Soppalco in legno con scaffalatura incorporata.
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Soppalco in legno con scaffalatura incorporata.
Come ho anticipato nella prima riga di questo post viewtopic.php?f=81&t=2760#p47050 descrivo un lavoro fatto in legno nella casetta in argomento. Il lavoro si è protratto, con arresti e riprese, per diversi anni, anche se l'idea di farlo c'era già in origine.
Appena finita la copertura ho usato per un certo tempo la casetta come falegnameria. A quel tempo avevo soltanto una sega circolare a banco di tipo hobbistico, una scartavetratrice a nasto manuale e un pialletto elettrico a mano, oltre naturalmente i normali attrezzi manuali che si usano in falegnameria.
Per prima cosa feci la finestra, usando ritagli di legname da carpenteria avanzato. Poi realizzai il portoncino, cannibalizzando alcuni tavoloni avanzati dall'impalcatura, e alla fine mi costruii lo scaffale che si vede a sinistra nella foto sotto. Il banco da labotarorio che si vede in fondo invece arrivò più tradi.
Con l'arrivo della combinata da falegname la sega circolare l'ho data via, ad un ragazzo giovane alle prime armi che ambiva di rimediarne una, e ho trasferito la falegnameria vicino all'officina, nella costruzione in fondo al giardino a cui ho rifatto il tetto questa estate. Sgombrato e pulito il locale si presentava più o meno come nella foto sopra.
In fondo a destra l'intonaco era saltato a causa dell'acqua entrata dal tetto rotto, si vede anche nella prima foto della discussione sulla casetta ristrutturata, nell'angolo destro dov'è appoggiata la scaletta rossa. Per cui la prima cosa che feci fu di tirar su un po' d'intonaco alla buona (non è il mio forte.....) e stuccarlo.
Dietro lo scaffale a sinistra avevo già provveduto in precedenza a riparare e stuccare buchi e scrostature, poi dato l'avvicendarsi delle stagioni e il freddo invernale, rimediato anche una vecchia piccola cucina economica a legna da usare come stufa. Un mio amico era stato ben felice che me la portassi via, invece di darla al solito ferrivecchi. Ripulita e riparata fa egregiamente il suo lavoro.
In terra alla base della parete, dentro dei cartoni puliti ci sono distesi patate, kiwi e Kaki, che poi finiranno nei ripiani più bassi degli scaffali.
Come si vede, sui cavalletti ci sono le prime parti di sostegno del soppalco. Sono ex travetti in legno per edilizia, 10x10cm x 4m, ritagliati a misura, piallati e sagomati come serve.
All'estremità superiore presentano uno scasso in cui andrà incastrato il sostegno orizzontale su cui andranno chiodate le tavole del pavimento del soppalco.
I sostegni orizzontali sono quei longheroni in legno che si vedono appoggiati al muro. Nelle foto seguenti si vedrà meglio che hanno sezione a "T", come i travi in ferro omonimi.
Altri sostegni pronti.
Si vede anche lo spessore del portoncino, realizzato con tavoloni piallati e imbullonati a croce, quelli esterni orizzontali, con gli angoli arrotondati, e quelli interni verticali.
Tutto il legname è prima impregnato con un prodotto liquido impregnante molto penetrante, almeno due mani, poi rifinito con un prodotto a coprire che da un aspetto "satinato". Entrambi i prodotti sono trasparenti, perché a me piace il legno "a vista", con le sue venature, i nodi o le imperfezioni, e il suo colore naturale. In origine usavo entrambi i prodotti dalla Casati, attualmente uso come impregnante un prodotto della Boero, e come finitura ancora quello della Casati. Se invece voglio una finitura di tipo lucido, che tra le altre cose è adatta per esterni e per zone di mare, uso anche la finitura della Boero. Se interessa posso dare i numeri e i nomi dei vari prodotti. Non intendo fare della pubblicità, nemmeno pretendere che siano i prodotti migliori sul mercato, semplicemente sono tra quelli che trovo in zona che fin'ora mi hanno dato i risultati migliori.
