Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo
Secondo me semplicemente cè troppo elettrolita,formandosi il gas nella camera sopra le celle spinge in su il liquido finchè fuoriesce,poi una volta riuscito a sfiatare il gas all'esterno il processo ricomincia.
Aspira l'elettrolita fuori finchè anche il gas che si sviluppa sulle celle possa fuoriuscire,il fatto che si sia sporcato anche il cartone è perchè è probabilmente fuoriuscito dai buchini sopra ai filetti dei tappi sulla scatola,niente di che,solo troppo liquido.
Ho appena fatto una prova,l'inverter solarix va in allarme a 31.15/31.2 al max,quindi devo limitarmi qualche decimo di volt sotto,ai 15.6v netti non ci arriva.Probabilmente 32volt sono proprio quelli max sopportabili.
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Aspira l'elettrolita fuori finchè anche il gas che si sviluppa sulle celle possa fuoriuscire,il fatto che si sia sporcato anche il cartone è perchè è probabilmente fuoriuscito dai buchini sopra ai filetti dei tappi sulla scatola,niente di che,solo troppo liquido.
Ho appena fatto una prova,l'inverter solarix va in allarme a 31.15/31.2 al max,quindi devo limitarmi qualche decimo di volt sotto,ai 15.6v netti non ci arriva.Probabilmente 32volt sono proprio quelli max sopportabili.
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo
@Dolomitico:
Di sole ce n'è pochissimo anche quà...... Pensa che la mattina stiamo in media intorno agli 8-9°C. Probabilmente lì da te le temperature sono anche più basse, ma considera che quì siamo 500Km più a sud e a 400m SLM. Stagione da schifo..... Sono un paio di settimane che cerco di buttar giù quel famoso grafico, ma non si riesce ad avere una singola completa giornata limpida per poterlo fare.
Per i diodi: mettimi qualche sigla se ti va, che mi diverto io a trovare le caratteristiche. Che sono di recupero è una gran cosa
Purtroppo se ci si deve "appoggiare" ad apparecchiature commerciali si hanno un sacco di problemi, in quanto sono sono studiate per le tensioni "correnti".
In una reazione chimica che si basa su differenze di potenziale di circa 2V, anche 0,25V sono fondamentali. Stiamo intorno al 10 o 12%..... Che non è proprio poco. Mi sembra evidente che quella "barriera" dei 2,7V sia fondamentale, anche se posso sbagliarmi.
@Cristiano:
Prova ad abbassare la corrente di carica. Dalle foto mi sembra una batteria intorno agli 80Ah, prova a portare la corrente intorno ad 1A.
Se il liquido è fuoriuscito significa che in qualche modo il livello era troppo alto o la corrente troppo forte. È probabile che se all'inizio, data la solfatazione, la corrente era di soli 2A, poi durante la notte col migliorare della conduttività e la riduzione della solfatazione, la corrente sia salita a valori discretamente più alti.
Forse se la mettevi in carica di mattina e la tenevi d'occhio nelle prime ore era meglio.....
Per ora ti conviene asciugarla per bene e togliere il più possibile tutto l'acido che c'è intorno. Se poi vedi che lasciandola riposare il livello del liquido non si abbassa abbastanza, puoi toglierne un po' e portarla ad un livello poco sopra al minimo. Naturalmente metti da parte il liquido tolto che poi riaggiungi man mano che il livello si abbassa. In questo modo l'acido tolto non si perde e a mano a mano che si desolfata si ripristina la densità iniziale. Alla fine se proprio manca qualcosa si può sempre aggiungere......
Di sole ce n'è pochissimo anche quà...... Pensa che la mattina stiamo in media intorno agli 8-9°C. Probabilmente lì da te le temperature sono anche più basse, ma considera che quì siamo 500Km più a sud e a 400m SLM. Stagione da schifo..... Sono un paio di settimane che cerco di buttar giù quel famoso grafico, ma non si riesce ad avere una singola completa giornata limpida per poterlo fare.

