Protezione impianto dalle scariche atmosferiche

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Protezione impianto dalle scariche atmosferiche

Messaggio da calcola » 29 dic 2012, 17:41

Non so se l'argomento è stato già trattato, ma mi piacerebbe avere la vostra opinione riguardo la messa in opera di sistemi a protezione dell'impianto dalle scariche atmosferiche.

In queste settimane il sabato e la domenica sto lavorando per spostare 4 pannelli da 100w in una posizione più favorevole. Allo scopo ho costruito con dei tubi innocenti conficcati nel terreno per circa 1m, un traliccio con in alto una barra trasversale. I due montanti sono stabilizzati con altrettante barre oblique che giunte a terra sono bullonate a due picchetti infissi nel terreno. Ho già fatto la struttura, posato la condotta e portato i cavi dentro casa. Devo solo posizionare i pannelli e collegarli al centralino. La struttura è esposta a sud e mi permetterà di modificare l'inclinazione dei pannelli in base alla stagione. Detto questo cosa posso mettere per proteggere il regolatore e l'inverter, avevo letto di mettere sul positivo di ogni discesa dei fusibili rapidi di amperaggio maggiore del 50% rispetto alla massima corrente che transita, cosa che ho già fatto, però pare che serva a poco, cos'altro è possibile fare?

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Re: Protezione impianto dalle scariche atmosferiche

Messaggio da maxlinux2000 » 29 dic 2012, 20:55

dubito che se un fulmine colpisce direttamente un impianto fotovoltaico/eolico si possa salvare qualche cosa.

penso che il sistema migliore sia che ci sia un parafulmine a 100 mt di distanza che attiri i fulmini... io ho un traliccio di media tensione che fa questo... non ne hai tu intorno?
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Re: Protezione impianto dalle scariche atmosferiche

Messaggio da Ferrobattuto » 29 dic 2012, 21:45

In realtà gli spezzoni di tubo piantati in terra per circa un metro (immagino siano almeno 4, ma forse di più....) realizzano una ottima presa di terra. A meno che tu non li abbia verniciati o protetti con una qualsiasi vernice isolante. E' esattamente quello che fanno i tecnici dell'ENEL per mettere a terra una cabina di trasformazione: piantare diversi pali di ferro zincato intorno e congiungerli con cavo alla carcassa del trasformatore. Se hai amici o conoscenti che lavorano all'ENEL o nel campo degli impianti, meglio se industriali, di solito hanno a disposizione uno strumento apposta mer misurare la "resistenza di terra", che logicamente deve essere la più bassa possibile. Immagino poi che l'impianto di casa tua abbia la regolare presa di terra, connessa al centrale di tutte le prese.
Esistono appositi "scaricatori", che possono essere sia a gas, o più attualmente, a semiconduttore. E possono essere interposti tra i fili isolati che trasportano la corrente, e una buona presa di terra. In caso di sovratensioni indotte da scariche elettrostatiche entrano in conduzione per la durata della scarica. Ce ne sono per diverse tensioni e per diversi amperaggi, e vanno scelti caso per caso per la tensione di esercizio dell'impianto, più o meno bassa che sia.
Penso che Bridge sia in grado di darti delle ottime dritte..... ;)

Però.... Se hai frequenti scariche indotte sull'impianto di casa, o sul gruppo fotovoltaico con relativo impianto in bassa tensione (ovviamente isolato dalla rete ENEL....), il problema potrebbe essere un altro, ossia una scarsa conduzione media del terreno si cui ti trovi. E' il caso che ho io quì. Uno strato superficiale di terra conduttrice, sopra uno strato di roccia non conduttrice. In questo caso le scariche indotte dai fulmini, anche relativamente lontani, non "affondano" nel terreno disperdendosi "a massa", ma si disperdono orizzontalmente nel sottile strato conduttore, più o meno circolarmente intorno al punto di scarica, attenuandosi poco e inducendo correnti elettrostatiche in tutti i corpi conduttori che ci stanno sopra. In passato mi è capitato di vedere scariche elettriche blu in tutte le prese e gli interruttori di casa subito dopo il lampo di un fulmine. Fortunatamente a quei tempi computer e altri aggeggi con semiconduttori e integrati in casa non ce n'erano, anche la radio e il TV erano a valvole..... Poi l'ENEL fece diversi lavori per adeguare la rete agli standard europei, e da allora l'automatico scatta solo con fulmini molto vicini.
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Re: Protezione impianto dalle scariche atmosferiche

