Due parole sulle caratteristiche (o meglio dovrei dire "la filosofia") dell'avvolgimento.
Questa sotto è una sorta tabella buttata giù a mano, chiedo scusa per le "zampe di gallina", cercherò di fare una traduzione dal geroglifico.


Il pacco dei lamierini magnetici è composto da 235 lamierini da 0,35mm di spessore, con larghezza della colonna centrale "C" (vedere Tabella1 e Fig.2 nel manuale "TRASFOR2.DOC") da 60mm, per una sezione totale di 49,5cmq. Il primario è formato da 70 + 70 spire avvolte appaiate, ossia bifilare, per una tensione originale di 80 + 80V. Era destinato ad un inverter di potenza per uso industriale. Il fatto che l'avvolgimento sia bifilare garantisce per entrambi gli avvolgimenti uguale lunghezza e uguale resistenza ohmica, ma anche uguale induttanza, ottimo per essere pilotato da semiconduttori adatti, mosfet, IGBT o perfino transistori.
In passato l'ho usato come autotrasformatore "raddoppiatore di tensione" per il mio generatore a 110V 2,5KW, e ha sempre retto benissimo senza scaldare anche con carichi rilevanti, il che mi ha suggerito che potrebbe reggere tensioni anche superiori, da quì il calcolo per l'uso come inverter con tensioni di alimentazione di 96 e 120V per cui la corrente circolante a vuoto, e di conseguenza anche l'induzione magnetica "B" a vuoto, si mantiene ancora a livelli accettabili.
Ultimamente rivedendo le mie reali possibilità di procurarmi un sistema di accumulo decente, ho rivisto la tensione al ribasso, scendendo intorno ai 60V (più precisamente 64 o 66....), per cui rifacendo i calcoli la "B" risulta ancora più bassa. Un basso valore di induzione magnetica nel nucleo significa bassissima corrente a vuoto, e perciò consumi irrisori senza carichi, e anche bassissimo riscaldamento del nucleo per isteresi magnetica, perciò potenze disperse senza carichi bassissime.
Però per avere bassa induzione, ossia più alta induttanza e maggiore "Impedenza" a vuoto, occorrono maggior numero di spire. Infatti l'avvolgimento è calcolato per 80V ma io lo alimenterei a 60..... ossia ha maggior numero di spire di quelle prettamente indispensabili. Maggior numero di spire al primario significa, per mantenere il dovuto rapporto spire tra tensione primaria (60V) e tensione secondaria (230V), maggior numero di spire al secondario. Infatti, come si vede nella tabellina a fondo pagina, se con 80V al primario occorrevano 202 spire al secondario per i canonici 230V, ora con 60V ne occorrono 268. Questo si traduce in una maggior lunghezza del filo secondario e perciò maggiore resistenza Ohmica totale. Con carichi rilevanti a pieno carico maggiori perdite di potenza in calore nel rame dell'avvolgimento secondario. Resta il fatto che per la maggior parte del tempo di funzionamento l'inverter dovrebbe lavorare con carichi molto bassi e abbastanza spesso anche a vuoto. Andrà accuratamente controllato almeno per i primi tempi il riscaldamento reale sotto carico.
Nella stessa tabellina a fondo pagina si vedono anche i calcoli del numero di spire secondarie per una tensione di 235V. E' la "tensione di cresta" delle sinusoidi della normale 230V di rete. Infatti la tensione che noi leggiamo in un normale tester per alternata è la "tensione media" delle sinusoidi, che corrisponde a 0,707 volte la tensione massima di cresta, che a sua volta vale 1,4142 volte quella media. (230x1,4142=325V circa)
In pratica i semiconduttori che alimentano il trasformatore funzionano in commutazione, ossia o completamente "ON" o completamente "OFF", ma questo produrrebbe all'uscita dell'inverter delle onde quadre, assolutamente inadatte a far funzionare determinati tipi di utilizzatori, come ad esempio motori monofasi asincroni ad induzione con condensatore di sfasamento, o illuminazione con normali lampade al neon, tanto per fare un esempio. Per cui dovrebbe venir previsto un sistema di filtraggio della tensione alternata in uscita per renderla quanto più simile (ma non serve completamente) alla sinusoidale. Se le onde quadre dovessero essere di soli 230V, una volta "sinusoidalizzate" la loro tensione media (misurata con un tester....) sarebbe molto inferiore, mentre partendo dalla tensione di cresta, dopo il filtraggio che elimina le armonice e la sinusoidalizzazione la tensione misurata tornerebbe ad essere dei canonici 230V.
Purtroppo ho il sospetto che non sarà possibile avvolgere tutte le 380 spire necessarie per avere la tensione di cresa di 325V con alimentazione a 60V, in quanto lo spazio nelle "finestre" di avvolgimento potrebbe non bastare, ma questo si vedrà soltanto appena possibile continuare ad avvolgerlo.
Spero di essermi spiegato abbastanza chiaramente, e soprattutto...... Di non aver detto troppe castronerie! :!
Aspetto volentieri pareri e consigli, purché pertinenti e costruttivi.
P.S.
Le formulette sopra la tabellina sono per determinare l'induttanza totale a vuoto del trasformatore, altre formule pratiche e semplici sono nel manualetto, appena possibile posto anche un altro manualetto con un riassunto delle normali formule di elettrotecnica, tutta roba facile, se presa con un po' di attenzione.
mac-giver ha scritto:arrivooooo (woot)

Aspettoooooo..... (woot)