Per i diodi: mettimi qualche sigla se ti va, che mi diverto io a trovare le caratteristiche. Che sono di recupero è una gran cosa

Purtroppo se ci si deve "appoggiare" ad apparecchiature commerciali si hanno un sacco di problemi, in quanto sono sono studiate per le tensioni "correnti".
In una reazione chimica che si basa su differenze di potenziale di circa 2V, anche 0,25V sono fondamentali. Stiamo intorno al 10 o 12%..... Che non è proprio poco. Mi sembra evidente che quella "barriera" dei 2,7V sia fondamentale, anche se posso sbagliarmi.
@Cristiano:
Prova ad abbassare la corrente di carica. Dalle foto mi sembra una batteria intorno agli 80Ah, prova a portare la corrente intorno ad 1A.
Se il liquido è fuoriuscito significa che in qualche modo il livello era troppo alto o la corrente troppo forte. È probabile che se all'inizio, data la solfatazione, la corrente era di soli 2A, poi durante la notte col migliorare della conduttività e la riduzione della solfatazione, la corrente sia salita a valori discretamente più alti.
Forse se la mettevi in carica di mattina e la tenevi d'occhio nelle prime ore era meglio.....
Per ora ti conviene asciugarla per bene e togliere il più possibile tutto l'acido che c'è intorno. Se poi vedi che lasciandola riposare il livello del liquido non si abbassa abbastanza, puoi toglierne un po' e portarla ad un livello poco sopra al minimo. Naturalmente metti da parte il liquido tolto che poi riaggiungi man mano che il livello si abbassa. In questo modo l'acido tolto non si perde e a mano a mano che si desolfata si ripristina la densità iniziale. Alla fine se proprio manca qualcosa si può sempre aggiungere......
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo
Secondo me ci sono 2 vie,o tieni i 15.6 volt un pò più a lungo o arrivi a 16.2v in un picco e poi cali.
Per i nostri impianti mi limiterei ai 15.6,in fin dei conti stiamo parlando di una differenza minima,0.6 volt su 6 celle sono 0.1V di differenza,non è moltissimo,sono quelli che danno la botta finale a scrollarsi in fretta il solfato di dosso.
A 15.6v la cosa dura un tantino in più,ma avendo dei pannelli che tanto caricano in continuazione un'approccio più soft e progressivo lo reputo migliore,ma è una mia impressione.
Stamattina ho misurato le tensioni,con un diodo il mio banco segnava 30 volt,però 2 serie segnavano 15.2v e 2 serie 14.8v,quindi cè uno sbilanciamento,adesso le lascio cosi per un pò,e volgio vedere se si ribilanciano con il tempo,poi disabilito l'equalizzazione e alzo ancora un pò la soglia cosi da arrivare almeno a 15.5v.
Poi con la storia dei di diodi se non li escludi arrivi in un'attimo a 16.2 in equalizzazione,altrimenti li escludi e hai un'equalizzazione normale.
Devo dire che sto regolatore che si può gestire cosi semplicemente col controllo di tensione è molto utile,lui fa il suo lavoro normalmente,ma le soglie le imposti tu.
Guardavo il grafico delle batterie trojan,sul grafico la curva riporta chiaramente i voltaggi da 2.45 a 2.7 dipende la temperatura...(???) poi sulle specifiche ti da il voltaggio a 14.8v,cioè il più basso possibile,curioso,è come se per chi sa leggersi il grafico ti dicessero la verità,poi sull' abc ti danno il voltaggio più basso.
Per i nostri impianti mi limiterei ai 15.6,in fin dei conti stiamo parlando di una differenza minima,0.6 volt su 6 celle sono 0.1V di differenza,non è moltissimo,sono quelli che danno la botta finale a scrollarsi in fretta il solfato di dosso.
A 15.6v la cosa dura un tantino in più,ma avendo dei pannelli che tanto caricano in continuazione un'approccio più soft e progressivo lo reputo migliore,ma è una mia impressione.
Stamattina ho misurato le tensioni,con un diodo il mio banco segnava 30 volt,però 2 serie segnavano 15.2v e 2 serie 14.8v,quindi cè uno sbilanciamento,adesso le lascio cosi per un pò,e volgio vedere se si ribilanciano con il tempo,poi disabilito l'equalizzazione e alzo ancora un pò la soglia cosi da arrivare almeno a 15.5v.
Poi con la storia dei di diodi se non li escludi arrivi in un'attimo a 16.2 in equalizzazione,altrimenti li escludi e hai un'equalizzazione normale.
