Le piastre ideali........
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Re: Le piastre ideali........
Se solo potessi avere una misura di larghezza definitiva per piastre che vadano nell'ormai famoso pozzetto di plastica, io una prova di laminazione stile "antica roma" sono disposto a farla. Spessore 2 mm, lunga un paio di metri, ma larga quanto?
https://www.youtube.com/watch?v=Yxywudf ... ata_player
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Re: Le piastre ideali........
pippo ne ha fatti 12 pozzetti.... chiedi a lui
http://faidateoffgrid.altervista.org/fo ... =60#p10454
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Re: Le piastre ideali........
L'ho scritto quì: http://faidateoffgrid.altervista.org/fo ... =294#p5577
Col pozzetto 30x30x30cm le misure sono queste sopra, compreso lo spazio per le rastrelliere che le reggono e gli spazi sopra e sotto. 21 è l'altezza (va bene anche 20....) e 24 la larghezza.
Con la rastrelliera che ho descitto lì e 21 piastre lo spazio si riempie per circa la metà, il resto del volume è elettrolito. Però si possono aumentare di numero fino al doppio, solo che allora raddoppia anche il peso, arrivando intorno ai 50Kg....
Ferrobattuto ha scritto:......le piastre dovrebbero essere da 2mm. Dovrebbero venire 21 piastre da 24x21cm.......
Col pozzetto 30x30x30cm le misure sono queste sopra, compreso lo spazio per le rastrelliere che le reggono e gli spazi sopra e sotto. 21 è l'altezza (va bene anche 20....) e 24 la larghezza.
Con la rastrelliera che ho descitto lì e 21 piastre lo spazio si riempie per circa la metà, il resto del volume è elettrolito. Però si possono aumentare di numero fino al doppio, solo che allora raddoppia anche il peso, arrivando intorno ai 50Kg....
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Re: Le piastre ideali........
Larghe 24 cm, alte 21 cm. Ma in realtà più di 21 perchè c'è l'aletta di connessione, giusto ? Quindi si dovrebbero fare striscie lunghe il più possibile e larghe 24 cm. Giusto ?
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Re: Le piastre ideali........
Se le fai larghe 25 o 26cm poi con un taglierino si possono ritagliare 2 piastre ogni 42cm di nastro.....
Con tanto di aletta di connessione sul lato. 


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Re: Le piastre ideali........
Allora le foto erano su EA,e quindi su picassa non cè nulla.Rcordo che qualcosa ho pubblicato,ma ormai quando mi sono cancellato sono sparite tutte,anche perchè non ho proprio pensato di salvarle.....
Quindi o rifaccio delle foto del materiale che ho ancora in giro,ma va a vedere dove ho stipato tutto,oppure devo cercare nei meandri dei cd di backup.
Sono quelle prove che si cominciano e poi per vari motivi non si finiscone e rimangono lì ad aspettare che ci si rimetta mano.
Ho provato a cercare su Ea,ma senza foto è diventata una discussione difficile da leggere.

Quindi o rifaccio delle foto del materiale che ho ancora in giro,ma va a vedere dove ho stipato tutto,oppure devo cercare nei meandri dei cd di backup.
Sono quelle prove che si cominciano e poi per vari motivi non si finiscone e rimangono lì ad aspettare che ci si rimetta mano.
Ho provato a cercare su Ea,ma senza foto è diventata una discussione difficile da leggere.
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Re: Le piastre ideali........
ma è probabile che le foto siano ancora li nel tuo computer no?
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Re: Le piastre ideali........
Allora ho fatto un pò di ricerca,e per fortuna non tutto è andato perso.
Qualcosa ho trovato,sono 4 foto,ma sono quelle che alla fine servono a spiegare il discorso,Non so perchè,ma le foto si sono disposte al contrario,dal basso verso l'alto,invece che in ordine,Max,sai il perchè?
Qualcosa ho trovato,sono 4 foto,ma sono quelle che alla fine servono a spiegare il discorso,Non so perchè,ma le foto si sono disposte al contrario,dal basso verso l'alto,invece che in ordine,Max,sai il perchè?