Gli scassi superiori dei travi verticali sono stati fatti con l'asolatrice della combinata, facendo una serie di fori l'uno adiacente all'altro e poi unendoli passando la punta da forare avanti e indietro come una fresa.
In realtà non è la punta che si muove, quella gira solamente, è il pezzo da lavorare che si muove sia lateralmente che longitudinalmente. Siccome il pezzo da lavorare in questo caso era molto lungo e rischiava di torcersi o cadere, ho realizzato un "sostegno mobile" supertecnologico per l'altra estremità.
Una fune appesa all'architrave della porta! Comunque fa il suo dovere: consente al lungo sostegno di legno fissato completamente a sbalzo, di muoversi orizzontalmente come vuole.
Alla fine gli scassi andavano rifiniti con lo scalpello, per rendere squadrato l'incastro dei longheroni orizzontali.
I longheroni orizzontali che ci vanno infilati sono realizzati tagliando un tavolone da 5x25cm x 4m a metà larghezza longitudinalmente. In questo modo, dopo piallato e rifinito, si ottiene una tavola da 4x12cm x4m. Per renderla una trave a "T" ho applicato per l'intera lunghezza dei listelli di quelli usati per posarci sopra le tegole nelle coperture in legno. Hanno misure "bastarde", in teoria da 3x6cm, ma sempre qualche millimetro in meno. anche questi dopo piallati e levigati diventano da 2,5x5cm x 4m. Incollati e avvitati con viti a legno da 6x60mm ai due lati della tavola formano la "T". Questa forma impedisce che la tavola, messa di taglio, possa avere deformazioni laterali, e in più aumenta la superficie d'appoggio delle tavole del pavimento che andranno chiodate sopra.
Prima parte della scaffalatura montata.
Si vede il longherone a "T" infilato nei sostegni vericali. Il tutto è ancora un po' "traballante" in quanto mancano le tavole superiori e il resto della struttura, infatti quà e là ho "appoggiato" delle tavole di traverso per impedire svergolature e inclinazioni indesiderate.
Visione da diversa angolatura, forse si vede meglio.
Naturalmente sia sull'intonaco rifatto che su quello preesistente, dopo stuccato, ho passato una mano di vernice bianca per interni.
Ripreso dallo spazio della finestra.
Le patate sono già state rimesse a posto nel ripiano inferiore , provvisto di spondina apposita e rivestito col cartone pulito, e ricoperte con un panno che ne impedisce l'esposizione alla luce. Kiwi e Kaki seguiranno a ruota.
Nella foto seguente invece parte delle tavole del soppalco sono già in loco e chiodate.
Anche la scalette è "Home Made"..... I longherono sono fatti con uno dei travetti 10x10 tagliato a metà per la lunghezza, piallato a spessore e levigato, mentre i gradini sono in frassino.
Anche le tavole che formano il pavimento sono in legname da carpenteria, piallate sulla faccia peggiore, lasciando la migliore intatta per conservare il massimo dello spessore (2 cm.... circa). Sono verniciate in bianco lucido, con due mani nella parte inferiore, piallata, che rimane a vista, e con una sola mano nella parte superiore, che in un secondo momento andrà coperta con del laminato plastico tipo linoleum. Questo per uniformare il pavimento, renderlo impermeabile ed impedire a polvere e sporcizia di trafilare di sotto.
Visto da un'altra angolazione.
Quì sotto invece visto da sopra, man mano che procedo con l'applicazione delle tavole del pavimento. Come si noterà sicuramente, gli scaffali man mano che vengono finiti si riempiono di ogni sorta di cose, in pratica quello destro dovrà diventare una specie di dispensa. Per ora ci sono solo i barattoli della marmellata e la frutta stagionale. In seguito probabilmente ci finirà anche dello scatolame e delle bottiglie. Per ora per salire sopra uso ancora la scaletta, ma in futuro conto di farci una scala fissa in legno, sempre sul lato destro, sotto di cui con buona probabilità ci starà anche il posto per il congelatore.