Messaggio da calcola » 29 dic 2012, 23:26

Il traliccio che ho fatto è ancorato al suolo oltre che con i tubi infissi per un metro anche con due punte in ferro zincato da 1,5m, quindi dovrebbe scaricare bene. Il terreno conduce abbastanza, qualche anno fa dopo un ampliamento ho dovuto far certificare da un perito l'impianto, ha misurato la dispersione a terra con uno strumento ed ha verificato i tempi di reazione del salvavita ed era più che a norma. Piuttosto il traliccio dei pannelli deve essere collegato all'impianto di terra della casa oppure è meglio lasciarlo separato?

Oltre al mio impianto di terra, ne esiste un secondo della telecom in pratica essendo la mia casa l'ultima della linea telefonica, sul muro prima dell'ingresso del filo è stata montata una apposita valvola (credo sia appunto uno scaricatore) che si collega con un suo cavo a tre punte di terra distanti circa 1 metro l'una dall'altra e posizionate alla profondità di circa 2 metri. Il mio impianto di terra è separato da quello della telecom, non hanno punti di connessione.

Offgrid, a fianco del cancello vi è il palo della linea elettrica, è in cemento ed è alto almeno 6-7 metri più della casa, dalla cima fino alla base del palo corre una canalina metallica, potrebbe essere quello il traliccio di cui parli?

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Re: Protezione impianto dalle scariche atmosferiche

Messaggio da Ferrobattuto » 30 dic 2012, 11:24

La messa a terra del traliccio dei pannelli conviene che NON sia connessa a nessun'altra presa di terra già esistente, ne quella della casa ne meno che mai a quella della Telecom. Le prese di terra dei vari impianti debbo stare separate per legge, oltre che per sicurezza. Quegli scaricatori dellaTelecom sono ottimi, magari ti riuscisse a propcurartene qualcuno.... ;)

La canalina che scende a terra lungo il palo ENEL protegge in cavo di terra, è una buona protezione dai fulmini per la casa....
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Re: Protezione impianto dalle scariche atmosferiche

Messaggio da calcola » 30 dic 2012, 13:57

Molte grazie Ferrobattuto, supponevo che fosse così perchè quando ho fatto fare la certificazione dell'impianto il tecnico ha verificato che la terra di casa non avesse alcun collegamento con quella della telecom, però la mia era solo una deduzione, ora ne ho conferma. I pannelli saranno bullonati tramite la loro cornice alla struttura in ferro che scarica direttamente a terra, quindi per quei pannelli penso che per il momento possa andare.
Lo scaricatore della telecom ha l'aspetto di una vecchia valvola dei televisori, dentro però vi è come una girandola con delle palette argentate. Eventuali altri scaricatori a cosa andrebbero collegati, alla linea 220v prima dell'ups, oppure alla discesa prima del regolatore?

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Re: Protezione impianto dalle scariche atmosferiche

Messaggio da Ferrobattuto » 30 dic 2012, 14:16

Se la paura è quella che entrino scariche elettrostatiche dal gruppo dei pannelli, conviene collegarlo sui fili di provenienza dai pannelli. Anche il regolatore è una apparecchiatura elettronica sensibile alle scariche. Dopo di che di sovratensioni non ce ne dovrebbero essere più e tutto il resto dovrebbe restare protetto.
Invece degli scaricatori a gas, tipo valvola come quello della Telecom, si possono mettere i VDR, che sono dei semiconduttori, i più piccoli a forma di "pastiglia":

Immagine

Immagine

I più potenti possono avere forme differenti, anche di grosso diodo. In genere anche quelli a pastiglia possono sopportare correnti di scarica di qualche centinaio di ampere. Per impianti in bassa tensione vanno cercati quelli per tensioni più basse possibile.
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Re: Protezione impianto dalle scariche atmosferiche

Messaggio da calcola » 30 dic 2012, 14:52

Ho trovato questi:

http://www.ebay.it/itm/VARISTORE-ZNR-85VAC-1200A-7N390K-2910024-/230777799914?pt=Componenti_elettronici_passivi&hash=item35bb6dc4ea

http://www.ebay.it/itm/VARISTORE-ZNR-26VAC-500A-2910025-/230777797965?pt=Componenti_elettronici_passivi&hash=item35bb6dbd4d

Ho letto che per corrente continua bisogna moltiplicare la tensione per 1,4. Quindi quelli della seconda inserzione dovrebbero essere per 36vDC 500A. Se i varistori si possono mettere in parallelo potrei aumentare la corrente. Quelli della prima inserzione in DC saranno circa 120v DC.