- Allegati
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- E qui l'ultimo stampo,fatto da un collega con macchina a cnc,gli avevo detto di lasciare dei quadrati in rilievo,ma non ha capito bene,e allora li devo eliminare con la fresa,questa è per piastre più spesse,ma non l'ho ancora mai usato.
- stampo a quadri.jpg (53.84 KiB) Visto 7549 volte
-
- Qui le piastre che avevo ottenuto,e che ho fotografato ieri,sono delle belle piastre da 2 mm circa,dovrei misurarle,ma qui è la gravità che determina la perfezione,quindi il livellamento è essenziale
- piastre.jpg (111.96 KiB) Visto 7549 volte
-
- Qui lo stampo posto sul fornello,livellato a dovere e con una piastra in acciaio sotto,il piombo si aggiunge man mano che si copre tutta la superfice
- Piastra sul forno.jpg (81.93 KiB) Visto 7549 volte
-
- Qui la piastra che dicevo fresata a mano libera con la fresatrice,si vede che non è un lavoro fatto a macchina.
Cmq ha funzionato,chi non ha una fresa con tavolo a croce ci può fare un pensierino,magari con un circuito che limita i giri - piastra fresata a mano.jpg (69.61 KiB) Visto 7549 volte
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Re: Le piastre ideali........
Dolomitico ha scritto:....Max,sai il perchè?![]()
Perché man mano che aggiungi gli allegati, quelli nuovi si dispongono sopra a quelli vecchi....

Dovresti provare con tasto "Inserisci in linea con il testo".

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Re: Le piastre ideali........
stavo guardando la prima foto.... con quella, potresti tentare di fare una fauré...ovvero una batteria con piastre spesse 5-6mm. e impastate con l' ossido. Ti eviti il problema della formazione, e una griglia da 5-6mm passano molti anni prima che si rovini.
Al limite poi gli fai il calzino, usando una vecchia maglietta antisudore, sulla scia di keyosz (hall9000)
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Re: Le piastre ideali........
Con quello spessore non esce nanche dallo stampo
Per quel tipo di batterie avrei un'altro progetto in mente,le tommasi,che sono simili alle tubolari,ma più massiccie.
Per i separatori sto ancora pensando,ma per adesso è tutto sospeso.
Che malinconia a vedere tempo fa tutte le prove che facevo,ho fatto un viaggio indietro nel tempo,bello.
Cmq se volete far piastre a getto continuo l'idea di base funziona,andrebbe migliorata,isolando il fornello dall'ambinete per non sprecare calore,e facendo un sistema a ciclo,uno scivolo dove da una parte si inserisce lo stampo vuoto e si spinge via quello pieno,e per questo servono stampi più profondi in modo che il piombo fuso non trasbordi ovunque.Secondo me 3 stampi,al max 4 bastano.
In poco tempo si farebbero parecchie piastre tutte simili.

Per quel tipo di batterie avrei un'altro progetto in mente,le tommasi,che sono simili alle tubolari,ma più massiccie.
Per i separatori sto ancora pensando,ma per adesso è tutto sospeso.
Che malinconia a vedere tempo fa tutte le prove che facevo,ho fatto un viaggio indietro nel tempo,bello.

