Efficienza dei vari tipi di batterie
Moderatori: Ferrobattuto, Dolomitico
Efficienza dei vari tipi di batterie
Ciao,
in questi giorni ho pochissimo tempo libero, comunque mentre preparo le cose per i test approfonditi sulle alcaline sto facendo della valutazioni e piccoli esperimenti di vario tipo, come il riciclo del piombo dalle batterie auto o il funzionamento delle pile ad alluminio
Molte delle cose che sto testando sono state già provate e riprovate da diverse persone del forum, ma lo rifaccio anche io per fare esperienza diretta
Da quello che sto vedendo, le tipologie di pile che si possono fare "in casa" e col faidate di solito non forniscono grossi voltaggi o amperaggi, ma frequentemente hanno potenze basse, però magari costanti per lungo tempo
Anche le fuel cell ad idrogeno ho visto che danno poche manciate di milliampere e voltaggi bassissimi, per cui bisognerebbe costruire impianti non a dimensione domestica
Quindi mi è venuto naturale pensare di accumulare pian piano questa energia in una batteria, in modo da poterla ri-prelevare con amperaggi e voltaggi maggiori
Allora ho fatto dei test di efficenza su batterie nimh che avevo in giro, e con grande sorpresa ho ricavato solo il 50 !
Effettivamente anche mi pare Marko parlava di valori simili per quelle al piombo, ed effettivamente ora su wikipedia inglese trovo:
Electricity storage
Lithium-ion battery Chemical to electrical/reversible 80–90%
Nickel-metal hydride battery Chemical to electrical/reversible 66%
Lead-acid battery Chemical to electrical/reversible 50–95%
(https://en.wikipedia.org/wiki/Energy_co ... efficiency)
Le Nicd c'è scritto (stessa fonte) Charge/discharge efficiency 70–90%
Per le piombo-acido, se come è probabile l'efficenza è funzione anche dell'età della batteria, si spiegherebbe bene perchè la produzione dei miei pannellini è così scarsa, dato il fatto che quasi tutto quello che consumo passa da loro (mi riferisco al discorso di massimizzare il rendimento dei pannelli). Che poi le mie sono tutte riciclate e vecchiette... D'altra parte se uno continua a ricomprare batterie man mano che si deteriorano un pochino... va in fallimento !
Certo che allora i risultati del test sulle alcaline non ricaricabili diventa "spettacolare", se confrontato con questi valori
Tra l'altro, guardate questo documento: http://www.power-sonic.com/images/power ... ual-Lo.pdf
è in inglese ma mi interessa il grafico di pagina 18
Non ho ben compreso, quel grafico indica che l'efficenza delle piombo cala se la percentuale di carica è superiore al "diciamo" 70 % ? Se è così, c'è un po un cane che si morde la coda, tra solfati ed efficenza
Testando le litio di recupero invece non ho mai segnato la potenza necessaria per caricarle, ho sempre solo annotato quanta ne potevano erogare da cariche, d'ora in poi mi scriverò tutto
Insomma, tutto questo polentone per dire che forse bisogna dedicare tanto tempo per ottimizzare moltissimo il modo in cui vengono utilizzate, in funzione della loro chimica, come anche per dire che valutando certi sistemi di "recupero" a basso voltaggio o amperaggio va considerato che i costi operativi per il loro funzionamento vanno moltiplicati per due
Bisognerebbe allora fare diverse prove per vedere cosa cambia utilizzando correnti diverse e tutto il resto
... c'è qualcosa che mi sfugge o è proprio questa la "minestra" ?
in questi giorni ho pochissimo tempo libero, comunque mentre preparo le cose per i test approfonditi sulle alcaline sto facendo della valutazioni e piccoli esperimenti di vario tipo, come il riciclo del piombo dalle batterie auto o il funzionamento delle pile ad alluminio
Molte delle cose che sto testando sono state già provate e riprovate da diverse persone del forum, ma lo rifaccio anche io per fare esperienza diretta
Da quello che sto vedendo, le tipologie di pile che si possono fare "in casa" e col faidate di solito non forniscono grossi voltaggi o amperaggi, ma frequentemente hanno potenze basse, però magari costanti per lungo tempo
Anche le fuel cell ad idrogeno ho visto che danno poche manciate di milliampere e voltaggi bassissimi, per cui bisognerebbe costruire impianti non a dimensione domestica
Quindi mi è venuto naturale pensare di accumulare pian piano questa energia in una batteria, in modo da poterla ri-prelevare con amperaggi e voltaggi maggiori
Allora ho fatto dei test di efficenza su batterie nimh che avevo in giro, e con grande sorpresa ho ricavato solo il 50 !
Effettivamente anche mi pare Marko parlava di valori simili per quelle al piombo, ed effettivamente ora su wikipedia inglese trovo:
Electricity storage
Lithium-ion battery Chemical to electrical/reversible 80–90%
Nickel-metal hydride battery Chemical to electrical/reversible 66%
Lead-acid battery Chemical to electrical/reversible 50–95%
(https://en.wikipedia.org/wiki/Energy_co ... efficiency)
Le Nicd c'è scritto (stessa fonte) Charge/discharge efficiency 70–90%
Per le piombo-acido, se come è probabile l'efficenza è funzione anche dell'età della batteria, si spiegherebbe bene perchè la produzione dei miei pannellini è così scarsa, dato il fatto che quasi tutto quello che consumo passa da loro (mi riferisco al discorso di massimizzare il rendimento dei pannelli). Che poi le mie sono tutte riciclate e vecchiette... D'altra parte se uno continua a ricomprare batterie man mano che si deteriorano un pochino... va in fallimento !