Quali mi consigli?

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Re: Protezione impianto dalle scariche atmosferiche

Messaggio da maxlinux2000 » 31 dic 2012, 12:09

ora che ci penso.... Hal9000 ha una baita sul cocuzzolo di uno sperone roccioso, fatto aposta per attirare fulmini :barf: e ha dovuto prendere molte precauzioni... ti ricordi ermete quel sistema fatto con la candela automobilistica? :mrgreen:

mandate un messaggio ad hal nel caso non veda questo messaggio.
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Re: Protezione impianto dalle scariche atmosferiche

Messaggio da Ferrobattuto » 31 dic 2012, 12:15

offgrid2 ha scritto:......ti ricordi ermete quel sistema fatto con la candela automobilistica? :mrgreen:

Si, me lo ricordo benissimo, è economico e di facile costruzione. Bisogna regolare bene la distanza tra gli elettrodi, e questo lo dovrebbe sapere meglio Bridge, che era roba montata su dei ripetitori radio....
Però può essere che Calcola si fidi di più dei prodotti commerciali......
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Re: Protezione impianto dalle scariche atmosferiche

Messaggio da Bridge » 31 dic 2012, 16:20

ARGOMENTO SPINOSO!

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Re: Protezione impianto dalle scariche atmosferiche

Messaggio da calcola » 31 dic 2012, 18:07

Grazie a tutti, colgo l'occasione per fare a tutti gli auguri di un felice e sereno anno nuovo.

Antonio

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Re: Protezione impianto dalle scariche atmosferiche

Messaggio da calcola » 1 gen 2013, 22:44

Però può essere che Calcola si fidi di più dei prodotti commerciali......


Sono da sempre e non esagero un appassionato di bricolage. Quindi la sperimentazione è un argomento che mi appassiona. In questo caso resta solo da capire come verificare che quanto fatto funzioni veramente, non vorrei dover incrociare le dita...

Comunque, oggi ho finito di montare 4 dei 12 pannelli nella nuova sede e di rifare i collegamenti. Ora è possibile modificare l'inclinazione in base alla stagione. Aspetto solo il sole per i collaudi, oggi ho potuto verificare solo la tensione.

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Re: Protezione impianto dalle scariche atmosferiche

Messaggio da Ferrobattuto » 2 gen 2013, 13:44

calcola ha scritto:....In questo caso resta solo da capire come verificare che quanto fatto funzioni veramente, non vorrei dover incrociare le dita.....

Il congegno realizzato con le candele di automobile funzionava, e ha funzionato per diverso tempo senza dare grattacapi. Poi il ripetitore fu spostato e non ne ho avuto più notizia. Ovviamente funzionava su un impianto a 220V di rete, per cui la distanza tra gli elettrodi delle candele usate come scaricatori era stato testata per una tensione massima di 400-450V, ossia di poco superiore alla trensione di cresta della sinusoide di rete. Credo che fosse stata interposta una induttanza bifilare (come quelle dei filtri di rete......) tra lo scaricatore e le apparecchiature elettroniche, in modo che i fronti e i picchi di tensione venissero ostacolati e dovessero necessariamente scaricare verso terra. Dovendo lavorare con tensioni notevolmente più basse e in CC, immagino se ne dovrebbero riconsiderare i parametri.
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Re: Protezione impianto dalle scariche atmosferiche

Messaggio da Hal9000 » 4 feb 2013, 9:21

Ciao a tutti, concordo con Bridge, un argomento veramente spinoso!!
In baita ho un parafulmine a gabbia di faraday, pre-esistente alla messa in opera dei pannelli, in quanto un fulmine aveva già coplito la casa facendo un bel buco in corrispondenza del camino andandosi a cercare il tubo dell'acquedotto che entrava in cantina!! (:)

