polistirolo anche quelli. A casa mio padre costruiva oggetti soprammobili di legno, e li verniciava con smalti alla nitro, che regolarmente diluiva con "acetone". Tra virgolette perché in realtà era diluente nitro per vernici. A volte gliene sottraevo un po', ci facevo sciogliere dentro un po' di polistirolo espanso e con quello incollavo sferette e stuzzicadenti per costruire fantasiose "astronavi", prendendo spunto dalle illustrazioni delle copertine dei romanzi di fantascienza di allora.
Ricordo perfettamente che il polistirolo si scioglieva in quel diluente in modo perfetto, come adesso nel caso del diluente poliuretanico, e non come invece è avvenuto con l'odierno "diluente nitro antinebbia". Mentre una prova fatta con acetone per unghie (sottratto a mia madre....) dava come risultato lo stesso effetto che ho avuto attualmente con l'acetone .
Immagino che col passare degli anni la formula del diluente nitro sia cambiata, come in effetti è cambiato il suo comportamento con le vernici. Una volta se si sbagliava diluente e si metteva il nitro nelle vernici oleosintetiche si formava la "trippa", si mescolavano pochissimo e male e la vernice era da buttare. Peggio ancora se invece si metteva l'acquaragia nella vernice nitro.... Men che mai si potevano mischiare i due tipi di vernice, cosa che invece ho osservato si riesca a fare oggi, anche se si mescolano con relativa difficoltà, come pure si possono usare in qualche modo contemporaneamente in due relativi diluenti.
Dalle scritte sulle lattine si osserva che la differenza sostanziale tra il diluente poliuretanico e il diluente nitro è che nel nitro c'è presenza di percentuale di alcool metilico e di nafta, che nell'altro mancano, mentre per il resto la composizione è molto simile.
Penso che farò qualche altra prova..... :D
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Re: vernice poliuretanica fai da te

Messaggio da mac-giver » 19 nov 2012, 0:55

anche io mi ricordo che il polistirolo si scioglieva benissimo nella nitro.. però..mi sa che non esiste più la nitro di una volta..

Vista l'importanza della qualità dei diluenti, sintetizziamo le caratteristiche principali di un buon diluente poliuretanico, che è bene farsi garantire "nero su bianco" dai fornitori:
· non deve contenere più dello 0,05 % di acqua
· non deve contenere composti ossidrilati (alcooli primari, glicoli o glicoleteri) oltre l'1%
· deve rispondere a precise esigenze tecniche attinenti il suo specifico impiego
· deve rispondere alle norme relative alla nocività (e alla etichettatura)
deve risultare il meno inquinante possibile nei confronti delle emissioni in atmosfera (classe più alta possibile secondo il DM 12/7/90).
Per quanto riguarda il limite dell'1% di alcooli primari, si tratta di una precauzione che consente di evitare problemi di reticolazione delle vernici. Anche qui è un problema di quantità e sicuramente il produttore di vernici non usa tali solventi nella formulazione dei prodotti se non è assolutamente costretto. Si deve comunque diffidare di diluenti poliuretanici contenenti alcool metilico o etilico, che fanno presumere la presenza di solventi di scarsa qualità.


"Il fenomeno è ormai diffuso in tutta Italia. Con la scusa del "supersconto", venditori privi di scrupoli realizzano lauti guadagni sulla pelle dei "polli" che acquistano diluenti targati "nitro antinebbia" o "poliuretanici", ma che in realtà contengono una vasta gamma di solventi più o meno pericolosi e quasi sempre di scarsa qualità.
I verniciatori più diffidenti sanno distinguere il "bidone" già dall'odore, ma anche senza arrivare all'analisi gascromatografica, si può cominciare a insospettirsi quando vengono proposti prodotti a prezzi inferiori del 20-30% rispetto a quelli di mercato. Un prodotto a basso contenuto tecnico come il diluente, il cui prezzo è già tirato all'osso, se viene venduto a prezzi nettamente al di sotto della media, nasconde la sua vera identità: si tratta infatti di diluenti di recupero provenienti da varie lavorazioni industriali (industria meccanica, farmaceutica e altre), che contengono miscele di varia natura.
Le sostanze contenute in tali diluenti (formulati non per rispondere a precisi requisiti, bensì per smaltire in modo speculativo rifiuti più o meno tossici), possono provocare inconvenienti tecnici alla verniciatura e alle apparecchiature di applicazione, mentre nei casi più gravi sono fonte di seri problemi alla salute degli operatori."

