
batterie plantè fai da te
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batterie plantè fai da te
un saluto a tutti gli amici del forum,mi chiamo eugenio ed son nuovo di questo forum, è un piacere fare la vostra amicizia,l'unica pecca è che siamo sparsi per tutta l'italia quindi non possiamo condividere di persona il nostro hobby, sarebbe stato fantastico. Cmq vengo al discorso , io sto costruendo delle plantè spero di arrivare sui 300 Ah ad elemento,per il momento sono a metà percosso nel senso che dovrei comprare circa 900 Kg di piombo per la realizzazione delle piastre,le casse già le ho costruite ed in più ho realizzato n° 17 piastre,quello che chiedo a voi è: per i separatori che tipo di pvc dovrei metterci? Dove reperirlo? secondo voi distanziandoli di cm 1 e mezzo l'una dall'altra potrei evitare di mettere i distanziatori? vorrei da voi dei consigli per ottimizzare al meglio le mie plantè, grazie.P.S. per i separatori porosi dove potrei reperirli?grazie ancora. 

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- Dolomitico
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Re: batterie plantè fai da te
Ciao Eugenio e benvenuto,sarebbe meglio spostare questa parte di discussione altrimenti inquiniamo la sezione dei manuali.
Per i separatori devi tener conto che devono essere porosi e non isolanti,poi di che tipo è lo stesso,però deve essere un materiale che resiste agli acidi,pvc polietilene polipropilene,va tutto bene a patto che sia poroso.
Pe ri distanziatori...2 mesi fa ti avrei detto di si(che li potevi eliminare),ora ti dico di no.
No perchè le plantè lavorando generano ossidi che andrebbero persi via via che si formano,mentre con un separatore,ma io lo intendo come contenitore,fai si che gli ossidi restano a contatto con la piastra creando nuova capacità,e con questo ti ho risposto alla domanda dei 300Ah,se non ci arriverai dopo le prime 30 cariche di formazione ci arriverai col tempo,le plantè infatti tendono ad aumentare via via la capacità man mano che vengono usate.
1,5cm mi sembra anche troppo,1 cm o meno può bastare,eccessiva distanza aumenta la resistenza interna,il problema da evitare sono i corti,quindi occhio ai rialzi dal fondo e magari interponi dei distanziali in plastica,in modo che nulla tocchi.
Belle le scatole,sono in plastica o che?sono molto simili a quelle che si comprano.
Una cosa che ti chiedo è se intendi fare le positive e le negative di stessa dimensione o fai le positive più spesse?
Ho letto che in batterie professionali arrivano a fare le positive fino a 1 cm di spessore,mentre le negative sono comuni pistre a griglia.
Bisogna proporzionare bene positive e negative.
Per i separatori devi tener conto che devono essere porosi e non isolanti,poi di che tipo è lo stesso,però deve essere un materiale che resiste agli acidi,pvc polietilene polipropilene,va tutto bene a patto che sia poroso.
Pe ri distanziatori...2 mesi fa ti avrei detto di si(che li potevi eliminare),ora ti dico di no.

No perchè le plantè lavorando generano ossidi che andrebbero persi via via che si formano,mentre con un separatore,ma io lo intendo come contenitore,fai si che gli ossidi restano a contatto con la piastra creando nuova capacità,e con questo ti ho risposto alla domanda dei 300Ah,se non ci arriverai dopo le prime 30 cariche di formazione ci arriverai col tempo,le plantè infatti tendono ad aumentare via via la capacità man mano che vengono usate.
1,5cm mi sembra anche troppo,1 cm o meno può bastare,eccessiva distanza aumenta la resistenza interna,il problema da evitare sono i corti,quindi occhio ai rialzi dal fondo e magari interponi dei distanziali in plastica,in modo che nulla tocchi.
Belle le scatole,sono in plastica o che?sono molto simili a quelle che si comprano.
Una cosa che ti chiedo è se intendi fare le positive e le negative di stessa dimensione o fai le positive più spesse?
Ho letto che in batterie professionali arrivano a fare le positive fino a 1 cm di spessore,mentre le negative sono comuni pistre a griglia.
Bisogna proporzionare bene positive e negative.
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Re: batterie plantè fai da te
Quei contenitori, Dolomitico, sembrano autocostruiti con un "certo" sistema......
Ma potrei sbagliare.....
@Eugenio61
Descrivici un po' quei contenitori, che dimensioni hanno, di cosa sono fatti, ecc ecc.
1cm per le piastre positive a me sembra proprio troppo..... Poi dipende da come le fai, tipo forma e sagoma ecc. A secondo del sistema che userai, i separatori potresti anche non metterli.
Parlaci un po' del tuo progetto, insomma.
900Kg di piombo ti costeranno un botto! Vedi prima di studiare bene la cosa, altrimenti rischi di buttare un sacco di soldi per niente.