Non ho messo nessuno scaricatore, quello delle candele era appunto un idea proveniente da Ferro di cui si discuteva ma non ho messo in pratica ancora niente.
Per la baita come accorgimenti ho seguito solo questi due:
1) tenere i pannelli sotto le falde del tetto, sotto il famoso cono di protezione del parafulmine, essendo a gabbia di faraday ho esteso una linea immaginaria a 45° a partire dal bordo inferiore del tetto e ho posizionato i pannelli in quell'area, attaccati al muro della casa
2) ho predisposto un supporto in mezzo al prato per mettere alcuni pannelli meglio esposti al sole ma con prese trifase, in modo da togliere i pannelli e scollegare la linea che corre in mezzo al prato durante i temporali o quando non ci sono, è una sistemazione per dare vitamine di carica solo quando sono presente e non ci sono nuvole!
3) ho tenuto assolutamente isolato da terra l'impianto a bassa tensione e quello 220 in uscita dall'inverter, il mio rivenditore di fiducia di pannelli da cui mi servo ormai da anni, mi raccontava che degli impianti di baite che segue quelli dove si bruciano più di frequente le parti elettroniche sono quelli che hanno un polo delle batterie connesso a terra, con la falsa idea di proteggere l'impianto

Il punto 3 è forse il più importante e il primo e più facile da mettere in pratica, ovvero l'impianto dei pannelli, batteri e uscita 220 dall'inverter DEVE essere SCOLLEGATO dalla terra, di fatti le scariche atmosferiche (fulmini) cercano sempre la strada più breve e che offre meno resistenza verso terra, se si tiene l'impianto elettrico solare isolato da terra in automatico diventerà una pessima scelta per il fulmine per scaricarsi a terra e quindi dimminuiremo le possibilità che un fulmine scelga i cavi dei pannelli per andarsene a terra.
Anche l'uscita dell'inverte non dovrebbe avere niente a che fare con la messa a terra, come invece succede per la fornitura enel in cui un polo del trasformatore (credo sia il centro stella essendo trifase) che eroga il 220V di zona è messo a terra, il famoso neutro.
Anche se l'inverter ha la linea 220V di uscita elettricamente isolata dall'ingresso DC bassa tensione, in realtà le due linee sono dentro lo steso apparecchio, magari con avvolgimenti paralleli sul trasformatore o anche con piste adiacenti sul circuito stampato, ma per un fulmine anche 1cm di distanza o il sottile isolamento di un trafromatore sono poca roba e salterebbe facilmente dal circuito DC a quello AC se un polo del circuito AC 220 in uscita fosse una via prefereniale verso terra.

A parte questi accorimenti preliminari, anche io resto in dubbio su metodi più efficaci da adottare, resto dell'idea che un buon sistema parafulmine sia la soluzione migliore, poi successivamente degli ottimi scaricatori.
Più che per la baita, durante ogni temporale estivo sono preoccupato per la casa dove vivo, avendo investito un pò di soldi nell'impianto solare, sono sempre "in tensione" ogni volta che vedo lampi e fulmini! (:)
Aprofittando di alcuni lavori edili negli anni passato ho già predisposto un anello di cavo di rame del 50 interrato attorno a casa con due doppie H di piastre in due angoli opposti e diversi pichhetti in ferro zincato a regolari distanze lungo tutto l'anello di rame, quando era arrivato l'elettricista per collegare la gru aveva misurato questa messa a terra con lo strumento e diceva di non aver mai misurato un valore così basso....
Quindi la messa a terra per un eventuale parafulmine è pronta, ovviamente per la messa a terra dell'impianto elettrico ho messo un altra H di piastre elettricamente separata e posizionata dentro l'anello esterno della messa a terra per l'eventuale parafulmine.

Sempre discorrendo con il mio rivenditore di pannelli, ne era saltato fuori che un altra causa di danni agli apparecchi elettronici sono le scariche secondarie, ovver un fulmine cade vicino a casa e crea degli anelli concentrici intorno al puno compito di tensione, potrebbe creare anche differenze di tensione di 1000V su 1 metro di distanza a raggera disperdendosi tutto attorno, quindi si discuteva che una buona messa a terra fatta ad anello attorno a casa protegge, fà d ascudo, anche alle scariche indirette, è per questo che ho scelto di fare una messa a terra ad anaello, anche se non ho ancora un parafulmine sul tetto collegato a tale messa a terra, già l'anello inerrato da solo mi stà proteggendo dalle scariche secondarie che attraversano il suolo e che FORSE sono quelle che creavano le fiammate blu nelle prese di Ferro.