continua qui:

http://www.tecnochimital.com/info_dil.htm
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Re: vernice poliuretanica fai da te

Messaggio da maxlinux2000 » 19 nov 2012, 13:01

Grazie per le informazioni e gli esperimenti fatti, Mi fate risparmiare un sacco di tempo.

Riportop qui il link proposto da disconnesso per evitare che un giorno sparisca:

Come scegliere un diluente

Vista l'importanza della qualità dei diluenti, sintetizziamo le caratteristiche principali di un buon diluente poliuretanico, che è bene farsi garantire "nero su bianco" dai fornitori:
· non deve contenere più dello 0,05 % di acqua
· non deve contenere composti ossidrilati (alcooli primari, glicoli o glicoleteri) oltre l'1%
· deve rispondere a precise esigenze tecniche attinenti il suo specifico impiego
· deve rispondere alle norme relative alla nocività (e alla etichettatura)
deve risultare il meno inquinante possibile nei confronti delle emissioni in atmosfera (classe più alta possibile secondo il DM 12/7/90).
Per quanto riguarda il limite dell'1% di alcooli primari, si tratta di una precauzione che consente di evitare problemi di reticolazione delle vernici. Anche qui è un problema di quantità e sicuramente il produttore di vernici non usa tali solventi nella formulazione dei prodotti se non è assolutamente costretto. Si deve comunque diffidare di diluenti poliuretanici contenenti alcool metilico o etilico, che fanno presumere la presenza di solventi di scarsa qualità.
Un buon diluente a spruzzo sarà costituito da una miscela di solventi particolarmente adatta ad incrementare la distensione, uniformare l'affioramento di eventuali opacanti, evitare la colatura e la puntinatura: ci si deve attendere una miscela di esteri o chetoni leggeri (30/40% acetato di etile, MEK), esteri, chetoni e aromatici medi (30/40 % acetato di butile, MIBK, toluene, xileni), ed una buona presenza di esteri lenti (20/30 % metossipropilacetato, etossipropilacetato). Questi ultimi, in clima estivo, possono anche essere presenti in quantità maggiori.
Un buon diluente a velo dovrà invece procurare il maggior pot-life possibile e non avrà particolari esigenze per la distensione, pur dovendo assicurare un'ottima uniformità superficiale. Sono pertanto preferibili in prevalenza chetoni leggeri e medi (MEK e MIBK aumentano la vita utile), mentre non è indispensabile la presenta di solventi lenti. In entrambi i casi la presenza di aromatici (toluolo, xilolo) non è tecnicamente negativa. L'acetone, di per sé molto rapido e in genere facilmente idratato, non viene normalmente usato in un buon diluente per poliuretani, specie in estate.
Un diluente dovrebbe contenere prodotti nocivi nella minima quantità possibile, ed in tal senso contenere meno del 12% di aromatici, essere esente da eteri-etilglicoli, acetati, etilglicolacetato, metilglicolacetato (chiamati anche etossietilacetato e metossietilacetato), ultimamente sostituiti dai derivati propilici: metossipropilacetato (MPA) ed etossipropilacetato (EPA). Un buon diluente, correttamente formulato, deve anche rispondere il meglio possibile alle norme relative ai limiti di emissione nell'atmosfera. In questo senso non dovrebbe contenere solventi di classe II (ad esempio proprio i glicoli-eteri-acetati già citati), bensì essere quasi totalmente costituito da solventi di classe IV e V, e di classe III solo quando è indispensabile (confrontate le schede di sicurezza dei vostri fornitori per ottenere il miglior rapporto prezzo/sicurezza).
Per quanto riguarda le caratteristiche principali di un buon diluente "nitro", sono da escludere alcoli leggeri (etilico, metilico), mentre sono accettabili alcool propilico e butilico.
Glicoli e glicoleteri devono essere presenti in percentuali inferiori al 10%. Meglio inoltre avere poco acetone, mentre è buona norma inserire metiletilchetone (MEK), isobutile acetato, butilglicole.
Nell'impiego dei diluenti per tinte la casistica è molto varia e non si può generalizzare.
Infine per le operazioni di lavaggio va bene qualsiasi prodotto, compatibilmente con i criteri di corretta igiene del lavoro, purché non vengano usati per diluire le vernici!
Per concludere è evidente che diluenti contenenti solventi recuperati da altri settori (per esempio quello farmaceutico o meccanico), ben difficilmente possono rispondere a tutte le caratteristiche fin qui elencate e in aggiunta possono contenere sostanze estranee normalmente non utilizzate dal produttore di vernici (ad esempio clorurati, che possono danneggiare pompe, guarnizioni e parti metalliche delle apparecchiature di spruzzatura).
L'impiego di diluenti di recupero a basso costo è quindi accettabile solo a seguito di un'attenta valutazione della scheda tecnica e della scheda di sicurezza del prodotto.