@Eugenio61
Descrivici un po' quei contenitori, che dimensioni hanno, di cosa sono fatti, ecc ecc.
1cm per le piastre positive a me sembra proprio troppo..... Poi dipende da come le fai, tipo forma e sagoma ecc. A secondo del sistema che userai, i separatori potresti anche non metterli.
Parlaci un po' del tuo progetto, insomma.

900Kg di piombo ti costeranno un botto! Vedi prima di studiare bene la cosa, altrimenti rischi di buttare un sacco di soldi per niente.
Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto
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Re: batterie plantè fai da te
Salve ragazzi , rispondo a tutte le vostre domande: allora per prima cosa le piastre saranno sette per elemento dello stesso spessore di cui come certamente saprete tre positive e quattro negative, in seguito vi posterò le piastre ed il relativo stampo in alluminio spessore 2 cm. Spero di riuscire nell'impresa . Ha me avevano suggerito di non mettere i separatori bastava solo distanziarli un po di più del solito.Ma nel caso dovessi mettere dei separatori , potreste dirmi dove potrei reperire questi pvc porosi?Dimenticavo le casse sono state realizzata con un tubo pvc di 32 dm, riscaldate dentro un fusto tramite cannello a gas.Credo di non aver dimenticato niente, per qualsiasi vostra domanda o dubi sono a vostra completa disposizione.
Re: batterie plantè fai da te
dimenticavo , è un piacere leggere i vostri post e di condividere le stesse cose, Ho appreso da voi che si poteva recuperare del rame dai motori dei frigo, cosa che io un mesa fa sconoscevo, da quando mi sono messo alla ricerca dei frigo rottamati c'è uno che mi anticipa sempre me li fa trovare sempre senza motore,credo che anche lui ha letto i vostri post.Scherzi a parte a tutt'oggi non ne ho trovato uno dotato di motore.
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Re: batterie plantè fai da te
eugenio61 ha scritto:.......le casse sono state realizzata con un tubo pvc di 32 dm, riscaldate dentro un fusto tramite cannello a gas.....
Un sistema simile a questo, insomma: viewtopic.php?f=7&t=86
Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto
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Re: batterie plantè fai da te
si ! quasi simele a questo post
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Re: batterie plantè fai da te
Bene, è un'idea tua o l'hai presa da qualche parte?
E le piastre come sono?
E le piastre come sono?
Buone realizzazioni a tutti!
Ferrobattuto
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Re: batterie plantè fai da te
ciao eugenio e benvenuto.....ti conosco
e non faccio il nome hai un impianto ibrido fotovoltaico-eolico....

Impianto fotovoltaico 4.145kwp n.4 sharp 275wp n°5 canadian solar 180wp, n°1 trina solar 185wp, n°7 solarworld 185wp, n°2 Peimar 250wp, n°1 sp 175wp, batteria 48v 157Ah SMA tubolare + 48v 120Ah, regolatore di carica epever xtra 48v 30A e 40A, inverter Victron Multiplus 48/1600/20 e epever iplus3000w. Impianto camper pannello kyocera 140wp, regoltore steca prs1010 e batteria 80Ah SMa
Re: batterie plantè fai da te
ciao effeci,grazie per l'accoglienza,è un piacere trovare sempre degli amici.Hai indovinato ho un impianto ibrido,adesso sono alle prese con la costruzione delle plantè,"piombo permettendo(ed euro permettendo)" 