Devo dire che sto regolatore che si può gestire cosi semplicemente col controllo di tensione è molto utile,lui fa il suo lavoro normalmente,ma le soglie le imposti tu.
Guardavo il grafico delle batterie trojan,sul grafico la curva riporta chiaramente i voltaggi da 2.45 a 2.7 dipende la temperatura...(???) poi sulle specifiche ti da il voltaggio a 14.8v,cioè il più basso possibile,curioso,è come se per chi sa leggersi il grafico ti dicessero la verità,poi sull' abc ti danno il voltaggio più basso.
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo
Ho fatto un'errore anche un pò da ingenuo,ma la logica mi diceva che era giusto,invece la calcolatrice no,o meglio con l'impianto a 24 volt va tutto raddoppiato.
Avevo messo un diodo per precauzione,ma un diodo faceva 0.45 di caduta,quindi il regolatore era tararo a 29.6v+0.45 fa "solo" 30.05 ,e io mi aspettavo un 30.3,insomma un banale errore di calcolo,e se a max sono serviti 2 diodi a me ne servono almeno 3,infatto il mio obbiettivo sono i 15.4/5volt cosi nulla va in allarme (X2 ovviamente=31v).
QUindi 31-29.6=1.4volt,con tre diodi da 0.45 circa arrivo a 1.35volt e sono esattamente quelli che mi servono per raggiungere la quota che mi serve.
Il max a cui posso arrivare con l'impianto standard.
Cmq sia mentre osservavo quel pò che succedeva visto che come sempre è molto nuvoloso.... <_< ho già visto che 2 elementi da 6 su 4 stanno piano piano recuperando la capacità non ricaricata,con la corrente costante a 3.5A il voltaggio si alzava piano piano,esattamente uno dei primi segni che la ricarica cosi fatta non è sbagliata neanche un pò.
Avevo messo un diodo per precauzione,ma un diodo faceva 0.45 di caduta,quindi il regolatore era tararo a 29.6v+0.45 fa "solo" 30.05 ,e io mi aspettavo un 30.3,insomma un banale errore di calcolo,e se a max sono serviti 2 diodi a me ne servono almeno 3,infatto il mio obbiettivo sono i 15.4/5volt cosi nulla va in allarme (X2 ovviamente=31v).
QUindi 31-29.6=1.4volt,con tre diodi da 0.45 circa arrivo a 1.35volt e sono esattamente quelli che mi servono per raggiungere la quota che mi serve.
Il max a cui posso arrivare con l'impianto standard.
Cmq sia mentre osservavo quel pò che succedeva visto che come sempre è molto nuvoloso.... <_< ho già visto che 2 elementi da 6 su 4 stanno piano piano recuperando la capacità non ricaricata,con la corrente costante a 3.5A il voltaggio si alzava piano piano,esattamente uno dei primi segni che la ricarica cosi fatta non è sbagliata neanche un pò.
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo
Mi sono fatto dare dal mio amico meccanico una batteria da 45Ah, di quelle che "sono andate lentamente a morire", ossia che col tempo hanno calato di rendimento fino a non riuscire più a mettere in moto il motore. I fianchi sono leggermente gonfi, ma poco, batteria Bosh di buona marca e con qualche anno di vita alle spalle.
È in carica da un paio di giorni a bassa intensità, poco più di 1,5A, e la tensione è salita lentamente dagli 11V e qualcosa iniziali fino ai 15,9V. Intendo tenerla sotto fino ai "canonici" 16,2V, tenercela qualche ora a corrente minima e poi vedere come si comporta.
Purtroppo è una di quelle "sigillate" e non posso controllare ne la densità ne il livello dell'elettrolito, anche se mi sa che se vedo che va bene ci faccio dei buchi sopra al coperchio in corrispondenza degli sfiati sugli elementi. Cosa del resto già fatta su quella che uso con l'UPS.....
È in carica da un paio di giorni a bassa intensità, poco più di 1,5A, e la tensione è salita lentamente dagli 11V e qualcosa iniziali fino ai 15,9V. Intendo tenerla sotto fino ai "canonici" 16,2V, tenercela qualche ora a corrente minima e poi vedere come si comporta.
Purtroppo è una di quelle "sigillate" e non posso controllare ne la densità ne il livello dell'elettrolito, anche se mi sa che se vedo che va bene ci faccio dei buchi sopra al coperchio in corrispondenza degli sfiati sugli elementi. Cosa del resto già fatta su quella che uso con l'UPS.....

