Il "vaso da fiori" visto da sopra.

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Quì si vede bene il sistema adottato per dividere gli spazi: ho fissato con un paio di morsetti da falegname una stecca sull'angolo del muro, poi una volta prese le misure ho segnato i punti in cui fissare gli spaghi. Dall'altro lato, usando la livella e una tavola stretta e dritta, ho riportato le varie posizioni, dando le pendenze nella giusta direzione.
Visto così, finito di tirare il filo e stabilite le misure definitive, sembra (un po' più) facile, ma nella pratica ho dovuto fare qualche spostamento e muovere i punti di ancoraggio alcune volte.

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In basso a sinistra si vedono passare dei tubi di scarico che provengono dalla casa a fianco, di mia sorella, che in parte rimarranno coperti e in parte verranno spostati, purtroppo l'estate prossima, che adesso piove e durante l'inverno non potrò metterci mano.
In basso a destra si intravedono le tavole destinate a reggere le pietre dello "spigolo", ossia l'alzata del primo scalino da realizzare.

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Il primo "pianerottolo" da realizzare è stato quello da cui sono partite le misure, posto davanti al ponticello che permette di entrare nella casetta che c'è dietro (quì non si vede ancora.....), ma che non è lo scalino più basso. Ho dovuto cominciare da lì perché è da quel livello che è partito tutto il "progetto".
Come si vede sono pietre "grezze" affogate nel cemento. Alcune le ho dovute scalpellare per togliere punte e sporgenze, ma sono comunque rimaste "rustiche" e quasi al naturale. Tra le pietre rimane un po' di spazio in cui alla fine di ogni piano viene inserita una sorta di bojacca del colore della malta antica con cui è stata fatta la casa. Non è un prodotto acquistato pronto, ma fatto da me con sabbia locale, calce e cemento bianco. Già sperimentato con successo in passato per altre riparazioni. La sabbia purtroppo è ormai difficile da trovare.......
Le pietre che si vedono affiorare dal piano in parte sono già state rimosse o "aggiustate", altre seguiranno lo stesso destino quando finirò di rimuovere i tubi (orrendi.....) che si vedono sullo sfondo.
Quì si vede da un'altra angolazione.

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Panoramica maggiore, presa un paio di giorni dopo, con gli ultimi due scalini in basso già cominciati.

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Come si vede a destra, scavando via le pietre purtroppo si scoprono man mano le radici dei due alberi di prugne che ci erano cresciuti spontaneamente in mezzo. Dovranno essere eliminati in quanto alla fine si dovrà finire di togliere completamente la terra residua, scoprire la roccia sotto e vedere il da farsi. Ma questo comunque alla prossima buona stagione. Nel frattempo ho cercato di "salvarli" almeno fino alla maturazione dei frutti, che però a causa del clima di questa (mancata) estate non è avvenuta bene. Insipidi e gonfi d'acqua, sono caduti prematuramente quasi tutti da soli.... Intanto ho salvato delle pianticelle spontanee della stessa qualità trovate tra le pietre. Le ripianterò in qualche altro posto del giardino.
A sinistra si vede il ponticello in pietra che consente l'ingresso alla casetta sul retro, con le due semplici ringhiere di ferro più o meno "in stile" fatte da me poco prima dell'inizio dei lavori. Sotto il ponticello si vede un cancelletto di ferro, che ho dovuto fare per tener fuori gli animali (tassi istrici e volpi) provenienti dal bosco retrostante.
Una panoramica del lavoro più o meno a metà: il pianerottolo davanti al ponticello e gli ultimi due scalini in basso già completi e con la bojacca già passata negli interstizi.

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La bojacca deve essere un po' lenta ma non troppo, va "tirata" sopra le pietre curando bene che penetri nelle fessure senza lasciare bolle d'aria o vuoti. Dove serve va "premuta" col bordo della cazzuola o con una spatola perché penetri con sicurezza, poi va asportata la parte in più sopra a tutto. Siccome le superfici delle pietre sono scabrose e al naturale, il compito risulta piuttosto difficoltoso, per cui si deve aspettare un paio d'ore (almeno in estate.....) che tiri e diventi di una certa consistenza, poi con spugna e secchio d'acqua (e un sacco di pazienza.....) si "lava" l'eccesso esterno alle fessure. Più avanti si vedrà meglio nei particolari.
Nella foto sotto il sistema adottato per posare a livello le pietre:

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Ho piantato degli spezzoni di ferro box nel terreno, dove la roccia sottostante me lo permetteva, ai quali ho fissato qualche tavola ponendola al livello sia coi fili che con la livella da muratore. Poi tolto il rispettivo filo, con quell'attrezzo che si vede in figura (che mia moglie chiamava "il naso"

) è bastato premere le pietre nel cemento sottostante perché risultassero praticamente tutte a livello. L'attrezzo altro non è che un regolo di legno ben dritto, a cui ho fissato sulla punta una "misura" pari all'altezza (14cm) dello scalino. Quì un attrezzo simile che si usa per fissare i regoli su cui posare le tegole dei tetti lo chiamano "scazzetta".

Non so se si usa altrove e come venga chiamato.
Due parole su "affogare le pietre nel cemento": detto così sembra semplice, ma in pratica per le caratteristiche del lavoro non lo è affatto. A parte il fatto che le pietre dovevo cavarle da quel grosso mucchio che avete visto, dovevo anche scegliere quelle adatte, lavarle una per una dalla terra altrimenti il cemento non avrebbe aderito, scalpellare quelle più bitorzolute, poi posarle una ad una dopo aver messo sotto la giusta quantità di cemento. Le loro dimensioni, i singoli spessori e le varie forme sono differentissime per ognuna. Non mi è stato possibile "fare una gettata" e affogarcele dentro, come se stessi posando del porfido o del marmo tagliato a mecchina. Tant'è che per fare il lavoro ho impiegato 2 mesi e mezzo.....
Nei posti dove il vuoto sotto era maggiore ho dovuto fare addirittura due strati di pietre, ma naturalmente quelle sotto erano messe così come venivano.
Sui piani quà e là ho inserito anche pezzi di vecchi mattoni in terracotta e frammenti di vecchie mattonelle.