Purtroppo la stratificazione dell'acido è un fenomeno reale, sperimentato di persona, i miei elementi commerciali in uso nel mio impianto sono stretti e alti e a causa di una mia "distrazione" ho dimenticato di abilitare la funzione di carica di equalizzazione per i primi 3 anni di utilizzo, il risultato è stato che la porzione più bassa delle piastre ha subito una usura notevolmente maggiore, vi mostro una foto a testimonianza:

Succede che l'acido solforico, essendo più pesante dell'acqua, tende a gravitare verso il basso aumentando la concentrazione di acido sul fondo e dimminuendola in cima, quindi le molecole di piombo e biossido di piombo nella parte inferiore generano una differenza di potenziale leggermente superiore rispetto agli ossidi nella parte superiore, proprio a causa della maggiore densità di acido solforico, così durante il prelievo di corrente (fase di scarica) le molecole in basso reagiscono prima dando un contributo energetico maggiore di quelle in alto mentre durante l'immissione di corrente (fase di ricarica) quelle in cima prelevano più energia e per prime di quelle in basso in quanto oppongono una differenza di potenziale (tensione) minore al flusso contrario di corrente di ricarica proveniente dei pannelli.
Questo ha lentamente portato, giorno dopo giorno, man mano che la stratificazione aumentava, ad avere le materie attive dei primi 10cm di piastre ad essere scaricate profondamente, sì perchè per esempio quando io pensavo di essere al 50% della capacità residua nelle batterie in realtà con molta probabilità i primi 10cm di piastre erano state scaricate completamente, ovvero tutti (o quasi) gli ossidi erano stati convertiti in soflato, questo ha portato ad una maggior espansione delle materie attive nella regione bassa e ad una maggiore usura che ne stà provocando il lento sfaldamento.
Le batterie in montagna sotto il regolatore morningstar che effettua regolare equalizzazione temporizzata ogni mese non presentano questo difetto.
A fronte della mia esperienza e degli studi statistci fatti da un ente americano, sul risultato dei quali si basano certi algoritmi di ricarica di alcuni produttori seri, consiglierei di effettuare con regolarità, specie dopo scariche profonde, la carica di equalizzazione, specialmente su batterie nuove e banchi di accumulo seri.
Poi concordo con Ferro che su batterie da auto usurate che dentro avranno le piastre positive completamente sbriciolate forse è più salutare evitare di farle bollire, perchè è anche vero che il troppo bollire stacca le materie attive.
Su questo punto ha ragione anche Bridge, una vivace generazione di bollicine per effetto di elettrolisi tende a sgretolare le piastre, specie se sono vecchie e sottili, ma del resto con le batterie commerciali si tratta sempre di trovare un compromesso, se non fai equalizzazione non sgretoli le piastre per una ragione ma le sgretoli per un altra, se equalizzi troppo le sgretoli comunque, insomma sono costruite meccanicamente per disfarsi qualsiasi cosa gli fai.....
Ad ogni modo sugli elementi di mia costruzione dove le materie attive sono contenute meccanicamente dentro all'elettrodo e non solo pressate lì pressapoco, io penso che farò sempre delle cariche a 15V, tanto li gli ossidi non possono scapare più di quel tanto e preferisco avere una ricarica a fondo sfruttando tutto il sole che posso prima che tramonta