L'argomento è veramente spinoso, anche per il fatto che non esiste un vero collaudo, bisogna procedere ad ipotesi e scegliere delle soluzioni basandosi su esperienze altrui (installatori ed enti come telecom ed enel) ed incrociare le dita, non credo ci sia un vero metodo per effettuare un vero collaudo anche perchè per testare queste cose servirebbe una scarica equiparabile ad un fulmine da lanciare sui pannelli e se il "test" non dovesse funzionare bruceremmo tutti i soldi investiti nelle apparecchiature.... :D
Credo che il buon senso e le esperienze altrui siano la cosa migliore!

Invece, parlando di parafulmine, avevo intenzione di realizzare una gabbia di faraday, con 4 discese nei 4 angoli della casa, ma ho molti dubbi:
1) il parafulmine, oltre a proteggere, aimè aumenta le probabilità di scariche atmosferiche sulla casa e nei dintorni, di fatto per proteggerci li attira, quindi ho l'atroce dubbio che se non lo faccio bene peggioro la situazione e potrei aumentare la probabilità che un fulmine cada sulle case vicine....
2) solo gabbia di faraday o anche spuntoni sul tetto? (non vorrei che attirino oltre i fulmini anche l'attenzione di chi non dovrebbe... un altro motivo per cui non ho messo un generatore eolico fino ad ora)
3) i pannelli sono posizionati complanari al tetto, se dovessi posizionare una maglia di cavi (la gabbia di faraday) dovrebbero passare atorno e in mezzo hai pannelli, ma essendo sullo stesso piano/livello sarebbero comunque una valida protezione per i pannelli? in teoria dovrebbero stare sopra, ma la cosa sarebbe complicata e proietterebbe dannose ombre sui pannelli...
4) bisogna fare attenzione a non creare anelli e angoli troppo stretti sui cavi del parafulmine altrimenti si comportano come bobine creando risonanze e moltiplicando in maniera pericolosa le già altissime tensioni delle scariche atomsferiche
5) le 4 discese verso la messa a terra che correrebbeo lungo il muso esterno della casa sugli spigoli sono a tutti gli effetti a portata di mano di qualsiasi persona che gli passerebbe a fianco, vanno lasciate scoperte o meglio intubarle con spessi tubi in pvc lungo il tragitto verso terra ad altezza uomo per evitare di prendere la scossa dal fulmine se ci si passa a fianco durante una saetta?
6) i cavi del parafulmine vanno fissati con supporti isolati o con semplici zanche nel muro? nel passao si usavano supporti con grossi isolanti ceramici per isolare il cavo dalla zanca di ferro, ma oggigiorno il grossista di materiale elettrico vende supporti senza isolante di diverse marche e la cosa mi lascia dubbioso...

sarebbe bello instaurare una profiqua discussione su questo importante argomento....

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Re: Protezione impianto dalle scariche atmosferiche

Messaggio da Bridge » 4 feb 2013, 11:31

L'argomento è veramente spinoso e si presta a diverse interpretazioni anche se esiste una ..normativa ben dettagliata ed anche le più generose intenzioni mai garantiscono il 100%100 di immunità.- Questo è solo, ....solo il mio pensiero giusto o sbagliato che sia e null'altro.-
Concordo in pieno con Hal in merito al punto 3.-
La gabbia di Faraday, ben "ridondante" con assenza totale di punte ed altro che possa "stuzzicare" l'appetito, credo sia da preferire.-
L'accenno di Hal alle "scariche secondarie" è legato al "campo di induzione" che è conseguenza diretta della scarica principale e si propaga nello spazio circostante energizzando tutto ciò che è ricettivo.- Non è proprio corretto dire così, ma è facilmente intuibile il concetto.-

Hal9000 ha scritto:ho già predisposto un anello di cavo di rame del 50 interrato attorno a casa con due doppie H di piastre in due angoli opposti e diversi pichhetti