Certo che allora i risultati del test sulle alcaline non ricaricabili diventa "spettacolare", se confrontato con questi valori
Tra l'altro, guardate questo documento: http://www.power-sonic.com/images/power ... ual-Lo.pdf
è in inglese ma mi interessa il grafico di pagina 18
Non ho ben compreso, quel grafico indica che l'efficenza delle piombo cala se la percentuale di carica è superiore al "diciamo" 70 % ? Se è così, c'è un po un cane che si morde la coda, tra solfati ed efficenza
Testando le litio di recupero invece non ho mai segnato la potenza necessaria per caricarle, ho sempre solo annotato quanta ne potevano erogare da cariche, d'ora in poi mi scriverò tutto
Insomma, tutto questo polentone per dire che forse bisogna dedicare tanto tempo per ottimizzare moltissimo il modo in cui vengono utilizzate, in funzione della loro chimica, come anche per dire che valutando certi sistemi di "recupero" a basso voltaggio o amperaggio va considerato che i costi operativi per il loro funzionamento vanno moltiplicati per due
Bisognerebbe allora fare diverse prove per vedere cosa cambia utilizzando correnti diverse e tutto il resto
... c'è qualcosa che mi sfugge o è proprio questa la "minestra" ?
- Ferrobattuto
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Re: Efficienza dei vari tipi di batterie
Che io sappia (e non da adesso) il rendimento medio in energia di un accumulatore al piombo di media efficienza è dell'80%.
Cosa ne pensino gli americano non lo so, e non è che me ne importi un granché. D'altra parte, avendo tra le mani una batteria in buono stato è possibilissimo fare il test di carica e scarica, specialmente per chi ha un SOC a disposizione, altrimenti manualmente è un po' più lungo e laborioso ma si può fare ugualmente, con un caricabatterie ed una lampadina qualsiasi. Ovvio che la batteria deve essere ben caricata all'inizio e scaricata alla sua tensione minima alla fine.
Le batterie al NiCd e al NiFe hanno rendimenti inferiori, mi pare tra il 65 e il 70%, per contro hanno altri vantaggi di tipo meccanico e di vita utile.
Ho l'impressione che si cerchi di "tirare l'acqua al proprio mulino" da diverse parti, e i diversi produttori dicono un po' quello che gli conviene di più.
Un accumulatore commerciale che abbia solo il 50% di rendimento o è arrivato a fine vita ed è da buttare, o se nuovo non è da prendere in considerazione. Altra faccenda se è qualcosa di autocostruito, magari a costo irrisorio, e comunque in caso di autocostruzione o di riciclo ci si accontenta di ciò che si è realizzato purché sufficiente ai propri scopi.
Immagino che nel tuo caso usando batterie auto "riciclate" o anzianotte, i rendimento possano essere bassi, purché ti risultino sufficienti .
Cosa ne pensino gli americano non lo so, e non è che me ne importi un granché. D'altra parte, avendo tra le mani una batteria in buono stato è possibilissimo fare il test di carica e scarica, specialmente per chi ha un SOC a disposizione, altrimenti manualmente è un po' più lungo e laborioso ma si può fare ugualmente, con un caricabatterie ed una lampadina qualsiasi. Ovvio che la batteria deve essere ben caricata all'inizio e scaricata alla sua tensione minima alla fine.
Le batterie al NiCd e al NiFe hanno rendimenti inferiori, mi pare tra il 65 e il 70%, per contro hanno altri vantaggi di tipo meccanico e di vita utile.
Ho l'impressione che si cerchi di "tirare l'acqua al proprio mulino" da diverse parti, e i diversi produttori dicono un po' quello che gli conviene di più.
Un accumulatore commerciale che abbia solo il 50% di rendimento o è arrivato a fine vita ed è da buttare, o se nuovo non è da prendere in considerazione. Altra faccenda se è qualcosa di autocostruito, magari a costo irrisorio, e comunque in caso di autocostruzione o di riciclo ci si accontenta di ciò che si è realizzato purché sufficiente ai propri scopi.
Immagino che nel tuo caso usando batterie auto "riciclate" o anzianotte, i rendimento possano essere bassi, purché ti risultino sufficienti .
Buone realizzazioni a tutti!
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Re: Efficienza dei vari tipi di batterie
Io non ho quei regolatori, però la prova su una normale piombo acido la potrei fare anche con il carichino
Anzi mi pare che una piccola usata da 45 ampere l'avevo provata, vado a memoria dicendo che un 70% c'era
Comunque per il fotovoltaico è come dici tu Ferro, del resto è un po un prendere o lasciare, se non vuoi spendere, ma ci sta
Principalmente mi riferivo ai sistemi piccini che danno poca corrente, credevo di poterla accumulare tranquillamente nelle batterie ricaricabili piccole nimh, ed infatti si potrebbe, però con una efficienza abbastanza limitata
Forse con le eneloop ? Oppure con le nicd, però poi va utilizzata senza aspettare mesi. O con le alcaline non ricaricabili ? Per queste ultime però mi aspetto brutte sorprese dopo alcuni cicli, comunque vedremo dai test reali che cosa ne verrà
Anzi mi pare che una piccola usata da 45 ampere l'avevo provata, vado a memoria dicendo che un 70% c'era
Comunque per il fotovoltaico è come dici tu Ferro, del resto è un po un prendere o lasciare, se non vuoi spendere, ma ci sta
Principalmente mi riferivo ai sistemi piccini che danno poca corrente, credevo di poterla accumulare tranquillamente nelle batterie ricaricabili piccole nimh, ed infatti si potrebbe, però con una efficienza abbastanza limitata
Forse con le eneloop ? Oppure con le nicd, però poi va utilizzata senza aspettare mesi. O con le alcaline non ricaricabili ? Per queste ultime però mi aspetto brutte sorprese dopo alcuni cicli, comunque vedremo dai test reali che cosa ne verrà
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Re: Efficienza dei vari tipi di batterie
Io dalle prove fatte (ma vado a memoria) non ricordo grossi scostamenti,anche ciclando le pile cè chiaramente uno scostamento in ampere,ovvero ne enetrano ovviamente di più in ricarica e ne escono meno,ma le proporzioni erano nella norma,parlo di nimh,nicd.
Per le piombo il discorso è diverso:
Intanto sarebbe da capire che tipo di ricarica e che tipo di piombo,se è Gel sicuramente l'efficenza "presunta" è maggiore,ma anche la solfatazione galoppa vista la ricarica parziale.
