No, l'impianto motore conviene che lo lasciate scollegato da tutto il resto. A meno che sul motore non ci sia un alternatore che ricarica anche le batterie degli altri utilizzatori. Se questo alternatore c'è e se la sua "carcassa" (che è anche il suo negativo) è collegata al motore, allora i due impianti sono già perfettamente in parallelo..... Se questo non c'è allora conviene che rimangano separati. La massa del motore di per se non produce correnti di dispersione, tutt'al più può esserci qualche inezia di autoscarica della batteria, ma questo non c'entra niente col resto.
Non conviene usare anche l'albero e l'elica come dispersori, in quanto per ogni dispersione c'è anche corrosione..... Non so se mi spiego.

Devo capire una cosa: gli utilizzatori a 220V alternati quando siete all'ormeggio funzionano con la corrente fornita dalla rete o seguitano a funzionare con un inverter alimerntato dal banco batterie? Se seguitano ad andare con l'inverter allora non c'è problema di "intrusioni" di correnti vaganti da parte della rete, basterebbe collegare la "terra" del caricabatterie al polo di terra della spina che viene inserita in banchina, ma tenendo la sua carcassa scollegata da tutto il resto. In questo modo quando si è all'ormeggio e ti forniscono corrente dalla rete, se ci sono dispersioni nel caricabatterie queste non interferiscono con tutto il resto, perché la sua uscita a 12V è già isolata di per se. Ovviamente in questo caso il caricabatterie fornisce tutta l'energia che serve in barca, per cui immagino che debba essere piuttosto potente.
Se invece durante la sosta tutti gli utilizzatori a 220V vanno con la corrente di rete, allora TUTTE le masse e le terre di TUTTO ciò che utilizza corrente (e anche quello che c'è nello schema in figura) deve essere collegato insieme, per cui anche la piastra di dispersione ecc ecc.....
Solo in questo caso può essere utile un trasformatore isolatore 220V -> 220V, che ovviamente deve essere dimensionato in base al carico massimo contemporaneo degli utilizzatori a 220V in uso all'ormeggio.
L'impianto a 12V non produce dispersioni, il suo negativo conviene che sia connesso al dispersore per via delle correnti vaganti che si formano sugli oggetti metallici esposti al vento. Perciò albero, sartiame vario, antenna del ricetrasmettitore (che va a 12V), generatore eolico, luci di posizione varie e quant'altro di metallico è all'esterno che può captare elettricità statica dall'aria va collegato alla terra..... Pardon, all'acqua. Che essendo salata è uno dei migliori conduttori liquidi che esista.

Una volta con le barche in legno questi problemi di correnti vaganti non esistevano. La normale umidità del legno bastava a scaricare a terra eventuali correnti elettrostatiche captate da quel poco di metallico che era fuori, oggi invece con le barche in resina e plastiche varie, che sono degli ottimi isolanti, il problema è molto sentito.
Mi sembra strano che un trasformatore di isolamento costi così tanto..... A meno che non sia per esecuzioni speciali (resinato, sigillato, antiscoppio.....) o per potenze elevate.
Se la potenza è contenuta potete farvelo avvolgere direttamente da un artigiano qualsiasi, oppure posso indicarvi come mettervelo insieme da soli.

P.S.
Non serve smontare tutti gli utilizzatori per fare quel controllo, basta usare un tester nella portata di misura di resistenza più bassa (in genere 200 Ohm fondo scala per quelli digitali più usuali). Scollegandoli dall'alimentazione si controlla se le loro masse metalliche sono collegate al polo di terra (conduttore giallo-verde) delle spine di alimentazione. Con gli altri due conduttori (azzurro e marrone, o grigio) non deve esserci contatto.