L'attrezzatura supertecnologica usata per l'applicazione:
Immagino avrete notato che, oltre che i longheroni a "T" posti sui sostegni maggiori, anche tutte le serie di sostegni verticali degli scaffali portano sulla sommità un longherone orizzontale. In questo modo tutto il sistema della scaffalatura concorre a sostenere il pavimento superiore, riducendo al minimo gli spazi scoperti e soggetti a flessione.
Uno scorcio del passaggio tra lo scaffale centrale e quello addossato alla partere destra.
Per il momento mi fermo quì. Appena posso aggiungerò altre foto e qualcos'altro che probabilmente ho dimenticato.
Questo lavoro è stato fatto nell'arco di diversi anni, a "tempo perso". Al momento la struttura principale è terminata, manca un impianto elettrico definitivo (parte già c'è) in canalina piatta esterna, manca il linoleum (già acquistato) sul pavimento superiore. Il soffitto del sottotetto è ancora grezzo, con le pignatte a vista. In futuro conto di rivestirlo in cartongesso bianco. Manca anche la scala fissa per salire sopra e diverse altre rifiniture. Pe ora ci arriva solo la corrente, ma in futuro prossimo devo portarci anche l'acqua, e gli scarichi, già, perché intendo farci un piccolo gabinetto, a sinistra della porta (140x180Cm) tra la porta d'ingresso e l'inizio dello scaffale sinistro.
Come al solito sono disponibile per eventuali domande.
Appena finita la copertura ho usato per un certo tempo la casetta come falegnameria. A quel tempo avevo soltanto una sega circolare a banco di tipo hobbistico, una scartavetratrice a nasto manuale e un pialletto elettrico a mano, oltre naturalmente i normali attrezzi manuali che si usano in falegnameria.
Per prima cosa feci la finestra, usando ritagli di legname da carpenteria avanzato. Poi realizzai il portoncino, cannibalizzando alcuni tavoloni avanzati dall'impalcatura, e alla fine mi costruii lo scaffale che si vede a sinistra nella foto sotto. Il banco da labotarorio che si vede in fondo invece arrivò più tradi.
Con l'arrivo della combinata da falegname la sega circolare l'ho data via, ad un ragazzo giovane alle prime armi che ambiva di rimediarne una, e ho trasferito la falegnameria vicino all'officina, nella costruzione in fondo al giardino a cui ho rifatto il tetto questa estate. Sgombrato e pulito il locale si presentava più o meno come nella foto sopra.
In fondo a destra l'intonaco era saltato a causa dell'acqua entrata dal tetto rotto, si vede anche nella prima foto della discussione sulla casetta ristrutturata, nell'angolo destro dov'è appoggiata la scaletta rossa. Per cui la prima cosa che feci fu di tirar su un po' d'intonaco alla buona (non è il mio forte.....) e stuccarlo.
Dietro lo scaffale a sinistra avevo già provveduto in precedenza a riparare e stuccare buchi e scrostature, poi dato l'avvicendarsi delle stagioni e il freddo invernale, rimediato anche una vecchia piccola cucina economica a legna da usare come stufa. Un mio amico era stato ben felice che me la portassi via, invece di darla al solito ferrivecchi. Ripulita e riparata fa egregiamente il suo lavoro.
In terra alla base della parete, dentro dei cartoni puliti ci sono distesi patate, kiwi e Kaki, che poi finiranno nei ripiani più bassi degli scaffali.
Come si vede, sui cavalletti ci sono le prime parti di sostegno del soppalco. Sono ex travetti in legno per edilizia, 10x10cm x 4m, ritagliati a misura, piallati e sagomati come serve.
All'estremità superiore presentano uno scasso in cui andrà incastrato il sostegno orizzontale su cui andranno chiodate le tavole del pavimento del soppalco.
I sostegni orizzontali sono quei longheroni in legno che si vedono appoggiati al muro. Nelle foto seguenti si vedrà meglio che hanno sezione a "T", come i travi in ferro omonimi.
Altri sostegni pronti.
