Bene, anzi male, che comincio a perdere colpi.....

Quel famoso bruciatore non si chiamava "Magnus", ma "Primus"......

Fortuna che girando e rigirando per la rete, tra le cose militari e quelle dei "campeggiatori incalliti", finalmente ne ho trovato traccia. Trovato il nome poi è stato facile.
Non so se dalle foto si riesce a vedere, ma si compone di un serbatoio a tenuta ermetica, da riempire con il liquido combustibile, con una pompetta per pomparci dentro l'aria a pressione. Sopra un rubinetto e un bruciatorino in cui li tubo che porta il liquido al getto prima passa in mezzo alla fiamma, che lo gasifica.
Quelle sotto sono tutte foto trovate in rete, ovviamente.
Quì sotto se ne vede uno splendido esemplare, ben tenuto e restaurato. Complimenti al possessore!

Al centro del tubo a "U" sopra si intravede l'ugello del bruciatore, sotto il piattino in cui mettere un po' di combustibile per "preriscaldare" il congegno, di fianco davanti al serbatoio la pompetta di carico della pressione, di lato sopra a sinistra il tappo a tenuta di riempimento.
Funziona un po' come le "lanterne a benzina", quelle specie di fiamme ossidriche che usavano gli idraulici quando ancora i tubi erano di piombo, in cui si metteva benzina, si scaldava con un pezzo di carta accesa è poi si accendeva. Mi riferisco a queste.

Sono nate per essere usate con la benzina, ma io riuscii a farla funzionare anche col gasolio......
Questo tipo di fornelli funziona con "qualsiasi" combustibile liquido, anche se di norma si preferisce farlo funzionare a petrolio da lampade, kerosene o gasolio.
In pratica si fa così: nel piattino si mette un po' di combustibile, se è qualcosa che prende fuoco direttamente, come benzina o alcool, va bene da solo, se è qualcosa di più "pesante" come petrolio kerosene o gasolio si mette un pezzetto di straccio o un batuffolo di ovatta a far da stoppino, si accende e si fa arroventare bene l'incrocio dei tubi sopra, poi si apre pian piano il rubinetto e si alimenta l'ugello, a quel punto i tubi si arroventano definitivamente e il fornello parte. E' più difficile a descriversi che a farsi..... L'importante è avere un attimo di pazienza a far scaldare bene i tubi. Tanto più il combustibile è pesante e tanto più deve essere "preriscaldato". Nella foto sotto è acceso.

Quì è completo di poggiapentole.

Una versione di questo, ma MOLTO più grande è (o era) in uso nelle cucine da campo militari, quelle a rimorchio, grosse e quadrate, che in passato si sono viste anche in uso per i civili durante le calamità naturali. Ne ho avuta in uso io personalmente una durante il campo sotto la naja, e vi posso assicurare che funzionava benissimo. Questo sotto il risultato.


Pentolone da 30-40Kg di pasta.......

Purtroppo nella foto non ci sono, la stò scattando io. Ma io ero addetto alla conduzione e alla manutenzione della cucina e del bruciatore, non dovevo cucinare, semmai mangiare......

Di questi bruciatori non sono riuscito a trovare immagini in rete, soltanto delle cucine complete e chiuse.
Ricapitolando, tra una divagazione e l'altra, ma credo sempre in tema, sono convinto che un congegno così sia facile da costruire e funzioni anche con olio vegetale. Ma credo che debba essere "pulito", ossia non contenere cose che depositino incrostazioni dentro i tubi arroventati o nel getto, per cui l'olio da frittura usato dovrebbe essere perfettamente filtrato e abbastanza fluido. Può funzionare con qualsiasi combustibile liquido che si riesca a far evaporare per surriscaldamento, al limite si dovrebbe cambiare il getto o regolare la fiamma con un rubinetto.