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo
Le bosch hanno tutte quella filosofia lì,non cè neanche il classico coperchio largo che viene via,se vuoi le devi trapanare,stiamo a vedere che succede,al max puoi fare un buchino e misurare tramite un lungo stuzzicadenti di legno i livelli,per poi rabboccare con una siringa un pò grandicella.
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo
Mhà.... A quella che ho quì sotto al computer ho scollato via il lungo coperchio rialzato, quello coi "labirinti", e ce l'ho rifatto con una lastra liscia di plastica bianca semi trasparente, incollata con silicone bianco per i sanitari. Con tanto di tappi ad incastro ripresi da un'altra, così posso rabboccare quando voglio e misurare la densità. 
Se ti interessa ti metto la foto.

Se ti interessa ti metto la foto.

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo
Tranquillo,ne ho solo una,e recuperata pure quella,ci devo mettere un pò d'acqua ma non ne farò nulla di che.
Le vecchie Varta che avevo erano uguali,le avevo trapanate,e ricoperte con del nastro,si erano solfatate con il paralllelo secco,chissà come sarebbe andata conoscendo quello che adesso ben sappiamo.
Oggi cè tempo pessimo,stamattina qualche ondata di sole cè stata,avevo lasciato 2 diodi di bloccoe tutto ha filato liscio,la tensione arrivava a 30.6 (15.3v per i canonici 12)e gli elementi che erano rimasti indietro stanno recuperando,a parità di amperaggio rispetto a ieri la tensione era leggermente più alta,ci vorrà del tempo.
Ora 15.3v vanno bene,ma volevo arrivare a 15.5,il fatto è che aggiungendo un terzo diodo la tensione arriva al limite,31.1 e a tratti l'inverter va in blocco,poi si riprende poi riva in blocco,segno che sono proprio al limite....Ma proprio a 15.55/60V netti dovevano impostare la soglia? <_<
Cmq può andare anche cosi,devo cercare dei diodi che mi abbassano di un decimo o 2 il voltaggio e poi è quasi perfetto,non sono i paramentri perfetti di ricarica,ma per intanto mi accontento.
Sarei curioso di sapere se cè un grafico da qualche parte sulla durata in base al voltaggio.
Sparo io una ipotesi in base a quello che so:
Tensione di ricarica a 14.4V.......250/300cicli (questo si legge in giro)
quindi se la ricarica è a 14.8V........500/600cicli (vedi trojan e affini) Questo potrebbe dare i paramentri di massima di un grafico
quindi ipotesi di ricarica 15.2V........1000/1200cicli.. (???
)
Altra ipotesi di ricarica a 15.6V.......2000/2400cicli
e per ultimo la ricarica a 16.2v.......4500/5000 cicli. (il salto non è di 0.4v ma di 0.6v)
La mia è un'ipotesi,ma Lindemann sostiene che una batteria correttamente caricata arriva a 5000 cicli,se la linea è lineare il mio ragionamento non è solo un'ipotesi,che dite?non so,sta cosa mi è venuta in mente adesso,ma i calcoli che ho fatto non sembrano impossibili.
Ricordo sempre che certi desolfatatori promettono fono a 4/5 volte la durata della batteria,è un'altra strada ma significa per me che una batteria potenzialmente può dare molto di più.
Le vecchie Varta che avevo erano uguali,le avevo trapanate,e ricoperte con del nastro,si erano solfatate con il paralllelo secco,chissà come sarebbe andata conoscendo quello che adesso ben sappiamo.
Oggi cè tempo pessimo,stamattina qualche ondata di sole cè stata,avevo lasciato 2 diodi di bloccoe tutto ha filato liscio,la tensione arrivava a 30.6 (15.3v per i canonici 12)e gli elementi che erano rimasti indietro stanno recuperando,a parità di amperaggio rispetto a ieri la tensione era leggermente più alta,ci vorrà del tempo.
Ora 15.3v vanno bene,ma volevo arrivare a 15.5,il fatto è che aggiungendo un terzo diodo la tensione arriva al limite,31.1 e a tratti l'inverter va in blocco,poi si riprende poi riva in blocco,segno che sono proprio al limite....Ma proprio a 15.55/60V netti dovevano impostare la soglia? <_<
Cmq può andare anche cosi,devo cercare dei diodi che mi abbassano di un decimo o 2 il voltaggio e poi è quasi perfetto,non sono i paramentri perfetti di ricarica,ma per intanto mi accontento.
Sarei curioso di sapere se cè un grafico da qualche parte sulla durata in base al voltaggio.
Sparo io una ipotesi in base a quello che so:
Tensione di ricarica a 14.4V.......250/300cicli (questo si legge in giro)
quindi se la ricarica è a 14.8V........500/600cicli (vedi trojan e affini) Questo potrebbe dare i paramentri di massima di un grafico
quindi ipotesi di ricarica 15.2V........1000/1200cicli.. (???