Si vede anche lo spessore del portoncino, realizzato con tavoloni piallati e imbullonati a croce, quelli esterni orizzontali, con gli angoli arrotondati, e quelli interni verticali.
Tutto il legname è prima impregnato con un prodotto liquido impregnante molto penetrante, almeno due mani, poi rifinito con un prodotto a coprire che da un aspetto "satinato". Entrambi i prodotti sono trasparenti, perché a me piace il legno "a vista", con le sue venature, i nodi o le imperfezioni, e il suo colore naturale. In origine usavo entrambi i prodotti dalla Casati, attualmente uso come impregnante un prodotto della Boero, e come finitura ancora quello della Casati. Se invece voglio una finitura di tipo lucido, che tra le altre cose è adatta per esterni e per zone di mare, uso anche la finitura della Boero. Se interessa posso dare i numeri e i nomi dei vari prodotti. Non intendo fare della pubblicità, nemmeno pretendere che siano i prodotti migliori sul mercato, semplicemente sono tra quelli che trovo in zona che fin'ora mi hanno dato i risultati migliori.
Gli scassi superiori dei travi verticali sono stati fatti con l'asolatrice della combinata, facendo una serie di fori l'uno adiacente all'altro e poi unendoli passando la punta da forare avanti e indietro come una fresa.
In realtà non è la punta che si muove, quella gira solamente, è il pezzo da lavorare che si muove sia lateralmente che longitudinalmente. Siccome il pezzo da lavorare in questo caso era molto lungo e rischiava di torcersi o cadere, ho realizzato un "sostegno mobile" supertecnologico per l'altra estremità.
Una fune appesa all'architrave della porta! Comunque fa il suo dovere: consente al lungo sostegno di legno fissato completamente a sbalzo, di muoversi orizzontalmente come vuole.
Alla fine gli scassi andavano rifiniti con lo scalpello, per rendere squadrato l'incastro dei longheroni orizzontali.
I longheroni orizzontali che ci vanno infilati sono realizzati tagliando un tavolone da 5x25cm x 4m a metà larghezza longitudinalmente. In questo modo, dopo piallato e rifinito, si ottiene una tavola da 4x12cm x4m. Per renderla una trave a "T" ho applicato per l'intera lunghezza dei listelli di quelli usati per posarci sopra le tegole nelle coperture in legno. Hanno misure "bastarde", in teoria da 3x6cm, ma sempre qualche millimetro in meno. anche questi dopo piallati e levigati diventano da 2,5x5cm x 4m. Incollati e avvitati con viti a legno da 6x60mm ai due lati della tavola formano la "T". Questa forma impedisce che la tavola, messa di taglio, possa avere deformazioni laterali, e in più aumenta la superficie d'appoggio delle tavole del pavimento che andranno chiodate sopra.
Prima parte della scaffalatura montata.
Si vede il longherone a "T" infilato nei sostegni vericali. Il tutto è ancora un po' "traballante" in quanto mancano le tavole superiori e il resto della struttura, infatti quà e là ho "appoggiato" delle tavole di traverso per impedire svergolature e inclinazioni indesiderate.
Visione da diversa angolatura, forse si vede meglio.
Naturalmente sia sull'intonaco rifatto che su quello preesistente, dopo stuccato, ho passato una mano di vernice bianca per interni.
Ripreso dallo spazio della finestra.
Le patate sono già state rimesse a posto nel ripiano inferiore , provvisto di spondina apposita e rivestito col cartone pulito, e ricoperte con un panno che ne impedisce l'esposizione alla luce. Kiwi e Kaki seguiranno a ruota.
Nella foto seguente invece parte delle tavole del soppalco sono già in loco e chiodate.
Anche la scalette è "Home Made"..... I longherono sono fatti con uno dei travetti 10x10 tagliato a metà per la lunghezza, piallato a spessore e levigato, mentre i gradini sono in frassino.