L'efficenza cominica a crollare quando si oltrepassano i 14.4volt,ovviamente il ribollire assorbe energia che non viene stoccata,e se per ricarica si arriva a 16.2V per un tempo che dovrebbe essere di 20 minuti in base ai grafici,lì l'efficenza crolla,però migliori la salute dell'accumulatore(rimescolamento,equalizzazione,ricarica totale)
Le litio hanno efficenze alte semplicemente perchè non servono grosse sovratensioni per la ricarica.
Se per farle durare di più ti fermi a 4.1,le ricarichi fino a 4.1,poi passi in CV e la corrente cala,niente elettrolisi o altro,quindi aparte la conversione da elettrica a chimica,non abbiamo altro.
Si potrebbe anche tirare in ballo l'efficenza dei pannelli,se usi regolatori PWM hai anche perdite per l'accoppiamento fra i volt dei pannello e i volt della batteria,un'mppt migliora l'efficenza anche in basso,trasformando il più possibile la potenza totale in potenza per le batterie.
Io resto un fan delle piombo acido,a conti fatti,e visto il costo dei pannelli,non è l'efficenza delle batterie il problema,prova a considerare il prezzo di un banco al litio da 24v da 500ah,e cè da capottarsi.
C'è anche una proporzione fra i pannelli e le batterie che si hanno,è inutile avere un pannello da 100W e 300Ah di batterie,con 5Ah circa di picco ti volgio vedere a caricare un simile banco,meglio avere 3 batterie da 100,ottima riserva di energia,e ricarica veloce e ottimale,e nei tempi di più sole puoi ricaricarle tutte,io nell'impianto piccolo posso usarne 2 da 100Ah,oppure una a una tramite selettore,ma vedo subito che anche con 160Wp di pannelli per caricarle in configurazione 200ah ci va più energia,ovvero l'efficenza media cala.
Per le piombo il discorso è diverso:
Intanto sarebbe da capire che tipo di ricarica e che tipo di piombo,se è Gel sicuramente l'efficenza "presunta" è maggiore,ma anche la solfatazione galoppa vista la ricarica parziale.
L'efficenza cominica a crollare quando si oltrepassano i 14.4volt,ovviamente il ribollire assorbe energia che non viene stoccata,e se per ricarica si arriva a 16.2V per un tempo che dovrebbe essere di 20 minuti in base ai grafici,lì l'efficenza crolla,però migliori la salute dell'accumulatore(rimescolamento,equalizzazione,ricarica totale)
Le litio hanno efficenze alte semplicemente perchè non servono grosse sovratensioni per la ricarica.
Se per farle durare di più ti fermi a 4.1,le ricarichi fino a 4.1,poi passi in CV e la corrente cala,niente elettrolisi o altro,quindi aparte la conversione da elettrica a chimica,non abbiamo altro.
Si potrebbe anche tirare in ballo l'efficenza dei pannelli,se usi regolatori PWM hai anche perdite per l'accoppiamento fra i volt dei pannello e i volt della batteria,un'mppt migliora l'efficenza anche in basso,trasformando il più possibile la potenza totale in potenza per le batterie.
Io resto un fan delle piombo acido,a conti fatti,e visto il costo dei pannelli,non è l'efficenza delle batterie il problema,prova a considerare il prezzo di un banco al litio da 24v da 500ah,e cè da capottarsi.
C'è anche una proporzione fra i pannelli e le batterie che si hanno,è inutile avere un pannello da 100W e 300Ah di batterie,con 5Ah circa di picco ti volgio vedere a caricare un simile banco,meglio avere 3 batterie da 100,ottima riserva di energia,e ricarica veloce e ottimale,e nei tempi di più sole puoi ricaricarle tutte,io nell'impianto piccolo posso usarne 2 da 100Ah,oppure una a una tramite selettore,ma vedo subito che anche con 160Wp di pannelli per caricarle in configurazione 200ah ci va più energia,ovvero l'efficenza media cala.
Re: Efficienza dei vari tipi di batterie
Inoltre a prescindere dalla chimica della batteria bisogna tenere anche in considerazione che l'efficenza sale quanto più lentamente si scarica e ricarica la batteria, è chiaro che più si vuole scaricare o ricaricare in poche ore una qualsiasi batteria e più aumentano le dispersioni in calore nelle varie parti conduttive interne e nel caso delgi accumulatori a base di acqua a correnti maggiori equivalgono maggiore elettrolisi.
Idealmente una batteria al piombo la dovresti caricare per almeno 24 ore o meglio per 48, nel caso sia solfatata servono anche 10 giorni, quindi capirai che per un uso fotovoltaico dove il sole c'è dalle 4 alle 6 ore in inverno e lo devi stoccare il più velocemente possibile le correnti elevate di ricarica causano le conseguenti perdite in efficenza (dispersioni) poi si aprono strade differenti in merito alla longevità delle batterie ma questa scelta la deve fare chi paga le batterie, se vuoi maggiore efficenza spendi di più in batterie sia che siano tecnologie costose o che diepnda da fatto di cambiarle più spesso oppure decidi di risparmiare sulle batterie cercando di usarle nel modo corretto aumentandone la vita utile e i soldi risparmiati li investi in pannelli aggiuntivi per la potenza extra richiesta per il compromesso della minore efficenza, proprio come diceva Dolomitico che oggi giorno i pannelli sono calati parecchio e la loro logevità e di un ordine superiore rispetto alle batterie.
Poi se ci tieni alla longevità delle batterie, ovvero a salvaguardare l'imponente investimento che hai fatto nel comprarle, devi conoscere bene le caratteristiche della chimica che hai scelto e qui si aprono strade diverse:
1) litio -> devi tenerle il più possibile intorno al 50% ed evitare di caricarle sopra l'80% e sotto il 20% non accettano scariche totali o sovraccariche
2) piombo -> devi tenerle sempre al 100% evitando di scaricarle sotto il 70% e ricaricandole nel più breve tempo possibile con sovraccariche ogni tanto
3) nichel-ferro -> possono stare in qualsiasi stato di carica anche a 0% per tutto il tempo desiderato a patto che nessuna cella scenda sotto 0,7V o si inverta di polarità, amano le scariche profonde seguite da sovraccariche che le rendono più reattive
4) nichel-metalidruri -> possono stare in qualsiasi stato di carica anche a 0% per tutto il tempo desiderato a patto che nessuna cella scenda sotto 0,7V o si inverta di polarità, non bisogna eccedere con la sovraccarica
Comunque sia un calcolatore soc è vitale ed importantissimo su un impianto a batterie grandi o piccole che siano e con qualsiasi chimica per capire esattamente cosa stà succedendo e avere cura dei proprio soldi... ehm volevo dire batterie.