Altra ipotesi di ricarica a 15.6V.......2000/2400cicli
e per ultimo la ricarica a 16.2v.......4500/5000 cicli. (il salto non è di 0.4v ma di 0.6v)
La mia è un'ipotesi,ma Lindemann sostiene che una batteria correttamente caricata arriva a 5000 cicli,se la linea è lineare il mio ragionamento non è solo un'ipotesi,che dite?non so,sta cosa mi è venuta in mente adesso,ma i calcoli che ho fatto non sembrano impossibili.
Ricordo sempre che certi desolfatatori promettono fono a 4/5 volte la durata della batteria,è un'altra strada ma significa per me che una batteria potenzialmente può dare molto di più.

- Dolomitico
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo
Ho capito,non siete d'accordo con la mia ipotesi.....
vabbè era un'idea......

- maxlinux2000
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo
non è che non siamo daccordo, è che questo è precisamente l' interrogativo che solo puó risolversi con il tempo.
Se tra uno o due anni, le mie batterie saranno ancora efficenti, significherà che ci sono ottime basi per confermare il lavoro di lindemann e anche la tua ipotesi.
Per ora possiamo solo aspettare e vedere gli eventi.
Ho fissato la ricarica del mio banco a 15.5V mesi fa, e ho intensione di tenerle a quel livello... le batterie reggono alla grande nonostante l' aumento di temperatura... anche quello che ho comprato usate nel 2012
.... questo lo scrivo per chi si fosse appena...collegato
Notare che quando ho cominciato il processo era dicembre/gennaio, e quindi giornate corte e temperature inferiori ai +5C di notte.
Eppure nonostante le condizioni avverse in meno di un mese le batterie sono rinate e continuano a tenere duro.
Nessun rabbocco di acqua dall'epoca... anzi, su una ne ho messo troppa ed è uscita.
OT: Oggi con l'effetto cloud-edge ho visto un aumenti di amperaggio notevole... da 25A a 31A
Se tra uno o due anni, le mie batterie saranno ancora efficenti, significherà che ci sono ottime basi per confermare il lavoro di lindemann e anche la tua ipotesi.
Per ora possiamo solo aspettare e vedere gli eventi.
Ho fissato la ricarica del mio banco a 15.5V mesi fa, e ho intensione di tenerle a quel livello... le batterie reggono alla grande nonostante l' aumento di temperatura... anche quello che ho comprato usate nel 2012

.... questo lo scrivo per chi si fosse appena...collegato

Notare che quando ho cominciato il processo era dicembre/gennaio, e quindi giornate corte e temperature inferiori ai +5C di notte.
Eppure nonostante le condizioni avverse in meno di un mese le batterie sono rinate e continuano a tenere duro.
Nessun rabbocco di acqua dall'epoca... anzi, su una ne ho messo troppa ed è uscita.
OT: Oggi con l'effetto cloud-edge ho visto un aumenti di amperaggio notevole... da 25A a 31A
Cogito, ergo NO SUV !!
Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo
Stessa cosa come max per le mie batt. auto, che da tempo stavano a livelli di 1,20 di densità, e andavo solo con le trazione piombo antimonio.Nessun rabocco ancora, ma la densità è arrivata anche a 1,30 non x tutte ovviamente, ma quanto basta per avere + 40% di energia accumulata...
Per cui presumo anche io che acquistate da nuove e trattate come attualmente possano durare almeno il doppio di quello che possono dare con cariche da 14,4. Le sto caricando quotidianamente a 32,2V almeno tre - quattro ore al giorno.......... 