Cmq se volete far piastre a getto continuo l'idea di base funziona,andrebbe migliorata,isolando il fornello dall'ambinete per non sprecare calore,e facendo un sistema a ciclo,uno scivolo dove da una parte si inserisce lo stampo vuoto e si spinge via quello pieno,e per questo servono stampi più profondi in modo che il piombo fuso non trasbordi ovunque.Secondo me 3 stampi,al max 4 bastano.
In poco tempo si farebbero parecchie piastre tutte simili.
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Re: Le piastre ideali........
stavo pensando che non è necessario prendere una lastra molto spessa per poi scavarla con la fresa.
prendiamo una lastra di alluminio da 3-4mm.
tagliamo fuori delle striscie larghe 1cm
le incolliamo con silicone ad alta temperatura per marmitte in modo da creare lo stampo con l' aletta laterale.
io pensavo di usare delle mattonelle di gres
ciao
MaX
prendiamo una lastra di alluminio da 3-4mm.
tagliamo fuori delle striscie larghe 1cm
le incolliamo con silicone ad alta temperatura per marmitte in modo da creare lo stampo con l' aletta laterale.
io pensavo di usare delle mattonelle di gres

ciao
MaX
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Re: Le piastre ideali........
io ci ho provato così, ma l'unico risultato è stato spaccare la cordierite, si è espanso l'acciaio e ha rotto la piastra. Sono le piastre che usavo al forno per fare bottoni in vetro, sopportano fino a 1600°. Io nella prova in cui le ho usate come stampo ho misurato con il pirometro 540° ma non hanno sopportato le viti di serraggio e l'espansione dell'acciaio. Ci riproverò in un altro modo. Max, le mattonelle di gres no, non reggono lo choc termico. A chi piaccia la pizza, la cordierite è il massimo.
- Allegati
-
- con isolamento in fibra ceramica
- IMG_20130831_162657672226477.jpg (322.51 KiB) Visto 7538 volte
-
- IMG_20130831_162349-114423202.jpg (361.56 KiB) Visto 7538 volte
-
- poi ci ho provato così, due piastre in cordierite e lamina di acciaio come separatore/stampo
- IMG_20130831_085219-214059426.jpg (284.2 KiB) Visto 7538 volte
-
- ma non è andata
- IMG_20130825_121114-1081243512.jpg (296.74 KiB) Visto 7538 volte
-
- piastra in cordierite con sponde in refrattario
- IMG_20130825_111601-1125733106.jpg (335.38 KiB) Visto 7538 volte
Re: Le piastre ideali........
Ciao a tutti. Attualmente sto formando un accumulatore Plantè. Stasera posto le foto del tutto...
Premetto che si tratta di un solo elemento che ho realizzato per sperimentare la formazione e verificare qual'è la capacità massima che riesco a raggiungere e in quanto tempo.
Le piastre sono piane e misurano 150mm X 150mm con uno spessore di 3mm, due sono usate per gli elementi negativi e una per l'elemento positivo.
Ho immerso queste tre piastre in una soluzione di acido nitrico all' 1% per un totale di 200 ore. Durante questo periodo si sono formati dei cristalli di colore grigio-giallastro e riflettenti al sole.
Successivamente le ho fatte asciugare e poi le ho immerse nell'elettrolita costituito da acido solforico al 10%. Appena immerse nella soluzione, i cristalli si sono sciolti all'istante creando un precipitato di colore bianco (suppongo che era solfato di piombo formatosi dalla reazione tra acido solforico e nitrato di piombo). Ho iniziato quindi a formare la cella con l'ausilio di un circuito elettronico.
In pratica ho realizzato un convertitore switching che trasforma la tensione di ingresso (variabile tra 9 e 24V) in una tensione di 2,75V con limitazione di corrente programmabile.
Un microcontrollore arresta la fase di carica appena raggiunta la tensione di 2,54 Volt e attiva la scarica su un resistore di potenza.
Un amplificatore differenziale misura la corrente che scorre sul carico (rilevando la c.d.t. su una resistenza di sensing) e invia il valore al microcontrollore il quale effettua il calcolo della capacità della cella.
L'aggiornamento del valore di capacità avviene ogni secondo, mentre la lettura della corrente avviene ogni 5ms. Appena la tensione scende sotto gli 0,3V la scarica viene fermata (viene bloccato il valore della capacità raggiunta su un'altra riga del display) e inizia un nuovo ciclo di carica.
Domanda...