Anche le tavole che formano il pavimento sono in legname da carpenteria, piallate sulla faccia peggiore, lasciando la migliore intatta per conservare il massimo dello spessore (2 cm.... circa). Sono verniciate in bianco lucido, con due mani nella parte inferiore, piallata, che rimane a vista, e con una sola mano nella parte superiore, che in un secondo momento andrà coperta con del laminato plastico tipo linoleum. Questo per uniformare il pavimento, renderlo impermeabile ed impedire a polvere e sporcizia di trafilare di sotto.
Visto da un'altra angolazione.
Quì sotto invece visto da sopra, man mano che procedo con l'applicazione delle tavole del pavimento. Come si noterà sicuramente, gli scaffali man mano che vengono finiti si riempiono di ogni sorta di cose, in pratica quello destro dovrà diventare una specie di dispensa. Per ora ci sono solo i barattoli della marmellata e la frutta stagionale. In seguito probabilmente ci finirà anche dello scatolame e delle bottiglie. Per ora per salire sopra uso ancora la scaletta, ma in futuro conto di farci una scala fissa in legno, sempre sul lato destro, sotto di cui con buona probabilità ci starà anche il posto per il congelatore.
L'attrezzatura supertecnologica usata per l'applicazione:
Immagino avrete notato che, oltre che i longheroni a "T" posti sui sostegni maggiori, anche tutte le serie di sostegni verticali degli scaffali portano sulla sommità un longherone orizzontale. In questo modo tutto il sistema della scaffalatura concorre a sostenere il pavimento superiore, riducendo al minimo gli spazi scoperti e soggetti a flessione.
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Buone realizzazioni a tutti!
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Re: Soppalco in legno con scaffalatura incorporata.
grande lavorone!
Che sogno avere un laboratorio con la Combinata
io devo accontentarmi di un piccolo garage in affitto dal comune
Che sogno avere un laboratorio con la Combinata
io devo accontentarmi di un piccolo garage in affitto dal comune
se'l ghe né ca ìnt... al ne ven ca fò!
- mastrovetraio
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Re: Soppalco in legno con scaffalatura incorporata.
Grande, Ferro. Spero che i lettori più giovani comprendano che alla base di tutto il tuo lavoro c'è una visione Etica e Poetica della vita e delle cose. Quello che tu hai fatto è costoso in termini di tempo e di materiali, ma ha un'Anima, una visione della realtà che trascende l'oggetto. In parole povere, è una opera d'arte. La serratura che hai installato su quella porta cel'ho nel cervello come se la avessi fotografata. Ma se metti la foto.......
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Re: Soppalco in legno con scaffalatura incorporata.
Grazie Mastro.
Un'opera d'arte non direi, certo la costanza e la buona volontà premiano, se aiutate con un po' di pazienza e di fatica personale. Per il materiale.... Come sai spesso riciclo tutto quello che posso.
Per la serratura (che canta ), debbo mettere qualche altra foto, che quelle che ho postate risalgono a diverso tempo fa. Ci sarà anche lei.
@StarFalcon:
La combinata per il legno è stata "un sogno di mezza estate" per molto tempo anche per me, però ho imparato che le cose basta desiderarle con costanza ma senza bramosia, e prima o poi arrivano. Quella era di un mio amico, artista del legno, della mia età, che l'aveva avuta dal fratello molto più anziano di lui (la macchina è del '58.....). Se la tolse preché ormai un po' "lenta" meccanicamente, e per necessità di una nuova. L'ha tenuta per oltre un anno sotto ad una tettoia, coperta con delle incerate, perché non aveva il coraggio di separarsene..... Appena ha saputo che ero interessato me l'ha regalata! Felicissimo che ero io a prendermela. Siccome m'intendo abbastanza di meccanica, l'ho smontata, revisionata e rimontata, alla fine l'ho anche riverniciata.
Quando il mio amico ha visto le foto per mail (stà in Toscana) mi ha detto scherzando: quasi quasi me la vengo a riprendere.
Le cose, gli oggetti quotidiani della nostra vita, bisogna amarli..... Averne cura, come un animale domestico a cui si vuole bene, e come loro difficilmente ti tradiranno.