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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo
Dopo aver portato al massimo la batteria da 45Ah sotto test, l'ho tenuta tra i 16,2 e i 16,3V per 24 ore a bassissima corrente, poi l'ho staccata e lasciata riposare. Naturalmente la tensione nei primi minuti è scesa velocemente, poi si è attestata ai 13,35V. A quel punto ho fatto una serie di buchi da 8mm sul coperchio e ho misurato la densità: 1,30 su tutti gli elementi. Purtroppo non mi è venuto in mente di farlo prima e non so la densità di partenza.
Ho collegato una lampadina da 21W per auto, 1,75A nominali di assorbimento. "Nominali" perché sicuramente all'inizio saranno stati di più, per poi calare man mano. Dopo 12 ore (stasera alle 20,30....) la tensione era ancora a 12,4V. L'ho staccata, per non correre il rischio che durante la notte andasse troppo giù di tensione, ma domattina la ricollego e continuo fino alla tensione minima. 1,75A per 12 ore fanno 21Ah, e siamo ancora a 12,4V..... Per una batteria "esaurita" che non avviava più il motore mi paiono già abbastanza, ma vedremo domani dopo altre ore di scarica.
Se riprende tutta la capacità farò una prova di avviamento, così, tanto per provare.....
Certo che se il sistema funziona bene, quasi quasi mi faccio un "banco da strapazzo" di vecchie batterie d'auto di recupero.
Solo che 8 di quelle in serie (96V nominali) a 16,2V ciascuna...... Fanno 129,6V!!!
Ho collegato una lampadina da 21W per auto, 1,75A nominali di assorbimento. "Nominali" perché sicuramente all'inizio saranno stati di più, per poi calare man mano. Dopo 12 ore (stasera alle 20,30....) la tensione era ancora a 12,4V. L'ho staccata, per non correre il rischio che durante la notte andasse troppo giù di tensione, ma domattina la ricollego e continuo fino alla tensione minima. 1,75A per 12 ore fanno 21Ah, e siamo ancora a 12,4V..... Per una batteria "esaurita" che non avviava più il motore mi paiono già abbastanza, ma vedremo domani dopo altre ore di scarica.
Se riprende tutta la capacità farò una prova di avviamento, così, tanto per provare.....

Certo che se il sistema funziona bene, quasi quasi mi faccio un "banco da strapazzo" di vecchie batterie d'auto di recupero.

Solo che 8 di quelle in serie (96V nominali) a 16,2V ciascuna...... Fanno 129,6V!!!

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo
veramente interessante la prova.... quanta corrente gli hai dato? giusto per poter fare un rapporto.
Per le batterie auto senza i tappi, consiglio di fare i fori lontani dai labirinti, in modo da non danneggiarli e favorire cosí il recupero dell' acqua. E in ogni caso bisogna pensare ad un sistema per tappare di nuovo questi fori con qualche cosa di meglio che il nastro isolante... ci vorrebbero dei gommini ad incastro...
Per le batterie auto senza i tappi, consiglio di fare i fori lontani dai labirinti, in modo da non danneggiarli e favorire cosí il recupero dell' acqua. E in ogni caso bisogna pensare ad un sistema per tappare di nuovo questi fori con qualche cosa di meglio che il nastro isolante... ci vorrebbero dei gommini ad incastro...
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo
maxlinux2000 ha scritto:........in ogni caso bisogna pensare ad un sistema per tappare di nuovo questi fori con qualche cosa di meglio che il nastro isolante....
In passato ho smontato (leggi "sfasciato"


Per quel che riguarda la corrente, visto che l'amperometro da pannello non riusciva a misurarla, l'ho misurata col tester, ed è risultata una frazione (variabile.....) di ampere. Questo però dopo aver portato la tensione oltre i 16,2V
Insomma, almeno per le batterie che ho io quì e su cui ho effettuato i test, batterie vecchie e ormai "stanche" ma integre, mi pare di aver capito che conviene procedere così: bisogna ricaricarle a bassa corrente, C/20 o meglio C/30, fino sopra i 16,2V, poi abbassare la corrente fino ad un punto di "mantenimento" in cui la tensione oscilli tra i 16,2 e i 16,3V e tenercela per diverse ore. Io l'ho tenuta per una nottata abbondante, diciamo 12-14 ore.
A quel punto si nota una sensibile elettrolisi (niente "bolliture selvagge"), con scarsissima produzione di calore, segno evidente che tutta la corrente che assorbe viene trasformata in elettrolisi. Ma questo è un bene, in quanto lo sviluppo di ossigeno sulle positive ripristina l'ossido, e l'idrogeno sulle negative aiuta il solfato a riconvertirsi in acido e metallo.
In quel momento la corrente è molto bassa, direi C/40 o addirittura C/50. Per stabilirlo con precisione mi ci vorrebbe un amperometro digitale, oppure dover lasciare un tester connesso 24h24, ma questo non mi va.....
La batteria sotto test è ancora in scarica, verso mezzogiorno era ancora sui 12V, la porterò fino ai canonici 10,5V per vedere la capacità residua, poi la ricaricherò col sistema descritto sopra. Staremo a vedere il risultato.