Personalmente ho scelto batterie poco efficenti, molto ingombranti e che richiedono regolare manutenzione (aggiunta di acqua distillata) però robuste ed immuni ai maltrattamenti quindi longeve, e di puntare sulla sovraproduzione di energia lato pannelli visto il loro basso prezzo di questi anni, poi che siano le piombo fai-da-te o le nichel ferro cambia solotanto se vorrò risparmiare soldi o tempo libero.
Idealmente una batteria al piombo la dovresti caricare per almeno 24 ore o meglio per 48, nel caso sia solfatata servono anche 10 giorni, quindi capirai che per un uso fotovoltaico dove il sole c'è dalle 4 alle 6 ore in inverno e lo devi stoccare il più velocemente possibile le correnti elevate di ricarica causano le conseguenti perdite in efficenza (dispersioni) poi si aprono strade differenti in merito alla longevità delle batterie ma questa scelta la deve fare chi paga le batterie, se vuoi maggiore efficenza spendi di più in batterie sia che siano tecnologie costose o che diepnda da fatto di cambiarle più spesso oppure decidi di risparmiare sulle batterie cercando di usarle nel modo corretto aumentandone la vita utile e i soldi risparmiati li investi in pannelli aggiuntivi per la potenza extra richiesta per il compromesso della minore efficenza, proprio come diceva Dolomitico che oggi giorno i pannelli sono calati parecchio e la loro logevità e di un ordine superiore rispetto alle batterie.
Poi se ci tieni alla longevità delle batterie, ovvero a salvaguardare l'imponente investimento che hai fatto nel comprarle, devi conoscere bene le caratteristiche della chimica che hai scelto e qui si aprono strade diverse:
1) litio -> devi tenerle il più possibile intorno al 50% ed evitare di caricarle sopra l'80% e sotto il 20% non accettano scariche totali o sovraccariche
2) piombo -> devi tenerle sempre al 100% evitando di scaricarle sotto il 70% e ricaricandole nel più breve tempo possibile con sovraccariche ogni tanto
3) nichel-ferro -> possono stare in qualsiasi stato di carica anche a 0% per tutto il tempo desiderato a patto che nessuna cella scenda sotto 0,7V o si inverta di polarità, amano le scariche profonde seguite da sovraccariche che le rendono più reattive
4) nichel-metalidruri -> possono stare in qualsiasi stato di carica anche a 0% per tutto il tempo desiderato a patto che nessuna cella scenda sotto 0,7V o si inverta di polarità, non bisogna eccedere con la sovraccarica
Comunque sia un calcolatore soc è vitale ed importantissimo su un impianto a batterie grandi o piccole che siano e con qualsiasi chimica per capire esattamente cosa stà succedendo e avere cura dei proprio soldi... ehm volevo dire batterie.
Personalmente ho scelto batterie poco efficenti, molto ingombranti e che richiedono regolare manutenzione (aggiunta di acqua distillata) però robuste ed immuni ai maltrattamenti quindi longeve, e di puntare sulla sovraproduzione di energia lato pannelli visto il loro basso prezzo di questi anni, poi che siano le piombo fai-da-te o le nichel ferro cambia solotanto se vorrò risparmiare soldi o tempo libero.
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Re: Efficienza dei vari tipi di batterie
il mio attuale banchetto batterie acido libero, tutte trazione 12 V 200 Ah (tranne una che è solo 150) , lo so è rumenta ma spero che almeno un po duri , poi se riuscirò a ritirare i banchi nicd si vedrà.
PS. non sono buttate li alla pioggia e /o intemperie .. ho fatto una copertura di lamiera, spero che però nn gelino st'inverno, ho predisposto un caricabatterie semplicissimo (trasformatore e ponte diodi) inserito in opera tramite un banale temporizzatore a cavalieri in notturna che me le tenga sempre su caricando con 10/15 Ah ora per evitare che perdano carica quindi densità e gelino, purtroppo nn ho ancora molta esperienza sulle batterie acido libero, prima avevo delle agm e stivate all'interno del box quadri inverter ma son finite alluvionate per cui ciao ..
PS. non sono buttate li alla pioggia e /o intemperie .. ho fatto una copertura di lamiera, spero che però nn gelino st'inverno, ho predisposto un caricabatterie semplicissimo (trasformatore e ponte diodi) inserito in opera tramite un banale temporizzatore a cavalieri in notturna che me le tenga sempre su caricando con 10/15 Ah ora per evitare che perdano carica quindi densità e gelino, purtroppo nn ho ancora molta esperienza sulle batterie acido libero, prima avevo delle agm e stivate all'interno del box quadri inverter ma son finite alluvionate per cui ciao ..
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Re: Efficienza dei vari tipi di batterie
X unimatrixzero:
che tensione usi per la ricarica?
Il posto non è peggio dell'uso che se ne fa sui veicoli,e resistono,ti consiglio di amentare la tesnione almeno fino a 15/15.6v,dipende dall'inverter cosa accetta,il mio arriva a 15.4v,il regolatore è impostato per 45min a questo voltaggio in modo che la corrente cali fino a 7-8 ampere,allunghi la vita non di poco,e rimangono belle equalizzate e ben caricate.
che tensione usi per la ricarica?
Il posto non è peggio dell'uso che se ne fa sui veicoli,e resistono,ti consiglio di amentare la tesnione almeno fino a 15/15.6v,dipende dall'inverter cosa accetta,il mio arriva a 15.4v,il regolatore è impostato per 45min a questo voltaggio in modo che la corrente cali fino a 7-8 ampere,allunghi la vita non di poco,e rimangono belle equalizzate e ben caricate.