Re: batterie plantè fai da te
come promesso ecco le foto delle prime piastre e dello stampo .
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Re: batterie plantè fai da te
altre foto
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- queste sono le prime piastre
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Re: batterie plantè fai da te
Ciao Eugenio bello il generatore eolico, l'hai fatto te? Da quanti watt?
Le pale sono in legno? dove le hai acquistate ed ev. che legno è?
Ciao.
Le pale sono in legno? dove le hai acquistate ed ev. che legno è?
Ciao.
Re: batterie plantè fai da te
ciao piacere di conoscerti, grazie per il complimento.Si! e di mia costruzione la potenza erogata e 600 watt in teoria di fatto non saprei, come tu hai visto nella foto sono circondato di case, quindi non posso sfruttare al massimo le potenzialità di questo mulino,il mulino è composto così: n° 24 magneti al neodimio N 42 46x30x10 , n°9 bobine di rame da mm1,6 di spessore n° 65 sfire per bobina, pale cm120 fatte in legno di pino ( non so se tu hai mai lavorato il legno di pino) è molto duro.Quindi come tu avrai già capito sfrutterò il 15% delle sue capacità.Se avessi avuto la possibilità come spazio aperto me ne sarei fatto uno da 2 kw ma purtroppo non è possibile, spero di essere stato chiaro,a presto.-
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- cosi si vede meglio
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Re: batterie plantè fai da te
Il problema dei separatori è come li intendi usare, nelle batterie commerciali fanno un "panino" di piastre e separatori tutti schiacciati gli uni sulle altre, così succede che i sottili separatori porosi si trovano schiacciati tra una piastra positiva ed una negativa, inizialmente questo non è un problema ma con il passare del tempo parte degli ossidi si distaccano dalle piastre per 3 cause:
1) produzione di bollicine da dentro le piastre durante il naturale passaggio della corrente
2) dilatazione delle piastre che mentre si scaricano si gonfiano e quindi schiacciano letteralmente i separatori come in una morsa
3) elettro-deposizione del piombo, qualsiasi particella vagante va a depositarsi sulle piastre negative formando microscopici ponti conduttivi
tutti questi fattori portano ad un inevitabile riempimento dei micro-pori dei separatori di piombo e ossidi di piombo che quindi fanno calare gradualmente il potere isolante dei separatori stesso, quindi man mano che la batteria con questa disposizione invecchia aumenta la sua autoscarica fino ad arrivare ad un punto che non tiene più la carica perchè si scarica velocemente o addirittura và in corto.
Quindi idealmente sarebbe meglio lasciare elettrolita libero tra una piastra e l'altra, ma con le piastre plantè subentra un altro problema, inizialmente sono di solido piombo tutto compatto, ma mano che le usi si devono formare, il processo di formazione non è altro che una corrosione del piombo da parte delle reazioni elettro-chimiche che trasformano il piombo metallico in ossidi e solfati di piombo rendendolo poroso e quindi aumentando la superfice e la quantità di ossidi che prendono parte alle reazioni chimiche aumentando di fatto la apacità.
Però questo fenomeno ha un aspetto negativo, ovvero il solido piombo si trasforma in ossidi di piombo molto friabile, paragonabile a una finissima sabbia o polvere o farina, quindi se la piastra di piombo non ha niente a sostenerla sui lati lentamente si sfalda e il piombo di cui è costituita prima si trasforma in ossidi dando capacità poi quando lo strato sottostante si trasforma in ossido quello più esterno perde aderenza e inizia a cadere sul fondo, praticamente consumando piombo della piastra che hai pagato e andando a depositarlo sul fondo dove resterà inattivo per anni fino all'usura completa della batteria.
Quindi se pressi le piastre tra di loro con dei separatori limita la perdita di ossidi attivi ma incappi nei corti/autoscarica e quindi perdita di efficenza, se invece le tieni lontane senza separatori rischi comunque una degradazione per sedimentazione.
Una soluzione ibrida al problema sarebbe quella di tenere pressati gli ossidi attorno alla piastra ma lasciare dello spazio tra una piastra e l'altra, quindi avvolgere le piastre con deil materiale poroso ma resitente all'acido e poi tenere le piastre a 0,5 / 1cm di distanza.
A tale scopo puoi benissimo usare il tessuto in polipropilene che viene comunemente usato per le magliette sportive anti sudore (quelle che non si bagnano), è un ottimo tessuto, quindi strà poroso, ed essendo in polipropilene resiste all'acido solforico concentrato al 100%, quello delle batterie al 20/30% non gli fà nemmeno il solletico.
1) produzione di bollicine da dentro le piastre durante il naturale passaggio della corrente
2) dilatazione delle piastre che mentre si scaricano si gonfiano e quindi schiacciano letteralmente i separatori come in una morsa