I diluenti "truccati"

Il fenomeno è ormai diffuso in tutta Italia. Con la scusa del "supersconto", venditori privi di scrupoli realizzano lauti guadagni sulla pelle dei "polli" che acquistano diluenti targati "nitro antinebbia" o "poliuretanici", ma che in realtà contengono una vasta gamma di solventi più o meno pericolosi e quasi sempre di scarsa qualità.
I verniciatori più diffidenti sanno distinguere il "bidone" già dall'odore, ma anche senza arrivare all'analisi gascromatografica, si può cominciare a insospettirsi quando vengono proposti prodotti a prezzi inferiori del 20-30% rispetto a quelli di mercato. Un prodotto a basso contenuto tecnico come il diluente, il cui prezzo è già tirato all'osso, se viene venduto a prezzi nettamente al di sotto della media, nasconde la sua vera identità: si tratta infatti di diluenti di recupero provenienti da varie lavorazioni industriali (industria meccanica, farmaceutica e altre), che contengono miscele di varia natura.
Le sostanze contenute in tali diluenti (formulati non per rispondere a precisi requisiti, bensì per smaltire in modo speculativo rifiuti più o meno tossici), possono provocare inconvenienti tecnici alla verniciatura e alle apparecchiature di applicazione, mentre nei casi più gravi sono fonte di seri problemi alla salute degli operatori.
Ovviamente i bidoni di questi diluenti, o meglio questi "diluenti-bidoni", spesso non vengono etichettati secondo le norme e non sono corredati dalla regolamentare scheda di sicurezza, che consentirebbe di identificarli con precisione e di utilizzarli solo per operazioni di lavaggio e manutenzione (nei casi in cui le norme lo consentono).
I diluenti di recupero rappresentano una risorsa importante, se vengono chiamati con il loro nome e dichiarano il loro contenuto, ma i risultati che emergono dalle analisi di campioni prelevati in varie zone d'Italia sono preoccupanti e dovrebbero mettere in serio allarme gli utilizzatori più sprovveduti, in quanto i danni per la salute possono essere gravissimi, anche se non immediati, rendendo ancora più subdola un'azione criminale che sfugge al controllo degli enti preposti, forse a causa della scarsità di risorse umane e finanziarie a loro disposizione o forse per una sottovalutazione del fenomeno.