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo
Cavolo,vi ho risvegliato tutti in un botto....
.
Io sto ancora aspettando per vedere i miglioramenti,solo oggi è una giornata di sole dove la tesnione sta alta costantemente,non ho fatto ancora misurazioni,anche perchè ho appena cominciato 2 giorni fa e mi sa che ci vorrà del tempo per vedere risultati discreti.
Il fatto che Ferro ha rigenerato una batteria stanca senza desolfatatori e con un bel risultato la dice lunga,mi chiedo quante batterie potenzialmente buone vengono buttate che potrebbero funzionare ancora.
cmq sia sono risultati incoraggianti


Io sto ancora aspettando per vedere i miglioramenti,solo oggi è una giornata di sole dove la tesnione sta alta costantemente,non ho fatto ancora misurazioni,anche perchè ho appena cominciato 2 giorni fa e mi sa che ci vorrà del tempo per vedere risultati discreti.
Il fatto che Ferro ha rigenerato una batteria stanca senza desolfatatori e con un bel risultato la dice lunga,mi chiedo quante batterie potenzialmente buone vengono buttate che potrebbero funzionare ancora.
cmq sia sono risultati incoraggianti

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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo
Dolomitico ha scritto:.....mi chiedo quante batterie.....
Quante ne abbiamo buttate via.....



Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto
Ferrobattuto
Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo
Ferro che usi per caricare le batterie? io ne ho un bel po' da recuperare ma mi serve qualche caricabatteria regolabile.....
cosi ci aggiungo un pannello a 60 celle diretto alle batterie....e il gioco e' fatto.
rimanendo invariato il mio impianto....
cosi ci aggiungo un pannello a 60 celle diretto alle batterie....e il gioco e' fatto.