Per come la vedo io, rafforzerei la gabbia di Faraday esistente proprio con quell'anello di cui sopra per cui eviterei nel modo più assoluto di mettere un parafulmine.-
La protezione dai fulmini DOVREBBE garantire la certezza di non subir danno e ciò POTREBBE verificarsi se si riesce veramente a sollevare "virtualmente" il suolo "ideale" sino al punto più alto del tetto.- In senso figurato è come portare la casa al disotto della quota 0.- In questa situazione non vi è fluire di corrente al di sotto del "Suolo Virtuale" poichè la scarica si è già ESTINTA.-
Ecco il perchè rafforzerei con quell'anello la gabbia già presente.- Questa situazione non dovrebbe più di tanto "stuzzicare" la scarica (assenza di spuntoni ecc.), ma dà un pò di sicurezza in più.-

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Re: Protezione impianto dalle scariche atmosferiche

Messaggio da Hal9000 » 4 feb 2013, 12:42

Ciao Bridge,
la gabbia di faraday è in baita, invece a casa non c'è niente sul tetto, a parte i pannelli e l'anello di terra attorno alla casa ben interrato.
In pratica ho 2 impianti solari, uno piccino in baita, che è stato il primo su cui ho sperimentato negli anni addietro, e poi quello "grosso" (si fà per dire) a casa che però al momento non è pe niente protetto dalle scariche atmosferiche.
In baita sono già tranquillo, non c'è nulla da aggiungere e comunque non è un impianto critico, serve solo in rare occasioni all'anno e costa poco quindi poco importante, mentre invece a casa al momento c'è solo la messa a terra per un eventuale parafulmine che però non ho ancora realizzato in quanto attanagliato da 1000 dubbi.

Insomma un impianto parafulmine non è roba con cui si scherza, non bisogna farlo così tanto per farlo o per fare esperimenti, niente accrocchiate, niente risparmio e servono idee chiare e poi và fatto tutto in una sola volta, dico questo perchè ho appreso che nel momento in cui si porta un potenziale di terra sul tetto questo inevitabilmente inizierà a fare gola ai fulmini che ne verranno inevitabilmente atratti, ora se sono salito con cavi troppo esigui, ho fatto collegamenti difettosi o la messa a terra non è adeguata quando arrivano le migliaia e migliaia di amper di scarica potrebbero saltare cavi e giunzioni ma ormai il potenziale è caduto sul parafulmine e se non viene adeguatamente scaricato chissà su cosa và a sfogarsi e quali danni potrebbe fare.

Insomma quello che volgio dire è che ho 1000 dubbi e non ho ancora steso nessu cavo verso il tetto per non attirare scariche se prima non sono sicuro di quello che volgio fare....

Per esempio sono venuto a conoscenza di alcuni episodi REALI che mi hanno dato da pensare:
- su una chiesa in cui avevano appena installato un nuovo impianto elettrico e di parafulmine si è abbattuto una scarica così potente che ha bruciato tutto e danneggiato il campanile, oltre aver bruciato televisioni e apparecchi nel paese tutto attorno, che sia stato il nuovo parafulmine mal realizzato ad aver attirato il disastro?
- in un altra installazione di montagna che aveva sopravvissuto per molti anni senza parafulmine era stato installato un impianto super mega, con tante discese e dispersori di terra e cavi giganteschi, insomma un opera d'arte, eppura da quando è stato messo a punto sono iniziate a scendere scariche a tutto andare sia sulla casa che tutto intorno, creando più problemi di quelli che siano mai successi prima quando l'edificio non era protetto

nel mio caso della baita è successo l'opposto, ovvero è avvenuto il disastro quando non c'era alcuna protezione e poi da quando è stato messa la gabbia di faraday a distanza di 20 (incorciamo le dita) non è più successo niente e di scariche se ne sono sentite veramente tante (parola del sottoscritto che ci ha dormito sotto a quel tetto durante le tempeste ;) )

Insomma mi pare di evincere che fare un impianto parafulmine male è controproducente, ma al contempo più la messa a terra e i cavi di protezione sono "potenti" e più ci si attira addosso scariche portentose con i conseguenti problemi anche per le case attorno.... come fare a dissipare questi dubbi? serve una messa a terra anche per la mente?