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Re: Efficienza dei vari tipi di batterie
@dolomitico , adesso è tutto impostato:
29,6 equalizzazione
29,2 boost
27,6 floating
parlando a 12 volt i regolatori mi possono lavorare da 9 a 17 volt con tempi da 0 a 3 Hr per la equalizzazione e boost
mentre l'inverter accetta tensioni da 10 a 15,7
29,6 equalizzazione
29,2 boost
27,6 floating
parlando a 12 volt i regolatori mi possono lavorare da 9 a 17 volt con tempi da 0 a 3 Hr per la equalizzazione e boost
mentre l'inverter accetta tensioni da 10 a 15,7
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Re: Efficienza dei vari tipi di batterie
Io li trovo troppo bassi, non eccessivamente, ma l equalizzazione dovrebbe stare almeno a 15.5v,mentre la ricarica giornaliera almeno oltre i 15,2v.
La differenza é che la ricarica giornaliera non deve durare troppo, giusto il tempo che gli ampere arrivino al livello più basso possibile,in base alla capacità della batteria, poi vedi tu.
La differenza é che la ricarica giornaliera non deve durare troppo, giusto il tempo che gli ampere arrivino al livello più basso possibile,in base alla capacità della batteria, poi vedi tu.
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Re: Efficienza dei vari tipi di batterie
provo e ti aggiorno, beh , quando smette di piovere , qua danno di nuovo nubifragi a gogò per quasi una settimana.. starà davvero finendo il mondo ?Dolomitico ha scritto: ↑4 nov 2017, 21:59Io li trovo troppo bassi, non eccessivamente, ma l equalizzazione dovrebbe stare almeno a 15.5v,mentre la ricarica giornaliera almeno oltre i 15,2v.
La differenza é che la ricarica giornaliera non deve durare troppo, giusto il tempo che gli ampere arrivino al livello più basso possibile,in base alla capacità della batteria, poi vedi tu.

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Re: Efficienza dei vari tipi di batterie
In passato si era visto che le batterie da auto/camion sono delle piombo calcio, e gradiscono ricariche a tensioni maggiori, 15,6 in ricarica e 16,2 l equalizzazione, questi sono i valori corretti, però gli inverter non ci arrivano, il mio supporta i 15,4 volt, per quello é soggettivo, ma nel tempo hai batterie ben caricate e equalizzate, con l elettrolita ben mescolato.
Prova con una batteria singola se vuoi a fare le prove.
Una batteria da auto da 50/70ah con 5 ampere di ricarica e il cc settato a 16v,e vedrai quando arriva oltre i 15 volt come comincia a fermarsi eil voltmetro va su e giù, si sta sia desolfatando che equalizzando.
Prova con una batteria singola se vuoi a fare le prove.
Una batteria da auto da 50/70ah con 5 ampere di ricarica e il cc settato a 16v,e vedrai quando arriva oltre i 15 volt come comincia a fermarsi eil voltmetro va su e giù, si sta sia desolfatando che equalizzando.
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Re: Efficienza dei vari tipi di batterie
appena ho un momento provo e con vero interesse, qualcosa di simile l'avevo già mi pare semitestato, poi avevo lasciato perdere perchè iniziavano copiosamente a bollire, credo ci fossero troppi ampere di ricarica.Dolomitico ha scritto: ↑5 nov 2017, 9:47Una batteria da auto da 50/70ah con 5 ampere di ricarica e il cc settato a 16v,e vedrai quando arriva oltre i 15 volt come comincia a fermarsi eil voltmetro va su e giù, si sta sia desolfatando che equalizzando.
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Re: Efficienza dei vari tipi di batterie
Il problema non é il ribollire, quello é vitale, non deve essere per troppo tempo.
Se alzi il voltaggio a 15,4v le mie ci mettono 40 min per arrivare a 5 ah di assorbimento (24v a 240 caricate con 27ah)
Più alzi il voltaggio e prima gli ampere scendono, perché ovviamente le reazioni sono più veloci, non si deve esagerare xo, col tempo si ha una capacità migliore e batterie ben assestate e bilanciate, specialmente quelle da camion e auto.
Prova con una batteria singola, con basso amperaggio, e la lasci finché arriva a 16v.
Se alzi il voltaggio a 15,4v le mie ci mettono 40 min per arrivare a 5 ah di assorbimento (24v a 240 caricate con 27ah)
Più alzi il voltaggio e prima gli ampere scendono, perché ovviamente le reazioni sono più veloci, non si deve esagerare xo, col tempo si ha una capacità migliore e batterie ben assestate e bilanciate, specialmente quelle da camion e auto.
Prova con una batteria singola, con basso amperaggio, e la lasci finché arriva a 16v.
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Re: Efficienza dei vari tipi di batterie
Ultimamente ho preso l'abitudine di ricaricare delle batterie che mi portano gli amici (quelle per gli abbattitori per le olive) con correnti di 1/30 o 1/50 della capacità. Ossia una da 60Ah la ricarico con 2A, una da 90Ah magari con 3A.
Il mio caricabatterie non ha la limitazione di tensione massima, ne quella di corrente, ma solo regolazione continua manuale, per cui regolo gli ampere di carica poi magari ci torno la sera o il giorno dopo a vedere la tensione. Di solito le porto fin verso i 15,5V poi lascio scendere da se la corrente lasciandole in carica fino ai 16V, per cui ci arrivano sempre con corrente minima.
Risultato: mi dicono tutti che durano di più...... Nota bene che quelle vengono "ciclate" completamente, ossia il convertitore che alimenta il motorino dell'abbattitore (funziona a 36V CC con circa 4A) si spegne automaticamente solo quando la tensione scende al minimo. Minimo che non ho mai avuto modo di misurare, ma credo che stia intorno al "minimo canonico" per una batteria auto. Eppure alcune di queste le usano da qualche anno.....
Quest'anno tra quelle da ricaricare ne è capitata una AGM, tolta da una Golf, che ormai stentava a mettere in moto il motore. Ho tagliato l'etichetta superiore e svitato i tappi, aggiunti 35cc d'acqua per ciascun elemento e ricaricata col solito sistema, ma a corrente più bassa ancora, circa 1/50, ha ripreso benissimo, l'abbiamo usata a turno per circa 8 ore di lavoro.