3) elettro-deposizione del piombo, qualsiasi particella vagante va a depositarsi sulle piastre negative formando microscopici ponti conduttivi
tutti questi fattori portano ad un inevitabile riempimento dei micro-pori dei separatori di piombo e ossidi di piombo che quindi fanno calare gradualmente il potere isolante dei separatori stesso, quindi man mano che la batteria con questa disposizione invecchia aumenta la sua autoscarica fino ad arrivare ad un punto che non tiene più la carica perchè si scarica velocemente o addirittura và in corto.
Quindi idealmente sarebbe meglio lasciare elettrolita libero tra una piastra e l'altra, ma con le piastre plantè subentra un altro problema, inizialmente sono di solido piombo tutto compatto, ma mano che le usi si devono formare, il processo di formazione non è altro che una corrosione del piombo da parte delle reazioni elettro-chimiche che trasformano il piombo metallico in ossidi e solfati di piombo rendendolo poroso e quindi aumentando la superfice e la quantità di ossidi che prendono parte alle reazioni chimiche aumentando di fatto la apacità.
Però questo fenomeno ha un aspetto negativo, ovvero il solido piombo si trasforma in ossidi di piombo molto friabile, paragonabile a una finissima sabbia o polvere o farina, quindi se la piastra di piombo non ha niente a sostenerla sui lati lentamente si sfalda e il piombo di cui è costituita prima si trasforma in ossidi dando capacità poi quando lo strato sottostante si trasforma in ossido quello più esterno perde aderenza e inizia a cadere sul fondo, praticamente consumando piombo della piastra che hai pagato e andando a depositarlo sul fondo dove resterà inattivo per anni fino all'usura completa della batteria.
Quindi se pressi le piastre tra di loro con dei separatori limita la perdita di ossidi attivi ma incappi nei corti/autoscarica e quindi perdita di efficenza, se invece le tieni lontane senza separatori rischi comunque una degradazione per sedimentazione.
Una soluzione ibrida al problema sarebbe quella di tenere pressati gli ossidi attorno alla piastra ma lasciare dello spazio tra una piastra e l'altra, quindi avvolgere le piastre con deil materiale poroso ma resitente all'acido e poi tenere le piastre a 0,5 / 1cm di distanza.
A tale scopo puoi benissimo usare il tessuto in polipropilene che viene comunemente usato per le magliette sportive anti sudore (quelle che non si bagnano), è un ottimo tessuto, quindi strà poroso, ed essendo in polipropilene resiste all'acido solforico concentrato al 100%, quello delle batterie al 20/30% non gli fà nemmeno il solletico.
Re: batterie plantè fai da te
ciao hal9000, aspettavo una tua risposta è un piacere fare la tua conoscenza, è da tempo che vi seguo in questo forum, grazie ancora della tua esaudiente risposta, quindi mi consigli di fare diciamo una calza di questo tessuto ed metterci dentro ogni piastra? poi questo tipo di materiale ho visto che tu l'avevi reperito da qualche parte,dove potrei recuperarlo"a parte le magliette"
Re: batterie plantè fai da te
Io sono andato in una azienda che fà questo tipo di abbigliamento e ho comprato un bel po di questo tessuto grezzo, ti metto alcune foto tratte dalla discussione batteria clinidrica per mostrarti come ho realizzato l'idea sopra descritta, in pratica ho usato 2 tubi concentrici, quello più grande funge da parete esterna per la massa negativa, quello più piccolo da parete interna per la massa positiva, una volta forellati a colabrodo i due tubi con una punta a tazza, ho avvolto sulla superfice esterna di quello grande e sulla superficie interna di quello piccolo un panino composto da rete+tessuto+rete, il tessuto è quello in polipropilene sopra citato, la rete è comune rete plastica da giardinaggio, la rete serve a tenere bene in sete il tessuto che è troppo molle per restare in posizione e da esperimenti precedenti sotto il peso dei pesanti ossidi di piombo tendeva a fare la pancia.
Quindi i tubi in pvc danno la resistenza meccanica necessaria a sostenere le decine e decine di chili di piombo, perchè anche se convertito in ossidi è pur sempre piombo e in massa sono veramente pesanti da trattenere in sede con il solo tessuto molle, mentra il tessuto trattiene discretamente bene i finissimi ossidi e la retina impedisce al tessuto di piegarsi, sfilarsi e fare la pancia in corrispondenza dei fori.
I due tubi posizionati concentrici realizzano due pareti affacciate alla distanza di circa 1,6cm ma che non si toccano, quindi gli ioni possono passare liberamente da una massa di ossidi positiva a quella negativa e vice versa, ma le sabbie degli ossidi vengono tratenute in sede ed eventuali depositi e penetrazioni di particelle conduttive nel tessuto poroso non possono provocare corti o autoscarica in quanto ben distanti tra loro.



