Hal9000 ha scritto: ↑6 set 2018, 6:41
Sono d'accordo con Ferro in merito alla sicurezza delle batterie al litio, sono potenti ma delicate:
piombo/nimh -> sbagli = rotte
litio -> sbagli = incendio
con il BMS le fai diventare sicure come le vecchie tecnologie quindi batterie più potenti e anche sicure = meglio delle piombo ecc, ma se il BMS si rompe o peggio non c'è diventa un rischio troppo grosso.
Visto che sono stato citato vorrei aggiornarvi un po' sul mio banco LFP (LiFePO4).
Posso smentire quello che si è detto sulla sicurezza. Vale per molti tipi di Litio ma non per le LFP oggetto di questo thread. Non esplodono, non vanno a fuoco. Se uno le mette a corto probabilmente si surriscaldano - come una batteria al piombo - e si fonde la plastica, ma le celle in se non prendono fuoco.
Io ho un banco da 24V/60Ah (
8 celle Winston) ormai dal 2014 e lo uso per una casa completamente staccata dalla rete. Devo dire che in linea di massima sono soddisfatto e posso consigliare questo tipo di batterie. Sono montate su uno scaffale per le scale e non temo particolarmente di mettere a fuoco la casa con l'impianto. Ma per tutte le istallazioni a basso voltaggio bisogna sempre incrociare le dita, con o senza piombo. I corti circuiti a decine di ampere possono essere micidiali.
Quest'estate sono stato via per diversi mesi e per un mio errore avevo lasciato accesso l'impianto, pure con un BMS staccato perché guasto. Risultato: tutte le celle vuote al mio ritorno. Non so esattamente come sia successo. Comunque, le ho rifocillate una per una - ricarica lenta di ciascuna cella a 1A con un caricatore da aeromodellismo, poi tutte in parallelo a 4A per portarle a uno stato di carica equilibrato. Poi ho rimontato il banco e tutto rifunziona come prima. Non vedo peggioramenti di performance, anche se qualche cella si è bombata leggermente. Comunque, non consiglio a nessuno di ripetere l' esperimento. Non allunga di certo la vita delle celle.
Per ripristinare l' impianto ho steso un cavo da 220V dal vicino per alimentare casa e il caricatore.
Comunque, il punto più debole delle LFP non sono le celle, ma la difficoltà di trovare un BMS a prezzi abbordabili. Quelli professionali per automobili elettrici costano da 400€ in su.
Quelli da bicicletta elettrica - che hanno prezzi sotto i 100 € - non vanno oltre i 40-50 A per carcichi costanti, quindi con una resistenza da lavatrice o lavastoviglie attaccata tendono a friggersi, come quello che avevo. Non si è bruciato il circuito - che continua a funzionare, ma i contatti sono troppo leggeri per quei carichi e si fondono.
Ora ho ordinato un
monitor da batterie LFP che dovrebbe commandare dei relé che staccano - in caso di sottotensione - il carico e in caso di sovvratensione i pannelli.
Per l'equilibratura delle celle uso delle
restistenze che vanno montate direttamente su ogni cella. Funzionano fino a 3,5A mentre l' equilibratura dei BMS da bici non passano più di qualche centinaio di mA.
Ho ordinato anche due
relé SSR da 80A. A giorni mi dovrebbe arrivare il materiale. Non appena monterò il tutto farò anche delle foto.
In un certo senso il mio impianto offgrid è vittima del proprio successo. Ho cominciato con 600Wp e batterie al piombo dall'isola ecologica. Poi man mano ho cambiato prima le batterie con le LFP, poi ampliato i pannelli che ora arrivano a 2,6 kWp, cambiato l'inverter da 1,5 kW a 3 kW. Di pari passo sono aumentati anche i consumi in casa: si cucina quasi sempre con l' induzione - prima si usava di più la cucina economica. Il frigo non viene più spento di notte. E alla nuova lavastoviglie non ho più disattivato la resistenza, anche se continua ad essere alimentatata ad acqua calda. Ma ora fa anche l'asciugatura - prima si apriva a mano dopo il lavaggio per far asciugare il tutto all' aria.
Ora sto pensando di potenziare le batterie. O raddoppio con altre 8 celle da 60Ah in parallelo (2 celle in parallelo) o passo ad un banco da 90Ah - ovviamente sempre LFP - e mi rivendo quelle vecchie...
PS i link sono proprio sui siti dove ho comprato il materiale.