Oggigiorno siamo troppo attirati dalle novità e dalle innovazioni, non dico che non ci debbano essere che altrimenti non ci sarebbe evoluzione, ma senza farne una fissazione.
Un'opera d'arte non direi, certo la costanza e la buona volontà premiano, se aiutate con un po' di pazienza e di fatica personale. Per il materiale.... Come sai spesso riciclo tutto quello che posso.
Per la serratura (che canta ), debbo mettere qualche altra foto, che quelle che ho postate risalgono a diverso tempo fa. Ci sarà anche lei.
@StarFalcon:
La combinata per il legno è stata "un sogno di mezza estate" per molto tempo anche per me, però ho imparato che le cose basta desiderarle con costanza ma senza bramosia, e prima o poi arrivano. Quella era di un mio amico, artista del legno, della mia età, che l'aveva avuta dal fratello molto più anziano di lui (la macchina è del '58.....). Se la tolse preché ormai un po' "lenta" meccanicamente, e per necessità di una nuova. L'ha tenuta per oltre un anno sotto ad una tettoia, coperta con delle incerate, perché non aveva il coraggio di separarsene..... Appena ha saputo che ero interessato me l'ha regalata! Felicissimo che ero io a prendermela. Siccome m'intendo abbastanza di meccanica, l'ho smontata, revisionata e rimontata, alla fine l'ho anche riverniciata.
Quando il mio amico ha visto le foto per mail (stà in Toscana) mi ha detto scherzando: quasi quasi me la vengo a riprendere.
Le cose, gli oggetti quotidiani della nostra vita, bisogna amarli..... Averne cura, come un animale domestico a cui si vuole bene, e come loro difficilmente ti tradiranno.
Oggigiorno siamo troppo attirati dalle novità e dalle innovazioni, non dico che non ci debbano essere che altrimenti non ci sarebbe evoluzione, ma senza farne una fissazione.
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Re: Soppalco in legno con scaffalatura incorporata.
Complimenti come al solito Ferro!
Non ho capitop una cosa...hai 2 laboratori, uno di falegnameria e uno di elettronica vero?
Non ho capitop una cosa...hai 2 laboratori, uno di falegnameria e uno di elettronica vero?
Cogito, ergo NO SUV !!
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Re: Soppalco in legno con scaffalatura incorporata.
Bhè, in realtà ne ho tre.....
Nella casetta ho l'elettronica, nella rimessa in fondo al giardino ho la falegnameria e l'officina meccanica. Quella rimessa ha quattro "vani", nell'ultimo a destra è ricoverato il trattore, nel primo a sinistra, dopo rifatto il tetto e una piccola ristrutturazione (era la stalletta del maiale..... ) stò facendo la lavanderia per mia moglie.
Due foto della combinata, appena risistemata:
Si vede qualcosa della falegnameria, purtroppo poco. In origine era una stalla per i vitelli, infatti sul pavimento si vede il canale di scolo per l'orina.... In fondo c'era la mangiatoia, ma l'ho demolita, e dovrei rifarci anche un pavimento.....
Sotto una foto dall'esterno del portoncino della casetta.
Dall'interno. Ha un aspetto "medioevale" O almeno così dice mia figlia. I "chiodi" in realtà sono delle grosse viti a legno con la testa esagonale. È spesso 9cm, e come si vede c'è anche il grosso paletto di quercia infilato nell'apposito canale ricavato nello spessore del muro. Chiusa la serratura e tirato quel paletto, per abbattere quel portoncino ci vorrebbe la dinamite.
Le due cerniere sembrano soltano in ferro batturo, in realtà le ho fatte io e le ho ramate per evitare la ruggine.
Sotto la serratura.
Aperta.
È di una semplicità disarmante, copiata para para da una vecchia serratura di inizio del secolo scorso, ma molto molto robusta. Ovviamente è fatta con materiale e misura moderne....
Il "canto" a cui alludeva Mastro è la vibrazione della molla che preme il fermo del chiavistello. Però il suono piace anche a me.....
Qualche altra foto attuale, fatte oggi:
Il pavimento del soppalco completamente montato. Ossia adesso il soffitto del "piano di sotto".
