Batteria Plantè... questa sconosciuta

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denisj
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Batteria Plantè... questa sconosciuta

Messaggio da denisj » 20 set 2013, 9:46

Ciao a tutti ... sono Denis, e mi sono appena iscritto al forum
... anche se ho fato un po di fatica viste le domande di controllo in fase d'iscrizione.
Io con la cultura sono un po parallelo... non mi ci incontro mai...

E un po che leggo vari post a proposito delle batterie plantè
Ho letto un po di thread dove i vari guru stanno cercando (e vedo con piacere che piano piano ci riescono) a costruire le plantè in casa.
Ma non ho ancora trovato le conclusioni... si arriva sempre li a finire le piastre e poi nulla... pausa estiva.
Qualcuno le ha anche messe nelle scatole ... e poi pausa ancora.

In molti dicono sempre che le plante sono le migliori
Ho anche cercato in rete un po per vedere se le trovo da acquistare, ma non sembrano molto popolari.

Stavo quasi per acquistare delle OPZS da Cina:
http://bosfa.en.alibaba.com/product/217 ... &edm_ver=e
...ma ora mi sono un po fermato perché vorrei tanto capire ...

Ma ste' batterie Plantè... cosa hanno in piu confrontate alle tubolari (dico tubolari perché penso che si chiamino cosi quelle che volevo acquistare)
E magari se trovo una buona anima, mi può dire la differenza per quanto riguarda la costruzione fra una tubolare ed una Plantè ?

Vi ringrazio in anticipo
Denis

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Ferrobattuto
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Re: Batteria Plantè... questa sconosciuta

Messaggio da Ferrobattuto » 20 set 2013, 13:11

Ciao Denisj, benvenuto nel forum. La tua piccola presentazione quì è gradita, ma sarebbe meglio che ti presentassi un po' di più nella sezione apposita.

Le Planté:
In pratica non sono ne più ne meno che il primo tipo di accumulatori al piombo che sono stati inventati, appunto da Gaston Planté nel 1859. Hanno di buono la semplicità e la durata. Un elemento planté è costituito da due serie di piastre di piombo metallico affacciate e intercalate le une alle altre, e separate da uno spazio minimo riempito da una soluzione di acido solforico. Vedi bene la estrema semplicità di un aggeggio del genere. La durata è data dallo spessore delle piastre, mentre la capacità è data dalla loro superficie. Naturalmente non sono tutte rose e fiori, pesano molto in proporzione alla loro capacità, necessitano di molto metallo e sono abbastanza ingombranti. Non sono adatte per trazione, ovviamente, ne per essere montate su veicoli.
Proprio per ovviare a questi inconvenienti Camille Alphonse Fauré verso la fine dell'800 apportò delle migliorie, che consistevano nell'applicare della "materia attiva" già formata direttamente su delle griglie di piombo. In questo modo la batteria era già pronta e necessitava solo di essere caricata, mentre per le Planté servivano molti cicli di carica e scarica per la formazione dello strato di ossidi sulle piastre, con conseguente impiego di elettricità e di tempo. Oltretutto il sistema Fauré consente di avere una maggiore capacità a parità di peso e di ingombro, ossia una maggiore "densità di potenza".
Ma, mentre il sistema Planté è estremamente semplice e replicabile col fai-da-te casalingo, il sistema Fauré necessita di macchinari di tipo industriale che non sono alla portata di tutti. Da quì il nostro continuo tentativo di replicare delle Planté. Ovviamente ci sono dei problemi, altrimenti sarebbe tutto risolto: servono dei contenitori molto robusti, inattaccabili dall'acido anche per lunghi periodi, serve un sistema per tenere a posto le piastre senza farle toccare e senza che si accumulino depositi che le metterebbero in corto, serve un sistema semplice e abbastanza economico, ma soprattutto alla portata di tutti, che consenta la fusione delle piastre, e in ultimo serve anche molto piombo metallico, che al momento attuale costa parecchio. I primi due problemi, contenitore e sostegni, sono i due maggiori, ma anche il terzo, la fusione delle piastre, non è da meno. Di piastre, per un sistema di accumulo "decente", ne servono diverse centinaia, per cui lo stampo dovrebbe essere robusto o almeno molto facilmente replicabile.

Se tu hai la possibilità economica di farti un impianto ad isola e di acquistare delle tubolari di buona marca, questo è senz'altro una delle migliori (se non la migliore in assoluto....) soluzioni del caso.
La via dell'autocostruzione è per chi non ha larghe possibilità economiche, per cui si arrovella e si arrabatta per trovare una sistema che non implichi grosse somme di contante, ma solo la propria industriosità, molta manualità e soprattutto MOLTA pazienza.
Inviato manualmente dal mio vecchio e sgangherato, ma fedele computer

Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto

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denisj
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Re: Batteria Plantè... questa sconosciuta

Messaggio da denisj » 23 set 2013, 8:48

Grazie Ferrobattuto, bellissima risposta,
...io nel fra tempo ho trovato un bel pdf che spiega un po di cose.
Magari a qualcuno puo servire
http://ewh.ieee.org/r3/nashville/events ... -21-13.pdf

Be, ancora non lo so se provare a fabbricarle anche io oppure acquistare le tubolari.
Ne anche io sono messo molto bene con i soldi, come per altro tantissima gente purtroppo.

Ho un impianto FV da 7 Kwp e vorrei farmi un bel backup,
ed usarlo nella notte oppure in caso di blackout.

Faccio oltre 8000 Kwp e ne uso poco piu di 2000, e stato così negli ultimi 2 anni.
Non conosco molto bene la corrente ed ancora non so quante batterie mi servirebbero.

Vorrei poter mantenere un consumo di circa 500 Watt ora per tutta la notte.
Prima ho pensato di acquistare 12 X Batterie tubolari da 2V / 200 Ah

Ma non so dove... ho letto da qualche parte in questi giorni,
che le Plantè si possono scaricare fino al 100%,
invece le tubolari al max al 50% ... e vera sta cosa ?

Vediamo se ho capito:
-con le tubolari ne avrei 12 batterie da 2V e 200 Ah, ed abbiamo quindi 2V con 2400 Ah giusto ?
-quindi per capire i Watt faccio 2V * 2400 Ah = 4800 Watt ...
quindi ho 4800Watt nelle batterie, che posso scaricare al 50% e quindi solo 2400 Kw ?

Se avessi quindi la stessa potenza ma creato con le Plantè,
ne avrei 4800 Watt da scaricare al 100%, giusto ?

Grazie ancora
Denis

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