Il mio caricabatterie non ha la limitazione di tensione massima, ne quella di corrente, ma solo regolazione continua manuale, per cui regolo gli ampere di carica poi magari ci torno la sera o il giorno dopo a vedere la tensione. Di solito le porto fin verso i 15,5V poi lascio scendere da se la corrente lasciandole in carica fino ai 16V, per cui ci arrivano sempre con corrente minima.
Risultato: mi dicono tutti che durano di più...... Nota bene che quelle vengono "ciclate" completamente, ossia il convertitore che alimenta il motorino dell'abbattitore (funziona a 36V CC con circa 4A) si spegne automaticamente solo quando la tensione scende al minimo. Minimo che non ho mai avuto modo di misurare, ma credo che stia intorno al "minimo canonico" per una batteria auto. Eppure alcune di queste le usano da qualche anno.....
Quest'anno tra quelle da ricaricare ne è capitata una AGM, tolta da una Golf, che ormai stentava a mettere in moto il motore. Ho tagliato l'etichetta superiore e svitato i tappi, aggiunti 35cc d'acqua per ciascun elemento e ricaricata col solito sistema, ma a corrente più bassa ancora, circa 1/50, ha ripreso benissimo, l'abbiamo usata a turno per circa 8 ore di lavoro.
Buone realizzazioni a tutti!
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Re: Efficienza dei vari tipi di batterie
A me sembra che anche ciclandole completamente non sia un gran problema con queste ricariche a 15.4v.
Le mie ogni tanto fanno di quelle scariche fino a spegnere tutto,e poi si ricaricano fino in fondo e non vedo segni di problemi,anzi sono tutte belle rosse,nessun segno di solfato,mentre quelle che vedo in giro sono tutte mezze compromesse,credo io che poi la capacità è nettamente maggiore,anche lo spunto ne risente in meglio.
Bella la storia degli abbattitori,come una semplice scoperta può migliorare la vita di seplici attività,sono costi minori da sostenere,e il lavoro procede anche con meno intoppi.
Le mie ogni tanto fanno di quelle scariche fino a spegnere tutto,e poi si ricaricano fino in fondo e non vedo segni di problemi,anzi sono tutte belle rosse,nessun segno di solfato,mentre quelle che vedo in giro sono tutte mezze compromesse,credo io che poi la capacità è nettamente maggiore,anche lo spunto ne risente in meglio.
Bella la storia degli abbattitori,come una semplice scoperta può migliorare la vita di seplici attività,sono costi minori da sostenere,e il lavoro procede anche con meno intoppi.
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Re: Efficienza dei vari tipi di batterie
Si, questi amici ne hanno più di una per abbattitore, in modo da non dover smettere il lavoro se una ti pianta, per cui ho la possibilità di ricaricarle lentamente e a fondo.
Ora ho la AGM sotto carica, ho aggiunto ancora un po' d'acqua per un totale tra prima e dopo di circa 50 - 55cc. I feltri si vedono appena umidi sopra le piastre. Deduco che dopo un paio d'anni sotto un'auto, con le ricariche "normali" da alternatore d'auto si fosse piuttosto asciugata. Per il momento la sto caricando con 1A, per dar tempo all'acqua di mescolarsi bene per osmosi con l'acido, ma stasera alzerò la corrente a 2 o 3A. Nessuna "pancia" e le piastre sopra sono belle scure.
Ora ho la AGM sotto carica, ho aggiunto ancora un po' d'acqua per un totale tra prima e dopo di circa 50 - 55cc. I feltri si vedono appena umidi sopra le piastre. Deduco che dopo un paio d'anni sotto un'auto, con le ricariche "normali" da alternatore d'auto si fosse piuttosto asciugata. Per il momento la sto caricando con 1A, per dar tempo all'acqua di mescolarsi bene per osmosi con l'acido, ma stasera alzerò la corrente a 2 o 3A. Nessuna "pancia" e le piastre sopra sono belle scure.
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Re: Efficienza dei vari tipi di batterie
Dovevo andare a nanna, ma mi premeva un commento qui
Questa discussione ha preso una piega un po diversa dall'iniziale, ma non importa
Tornando in tema, e cercando quindi sempre cose legate all'efficenza dei vari tipi di batterie ho ragionato molto su un grafico che aveva messo Dolomitico da qualche parte, (volendo cerco e linco) relativo alla relazione tra resistenza interna e capacità
Ora, se volessimo indagare meglio, potremmo cercare di costruire una tabella dove potremmo mettere il tipo di batteria testata , la resistenza interna , e la capacità effettiva
I vari tipi di chimica rendono poco confrontabili i risultati, però si potrebbe cominciare con le piombo da auto, le abbiamo tutti. Stasera stavo confrontando diverse agm che ho qui, voltaggi residui dopo un mese di inutilizzo e resistenza interna, si ottengono valori molto diversi. Suppongo, che desolfatando le cose cambierebbero
ci sono similitudini sulle nicd, anche se meno marcate, e sono in procinto di vedere un po queste litio, ci devo ragionare perchè non sono cancerogene ma "incendiogene"
ma è certo che lo farò
Infine, nel caso riuscissimo a fare gli stessi esperimenti in tanti, bisognerebbe trovare il modo di renderli confrontabili, quindi stesse attrezzature per tutti
Qualcuno ha voglia di farsi capostipite della ricerca ?
Si tratterebbe di raccogliere i dati, fare quindi delle tabelle, e cercare di interpretare poi (tutti insieme) i risultati
sasso lanciato, magari non interessa, ma ci ho provato
vedremo
'notte !