Il caos regna sovrano, come al solito, ma ultimamente non ho avuto molto tempo da passare lì.....
Sul tavolo "provvisorio" (un foglio di trucciolato di recupero su due cavalletti in legno) ci sono: un inverter della Magnetek che sto visionando, e una centralina di saldatura che stò riparando per un amico. Ma chissà quando glie la riporto....
In fondo il banco con gli strumenti com'è adesso.....
Con tanto di "seggiolone" davanti per poterci lavorare seduto. Dato che è alto abbastanza da poterci lavorare anche in piedi.
L'angolo con la stufa, dietro c'è il cassettone per la legna e il secchio per l'immondizia con la scopa.
Sopra la stufa ho lasciato un grosso spazio senza soffitto, per il ricircolo dell'aria calda anche sopra.
La legna pronta per il prossimo freddo.
Come avrete notato c'è anche il divanetto.
I cuscini sono le imbottiture del sedile posteriore del nostro vecchio A112, demolito da diversi anni. Con mia moglie ritagliammo e cucimmo quelle fodere usando un vecchio playd e come modelli le vecchie fodere di vimpelle ormai scucite e sdrucite. Quando lo demolimmo me li sono tenuti e poco tempo fa col legno ho fatto la struttura su cui fissarli. Piuttosto comodo.... Per leggere e scaldarsi.
Metto qualche altra foto, poi chiudo, che l'ho fatta fin troppo lunga.....
Con le spalle alla stufa, il corridoio tra lo scaffale centrale e quello addossato alla parete destra (dalla porta).
Lo spazio centrale, visto dalla porta.
Tolto il banco "provvisorio" che di solito uso per lavori su roba voluminosa, lo spazio che rimane è abbastanza ampio. Purtroppo attualmente è pieno di roba posata lì temporaneamente, come ad esempio quei pannelli solari che, ahimé, debbo ancora montare...
Il piano di sopra ovviamente è sgombro ma non finito, per ora ci sono posate poche cose che dovrò metterci, come i tubi per la corrente e il rotolo di linoleum da inchiodare sul pavimento.
In futuro conto di farci una ringhiera in legno, ma è tutto da vedere.....
Spero di non aver annoiato nessuno.
Sono quì per ogni eventualità.
Nella casetta ho l'elettronica, nella rimessa in fondo al giardino ho la falegnameria e l'officina meccanica. Quella rimessa ha quattro "vani", nell'ultimo a destra è ricoverato il trattore, nel primo a sinistra, dopo rifatto il tetto e una piccola ristrutturazione (era la stalletta del maiale..... ) stò facendo la lavanderia per mia moglie.
Due foto della combinata, appena risistemata:
Si vede qualcosa della falegnameria, purtroppo poco. In origine era una stalla per i vitelli, infatti sul pavimento si vede il canale di scolo per l'orina.... In fondo c'era la mangiatoia, ma l'ho demolita, e dovrei rifarci anche un pavimento.....
Sotto una foto dall'esterno del portoncino della casetta.
Dall'interno. Ha un aspetto "medioevale" O almeno così dice mia figlia. I "chiodi" in realtà sono delle grosse viti a legno con la testa esagonale. È spesso 9cm, e come si vede c'è anche il grosso paletto di quercia infilato nell'apposito canale ricavato nello spessore del muro. Chiusa la serratura e tirato quel paletto, per abbattere quel portoncino ci vorrebbe la dinamite.
Le due cerniere sembrano soltano in ferro batturo, in realtà le ho fatte io e le ho ramate per evitare la ruggine.
Sotto la serratura.
Aperta.
È di una semplicità disarmante, copiata para para da una vecchia serratura di inizio del secolo scorso, ma molto molto robusta. Ovviamente è fatta con materiale e misura moderne....
Il "canto" a cui alludeva Mastro è la vibrazione della molla che preme il fermo del chiavistello. Però il suono piace anche a me.....
