Ricapitolando: per fare delle belle scintille occorre un "Rocchetto di Ruhmkorff" (dal nome dell'inventore), che è un affare simile:

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In pratica è un trasformatore elevatore di tensione, però che funziona in corrente continua.
Sopra si vede lo "Spinterometro", ossia quel piattello contrapposto ad una punta, tra cui scoccano le scintille.
È composto da un avvolgimento primario fatto di poche spire, e un avvolgimento secondario fatto invece di molte migliaia, in questo modo sul secondario si ha una tensione elevata capace di fare scintille lunghe diversi millimetri (anche centimetri).
Il suo schema è questo sotto:

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"M" è un vibratore, ossia una coppia di contatti (come quelli in un relè) che si aprono e chiudono molte volte al secondo, interrompendo la corrente nel primario così da provocare extratensioni nel secondario. "C" è un condensatore che assorbe lo scintillìo nei contatti.
Naturalmente mettersi a costruire un aggeggio simile è complicato e dispendioso..... MA, abbiamo la possibilità di usare una bobina di accensione auto, il cui schema interno è molto simile:

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Sotto a tutto si vede quello che prima era il vibratore e che invece nell'auto viene sostituito dalle puntine platinate dello spinterogeno, in quanto serve una sola scintilla in fase col motore. Anche lì infatti c'è un condensatore che assorbe lo scintillìo nelle puntine.
Dentro una bobina auto è fatta più o meno così:

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A questo punto, usando una bobina auto già bella che fatta, bisogna però trovare qualcosa che sostituisca il vibratore, e che faccia parecchie scintille al secondo.
Si potrebbe usare un relè, in una configurazione un po' inusuale, che però non è fatto per funzionare in quel modo e con buona probabilità si rovina presto, oppure usare un circuitino elettronico, il più semplice possibile. Eccone un paio:

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Questo usa un integratino e poco altro, è molto simile ad uno "spinterogeno elettronico" edito molti anni fa su una nota rivista di elettronica. Abbastanza facile da fare, basta saper usare il saldatore, si fa anche su una basetta millefori per stampati di prova. Si alimenta il tutto con una batteria auto o un alimentatore da 12V 4-5A.
Di questo, la sferetta "-" dello spinterometro, andrebbe collegata a terra, mentre l'altra che esce dal centrale della bobina andrebbe collegata ad un "filo per i panni" ben isolato agli estremi con corda di nailon, in modo che gli impulsi di corrente non vengano scaricati a terra.
Quest'altro invece usa direttamente la tensione di rete, con un circuito ancora più semplice che impiega un Triac e pochi altri componenti.

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Ovviamente se lavora a tensione di rete NON bisogna metterci le mani sopra quando è acceso.....

Questo non va collegato a terra, ma solo al "filo per i panni".
In entrambi i casi bisogna tenere le punte dello spinterometro abbastanza distanti perché si producano le scintille più linghe possibili, ma che scocchino regolari e belle azzurre.
Inutile aggiungere che trattandosi di scintille di alcune migliaia di Volt, anche se di corrente bassissima e perciò non mortali, restano comunque dolorosissime (come la "scossa" sul filo delle candele dell'auto.....), pertanto NON adatte in ambienti in cui ci siano bambini piccoli, o persone portatrici di pacemaker, o..... stupidi curiosi.

Lo spinterometro non occorre che sia così "professionale" come quello sulla prima foto del Rocchetto, si può fare anche in modo più semplice ed economico:

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Purché ben isolato da tutto ciò che c'è intorno.
Per qualsiasi dubbio, basta scrivere.