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Re: vernice poliuretanica fai da te

Messaggio da Ferrobattuto » 19 nov 2012, 13:30

Me lo sono andato a leggere anche io, ma non mi era venuto in mente di riportare quì lo scritto. E' un'ottima idea..... ;)
Personalmente stò cercando di informarmi anche su le altre cose, non proprio attinenti all'argomento, ad esempio la composizione più esatta possibile anche dell'attuale benzina e del gasolio per autotrazione. E' da tempo che uso la benzina per pulire i pennelli dopo usati con vernici oleosintetiche, anche se l'attuale prezzo di vendita non permette più un consistente risparmio sul prezzo del diluente. Si potrebbe indagare anche sulla composizione di altri liquidi solventi, come smacchiatori o altro. In passato per fare un collante a pronta presa si scioglieva della plastica anche nella trielina, ma si doveva farne poco perché la trielina è volatilissima e anche con contenitori ben tappati in breve tempo si rischiava di trovare tutto secco. Non ricordo se anche in quel caso la plastica impiegata fosse il polistirolo.

Molti dei nomi dei solventi impiegati nelle miscele diluenti si equivalgono, anche se sono scritti in modo differente, come ad esempio Xilene -> Xilolo, Toluene -> Toluolo, Metilglicole -> Glicole butilenico, Metanolo -> Alcool Metilico, Etanolo -> Alcool Etilico, ecc ecc.
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Re: vernice poliuretanica fai da te

Messaggio da maxlinux2000 » 19 nov 2012, 13:39

...azz!! ora per andare a comprare il diluente bisogna avere un Master universitario in chimica :barf:

Ma non esiste un negozio dove comprare gli elementi base?
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Re: vernice poliuretanica fai da te

Messaggio da Ferrobattuto » 19 nov 2012, 15:27

offgrid2 ha scritto:...azz!! ora per andare a comprare il diluente bisogna avere un Master universitario in chimica :barf:

Ma non esiste un negozio dove comprare gli elementi base?

Bhè..... Non è proprio così..... Comunque bisogna prestare attenzione a ciò che c'è scritto sulle etichette, almeno quì in Italia, che si può fare. Poi se ci si mette con le mani in pasta a far qualcosa col fai-da-te conviene darsi una buona occhiata intorno ed informarsi un minimo su ciò che si deve usare, altrimenti sai meglio di me che ci si rimettono soltanto tempo e soldi.

A volte in qualche grande magazzino che vende al dettaglio si possono trovare prodotti che contengono soltanto uno dei solventi base, ma normalmente sono sotto un nome commerciale, un nome dato dalla marca che li produce, ma vai a capire qual'è.....
Per fare un'esempio: una volta cercavo della Trielina per smacchiare un vestito, la Trielina in realtà è Tricloroetilene, ma il commesso mi disse che la Trielina non l'avevano, avevano un prodotto similare per la stessa funzione che si chiamava "Trielax", dopo acquistato sull'etichetta ho letto che in realtà si trattava di "Dicloropropano". Insomma, era tutt'altra cosa, anche se poi le macchie le ha tolte ugualmente...... :D
Molto spesso, se il commesso o l'esercente è disponibile e un tantino informato (difficile.....) può aiutarti a trovare la sostanza che cerchi anche se il nome commerciale è diverso. Oppure se tu conosci bene quello che stai cercando, può informarsi presso i suoi fornitori se si trova o se possono procurarselo. E' stato il caso di
quando cercavo la Trementina, il commesso non l'aveva mai sentita nominare, ma il suo grossista si, e glie l'ha fatta avere.
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Re: vernice poliuretanica fai da te

Messaggio da maxlinux2000 » 29 nov 2012, 22:00

appoposito.... questa "vernice" resiste all'acido solforico? sarebbe utile per proteggere dalla corrosione i contenitori in legno per le planté :)
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