Quindi i tubi in pvc danno la resistenza meccanica necessaria a sostenere le decine e decine di chili di piombo, perchè anche se convertito in ossidi è pur sempre piombo e in massa sono veramente pesanti da trattenere in sede con il solo tessuto molle, mentra il tessuto trattiene discretamente bene i finissimi ossidi e la retina impedisce al tessuto di piegarsi, sfilarsi e fare la pancia in corrispondenza dei fori.
I due tubi posizionati concentrici realizzano due pareti affacciate alla distanza di circa 1,6cm ma che non si toccano, quindi gli ioni possono passare liberamente da una massa di ossidi positiva a quella negativa e vice versa, ma le sabbie degli ossidi vengono tratenute in sede ed eventuali depositi e penetrazioni di particelle conduttive nel tessuto poroso non possono provocare corti o autoscarica in quanto ben distanti tra loro.



Re: batterie plantè fai da te
Dimenticavo di dire che ho usato dei tubi concentrici, quindi una forma clindrica, perchè è la forma geometrica che regge meglio la pressione sulle pareti laterali distribuendo le forze su tutta la circonferenza senza deformarsi, se le pareti che contengono gli ossidi sono piane/rettangolari quando sono sottoposte alla pressione degli ossidi che si spandono e contraggono tendono a fare la pancia e quindi a toccarsi quando sono affacciati, basta vedere le vecchie batteria stazionari che hanno 30 anni per vedere come le piastre deoformandosi a causa del solfato si piegano, fanno degli archi e la pancia e vanno tutte a contatto tra loro, con il clinidro si riesce in maniera semplice ad ovviare questo inevitabile fenomeno, almeno fin tanto che il materiale del clindro non si spacca, ovvio.
Re: batterie plantè fai da te
ciao hall9000, oggi ho fatto una cazzata, nel cercare di saldare la piastra di piombo con il collettore, non solo non ci sono riuscito ,ma sie squagliata la linguetta della piastra di piombo adesso ne devo fare un'altra in più.Sai quale è la tecnica per saldare piombo con piombo? non voglio rovinare altre piastre.Mi hanno sconsigliato di saldare con lo stagno,perchè con il tempo si dissaldano,almeno così dicono. Chiedo ha te se conosci la tecnica come risolvere questo problema oh magari consci qualcuno che lo sa fare.
- maxlinux2000
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Re: batterie plantè fai da te
in teoria non è possibile saldare il piombo su piombo. l'unico modo è quello di fondere parzialmente le parti e unirle.
Ma il problema è che devono avere una massa simile, altrimenti una parte si scioglie prima che l;altra cominci a fondere.
Hal9000 aveva messo dei link di youtube con delle batterie del nepal. Guarda come maneggia il cannello quel tipo
Fossi in te cercherei di prenderci la mano su degli scarti prima di toccare le piastre definitive.
Proprio per questo io sto cercando il modo di evitare completamente di fare delle saldature, allungando la linguetta delle piastre abbastanza da arrivare singolarmente fino al polo corrispondente.
Ma il problema è che devono avere una massa simile, altrimenti una parte si scioglie prima che l;altra cominci a fondere.
Hal9000 aveva messo dei link di youtube con delle batterie del nepal. Guarda come maneggia il cannello quel tipo

Fossi in te cercherei di prenderci la mano su degli scarti prima di toccare le piastre definitive.
Proprio per questo io sto cercando il modo di evitare completamente di fare delle saldature, allungando la linguetta delle piastre abbastanza da arrivare singolarmente fino al polo corrispondente.
Cogito, ergo NO SUV !!
Chi c’è in linea
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