Impianto fotovoltaico 4.145kwp n.4 sharp 275wp n°5 canadian solar 180wp, n°1 trina solar 185wp, n°7 solarworld 185wp, n°2 Peimar 250wp, n°1 sp 175wp, batteria 48v 157Ah SMA tubolare + 48v 120Ah, regolatore di carica epever xtra 48v 30A e 40A, inverter Victron Multiplus 48/1600/20 e epever iplus3000w. Impianto camper pannello kyocera 140wp, regoltore steca prs1010 e batteria 80Ah SMa
- Dolomitico
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo
Eneo,ti consiglio vivamente un trasformatore da 12v o da 24 volt per la ricarica,sulla baya ne trovi per pochi soldi,20/30€ e sono da qparecchi ampere,100/200/300Va o anche più.
Io ne ho fatto uno costruito e uno è ancora volante e sono perfetti,l'importante è che il secondario sia o 12 o 24 volt netti in alternata,poi un ponte raddrizzatore da 20/30 ampere e se vuoi un'amperometro e hai già il caricabatterie,a vuoto il mio arriva a 17v e oltrema con la batteria collegata arriva sui 16v e qualcosa.
ci sono anche trasformatori 12+12 che possono fare sia i 12 che i 24 volt.
Per Ferro,non proprio tante quante ne abbiamo buttate,molte erano anche in corto,però credo che la stragrande maggioranza.
Per l'impianto oggi ho trovato un diodo che faceva al caso mio,sempre tra i rimasugli,è un diodo strano,trasparente e bianco,aveva solo 0.29v di caduta,quindi in totale sono a 1.220v.
Il regolatore mi carica le batterie a 30.8v,e l'inverter non va in protezione,mi sa che mi fermo qui,gli lascio sti 0.3v di tolleranza.
Cmq tutto il pomeriggio hanno assorbito 5A costanti, (su 8 max disponibili,sono anch'io scarso di pannelli) cmq dal comportamento un pò di solfato probabilmente si è già depositato,come è successo a Max col tempo si sistemerà tutto.
Sono curioso di vedere il consumo d'acqua,queste non sono al piombo calcio,e l'ebollizione è abbastanza vigorsa,non eccessiva ma più marcata che sulle batterie da avviamento.
Vediamo che succede...
Io ne ho fatto uno costruito e uno è ancora volante e sono perfetti,l'importante è che il secondario sia o 12 o 24 volt netti in alternata,poi un ponte raddrizzatore da 20/30 ampere e se vuoi un'amperometro e hai già il caricabatterie,a vuoto il mio arriva a 17v e oltrema con la batteria collegata arriva sui 16v e qualcosa.
ci sono anche trasformatori 12+12 che possono fare sia i 12 che i 24 volt.
Per Ferro,non proprio tante quante ne abbiamo buttate,molte erano anche in corto,però credo che la stragrande maggioranza.
Per l'impianto oggi ho trovato un diodo che faceva al caso mio,sempre tra i rimasugli,è un diodo strano,trasparente e bianco,aveva solo 0.29v di caduta,quindi in totale sono a 1.220v.
Il regolatore mi carica le batterie a 30.8v,e l'inverter non va in protezione,mi sa che mi fermo qui,gli lascio sti 0.3v di tolleranza.
Cmq tutto il pomeriggio hanno assorbito 5A costanti, (su 8 max disponibili,sono anch'io scarso di pannelli) cmq dal comportamento un pò di solfato probabilmente si è già depositato,come è successo a Max col tempo si sistemerà tutto.
Sono curioso di vedere il consumo d'acqua,queste non sono al piombo calcio,e l'ebollizione è abbastanza vigorsa,non eccessiva ma più marcata che sulle batterie da avviamento.
Vediamo che succede...
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo
@ Eneo:
È un caricabatterie autocostruito che va con la corrente di rete......
Tanti anni fa mi servì un caricabatterie al volo, presi un trasfo da 200W con secondario a 24V (avevo solo quello.....) e ci misi in serie al primario, per regolare la corrente, un dimmer per comuni lampadine a filamento. L'assemblaggio lo feci "a naso", data la fretta, e ricordo che all'uscita del secondario ho messo una grossa resistenza a spirale avvolta su un tubo di ceramica, rimediata chissà dove, e poi il ponte raddrizzatore. Funziona...... Da almeno vent'anni, senza mai avermi lasciato a piedi. Non ricordo più nemmeno che componenti ho usato (il dimmer l'ho fatto io, preso da una rivista) o i vari valori. Se può servire lo apro e butto giù lo schema....
Però se si ha a disposizione un alimentatore con corrente e tensione regolabili, penso che possa fare al caso nostro.
@ Dolomitico:
Il problema non è trovare il trasfo, ma fare un circuito adatto che permetta di regolare la corrente in modo graduale e uniforme. Se si usassero batterie tutte uguali e dello stesso tipo, o un banco omogeneo di elementi singoli, la corrente si potrebbe regolare anche in un range abbastanza limitato all'uso che serve, invece dovendosi occupare di batterie di tipo eterogeneo, occorre che ci sia la possibilità di una regolazione più ampia.
Che le piombo-calcio consumino meno acqua è un dato di fatto, sono fatte apposta, ma la tensione finale di carica credo che dipenda proprio dal tipo di reazione chimica piombo-acido.
È un caricabatterie autocostruito che va con la corrente di rete......
Tanti anni fa mi servì un caricabatterie al volo, presi un trasfo da 200W con secondario a 24V (avevo solo quello.....) e ci misi in serie al primario, per regolare la corrente, un dimmer per comuni lampadine a filamento. L'assemblaggio lo feci "a naso", data la fretta, e ricordo che all'uscita del secondario ho messo una grossa resistenza a spirale avvolta su un tubo di ceramica, rimediata chissà dove, e poi il ponte raddrizzatore. Funziona...... Da almeno vent'anni, senza mai avermi lasciato a piedi. Non ricordo più nemmeno che componenti ho usato (il dimmer l'ho fatto io, preso da una rivista) o i vari valori. Se può servire lo apro e butto giù lo schema....

Però se si ha a disposizione un alimentatore con corrente e tensione regolabili, penso che possa fare al caso nostro.
@ Dolomitico:
Il problema non è trovare il trasfo, ma fare un circuito adatto che permetta di regolare la corrente in modo graduale e uniforme. Se si usassero batterie tutte uguali e dello stesso tipo, o un banco omogeneo di elementi singoli, la corrente si potrebbe regolare anche in un range abbastanza limitato all'uso che serve, invece dovendosi occupare di batterie di tipo eterogeneo, occorre che ci sia la possibilità di una regolazione più ampia.
Che le piombo-calcio consumino meno acqua è un dato di fatto, sono fatte apposta, ma la tensione finale di carica credo che dipenda proprio dal tipo di reazione chimica piombo-acido.
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Ferrobattuto
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Re: Come si dovrebbe ricaricare una batteria al piombo
io stavo pensando una cosa..... tutti in casa abbiamo un caricabatteria... una volta c'erano in vendita dei kit elettronici e suppongo che ci siano ancora.
E se comprassimo un kit di un alimentatore variabile sia in tensione che in corrente e lo mettiamo dentro ad un caricabatteria?
Qualcuno ha proposte da fare?
E se comprassimo un kit di un alimentatore variabile sia in tensione che in corrente e lo mettiamo dentro ad un caricabatteria?
Qualcuno ha proposte da fare?
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