Qualche altra foto attuale, fatte oggi:
Il pavimento del soppalco completamente montato. Ossia adesso il soffitto del "piano di sotto".
Il caos regna sovrano, come al solito, ma ultimamente non ho avuto molto tempo da passare lì.....
Sul tavolo "provvisorio" (un foglio di trucciolato di recupero su due cavalletti in legno) ci sono: un inverter della Magnetek che sto visionando, e una centralina di saldatura che stò riparando per un amico. Ma chissà quando glie la riporto....
In fondo il banco con gli strumenti com'è adesso.....
Con tanto di "seggiolone" davanti per poterci lavorare seduto. Dato che è alto abbastanza da poterci lavorare anche in piedi.
L'angolo con la stufa, dietro c'è il cassettone per la legna e il secchio per l'immondizia con la scopa.
Sopra la stufa ho lasciato un grosso spazio senza soffitto, per il ricircolo dell'aria calda anche sopra.
La legna pronta per il prossimo freddo.
Come avrete notato c'è anche il divanetto.
I cuscini sono le imbottiture del sedile posteriore del nostro vecchio A112, demolito da diversi anni. Con mia moglie ritagliammo e cucimmo quelle fodere usando un vecchio playd e come modelli le vecchie fodere di vimpelle ormai scucite e sdrucite. Quando lo demolimmo me li sono tenuti e poco tempo fa col legno ho fatto la struttura su cui fissarli. Piuttosto comodo.... Per leggere e scaldarsi.
Metto qualche altra foto, poi chiudo, che l'ho fatta fin troppo lunga.....
Con le spalle alla stufa, il corridoio tra lo scaffale centrale e quello addossato alla parete destra (dalla porta).
Lo spazio centrale, visto dalla porta.
Tolto il banco "provvisorio" che di solito uso per lavori su roba voluminosa, lo spazio che rimane è abbastanza ampio. Purtroppo attualmente è pieno di roba posata lì temporaneamente, come ad esempio quei pannelli solari che, ahimé, debbo ancora montare...
Il piano di sopra ovviamente è sgombro ma non finito, per ora ci sono posate poche cose che dovrò metterci, come i tubi per la corrente e il rotolo di linoleum da inchiodare sul pavimento.
In futuro conto di farci una ringhiera in legno, ma è tutto da vedere.....
Spero di non aver annoiato nessuno.
Sono quì per ogni eventualità.
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Re: Soppalco in legno con scaffalatura incorporata.
Woooooooow! Non è che ti va di trasferirti per qualche tempo qui da me, no eh? Supponevo, peccato ...
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Le decisioni giuste vengono dall'esperienza. L'esperienza viene dalle decisioni sbagliate. (Higdon)(Arthur Bloch)
E poi ti trovi che un giorno sei tu ad avere l'arma ma non spari, perché colpire chi ti ha ferito non te ne importa più nulla. _Alda Merini_
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Re: Soppalco in legno con scaffalatura incorporata.
Grazie Arex.
Ma vedi, non è che ho fatto tutto di seguito, ci ho impiegato qualche anno, tra una cosa e l'altra...... C'era tutto il tempo di pensare a cosa fare e studiarsi come farlo. Ho perfino buttato giù dei disegni e una specie di "progetto". Poi anche in corso d'opera ho dovuto fare qualche variazione (poche, per fortuna....).
Non credo che riusciresti a sopportarmi attorno per così tanto tempo.
Ma vedi, non è che ho fatto tutto di seguito, ci ho impiegato qualche anno, tra una cosa e l'altra...... C'era tutto il tempo di pensare a cosa fare e studiarsi come farlo. Ho perfino buttato giù dei disegni e una specie di "progetto". Poi anche in corso d'opera ho dovuto fare qualche variazione (poche, per fortuna....).
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Re: Soppalco in legno con scaffalatura incorporata.
no no ... Mi levo dai piedi IO e ti lascio fare!!!
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Re: Soppalco in legno con scaffalatura incorporata.
Hè, purtroppo stiamo molto lontani..... Sennò, come dico sempre, una mano l'ava l'altra.....
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