Questa discussione ha preso una piega un po diversa dall'iniziale, ma non importa

Tornando in tema, e cercando quindi sempre cose legate all'efficenza dei vari tipi di batterie ho ragionato molto su un grafico che aveva messo Dolomitico da qualche parte, (volendo cerco e linco) relativo alla relazione tra resistenza interna e capacità
Ora, se volessimo indagare meglio, potremmo cercare di costruire una tabella dove potremmo mettere il tipo di batteria testata , la resistenza interna , e la capacità effettiva
I vari tipi di chimica rendono poco confrontabili i risultati, però si potrebbe cominciare con le piombo da auto, le abbiamo tutti. Stasera stavo confrontando diverse agm che ho qui, voltaggi residui dopo un mese di inutilizzo e resistenza interna, si ottengono valori molto diversi. Suppongo, che desolfatando le cose cambierebbero
ci sono similitudini sulle nicd, anche se meno marcate, e sono in procinto di vedere un po queste litio, ci devo ragionare perchè non sono cancerogene ma "incendiogene"

Infine, nel caso riuscissimo a fare gli stessi esperimenti in tanti, bisognerebbe trovare il modo di renderli confrontabili, quindi stesse attrezzature per tutti
Qualcuno ha voglia di farsi capostipite della ricerca ?
Si tratterebbe di raccogliere i dati, fare quindi delle tabelle, e cercare di interpretare poi (tutti insieme) i risultati
sasso lanciato, magari non interessa, ma ci ho provato
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Re: Efficienza dei vari tipi di batterie
Ciao Luppy,
Io attualmente non posso cimentarmi in test troppo lunghi e impegnativi,tuttavia credo sia oltretutto difficile da fare,immagino fra i vari lotti quante variabili ci possono essere anche fra pile della stessa marca,se sono giovani,o vecchie,in base anche al lotto o a cambi di produzione,bene o male l'efficenza delle batterie è standard in base alla chimica di appartenenza,non vedo quale miglioramento se ne possa trarre.
Io attualmente non posso cimentarmi in test troppo lunghi e impegnativi,tuttavia credo sia oltretutto difficile da fare,immagino fra i vari lotti quante variabili ci possono essere anche fra pile della stessa marca,se sono giovani,o vecchie,in base anche al lotto o a cambi di produzione,bene o male l'efficenza delle batterie è standard in base alla chimica di appartenenza,non vedo quale miglioramento se ne possa trarre.
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Re: Efficienza dei vari tipi di batterie
Immagino ci siano troppe variabili per mettere giù una qualche tabella. Prima di tutto per la differenza di capacità, poi per la differenza di marca, ancora, per la differenza di età, più di tutto per l'uso che se ne è fatto e in ultimo per lo stato della solfatazione.
Questo solo per le batterie auto, poi ci sono i vari tipi: AGM, GEL, piombo-liquido.
Per tutte queste molti parametri variano secondo lo stato di carica.
Infine comparare i vari sistemi per cui sono costruite: auto, stazionarie, trazione leggera, trazione pesante, ecc ecc.
Poi se da una tecnologia passiamo ad un'altra il fritto è fatto: piombo-acido, ferro-nichel, nichel-cadmio, nichel-idruri. litio, litio-ferro-polimeri, ecc ecc. E sicuramente ho dimenticato qualcosa......
All'interno delle varie famiglie di accumulatori, salvo lievissime differenze, le principali curve carica-scarica sono molo simili, per cui anche le tensioni e le resistenze.
Ad esempio per gli accumulatori al piombo (efficienti) di qualsiasi tipo siano, appena superata la soglia di tensione momentanea la resistenza interna cade a valori di piccole frazioni di Ω. Mi spiego meglio: se abbiamo una batteria da 12V nominali carica alla tensione di 12,6V e la colleghiamo ad un alimentatore variabile, salendo con la tensione, fino a quel valore li la batteria non assorbe, poi appena superata quella soglia assorbe quasi di colpo tutta la corrente che gli dai. Quasi un "effetto zener".
Molto meno marcato invece negli accumulatori alcalini, nichel-xxxxx.
Per le litio non so, non ne ho pratica, ma credo che le curve siano ancora differenti.
Luppy, non siamo "in tanti"...... Non so se te ne rendi conto, ma siamo quattro gatti a scrivere di questo argomento. Quattro gatti che possono dedicarcisi solo nei "ritagli" di tempo, e ci riescono solo per passione.
Penso che ci si possa accontentare dei dati (curve ecc) che si trovano in rete, o meglio ancora su qualche manuale specifico, tanto più che per il nostro scopo le più interessanti sono quelle per uso stazionario, accontentandosi del tipo auto solo per necessità, evitando il più possibile le AGM e scartando le GEL che sono inadatte allo scopo.
Quanto alle altre, lasciamo che se ne preoccupi chi ha un rene o un occhio da dar via per un banco di accumulo di alcaline o LiFePo.
Questo solo per le batterie auto, poi ci sono i vari tipi: AGM, GEL, piombo-liquido.
Per tutte queste molti parametri variano secondo lo stato di carica.
Infine comparare i vari sistemi per cui sono costruite: auto, stazionarie, trazione leggera, trazione pesante, ecc ecc.
Poi se da una tecnologia passiamo ad un'altra il fritto è fatto: piombo-acido, ferro-nichel, nichel-cadmio, nichel-idruri. litio, litio-ferro-polimeri, ecc ecc. E sicuramente ho dimenticato qualcosa......
All'interno delle varie famiglie di accumulatori, salvo lievissime differenze, le principali curve carica-scarica sono molo simili, per cui anche le tensioni e le resistenze.
Ad esempio per gli accumulatori al piombo (efficienti) di qualsiasi tipo siano, appena superata la soglia di tensione momentanea la resistenza interna cade a valori di piccole frazioni di Ω. Mi spiego meglio: se abbiamo una batteria da 12V nominali carica alla tensione di 12,6V e la colleghiamo ad un alimentatore variabile, salendo con la tensione, fino a quel valore li la batteria non assorbe, poi appena superata quella soglia assorbe quasi di colpo tutta la corrente che gli dai. Quasi un "effetto zener".
Molto meno marcato invece negli accumulatori alcalini, nichel-xxxxx.
Per le litio non so, non ne ho pratica, ma credo che le curve siano ancora differenti.
Luppy, non siamo "in tanti"...... Non so se te ne rendi conto, ma siamo quattro gatti a scrivere di questo argomento. Quattro gatti che possono dedicarcisi solo nei "ritagli" di tempo, e ci riescono solo per passione.
