Dovendo collegare le due batterie nuove ai due pannelli solari ancora sul tetto dell'officina, mi sono preoccupato di andare a controllare i morsetti, e li ho trovati un po' corrosi e pieni di efflorescenze di solfati dei metalli usati.
Quel morsetto è ancora usabile, anche se un po' assottigliato nella parte inferiore, infatti immerso nell'acqua per qualche minuto ne è uscito pulito.
Ovviamente rimontare tutto così sarebbe stato inutile e ridicolo, che in breve si sarebbe corroso di nuovo, diventando definitivamente inutilizzabile. L'unico metallo che non viene facilmente corroso dall'acido solforico è il piombo, da quì l'idea di "piombare" i morsetti.

In passato ho provato ad immergere degli oggetti di ferro nel piombo fuso per ricoprirli, ma non mi è mai riuscito perfettamente. Stavolta mi sono ingegnato in modo differente: ho usato una lega stagno-piombo con alto tenore di piombo, quanto di preciso non so, ma tanto. Ho usato quattro bacchette da 100g al 50% e ci ho aggiunto altri 200-250g di piombo, per cui credo si stesse intorno al 75%.
Naturalmente usare morsetti di bronzo ricoperti di piombo e poi usare bulloneria di ferro zincato sarebbe stato il massimo del ridicolo, con in breve tutta la bulloneria corrosa e fuori uso, incrostazioni variopinte e sporcizia tutt'intorno, così ho racimolato il materiale che mi serviva per piombare tutto.
A sinistra si vedono le bacchette di lega di stagno, al centro i morsetti privati della bulloneria, che stà separata a destra.
Per prima cosa conviene togliere la zincatura sugli oggetti di ferro, dadi bulloni e rondelle, immergendoli nell'acido cloridrico. In questo modo si ottengono due cose: gli oggetti vengono puliti e decappati perfettamente, col ferro scoperto e perfettamente disossidato, e si ottiene quello che una volta gli idraulici chiamavano "acido spento", ossia acido la cui aggressività viene diminuita tramite aggiunta di zinco, e che risulta essere uno dei migliori disossidanti che ci siano per saldare oggetti di ferro e di rame.

Pochi minuti nell'acido bastano.
Quando l'effervescenza dell'acido si calma, si lasciano gli oggetti ancora pochi minuti, poi si tolgono dal bagno versando via l'acido in un altro recipiente, che poi servirà, e si immergono nell'acqua pulita. Se lasciati troppo tempo nell'acido si rovinano, in quanto si seguita comunque a corrodere anche il ferro sottostante, e nel caso specifico si rovinano le filettature. Nell'acqua pulita gli oggetti di ferro immersi non si arruginiscono, almeno in tempi brevi, in quanto per prodursi la ruggine debbono essere bagnati ed esposti all'aria. Serve la concomitanza dell'ossigeno atmosferico. Sotto, puliti e decappati.
I morsetti in mio possesso sono stati in giro per l'officina, sono tutti già usati, anche se in ottime condizioni, e perciò sono "unti", grassi di residui di vaselina o olio o grasso per motori, per cui si debbono per forza sgrassare completamente, altrimenti viene una piombatura tipo "cane pezzato".


Si finisce di scaldare col cannello a gas. Si lascia bollire piano e con cautela la soluzione con dentro gli oggetti da sgrassare per un paio di minuti, non serve di più, poi si tolgono e si mettono anche questi nell'acqua pulita. Uno dei morsetti sgrassati:
Come si vede è ben pulito. (Sfondo caotico-bucolico, come al solito.....

A questo punto devo fare un piccolo OT:
Ragazzi, non è che ve la stò facendo facile, quì si stà lavorando con acido e soda caustica bollente, più avanti anche con piombo fuso a 350-400°C, con oggetti che prima si dovranno immergere in una soluzione acquosa e poi nel bagno di fusione, con relativi "schizzetti" e sgocciolature di metallo fuso, vapori non propriamente salubri, per cui mi raccomando, MASSIMA PRUDENZA!!! Lavorate all'aperto o in un posto molto ventilato, guanti di cuoio spesso, occhiali o mascherina, pantaloni spessi e scarpe da lavoro, maniche lunghe ecc ecc. Certo, non è il caso di acquistare delle maschere antigas militari, come ho visto fare da qualche altra parte,


Nella foto sotto il metallo fuso nel "crogiolo", un semplice barattolo ex pomodori pelati, poggiato sulla morsa aperta per poterci tenere il cannello sotto. La lega di piombo e stagno deve essere soltanto fusa ma non surriscaldata, altrimenti si formano in continuazione ossidi sulla superficie del bagno di fusione, si spreca metallo e si attaccano grumi di ossido sui pezzi da ricoprire, con l'effetto "cane pezzato" di cui sopra.
Ora, non avendo purtroppo tre mani, con cui reggere il cannello, immergere i pezzi nel bagno e fare le foto, non sono riuscito a fare una foto di una immersione. Non ho ancora un "apprendista stregone" che mi possa aiutare. Però si procede così: si prende con un gancio di ferro un oggetto da ricoprire, si estrae dall'acqua pulita, lo si immerge nell'acido spento, si agita un po', si estrae e si "sgrulla" nel barattolo per farlo sgocciolare al meglio, poi si immerge nel bagno fuso. Se ce lo "buttate" dentro di sicuro ci sarà una fontana di schizzi di metallo fuso, se invece ce lo si immerge con un po' di delicatezza, il metallo ribolle ma non schizza. Capite il perché dei guanti?

Sotto, i tre barattoli, quello al centro con l'acido spento, quello a sinistra coi morsetti puliti e quello a destra con la bulloneria di ferro. Al centro tre morsetti appena estratti.
Sotto più nel dettaglio.
Quando si estraggono i pezzi dal bagno, si possono battere sul fianco interno del barattolo per sgocciolarli ed evitare colature, ma se alla fine rimangono comunque attaccate gocce rapprese o si intasano le filettature, basta prendere il pezzo e riscaldarlo con la fiamma, poi batterlo sul banco o conto il muro o "sgrullarlo" forte per fare cadere il piombo in più. Questo sotto il risultato finale.
Tutti gli oggetti, dadi compresi, sono stati immersi singolarmente, alla fine un colpo di straccio e uno si spazzola d'acciaio sulle filettature permette di riassemblare il tutto. Eventualmente una passata di "maschio" a pulire le filettature interne dove serve, ma meglio evitare se possibile perché si rischia di asportare lo straterello di piombo depositato e lasciare di nuovo campo libero all'acido. Per i casi più riottosi si può scaldare sia il dado o il morsetto, il bulloncino da avvitare, e poi avvitarlo e svitarlo continuamente finché il piombo non si rapprende di nuovo. In questo caso si riesce a mantenere libere le filettature.
Domani inizio ad usarli, eventualmente serva metterò qualche altra foto.