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Re: Protezione impianto dalle scariche atmosferiche

Messaggio da Ferrobattuto » 4 feb 2013, 13:38

La realtà è che qualsiasi "punta" o spigolo esposto in alto e ben connesso alla terra attira le scariche elettrostatiche. In genere i parafulmini si mettono sulle punte di quegli edifici che sovrastano tutti gli altri e possono attirarli. Per l'appunto campanili, torri ecc ecc. Si crea una "via preferenziale" alla scarica, in modo che "disdegni" tutto il resto attorno.
La gabbia di Faraday è tutta un'altra cosa, se ben fatta si comporta più che altro come uno scudo, tanto che fatta in un certo modo può arrivare addirittura a "fermare" le onde radio.
Nel tuo caso, come dici anche tu, dovrebbe stare "intorno" anche ai banchi di pannelli, ma ovviamente questo creerebbe delle ombre. Immagino che anche posta allo stesso livello dei pannelli sarebbe comunque una buona protezione.
Però..... Se ho ben capito, sono molti anni che il tuo impianto fotovoltaico (che "è" grande....) è installato e funziona, e nel frattempo mi pare che tu non abbia avuto guai elettrostatici di sorta. E' vero che "chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati" è sbagliato, ma mi pare che ti preoccupi troppo. Se qualcosa doveva succedere era già successa, magari durante una delle tempeste che ti sei goduto nella baita. (woot) Non credo che a casa tua giù in paese stessero molto meglio..... ;)

L'argomento è sicuramente interessante, attualissimo per noi "smanettoni dell'energia fai da te", specie nel caso di torri e pali per l'eolico..... ;) ma ci serve anche quì una buona documentazione e una serie di esperienze a cui attingere per non combinare guai peggiori.

Per quel che riguarda i "lampi blu" nelle prese di casa mia, a quei tempi noi eravamo in fondo ad una linea a bassa tensione lunghissima (800m....) in cui non era presente ne il polo di terra ne altro, per cui la tensione indotta dalle scariche di dispersione superficiali era altissima, poi quando hanno montato il trasformatore davanti casa, hanno previsto sia la presa di terra in bassa tensione (230-400V) al centro stella del trasformatore, sia gli scaricatori in ingresso sulla media tensione (20,000V.....). Da allora scariche blu nelle prese non ce ne sono state più. I guai degli ultimi tempi sono legati a carenze e disservizi vari, ma non a difetti di impianto...... :: )
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Re: Protezione impianto dalle scariche atmosferiche

Messaggio da calcola » 4 feb 2013, 16:24

ho tenuto assolutamente isolato da terra l'impianto a bassa tensione e quello 220 in uscita dall'inverter


Ho letto attentamente tutto ed ho capito che non dovrei correre particolari rischi, di fianco a casa vi è alla distanza 5 m un palo enel con il suo parafulmine, alto almeno 12m di cui circa 5 più del colmo della casa. Su un muro di casa vi è lo scaricatore a gas della telecom, il mio impianto di messa a terra dell'edificio è realizzato ad anello con due dispersori di terra disposti a 180°. Però i cavi sono interni all'edificio, escono all'esterno solo i paletti.

Invece il telaio dei pannelli che ho di recente spostato davanti casa è collegato mediante le staffe di ancoraggio alla struttura metallica che è infissa nel terreno, comunque i pannelli sono dentro il cono d'ombra del palo enel. Pensi che dovrei isolare il telaio dei pannelli dal resto della struttura?

Altro punto critico è l'uscita 220v dell'inverter, il mio è un UPS non ho un'uscita separata dal resto dell'impianto enel, quindi non la posso eliminare, la messa a terra è quella dell'impianto.

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Re: Protezione impianto dalle scariche atmosferiche

Messaggio da Bridge » 4 feb 2013, 19:23

Hal9000 ha scritto: ..è caduto sul parafulmine e se non viene adeguatamente scaricato chissà su cosa và a sfogarsi...

E' questo il punto cruciale, il nocciolo della questione.- Bisogna garantire questo:
Bridge ha scritto:non vi è fluire di corrente al di sotto del "Suolo Virtuale" poichè la scarica si è già ESTINTA..

...non esiste più ed ecco la ragione di mantenere la resistenza di terra la più bassa possibile mettendo in pratica accorgimenti razionali che garantiscano ciò, ...ma non è facile, non è una passeggiata.-
Ferrobattuto ha scritto: La gabbia di Faraday è tutta un'altra cosa, se ben fatta si comporta più che altro come uno scudo...

Ben detto, Ferro.-

Comunque è un'argomento molto delicato e forse sarebbe opportuno troncarlo qui.-
Bridge

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