Ogni giorno vengono effettuati circa 8 cicli di carica/scarica e sono 6 giorni che la cella è in formazione. Ho raggiunto ad oggi la capacità di 905 mAh e ad ogni ciclo sembra aumentare di appena 10-15 mAh.
Secondo voi è normale o si sta formando troppo lentamente?
@Maxlinux:
secondo te che capacità dovrebbe raggiungere questa cella?
Grazie a tutti per le eventuali risposte.
Premetto che si tratta di un solo elemento che ho realizzato per sperimentare la formazione e verificare qual'è la capacità massima che riesco a raggiungere e in quanto tempo.
Le piastre sono piane e misurano 150mm X 150mm con uno spessore di 3mm, due sono usate per gli elementi negativi e una per l'elemento positivo.
Ho immerso queste tre piastre in una soluzione di acido nitrico all' 1% per un totale di 200 ore. Durante questo periodo si sono formati dei cristalli di colore grigio-giallastro e riflettenti al sole.
Successivamente le ho fatte asciugare e poi le ho immerse nell'elettrolita costituito da acido solforico al 10%. Appena immerse nella soluzione, i cristalli si sono sciolti all'istante creando un precipitato di colore bianco (suppongo che era solfato di piombo formatosi dalla reazione tra acido solforico e nitrato di piombo). Ho iniziato quindi a formare la cella con l'ausilio di un circuito elettronico.
In pratica ho realizzato un convertitore switching che trasforma la tensione di ingresso (variabile tra 9 e 24V) in una tensione di 2,75V con limitazione di corrente programmabile.
Un microcontrollore arresta la fase di carica appena raggiunta la tensione di 2,54 Volt e attiva la scarica su un resistore di potenza.
Un amplificatore differenziale misura la corrente che scorre sul carico (rilevando la c.d.t. su una resistenza di sensing) e invia il valore al microcontrollore il quale effettua il calcolo della capacità della cella.
L'aggiornamento del valore di capacità avviene ogni secondo, mentre la lettura della corrente avviene ogni 5ms. Appena la tensione scende sotto gli 0,3V la scarica viene fermata (viene bloccato il valore della capacità raggiunta su un'altra riga del display) e inizia un nuovo ciclo di carica.
Domanda...
Ogni giorno vengono effettuati circa 8 cicli di carica/scarica e sono 6 giorni che la cella è in formazione. Ho raggiunto ad oggi la capacità di 905 mAh e ad ogni ciclo sembra aumentare di appena 10-15 mAh.
Secondo voi è normale o si sta formando troppo lentamente?
@Maxlinux:
secondo te che capacità dovrebbe raggiungere questa cella?
Grazie a tutti per le eventuali risposte.
Re: Le piastre ideali........
Aggiornamento...
La capacità sembra aumentare di +70 mAh a ciclo se la cella la scarico a 0V e continuo a lasciarla scarica per circa 2 ore.
Sarà che l'acqua prodotta nella reazione di scarica necessiti di un certo tempo per allontanarsi dalla materia attiva e mescolarsi con l'elettrolita?
La capacità sembra aumentare di +70 mAh a ciclo se la cella la scarico a 0V e continuo a lasciarla scarica per circa 2 ore.
Sarà che l'acqua prodotta nella reazione di scarica necessiti di un certo tempo per allontanarsi dalla materia attiva e mescolarsi con l'elettrolita?
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Re: Le piastre ideali........
atomax ha scritto:...
Ogni giorno vengono effettuati circa 8 cicli di carica/scarica e sono 6 giorni che la cella è in formazione. Ho raggiunto ad oggi la capacità di 905 mAh e ad ogni ciclo sembra aumentare di appena 10-15 mAh.
Secondo voi è normale o si sta formando troppo lentamente?
@Maxlinux:
secondo te che capacità dovrebbe raggiungere questa cella?
Grazie a tutti per le eventuali risposte.
65Ah per metro² di superficie di piombo.....considerando le piastre positive e quelle negative assimeme. Nel tuo caso avendo solo 1 piastra positiva, sará lei a determinare la capacità. Se avessi usato 10 piastre positive e 11 negative, allora la piastra in più non avrebbe modificato di molto i calcoli.
Calcola la superficie della piastra positiva e moltilicala per (65/2)=32.5Ah.... quindi...se non sbaglio
...mettiamo tutto in metri:
{[(0.15·0.15)·2]·32.5}=1.46Ah
si tratta di una piccola batteria.
Il fatto che salga di capacità lentamente, credo sia normale, la curva dovrebbe assomigliare a questa:

quel formattatore interessa moltissimo a tutti.
Che ne dici di buttare giù un progetto e condividere i sorgenti?

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Re: Le piastre ideali........
Certo, aprirò una discussione sulla sezione elettrica
Intanto grazie mille per la risposta.
In pratica sono arrivato quasi ai 3/4 della capacità nominale...
Questo è un piccolo prototipo per testare il metodo, l'energia e il tempo richiesti per la formazione.
Se questa cella arriverà a 1,46 Ah e non si sfalderà troppa materia attiva, allora procederò a realizzare un banco Plantè da almeno 2,5 kWh.
Visto che stiamo parlando di piastre ideali voglio sottoporvi un mio pensiero, per sapere cosa ne pensate...
La maggior parte del piombo che ho recuperato fin'ora proviene da vecchie batterie. Molte di queste sono ermetiche e la maggior parte delle volte, le piastre negative sono intatte. Se, una volta desolfatate con carbonato di sodio (o altri metodi) dispongo queste piastre su uno stampo e le inglobo parzialmente in una matrice di piombo puro, ovviamente senza coprire il materiale attivo, posso realizzare così le piastre negative della mia Plantè?
I vantaggi potrebbero essere quelli relativi ad un maggior recupero di materiale dalle vecchie batterie e una formazione più veloce, visto che le piastre positive si formano abbastanza in fretta (da quello che ho potuto notare).
Cosa ne pensate?

Intanto grazie mille per la risposta.
In pratica sono arrivato quasi ai 3/4 della capacità nominale...
Questo è un piccolo prototipo per testare il metodo, l'energia e il tempo richiesti per la formazione.
Se questa cella arriverà a 1,46 Ah e non si sfalderà troppa materia attiva, allora procederò a realizzare un banco Plantè da almeno 2,5 kWh.
Visto che stiamo parlando di piastre ideali voglio sottoporvi un mio pensiero, per sapere cosa ne pensate...
La maggior parte del piombo che ho recuperato fin'ora proviene da vecchie batterie. Molte di queste sono ermetiche e la maggior parte delle volte, le piastre negative sono intatte. Se, una volta desolfatate con carbonato di sodio (o altri metodi) dispongo queste piastre su uno stampo e le inglobo parzialmente in una matrice di piombo puro, ovviamente senza coprire il materiale attivo, posso realizzare così le piastre negative della mia Plantè?
I vantaggi potrebbero essere quelli relativi ad un maggior recupero di materiale dalle vecchie batterie e una formazione più veloce, visto che le piastre positive si formano abbastanza in fretta (da quello che ho potuto notare).
Cosa ne pensate?
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Re: Le piastre ideali........
qualche cosa del genere l' aveva fatto a suo tempo keyosz... non so se ci sono ancora le foto in giro... cmq i risultati non erano buoni, le piastre si sfaldavano perché l' ossido non lega con il metallo... purtroppo.
io invece do per scontato che il piombo dovró comprarmelo già fatto perché non ho esperienza con i forni... e la riduzione degli ossidi va ben al di la delle mie possibilità per ora.
Tra l' altro non posso fare fumo, perché arriverebbe come un falco la polizia rurale.
io invece do per scontato che il piombo dovró comprarmelo già fatto perché non ho esperienza con i forni... e la riduzione degli ossidi va ben al di la delle mie possibilità per ora.
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