Penso che ci si possa accontentare dei dati (curve ecc) che si trovano in rete, o meglio ancora su qualche manuale specifico, tanto più che per il nostro scopo le più interessanti sono quelle per uso stazionario, accontentandosi del tipo auto solo per necessità, evitando il più possibile le AGM e scartando le GEL che sono inadatte allo scopo.
Quanto alle altre, lasciamo che se ne preoccupi chi ha un rene o un occhio da dar via per un banco di accumulo di alcaline o LiFePo.
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Re: Efficienza dei vari tipi di batterie
Sono d'accordo con entrambi 
La mia curiosità è comunque legata al cercare di capire se esistono dei parametri veloci da misurare che possano dare indicazioni sullo stato generale della cella, le litio sono un caso a parte perchè hanno un comportamento molto diverso dalle piombo, anche se anche loro meriterebbero degliapprofondimanti. Ho "finalmente" trovato delle litio a 0 volt e che non si caricano, quest volta ne devo proprio aprire una, anche solo per vedere se c'è dentro un circuito. Sconsiglio comunque chiunque a farlo, se non sa quello che fa, e anche se lo sa. Se davvero c'è dentro una lamina di litio c'è da farsi male e non voglio essere la causa di qualche infortunio
Tornando alle piombo in particolare, è proprio quella specie di effetto zener che mi incurtiosisce, e mi chiedo se ci si riesca a scrivere matematicamente una relazione appunto tra resistenza interna e percentuale di solfatazione. La capacità poi deriva anche da come sono messe le altre cose. Ma già solo riuscire a trovare un parametro che ci dica quanto è solfatata sarebbe interessante
Il tempo per fare le cose è sempre meno di mese in mese, però l'idea sarebbe che i pochi che magari si mettono a desolfatare e simili (si lo so che sono pochi quelli che ci provano) condividano i risultati anche solo del singolo esperimento, per avere più test possibili da mettere insieme in una studio fai-da-te
In ogni caso ci ragiono ancora, e cerco in rete se c'è anche qualcosa di già fatto
Trovo molto interessante questo valore che si più misurare della resistenza interna delle piombo, ma anche delle nichel: banalmente tra quello e una prova di conducibilità (misurare quanti ampere passano ad un determinato voltaggio) non può magari fornire qualche indicazione ? La superfice delle piastre potrebbe essere stimata, oppre proprio misurata magari con una batteria sacrificale di quel modello, da distruggere per contare quante piastre ci sono per cella
Tutto molto teorico
però... chi lo sa, magari si trova un "indice" che possa dire che quella tal batteria va desolfatata per tot giorni/mesi facendo risparmiare test "intermedi" di carica scarica per valutarne la capacità (Pb)
Sto ancora "giocando" con le piccole agm, una in particolare mi torna sempre a 11.5 volt. Dolomitico tu mi diresti forse che c'è o una cella "sballata" oppure tanta solfatazione. Propendo per la seconda, perchè questa in particolare si è seccata da nuova, però chi lo sa ? Ok ci sono i metodi ampiamente descritti, anche misurare cella per cella, ma anche per me il tempo è poco e dopo un altro rabbocco l'ho caricata fino a 15,5, ora se la lascio li da sola si ferma a 11,8. Era solo come esempio, il tema non è recuperare questo accumulatore, ma capire cosa misurare per capire perchè non funziona come dovrebbe
Mamma mia quanto ho scritto XD spero si capisca cosa intendevo

La mia curiosità è comunque legata al cercare di capire se esistono dei parametri veloci da misurare che possano dare indicazioni sullo stato generale della cella, le litio sono un caso a parte perchè hanno un comportamento molto diverso dalle piombo, anche se anche loro meriterebbero degliapprofondimanti. Ho "finalmente" trovato delle litio a 0 volt e che non si caricano, quest volta ne devo proprio aprire una, anche solo per vedere se c'è dentro un circuito. Sconsiglio comunque chiunque a farlo, se non sa quello che fa, e anche se lo sa. Se davvero c'è dentro una lamina di litio c'è da farsi male e non voglio essere la causa di qualche infortunio
Tornando alle piombo in particolare, è proprio quella specie di effetto zener che mi incurtiosisce, e mi chiedo se ci si riesca a scrivere matematicamente una relazione appunto tra resistenza interna e percentuale di solfatazione. La capacità poi deriva anche da come sono messe le altre cose. Ma già solo riuscire a trovare un parametro che ci dica quanto è solfatata sarebbe interessante
Il tempo per fare le cose è sempre meno di mese in mese, però l'idea sarebbe che i pochi che magari si mettono a desolfatare e simili (si lo so che sono pochi quelli che ci provano) condividano i risultati anche solo del singolo esperimento, per avere più test possibili da mettere insieme in una studio fai-da-te
In ogni caso ci ragiono ancora, e cerco in rete se c'è anche qualcosa di già fatto
Trovo molto interessante questo valore che si più misurare della resistenza interna delle piombo, ma anche delle nichel: banalmente tra quello e una prova di conducibilità (misurare quanti ampere passano ad un determinato voltaggio) non può magari fornire qualche indicazione ? La superfice delle piastre potrebbe essere stimata, oppre proprio misurata magari con una batteria sacrificale di quel modello, da distruggere per contare quante piastre ci sono per cella
Tutto molto teorico

Sto ancora "giocando" con le piccole agm, una in particolare mi torna sempre a 11.5 volt. Dolomitico tu mi diresti forse che c'è o una cella "sballata" oppure tanta solfatazione. Propendo per la seconda, perchè questa in particolare si è seccata da nuova, però chi lo sa ? Ok ci sono i metodi ampiamente descritti, anche misurare cella per cella, ma anche per me il tempo è poco e dopo un altro rabbocco l'ho caricata fino a 15,5, ora se la lascio li da sola si ferma a 11,8. Era solo come esempio, il tema non è recuperare questo accumulatore, ma capire cosa misurare per capire perchè non funziona come dovrebbe
Mamma mia quanto ho scritto XD spero si capisca cosa intendevo

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